Internet
Bill Gates ha avviato «lo Stato biosecuritario» mettendo in pericolo «libertà e diritti civili dell’Occidente»: parla Naomi Wolf
In una recente intervista, La scrittrice progressista Naomi Wolf, già consulente dei Clinton, ha attaccato il miliardario globalista Bill Gates accusandolo di guidare la situazione politica globale verso una tirannia medica. Lo riporta Lifesitenews.
Per la Wolf Gates avrebbe operato una «fusione infernale» al fianco del World Economic Forum di Davos e della Cina, ha affermato che la triplice alleanza emanerebbe «direttive» ai governi di tutto il mondo, al fine di imporre locdown restrittivi e promuovere uno «Stato di biosicurezza in cui le libertà e i diritti civili dell’Occidente saranno sospesi».
Gates, Cina, Davos: la triplice alleanza emanerebbe «direttive» ai governi di tutto il mondo, al fine di imporre locdown restrittivi e promuovere uno «Stato di biosicurezza in cui le libertà e i diritti civili dell’Occidente saranno sospesi»
Mentre i media occidentali, i governi e le aziende acclamano Bill Gates come un filantropo benevolo e influente figura mondiale, la Wolf suggerisce che ci sarebbe un aspetto più sinistro nell’influenza di vasta portata di cui gode. Dal momento che la censura delle voci conservatrici è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi mesi, Wolf ha collegato Gates alla narrativa uniforme vista nei media globali per quanto riguarda argomenti come le vaccinazioni contro il COVID-19, la storia di Joe Biden e la pandemia stessa.
Menzionando i media mainstream la scrittrice ha osservato che «sappiamo che le morti vengono gonfiate… c’è un’eccedenza del 40% in un solo Stato»; si è quindi riferita anche ai PCR, che secondo lei sarebbero stati ampiamente denunciati come completamente inaffidabili.
«Quando c’è una vera pandemia non c’è bisogno di PR – ha continuato – ci sono false narrazioni in diversi punti critici di tutto il castello di carte»
Wolf ha attribuito in gran parte a Gates la causa di una copertura mediatica così incessante che ignora i fatti: «purtroppo la Fondazione Bill e Melinda Gates finanzia i nostri principali media. Il New York Times ha ottenuto milioni di finanziamenti; il Guardian ha ottenuto milioni di finanziamenti; la Fondazione CDC riceve 12-17 milioni di dollari all’anno dalla Bill and Melinda Gates Foundation; il Telegraph ottiene milioni, NPR ottiene milioni».
«Quando c’è una vera pandemia non c’è bisogno di PR – ha continuato – ci sono false narrazioni in diversi punti critici di tutto il castello di carte»
Come riportato da Renovatio 21, si tratta di dati che erano dettagliati in un articolo dell’agosto 2020 apparso sulla Columbia Journalism Review, dove si documentava il sostegno finanziario che Gates stava fornendo alle principali società di notizie di tutto il mondo.
Dopo la sua indagine sui documenti finanziari della Gates Foundation, la Wolf ha scoperto un finanziamento sostanziale non solo di tutti i media ma anche «del mondo dell’istruzione, dalla scuola media alla scuola superiore».
Gates è anche pesantemente coinvolto nelle vaccinazioni COVID e nei passaporti vaccinali, poiché Microsoft avrebbe «un contratto per costruire i passaporti vaccinali».
Dopo la sua indagine sui documenti finanziari della Gates Foundation, la Wolf ha scoperto un finanziamento sostanziale non solo di tutti i media ma anche «del mondo dell’istruzione, dalla scuola media alla scuola superiore».
«È un cerchio completamente chiuso. Quindi il CDC fa quello che vuole Bill Gates, il New York Times fa quello che vuole Bill Gates, il Guardian fa quello che vuole Bill Gates».
«Con una portata e un’influenza così onnicomprensive, Gates e i gruppi che finanzia possono semplicemente» attaccare persone come me, voci indipendenti che cercano semplicemente di dire la verità su quello che sta succedendo, o addirittura solo discuterne».
Wolf, un ex consulente politico per le campagne presidenziali di Bill Clinton e Al Gore, ha avvertito gli spettatori di evitare di immaginare che Bill Gates, le Big Tech e la Cina semplicemente «pensano come noi», perché «non è così».
«Il motivo per cui lo dico è che Bill e Melinda Gates [la Fondazione] stanno finanziando i responsabili politici, fondamentalmente comprando politici in tutto il mondo per imporre vaccini, richiedere passaporti per i vaccini».
«È un cerchio completamente chiuso. Quindi il CDC fa quello che vuole Bill Gates, il New York Times fa quello che vuole Bill Gates, il Guardian fa quello che vuole Bill Gates»
Riferendosi alla ricerca personale che ha fatto nel 2017, che è stata confermata da fonti come Bloomberg, Stanford e Harvard, Wolf ha rivelato che Gates aveva «comprato» i legislatori di «ad Harvard, a Stanford, al Dipartimento dell’Energia», al fine di avanzare il suo obiettivo di coprire «il globo di polvere di gesso, di solfati, per evitare che il sole splenda».
