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Cardinale Sarah: la Fiducia Supplicans «minaccia l’unità della Chiesa», dovrebbe essere «dimenticata». Poi difende il Concilio Vaticano II
Il cardinale Robert Sarah ha affermato che il documento di Papa Francesco che consente le «benedizioni» tra persone dello stesso sesso «mette in pericolo l’unità della Chiesa» e rappresenta «un documento da dimenticare».
In una recente intervista al quotidiano dei vescovi Avvenire, al cardinale africano è stato chiesto della controversa dichiarazione di Francesco Fiducia supplicans, che ha consentito la «benedizione» delle coppie dello stesso sesso in determinate situazioni.
«Mi auguro che si possa chiarire meglio e forse riformulare quanto contenuto in Fiducia supplicans. La dichiarazione è teologicamente debole e quindi ingiustificata» ha detto il porporato africano.
«Mette in pericolo l’unità della Chiesa» ha proseguito il cardinale. Fiducia supplicans, dice, costituisce «un documento da dimenticare».
A Sarah è stato anche chiesto delle restrizioni alla Santa Messa tradizionale, detta volgarmente messa in latino.
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«Nei secoli la diversità di riti celebrativi dell’unico sacrificio eucaristico non ha mai creato problema all’autorità, perché era chiara l’unità della fede» ha chiosato Sarah. «Anzi, ritengo sia una grande ricchezza la varietà dei riti nel mondo cattolico».
Tuttavia, ha espresso dubbi sul fatto che il rito antico possa essere «vietato».
«Mi chiedo se si possa “vietare” un rito ultramillenario. Infine, se la liturgia è una fonte anche per la teologia, come vietare l’accesso alle “fonti antiche”? Sarebbe come vietare lo studio di sant’Agostino a chi volesse riflettere correttamente sulla grazia o sulla Trinità».
Sarah sul quotidiano CEI ha parlato positivamente dei primi mesi del pontificato di Papa Leone XIV. Ha affermato che il Romano Pontefice «sta facendo riemergere l’irrinunciabile centralità di Cristo, l’evangelica consapevolezza che “senza di Lui non possiamo fare nulla”: né costruire la pace, né edificare la Chiesa, né salvare la nostra anima».
Inoltre mi sembra abbia un’intelligente attenzione al mondo, in spirito di ascolto e di dialogo, sempre con un’avveduta considerazione della Tradizione (…) La Tradizione è come un motore della storia: sia della storia in generale, sia di quella della Chiesa» ha detto il cardinale. «Senza Tradizione vivente che permette la trasmissione della Divina Rivelazione, non potrebbe esistere la Chiesa stessa. Tutto ciò è in perfetta continuità con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II».
Sarah puntualizza che il fatto che Leone si sia affacciato al balcone dopo la sua elezione con la mozzetta non è un segno di un ritorno al tradizionalismo. «Non comprendo il clamore suscitato da questa scelta» sostiene il cardinale, «la mozzetta è un segno che indica la giurisdizione del Papa, ma anche dei vescovi. Forse il clamore è stato dettato dal fatto che papa Francesco non l’aveva indossata il giorno dell’elezione. Ma non mi sembra un valido motivo per una tale meraviglia».
In passato il prelato africano era noto per il suo forte sostegno alla Messa latina tradizionale e alla riverenza liturgica, nonché per la sua difesa della fede cattolica, arrivando a definire i piani per «abolire» la messa in latino come «diabolici». In passato il Sarah aveva dichiarato che il rifiuto della liturgia tradizionale e della morale sono forme di «ateismo pratico» nella Chiesa.
Come riportato da Renovatio 21, quattro mesi fa Leone aveva nominato il cardinale Sarah «inviato speciale» per le celebrazioni liturgiche in onore di Sant’Anna in Francia.
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All’inizio di gennaio 2024, in una lunga dichiarazione pubblicata dal veterano vaticanista Sandro Magister, Sarah ha unito la sua voce a quella dei suoi colleghi vescovi africani nel respingere l’appoggio del documento vaticano Fiducia Supplicans alle «benedizioni» omosessuate. Nella sua dichiarazione, il cardinale Sarah si è alleato con i vescovi e le conferenze episcopali africane che avevano fatto sapere il loro rifiuto della Fiducia Supplicans.
Come riportato da Renovatio 21, il porporato si era detto «molto orgoglioso» dei vescovi africani per il rifiuto delle benedizioni gay di Bergoglio. Sarah l’anno scorso aveva tuonato anche riguardo al fatto che «nessuno può inventare un sacerdozio femminile». Lo scorso dicembre celebrando la messa pontificale a Dakar (in Senegal), il cardinale Sarah si era espresso contro la «distorsione» della messa in Occidente e contro le celebrazioni troppo «africane».
Bergoglio aveva poi affermato che la nomina del cardinale Sarah a capo del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per lui è stata «un errore».
Il cardinale Sarah è un fermo oppositore dell’idea di un sacerdozio femminile, favorita invece dalla recente nomina di Leone a San Gallo, in Svizzera, dove la Cattedra è andata ad un presbitero, padre Beat Grögli, che la chiede apertamente.
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Immagine di Lawrence OP via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Filippine: le sette evangeliche riscuotono un successo clamoroso
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Mons. Viganò: la chiesa sinodale è un «customer service»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha pubblicato su X un’ulteriore condanna della chiesa sinodale auspicata prima da papa Bergoglio ed ora da papa Prevost.
«Nostro Signore, Verbo eterno del Padre, ha detto: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna” (Gv 5, 24). Così vale per la Chiesa, Suo mistico Corpo: essa è maestra e le si deve ascolto e filiale obbedienza» scrive monsignore.
