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Attivista pro-aborto muore dopo aborto farmaceutico

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María del Valle González, argentina di 23 anni, leader di un’organizzazione abortista ed esponente del partito socialista pure abortista«Union Civica Radical»,  è morta la scorsa settimana a seguito di un aborto, presumibilmente perpetrato tramite la pillola feticida RU486.

 

María del Valle González, argentina di 23 anni, leader di un’organizzazione abortista ed esponente del partito socialista pure abortista«Union Civica Radical»,  è morta la scorsa settimana a seguito di un aborto, presumibilmente perpetrato tramite la pillola feticida RU486

Secondo la testata argentina El Clarín, la giovane leader incinta è andata in ospedale l’11 aprile. «Lì, le è stato prescritto un farmaco, presumibilmente misoprostolo, e venerdì ha iniziato a sentirsi male», riferisce il giornale argentino.

 

«È stata indirizzata alla principale struttura sanitaria nella zona orientale di Mendoza, l’ospedale Perrupato, dove hanno diagnosticato un’infezione generale che potrebbe averle causato la morte». La stampa ha indicato che la colpa era sia della peritonite che della setticemia generale. È morta in un ospedale di San Martin.

 

Un’indagine sulla sua morte è stata avviata dalla Procura di Santa Rosa e sarà inviata alla Procura di San Martín.
L’aborto in Argentina è stato legalizzato solo lo scorso novembre, dopo decenni di battaglie tra le opposte fazioni. Il fronte abortista, alla fine, l’ha spuntata. Non ci risultano commenti da parte dell’argentino più famoso e potente al mondo, Jorge Mario Bergoglio.

 

L’aborto in Argentina è stato legalizzato solo lo scorso novembre, dopo decenni di battaglie tra le opposte fazioni. Il fronte abortista, alla fine, l’ha spuntata. Non ci risultano commenti da parte dell’argentino più famoso e potente al mondo, Jorge Mario Bergoglio

Bergoglio non è l’unico ad essere stato silenzioso. Anche sul recentissimo caso della giovane falcidiata dalla pillola killer, le femministe, che sono particolarmente comunicative ed aggressive in Argentina, non sembrano aver aperto bocca.

 

«La sua famiglia non sapeva nemmeno che avrebbe procurato un aborto e ora ha scoperto che la loro figlia è morta mentre si stava sbarazzando del nipote» scrive Lifesitenews. «È una tragedia nauseante e multiforme: un orribile spreco di vite; un racconto morale straziante per la nostra età dell’aborto».

 

In tutto il mondo, il misoprostolo ha provocato complicazioni, soprattutto con il forte aumento degli aborti «fai da te» a casa. Spesso le pillole uccidono il bambino ma non lo espellono. Il bambino di solito viene espulso nel W.C., quindi, una volta tirata l’acqua, finisce nelle fogne dove può divenire divorato da topi, rane, pesci, etc.

 

La RU486, la cui storia dura da qualche decennio, è stata giustamente definita dal prof. Jerome Lejeune un «pesticida umano», un «veleno per bambini», uno strumento di «guerra chimica ai bambini».

 

Le grandi priorità della nostra nazione nel tempo della crisi più oscura: sciacquare giù per il cesso i suoi figli.

Il progetto ideologico che si trova dietro la nozione di «contragestione» (termine dell’antilingua che favorisce la confusione con contraccezione) vuole rendere l’aborto qualcosa di facile, rapido, non invasivo, qualcosa che non disturba come un’operazione chirurgica: in pratica si tratta della soppressione culturale della coscienza dell’aborto.

 

Casi di morte di donne che hanno assunto la RU486 si sono avuti di recente anche in Italia. Parlamentari e personaggi cattolici e prolife non paiono aver fatto granché per segnalare la cosa.

 

Come ricorderà il lettore di Renovatio 21, la scorsa estate, ancora in situazione pandemica, un tweet del Ministro della Sanità Roberto Speranza apriva una volta per tutte l’era dell’aborto dai fa-da-te con pillola assassina anche in Italia, linkando un articolo di Repubblica: «Aborto, cade l’ultimo no. Il ministro Speranza cambia la direttiva: la pillola RU486 potrà essere utilizzata senza ricovero».

 

Se non lo avete capito, sia che si tratti di RU486 o di vaccini mRNA, a comandare è sempre la Necrocultura. Il mondo moderno, le sue droghe, i suoi apparati sanitari, sono solo una macchina di sterminio

Le grandi priorità della nostra nazione nel tempo della crisi più oscura: sciacquare giù per il cesso i suoi figli.

 

Se non lo avete capito, sia che si tratti di RU486 o di vaccini mRNA, a comandare è sempre la Necrocultura. Il mondo moderno, le sue droghe, i suoi apparati sanitari, sono solo una macchina di sterminio.

 

 

 

 

Immagine © Renovatio 21

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