Militaria
Altra giornalista russa uccisa dalle armi ucraine

Anna Prokofieva, corrispondente di guerra per il canale televisivo Pervij Kanal, è stata uccisa mercoledì mentre era in missione nella regione di Belgorod, che confina con l’Ucraina. Lo riporta la stampa russa.
L’emittente ha confermato la sua morte e ha detto che anche il cameraman DmitrijVolkov era rimasto ferito durante l’incidente.
La Prokofieva stava lavorando nel villaggio di Demidovka, un’area vicina a combattimenti attivi. Secondo i primi resoconti, la giornalista trentacinquenne è stata uccisa da un attacco di droni o da una ferita mortale da schegge, sebbene i resoconti dell’incidente siano discordanti. I giornali italiani sostengono che sia stata uccisa da una mina.
All’inizio di questa settimana, tre membri di troupe giornalistiche sono stati uccisi in attacchi ucraini nella Repubblica Popolare di Lugansk (LPR) e nella regione di Kursk.
Nei giorni scorsi la Prokofieva aveva inviato reportage dalla città di Sudzha, recentemente liberata, dove aveva contribuito all’evacuazione dei civili dalla zona.
Prokofieva ha seguito l’operazione militare speciale da alcune delle sue aree di combattimento più intense, spesso da posizioni delle Forze armate russe, secondo TASS. Ha documentato lo sminamento di territori recentemente liberati, lavorando a stretto contatto con i genieri e talvolta stando a pochi metri da proiettili inesplosi, ha affermato l’emittente. Mentre filmava i suoi reportage insieme alle truppe, si dice che sia stata colpita dal fuoco in più occasioni.
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«La corrispondente di guerra di Pedrvij Kanal Anna Prokofieva è stata uccisa in servizio. Ciò è accaduto nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, dove la troupe di Channel One ha colpito una mina nemica», ha affermato l’emittente in una dichiarazione.
La sua morte è stata riportata per la prima volta dal blogger militare Vladimir Romanov, che ha scritto che è stata uccisa mercoledì mentre svolgeva un incarico editoriale. Romanov ha riferito tramite il suo canale Telegram che la Prokofieva stava lavorando nel villaggio di Demidovka, nel distretto di Krasnojaruzhskij.
Il cameraman di Channel One Dmitrij Volkov è rimasto gravemente ferito ed è attualmente sotto ventilazione artificiale, secondo il governatore facente funzione di Kursk Alexander Khinshtein. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale regionale di Kursk per le cure.
L’emittente aveva riferito in precedenza che Volkov stava lavorando al fianco di Prokofieva al momento dell’incidente.
La Prokofieva aveva una laurea in giornalismo presso la People’s Friendship University (RUDN) e parlava fluentemente spagnolo. Prima di unirsi a Channel One, aveva lavorato nella divisione in lingua spagnola dell’agenzia di stampa Rossiya Segodnya. Nel 2023, è diventata corrispondente di guerra per Channel One, coprendo il conflitto in Ucraina.
Commentando la morte del giornalista, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato Kiev di aver deliberatamente preso di mira i giornalisti e di aver violato le leggi internazionali volte a proteggere i membri della stampa.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa,Aleksandr Martemjanov, giornalista freelance del quotidiano russo Izvestia, era stato ucciso nella Repubblica Popolare di Donetsk in Russia dopo che il veicolo civile su cui viaggiava era stato attaccato da un drone ucraino.
Due anni fa era stato ucciso dalle bombe a grappolo a Zaporiggia il corrispondente dell’agenzia russa RIA Novosti Rostislav Zhuravlev.
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Le morti dei giornalisti sul campo seguono gli attentati a blogger ed intellettuali influenti in Russia.
Alla domanda se Kiev fosse dietro gli omicidi della giornalista e attivista Darja Dugina e del blogger militare Vladlen Tatarsky, così come l’attentato alla vita dello scrittore Zakhar Prilepin, il vice capo dell’agenzia di Intelligence di Kiev Vadim Skibitsky Die Welt, intervistato da ha affermato che si trattava di «lavori interni», aggiungendo che vari gruppi all’interno dell’élite russa si stavano combattendo tra loro per il potere.
Secondo il servizio interno russo FSB, una bomba sarebbe stata piazzata nel marzo 2023 sull’auto dell’editore russo Konstantin Malofeev, proprietario del canale televisivo Tsargrad, particolarmente citato anche dal giornalismo italiano (come la trasmissione Report) per le sue vedute pro-cristiane e pro-famiglia.
Il portavoce di Putin Dmitrij Peskov ha più volte definito l’Ucraina uno «Stato sponsor del terrorismo».
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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

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Lotteria per la naja in Germania

I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».
Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.
I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.
Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.
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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.
«Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.
Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croaziasi muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.
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Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Bunker militare segreto israeliano piazzato in un quartiere popolato di Tel Aviv

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