«La chiesa sinodale non proclama la Parola di Dio: ascolta il vociare confuso del mondo, “i tuoi pensieri, i tuoi dubbi, le tue domande”; perché secondo Leone “nessuno possiede la verità tutta intera”. Ed è perfettamente coerente nella sua inutilità, nel suo continuo e patetico cercare di compiacere il mondo».
«Quando cerca di sembrare à la page, il massimo che sanno proporre le sue fervide menti è allestire postazioni da “Customer Service” di una società immobiliare al posto del tradizionale confessionale» accusa Sua Eccellenza.
Nostro Signore, Verbo eterno del Padre, ha detto: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna” (Gv 5, 24). Così vale per la Chiesa, Suo mistico Corpo: essa è maestra e le si deve ascolto e filiale obbedienza.
La… pic.twitter.com/vmqvTCbpEE
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 2, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi mesi monsignor Viganò aveva parlato di una «chiesa sinodale» che si «spaccia per cattolica». Un anno fa Viganò, in occasione del Sinodo sulla Sinodalità, disse che «il papato cattolico non esiste più» e la «nuova chiesa sinodale» richiama «la fiaccola della ribellione di Lucifero».
Il prelato ha accusato questa «chiesa conciliare-sinodale» di essere schierata con i nemici della Chiesa cattolica. L’arcivescovo ha altresì parlato di «sinagoga di Satana, l’antichiesa conciliare e sinodale» fatta da «corrotti ministri» della «setta di traditori e rinnegati».
L’anno passato, in occasione dell’anniversario della battaglia di Lepanto, monsignor Viganò invocò la Madonna nella lotta contro il «Leviatano globalista» e i «servi della Setta Sinodale».
Come riportato da Renovatio 21, tre settimane fa Sua Eccellenza ha dichiarato che «chi aderisce al Concilio si rende responsabile della demolizione della Chiesa». Monsignor ha quindi parlato di una chiesa ridotta a simulacro con un unico dogma irrinunziabile, cioè il riconoscimento del Concilio Vaticano II.
In un messaggio di fine estate, Viganò aveva detto che il sacerdozio conciliare e la sua mediocrità fanno gioire Satana.
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Programma del primo viaggio apostolico di Papa Leone XIV
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Incontri speciali
Ankara, Istanbul, Iznik, poi Beirut, Annaya, Harissa, Bkerké accoglieranno il papa che, secondo le sue spiegazioni, si recherà nei due Paesi mediorientali per esaudire il desiderio del suo predecessore Francesco e portare un messaggio di pace in questa regione del mondo colpita da guerre e tragedie di vario genere. È previsto un incontro ecumenico a Iznik, fulcro delle celebrazioni per il 1700° anniversario del Concilio di Nicea. L’incontro prevede la firma di una dichiarazione congiunta con il Patriarca di Costantinopoli a Istanbul e una visita alla Moschea Blu, che in passato ha ospitato Benedetto XVI e Francesco. In Libano, è prevista una sosta al porto di Beirut e una preghiera sulla tomba di Charbel Makhlouf nel monastero di Annaya.Turchia
Dopo l’arrivo in Turchia, Papa Leone XIV visiterà il mausoleo di Atatürk, fondatore del moderno stato laico che abolì il califfato ottomano con la Costituzione del 1937, e poi il palazzo presidenziale per un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdoğan. Si recherà quindi a Istanbul. Il secondo giorno incontrerà vescovi, sacerdoti, diaconi, persone consacrate e operatori pastorali presso la Cattedrale dello Spirito Santo, quindi visiterà la Casa delle Piccole Sorelle dei Poveri, presente in Turchia da oltre 120 anni, prima di recarsi a Iznik per una celebrazione ecumenica. Ritornerà quindi a Istanbul. Il giorno seguente, ha visitato la Moschea Blu, poi ha incontrato i capi delle Chiese non cattoliche. Ha poi incontrato Bartolomeo al Palazzo Patriarcale: hanno firmato una dichiarazione congiunta, prima che il Papa si recasse a celebrare la Messa alla Volkswagen Arena.Iscriviti al canale Telegram ![]()
Libano
Domenica 30 novembre, Papa Leone XIV parteciperà alla Divina Liturgia (ortodossa…) presso la Chiesa Patriarcale di San Giorgio, seguita da una benedizione ecumenica. Il successore di Pietro si recherà poi a Beirut, dove incontrerà il Presidente Joseph Aoun e altre autorità civili. Il 1° dicembre, visita al Monastero di San Marone e preghiera sulla tomba di Charbel Makhlouf. Poi, visita al Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa, dove Léon incontrerà il clero locale, seguito da un’udienza privata con i patriarchi cattolici. È previsto anche un incontro ecumenico e interreligioso. L’ultimo giorno prevede una visita agli operatori sanitari e ai pazienti dell’ospedale De La Croix, seguita da una preghiera silenziosa al porto di Beirut, luogo dell’esplosione che, il 4 agosto 2020, ha ucciso più di 200 persone e ne ha ferite 7.000. La messa verrà poi celebrata sul lungomare. Questa visita «sulle orme di Francesco», che contiene tutte le caratteristiche dei viaggi degli ultimi papi dopo Giovanni Paolo II, in particolare i ripetuti incontri ecumenici, inserisce chiaramente papa Leone XIV nel solco scavato da questi papi del Vaticano II, e non è certo un segno favorevole per il resto del pontificato. Articolo previamente apparso su FSSPX.News.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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