Protesta
Bolsonaro guida una manifestazione massiva per la libertà di parola in Brasile
Migliaia di brasiliani hanno inondato le strade delle città sabato per protestare contro la crociata di censura del governo contro la piattaforma X di Elon Musk e la libertà di parola.
La manifestazione, tenutasi sabato nel giorno dell’Indipendenza, è stata guidata dall’ex presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro, che ha dichiarato, rispondendo al giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes: «spero che il Senato federale ponga un freno ad Alexandre de Moraes, questo dittatore che fa più danni al Brasile dello stesso Luiz Inacio Lula da Silva».
There’s a massive free speech protest in Brazil today.
The media coverage:
CNN – nothing
AP – nothing
Reuters – nothing
NYT – nothing— John LeFevre (@JohnLeFevre) September 7, 2024
More from @ezralevant’s great team pic.twitter.com/9vin0bEVbC
— John LeFevre (@JohnLeFevre) September 7, 2024
Massive rally in Sao Paulo against the President Da Silva.
Brazil, in spite of what their politicians will have you believe, loves Israel and proudly fly the Israeli flagObrigado Brasil pic.twitter.com/4gvRUNUKL6
— #EBluemountain1 🎗 (@EBluemountain1) September 7, 2024
🚨| ÚLTIMA HORA: Protesta absolutamente masiva hoy en Brasil por a favor de la libertad de expresión. Los grandes medios de comunicación no te mostrarán esto 👇 DALE ME GUSTA y RT para que le duela al comunista y tirano Lula Da Silva. 🇧🇷 pic.twitter.com/95Gn4bmWNg
— Eduardo Menoni (@eduardomenoni) September 7, 2024
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Diversi account X di rilievo, tra cui il giornalista Michael Shellenberger, stanno riportando dal viale principale di San Paolo, dove decine di migliaia si sono radunate oggi per opporsi a Lula e de Moraes che hanno recentemente bloccato X a livello nazionale.
«Il presidente brasiliano Lula e il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes affermano che devono bloccare X per proteggere l’indipendenza del Brasile. X è una piattaforma per parole pericolose, false e odiose, affermano, e molte di queste parole violano le leggi e la Costituzione del Brasile» scrive lo Shellenberger, già noto per i cosiddetti «Twitter Files».
«Ma la loro censura va ben oltre quanto consentito dalla costituzione brasiliana. Il governo ha chiesto che X e altri social network censurino e bandiscano singole persone, tra cui giornalisti e politici. Tali divieti sono immorali, illegali e incostituzionali. Costituiscono un’interferenza elettorale e minano la democrazia impedendo ai candidati di far circolare la parola».
«Sono d’accordo che mentire è sbagliato, l’incitamento all’odio è brutto e ci sono limiti alla libertà di parola. Non dobbiamo permettere alle persone di usare parole che causano direttamente violenza fisica».
Brazilian President Lula and Supreme Court Justice Alexandre de Moraes say they must block X to protect Brazil’s independence. X is a platform for dangerous, false, and hateful words, they say, and many of those words violate Brazil’s laws and Constitution.
But their censorship… pic.twitter.com/mu1lROzzoN
— Michael Shellenberger (@shellenberger) September 7, 2024
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«Ma tutti mentono, tutti si impegnano in discorsi d’odio, e i limiti alla libertà di parola non devono mai includere le elezioni. Immagina cosa succederebbe se fosse illegale mentire: tutti dovrebbero andare in prigione a partire dai giornalisti e dai politici. Quanto ai discorsi d’odio, Lula ha espresso odio quando ha elogiato Adolf Hitler? Non esprime odio ogni volta che parla di Elon Musk e Jair Bolsonaro?»
«La gente incolpa il discorso per il caos del 6 gennaio negli Stati Uniti e dell’8 gennaio in Brasile. Ma gli eventi di quei giorni sono stati il risultato di una sicurezza inadeguata, non di qualcosa che qualcuno ha detto online. E se il governo può censurare informazioni elettorali sfavorevoli, come potrebbe qualcuno sapere se il governo ha rubato un’elezione?» continua lo Shellenbergherro.
«La democrazia e le elezioni sicure dipendono dalla libertà di parola. L’idea che dobbiamo censurare la parola per proteggere la democrazia è in linea con altre idee orwelliane come “La guerra è pace” e “La schiavitù è libertà”. Per migliaia di anni, democrazia e libertà hanno camminato mano nella mano, così come censura e dittatura».
«Tutti sanno nel profondo del loro cuore che la censura è sbagliata. Sappiamo tutti di essere imperfetti e di non sapere tutto. Sappiamo di fare affidamento sugli altri per scoprire la verità. Perché, allora, così tante persone vogliono la censura?»
The crowd was absolutely enormous. Without a doubt one of the largest free speech protests in history. pic.twitter.com/npVeBE5f6I
— Michael Shellenberger (@shellenberger) September 7, 2024
— Michael Shellenberger (@shellenberger) September 7, 2024
Come riportato da Renovatio 21, X e in generale le aziende di Musk sono sotto attacco da parte di quello che è oramai considerato come il sovrano de facto del Brasile, il giudice supremo Alexandre de Moraes, che ha chiuso il social, multato con cifre folli chiunque vi acceda tramite VPN (a parte gli account del presidente Lula, che continuano a postarvi fischiettosamente) e perfino messo sotto attacco giudiziario Starlink, un’altra società di Musk ma totalmente separata da X, in una mossa unica che incute timore a qualsiasi investitore estero.
Starlink, peraltro, era stata premiata solo un anno fa perché tramite i suoi satelliti fornisce connessione alle scuole brasiliane dell’entroterra amazzonico.
La battaglia è proseguita con la pubblicazione da parte di X dei cosiddetti «Alexandre Files», in cui si dà conto delle richieste di censura di De Moraes su X, che quest’ultimo ritiene illegali ed incostituzionali secondo l’ordinamento brasiliano. In almeno un caso, era richiesta la censura di un senatore dell’opposizione.
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Come riportato da Renovatio 21, potenti manifestazioni pro-Bolsonaro si erano viste anche sei mesi fa.
Il governo Lula ha quindi avviato un’indagine su Bolsonaro, gli ha sequestrato il passaporto e successivamente gli è stato impedito di candidarsi fino al 2030 dal tribunale elettorale.
L’ex presidente è stato incriminato per falsificazione dello status vaccinale (con il rischio di sentenza da 12 anni di carcere); sul vaccino il Lula è particolarmente attento, partecipando appena eletto a campagne di vaccinazione di massa a base di grotteschi balletti con siringhe giganti.
Da quando ha lasciato la presidenza, Bolsonaro ha dovuto affrontare diverse indagini contro di lui, inclusa l’accusa di un «tentato colpo di Stato» per i moti del gennaio di quest’anno. A giugno gli è stato vietato di candidarsi alle elezioni fino al 2030.
Tra le accuse mossegli pubblicamente, anche quella di aver molestato una balena.
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Immagine da Twitter
Protesta
Ancora rivolte per il caro vita nei territori francesi d’oltremare: repressione e coprifuoco
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🚨En Martinique la colère du peuple monte les #responsables du chaos ne sont pas présent la #police n’arrive pas à calmer la #situation désastreuse 🎥@christine_kelly pic.twitter.com/KOrCq4NyUm
— 🕊️Myriam🕊️Sauvons L’humanité🕊️@CelebritesSM🕊 (@Resistance_SM) October 11, 2024
Les députés de la Martinique ainsi que quelques élus avaient pourtant mis en garde l’état sur la gravité de déployer une compagnie de CRS sur le territoire. Et croire que la répression materais toute velléité… résultat la Martinique brûle de partout ! pic.twitter.com/husyUTzBaU
— Vayan Doubout (@vayandoubout) October 10, 2024
La Martinique est en feu mais aucuns grand média métropolitain n’en parle et pas un seul mot de Macron… pic.twitter.com/XzsDVIAAZb
— 🍂 (@liilystarlost) October 11, 2024
#Martinique 🔵 Total soutien à nos camarades et à tous les services de l’État engagés lors des violences urbaines en Martinique.#NotreEngagementVotreSécurité 📸 Gnd S. Maillot EGM Bellac 44/2 #Gendarmerie pic.twitter.com/zk0gf5czNF
— Gendarmerie nationale (@Gendarmerie) October 10, 2024
🔴Un commissariat brûlé à Cavaillon. Préfet, procureur, maire ..Sur place.