Unendosi alla Silicon Valley, Gates è ora pronto a «colonizzare la medicina», ha affermato Wolf.
«Vogliono colonizzare l’ambiente, vogliono colonizzare il corpo umano come modelli di business, e quindi la pandemia e tutto questo acquisto di influenza, consente loro di essere la fonte degli aggiornamenti e dei richiami che questo vaccino richiederà, secondo il sito di Moderna».
«Vogliono colonizzare l’ambiente, vogliono colonizzare il corpo umano come modelli di business, e quindi la pandemia e tutto questo acquisto di influenza, consente loro di essere la fonte degli aggiornamenti e dei richiami che questo vaccino richiederà»
«Non è fantascienza, è solo capitalismo» conclude la Wolf.
«Questo è ciò che c’è dietro – quindi non dovremmo pensare che si renderanno conto di essere disumani, perché questo non accadrà. Dipende da noi».
Immagine © Renovatio 21
Geopolitica
Elon Musk chiede l’abolizione dell’UE «Quarto Reich»
Il magnate Elon Musk ha invocato lo scioglimento dell’Unione Europea dopo che Bruxelles ha sanzionato la sua piattaforma social X con una multa.
Venerdì, la Commissione Europea ha comminato a X una penalità di 120 milioni di euro per «violazione degli obblighi di trasparenza» sanciti dal Digital Services Act (DSA) del 2022, che definisce i criteri per la responsabilità e la moderazione dei contenuti online. La decisione ha giudicato «ingannevole» il meccanismo della spunta blu su X, censurando inoltre la scarsa chiarezza nella gestione pubblicitaria e il diniego di accesso ai dati richiesti per gli studiosi.
In una raffica di messaggi diffusi sabato, Musk – che abitualmente denuncia l’iper-regolamentazione imposta da Bruxelles – ha asserito che «la burocrazia dell’UE sta lentamente soffocando l’Europa fino alla morte».
The tyrannical, unelected bureaucracy oppressing the people of Europe are in the second picture https://t.co/j6CFFbajJa
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
;
Sostieni Renovatio 21
«L’UE dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Stati, affinché i governi possano rappresentare al meglio i loro cittadini», ha postato Musk, bollato il blocco come «un mostro burocratico».
L’imprenditore, a capo anche di Tesla e SpaceX, aveva già in passato etichettato l’UE come una «gigantesca cattedrale della burocrazia», sostenendo che l’eccesso di norme freni l’innovazione.
Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha aspramente condannato la sanzione, qualificandola come «un attacco a tutte le piattaforme tech americane e al popolo americano da parte di governi stranieri». Il vicepresidente USA JD Vance ha rincarato la dose, accusando l’UE di aver preso di mira X perché «non si è prestata alla censura».
Anche l’ambasciatore americano presso l’UE Andrew Puzder ha stigmatizzato l’iniziativa, dichiarando che Washington «si oppone alla censura e contesterà le normative oppressive che colpiscono le imprese USA all’estero».
Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha giustificato la multa affermando che «ingannare gli utenti con spunte blu fasulle, occultare dati nelle inserzioni e negare l’accesso ai ricercatori non è tollerabile online nell’UE».
Il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha replicato all’uscita di Musk con ironia: «Vai su Marte. Lì non c’è censura sui saluti nazisti», alludendo alle polemiche su un presunto gesto estremo compiuto dall’imprenditore durante le celebrazioni per l’insediamento del presidente USA Donald Trump a gennaio 2025.
Aiuta Renovatio 21
Successivamente Musk ha equiparato l’Unione Europea a una reincarnazione della Germania nazista, dopo che il blocco ha irrogato una pesante sanzione alla sua piattaforma social X.
Nel fine settimana Elone ha scaricato una raffica di post incendiari contro Bruxelles, in reazione alla multa da circa 120 milioni di euro comminata a X per aver «violato i suoi obblighi di trasparenza» in base al DSA. La Commissione europea ha contestato la scarsa chiarezza nella gestione pubblicitaria della piattaforma e la natura fuorviante del suo sistema di «account verificato» contrassegnato dalla spunta blu.
Musk ha rilanciato un post recante la dicitura «Il Quarto Reich», illustrato da un’immagine in cui la bandiera UE si solleva scoprendo quella della Germania nazista. «Più o meno», ha commentato l’imprenditore. Il contenuto del post è stato censurato nei Paesi UE.
Pretty much https://t.co/0hspV4roFj
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
In precedenza, Musk aveva bollato l’UE come un «mostro burocratico», accusandone la dirigenza di «soffocare lentamente l’Europa fino alla morte». Il miliardario, che ha spesso denunciato l’iper-regolamentazione bruxellese, ha invocato lo smantellamento completo dell’Unione.
«L’UE dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i loro cittadini», ha scritto.
Anche l’ambasciatore statunitense presso l’UE Andrew Puzder ha condannato l’iniziativa europea, precisando che Washington «si oppone alla censura e contesterà le gravose normative che prendono di mira le aziende statunitensi all’estero».