🔴Un bâtiment de la gendarmerie incendié en Martinique …Que nenni. L’outre-mer est-elle encore en France? pic.twitter.com/4dr4IAR6qn — Christine KELLY (@christine_kelly) October 10, 2024
Je suis silencieux mais je suis tout ce qu’il se passe en Martinique…
Les images de CRS8, des snipers etc… envoyés en Martinique pour faire du sale me foutent le seum 😡 Force à mon peuple 🇲🇶🙏🏾 CONTRE LA VIE CHÈRE !!!!! pic.twitter.com/A1fEfDs5FV — Baloo (@imjustbaloo) October 10, 2024
Sur un barrage érigé par la population du Carbet dans le cadre de la mobilisation contre la vie chère en Martinique. Tout ce passait bien entre rires et chansons.
Quand soudain les forces armées ont fait usage de gaz lacrymogène pour des raisons que nous ignorons pour l’heure pic.twitter.com/hlVOoPkapA — Vayan Doubout (@vayandoubout) October 9, 2024
Les barrages et incendies se multiplient en #Martinique, aggravés par l’arrivée des CRS 8. Conséquences du refus de négocier sur les prix des produits mais aussi de l’agression des meneurs de ce combat légitime. Trop profitation ! le peuple dit non ! pic.twitter.com/NgyOsdMhk6
— L.P (@LaurencePh07) October 10, 2024
Clashes broke out this evening in the French overseas territory of Martinique due to the high cost of living. The Carbet gendarmerie brigade has been set on fire, as well as the main port during the ongoing unrest. pic.twitter.com/tBrCN1OVuL
— War Watch (@WarWatchs) October 10, 2024
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Protesta
Protesta tedesca contro l’invio di armi ad Israele e Ucraina
Migliaia di persone sono scese in piazza a Berlino per protestare contro le forniture di armi all’Ucraina e a Israele, esprimendo al contempo preoccupazione per una possibile escalation nucleare.
La manifestazione, organizzata da vari gruppi pro-pace e di sinistra, è iniziata giovedì, in coincidenza con il Giorno dell’Unità tedesca, che celebra l’unificazione della Germania Ovest con la Germania Est comunista nel 1990.
I manifestanti portavano striscioni con i messaggi «Pace», «Mai più guerra» e «Diplomazia al posto delle granate», con alcuni messaggi che esprimevano solidarietà con i palestinesi e chiedevano la «fine del terrore dell’occupazione», in un apparente riferimento all’operazione di terra di Israele a Gaza.
“No to war – lay down your arms”: Thousands of people took to the streets in Berlin on German Unity Day to take part in a peace demonstration
The demonstration is being held in protest of the deployment of American missiles in Germany, the war in Ukraine and the Middle East. pic.twitter.com/MtGX4APUpf
— MIB 63 (Truth Seeker) (@mib_63) October 3, 2024
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Diversi dimostranti sono stati visti sventolare bandiere russe e palestinesi. Uno striscione mostrava una bandiera russa, ucraina e tedesca con la parola «amicizia» sotto, mentre un altro denunciava Olaf Scholz come «cancelliere della bomba».
Gli organizzatori hanno dichiarato che hanno preso parte più di 40.000 persone, mentre la polizia ha detto che si trattava di «cinque cifre basse», secondo Deutsche Welle. Le forze dell’ordine hanno detto che le proteste si sono svolte senza incidenti di rilievo.
Sahra Wagenknecht, leader del suo partito di recente formazione ma in forte ascesa Sahra Wagenknecht Alliance (BSW), era tra i partecipanti di alto profilo.
Rivolgendosi alla folla, ha sottolineato la necessità di colloqui con il presidente russo Vladimir Putin per risolvere il conflitto in Ucraina. «Trovo così fastidioso quando le persone ci attaccano sempre con la loro grande morale dicendo che non puoi parlare con Putin per motivi morali», ha detto.
La Wagenknecht ha poi attaccato duramente il governo tedesco per aver seguito l’esempio degli Stati Uniti in politica estera e ha messo in guardia contro l’impiego di missili americani a medio raggio nel Paese.
La politica tedesca anche affrontato la guerra tra Israele e Hamas, dicendo: «chiunque rimanga in silenzio sui terribili crimini di guerra a Gaza… non ditemi che siete moralisti. Questa è ipocrisia. Deve essere finalmente fatta finire questa terribile guerra».
La Germania costituisce uno dei maggiori donatori all’Ucraina, inviando carri armati, sistemi di difesa aerea e di artiglieria, nonché altre armi.
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Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa era emerso che Berlino aveva segretamente mandato a Kiev un ulteriore «enorme pacchetto di armi», dopo che per mesi aveva promesso un aumento «massiccio» degli aiuti per l’Ucraina. L’anno scorso si era detto che i tedeschi stavano preparando aiuti per 2,7 miliardi di euro.
Il ministro degli Esteri Annalena Baerbock del partito dei Verdi, partito ora in enorme crisi che la Wagenknecht definisce come il partito degli incompetenti e dei guerrafondai – era arrivata a dichiarare che avrebbe sostenuto l’ucraina anche contro la volontà dei suoi stessi elettori. La stessa Baerbock, che all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa aveva implicitamente dichiarato guerra alla Federazione Russa, più tardi si sarebbe fatta insultare pubblicamente dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba riguardo l’invio di missili Taurus.
Berlino esporta pure una notevole quantità di materiale bellico in Israele. Il mese scorso, diversi organi di informazione hanno riferito che le esportazioni di armi tedesche erano state ridotte per timore che potessero violare il diritto umanitario.
Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa l’ambasciatore tedesco presso l’Autorità Palestinese è stato braccato da una folla inferocita e costretto a fuggire durante una visita all’Università di Birzeit in Cisgiordania.
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Protesta
Rivolte nel territorio d’oltremare francese della Martinica
Bientôt la Loi Martiale…
Un couvre-feu a été instauré en Martinique sur fond d’émeutes Les manifestations ont commencé il y a plusieurs jours en raison d’une forte augmentation des prix des denrées alimentaires. pic.twitter.com/DfMkg5E4VC — Magali Robin // média mag (@MagaliRobi51564) September 20, 2024
🔴 Les violences urbaines ont repris hier soir en Martinique, indique une source policière à @Valeurs. Barrages, véhicules en feu, tirs visant des policiers… Le climat est insurrectionnel. Lundi soir, six policiers ont été blessés aux jambes par des plombs à Fort de France. pic.twitter.com/dGMtEX2xCV
— Amaury Brelet (@AmauryBrelet) September 18, 2024
After more than a week of protests against rising prices that turned into riots, French authorities have imposed a curfew on the island of Martinique pic.twitter.com/YBUJL7Qwgq
— S p r i n t e r (@SprinterFamily) September 19, 2024
Nouvelle soirée de tensions en Martinique, plusieurs barrages et incendies malgré le couvre feu en vigueur depuis ce mercredi. pic.twitter.com/dNBPPoh2Pt
— CLPRESS / Agence de presse (@CLPRESSFR) September 20, 2024
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Proteste simili hanno colpito la Martinica e altri territori d’oltremare negli ultimi anni, molte delle quali alimentate dalla rabbia per l’aumento del costo della vita. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica e studi economici (INSEE), nel 2022, i prezzi dei prodotti alimentari in Martinica e in altri territori francesi d’oltremare erano più alti del 40% rispetto alla Francia. Come riportato da Renovatio 21, proteste con scioperi si ebbero sull’isola anche nel 2021 quando la popolazione protestò contro il lockdown COVID.An overnight curfew has been put into effect in Fort-de-France, Martinique after another night of unrest that saw a McDonald’s go up in flames. Protests over the rising cost of living have been ongoing since the beginning of September. pic.twitter.com/bfoBFjC5Ol
— 3jane.tv (@3janetv) September 19, 2024
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