Ciononostante, l’UE difende la decisione: la vicepresidente esecutiva della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen, ha puntualizzato che la responsabilità ricade unicamente sulla piattaforma di Musk e che «ingannare gli utenti con segni di spunta blu, oscurare informazioni sulle pubblicità ed escludere i ricercatori non è consentito online nell’UE».
Come riportato da Renovatio 21 il tema delle euromulte contro Musk è risalente.
Brusselle aveva valutato l’ipotesi di multe contro X da quando l’ex commissario alla tecnologia UE, Thierry Breton, aveva accusato la piattaforma di non aver controllato adeguatamente i contenuti illegali e di aver violato il Digital Services Act (DSA) dell’UE del 2022. La decisione se penalizzare X spetta ora alla commissaria UE per la concorrenza, Margrethe Vestager.
Come noto al lettore di Renovatio 21, Elone per qualche ragione è assai inviso all’oligarchia europea e a tanta politica continentale, come hanno dimostrato i discorsi del presidente italiano Sergio Mattarella, che pareva attaccare proprio Musk e le sue ambizioni sui social e nello spazio.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Internet
L’UE attacca le piattaforme che si rifiutano di censurare la libertà di parola: il fondatore di Telegram
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Internet
L’UE multa X di Musk per 120 milioni di euro. Gli USA: «attacco al popolo americano»
Gli Stati Uniti hanno accusato Bruxelles di aver «attaccato» gli americani dopo che l’Unione Europea ha inflitto alla piattaforma social X di Elon Musk una multa da 120 milioni di euro (circa 140 milioni di dollari) per violazione delle norme di moderazione dei contenuti previste dal Digital Services Act (DSA).
La Commissione europea ha reso nota la sanzione venerdì, precisando che si tratta della prima decisione formale di non conformità emessa in base al DSA.
La misura si inserisce in una più ampia offensiva regolatoria dell’UE contro i grandi colossi tecnologici statunitensi: in passato Bruxelles ha già comminato multe da diversi miliardi a Google per abuso di posizione dominante nella ricerca e nella pubblicità, ha sanzionato Apple in base al DSA e alle norme antitrust nazionali e ha penalizzato Meta per il modello pubblicitario «pay-or-consent». Queste azioni hanno ulteriormente inasprito le divergenze tra Washington e l’UE in materia di regolamentazione del digitale.
Secondo la Commissione, le violazioni commesse da X riguardano la progettazione ingannevole del sistema di spunta blu verificata, che «espone gli utenti a truffe», la mancanza di trasparenza nella libreria pubblicitaria e il rifiuto di fornire ai ricercatori l’accesso ai dati pubblici richiesto.
Aiuta Renovatio 21
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha reagito duramente, scrivendo su X che la multa non rappresenta solo un attacco alla piattaforma, ma «un attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri». «I giorni in cui gli americani venivano censurati online sono finiti», ha aggiunto.
Elon Musk ha rilanciato i commenti del commissario FCC Brendan Carr, secondo il quale l’UE prende di mira X semplicemente perché è un’azienda americana «di successo» e «l’Europa sta tassando gli americani per sovvenzionare un continente soffocato dalle sue stesse normative oppressive».
Anche il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance è intervenuto, sostenendo che l’UE sta punendo X «per non aver adottato misure di censura» e che gli europei dovrebbero «difendere la libertà di espressione invece di aggredire le aziende americane per questioni di poco conto».
L’amministrazione del presidente Donald Trump si oppone da anni alle leggi digitali europee, accusandole di essere «progettate per danneggiare la tecnologia americana» e minacciando dazi di ritorsione in risposta a tasse digitali e regolamenti sulle piattaforme.
Bruxelles ribatte che le proprie regole valgono allo stesso modo per tutte le imprese che operano nel mercato unico e riflettono semplicemente un approccio più severo su privacy, concorrenza e sicurezza online.
Le relazioni tra Washington e Bruxelles restano tese su numerosi fronti – commercio, sussidi industriali, standard ambientali e controlli tecnologici – con gli Stati Uniti che accusano l’UE di protezionismo e i leader europei che criticano le misure unilaterali americane in materia di dazi e tecnologia.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Come riportato da Renovatio 21 il tema delle euromulte contro Musk è risalente.
Brusselle aveva valutato l’ipotesi di multe contro X da quando l’ex commissario alla tecnologia UE, Thierry Breton, aveva accusato la piattaforma di non aver controllato adeguatamente i contenuti illegali e di aver violato il Digital Services Act (DSA) dell’UE del 2022. La decisione se penalizzare X spetta ora alla commissaria UE per la concorrenza, Margrethe Vestager.
Come noto al lettore di Renovatio 21, Elone per qualche ragione è assai inviso all’oligarchia europea e a tanta politica continentale, come hanno dimostrato i discorsi del presidente italiano Sergio Mattarella, che pareva attaccare proprio Musk e le sue ambizioni sui social e nello spazio.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Spirito1 settimana fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Pensiero2 settimane faTrump e la potenza del tacchino espiatorio
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Immigrazione2 settimane faLa realtà dietro all’ultimo omicidio di Perugia
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani














