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La massoneria potrebbe tornare a Palazzo Giustiniani, dove ora ci sono gli uffici del Senato della Repubblica

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Il Grande Oriente d’Italia, significativa organizzazione massonica presente su suolo italiano da lungo tempo, ha visto accogliere un ricorso da parte della Cassazione con cui potrebbe ottenere il riconoscimento del diritto di possedere Palazzo Giustiniani, la sua vecchia sede nel centro di Roma.

 

Quest’edificio, di proprietà dello Stato da diverso tempo, ospita ora uffici, aule e residenze a disposizione del Senato.

 

La querelle immobiliare ha una storia che si protrae per un secolo, ma sembra che la sentenza della Cassazione possa rappresentare una svolta favorevole alle rivendicazioni del Grande Oriente d’Italia su Palazzo Giustiniani.

 

Tutto ebbe inizio nel 1925, quando le squadre fasciste occuparono con la forza il prestigioso edificio, sfrattando il Grande Oriente che lo aveva acquistato circa quindici anni prima.

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Dopo la caduta del regime fascista, il Grande Oriente d’Italia ha iniziato a contestare l’esproprio in quanto nessuno aveva preso provvedimenti per annullare l’atto di compravendita precedente a favore di Urbs, la società immobiliare del Grande Oriente.

 

La situazione rimane senza soluzione per molti decenni, fino al 1991, quando l’obbedienza massonica firma un accordo con l’allora presidente del Senato, Giovanni Spadolini, politico del Partito Repubblicano accusato dagli avversari negli anni di essere filomassone.

 

In tale accordo si stabiliva che lo Stato avrebbe conservato la proprietà dell’edificio, ma avrebbe concesso al GOI una porzione di circa 140 metri quadri. In questa area, il Grande Oriente d’Italia avrebbe avuto la possibilità di realizzare un suo «museo della massoneria italiana».

 

L’accordo stipulato nel 1991 rimane tuttavia senza attuazione pratica, e di conseguenza, il Grande Oriente prosegue con le sue battaglie legali. L’ultimo sviluppo di due giorni fa vede la Cassazione intervenire e porre un punto fermo sulla questione, che, sebbene possa sembrare una formalità, suggerisce un possibile risolvere della questione anche sul merito.

 

La Corte Suprema ha infatti annullato la sentenza del Consiglio di Stato che sosteneva la giurisdizione del Giudice Ordinario sulla materia. In altre parole, secondo la Cassazione, la questione deve essere trattata dal TAR e non dal Tribunale, riporta Il Fatto Quotidiano.

 

Quindi, se l’ente massonico continuasse la sua battaglia di fronte ai tribunali amministrativi, ora potrebbe effettivamente raggiungere un punto cruciale. Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi dal 2014, spiega al giornale di Antonio Padellaro che poiché non c’è mai stato l’annullamento dell’atto di acquisto da parte di Urbs, il regime fascista non aveva il diritto di prelazione su Palazzo Giustiniani: «Non potevano portarcelo via, insomma».

 

Una prospettiva bizzarra ma altamente pregna di significato sarebbe quella per cui i senatori sarebbero sfrattati dalla loro sede. Tuttavia, senza arrivare a situazioni simili, il gran maestro Bisi spera che la decisione della Cassazione possa spingere il presidente Ignazio La Russa a intraprendere un dialogo (parola amatissima dalla massoneria) con i grembiulisti.

 

Dopo che le precedenti richieste sono rimaste senza risposta, Bisi sottolinea l’esistenza di un accordo del 1991 che non è mai stato applicato e auspica che si possa ripartire da lì.

 

Palazzo Giustiniani, costruito alla fine del XVI secolo per conto di monsignor Francesco Vento e successivamente acquistato nel 1590 da Giuseppe Giustiniani, membro di una influente famiglia genovese, ha una storia ricca di modifiche ed interventi architettonici nel corso dei secoli. Il figlio di Giuseppe, il cardinale Benedetto Giustiniani, estese l’edificio unendo ad esso altri edifici circostanti fino a includere l’intero isolato nei pressi del Pantheon.

 

L’edificio originale, costruito da Giovanni Fontana e con interventi probabili del più celebre fratello Domenico, subì varie modifiche fino al 1650, quando l’architetto Borromini intervenne, apportando notevoli cambiamenti sia all’esterno che all’interno. Il Borromini è responsabile del portone decentrato e del balcone sovrastante visibili su via della Dogana Vecchia, nonché dell’elegante cortile interno con archi ribassati tipici della sua architettura.

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Grazie a Vincenzo Giustiniani, fratello del cardinale, l’edificio fu arricchito da numerosi bassorilievi tratti da sarcofagi romani e da una collezione di circa 1600 pezzi, componendo la famosa galleria del primo piano. La collezione includeva reperti di statuaria antica, opere di artisti come Giorgione, Tiziano, Raffaello e Caravaggio, e un dipinto di Nicolas Poussin.

 

Nel corso del XVIII secolo, Johann Joachim Winckelmann, noto studioso tedesco dell’arte antica, ha incluso il Palazzo Giustiniani nei luoghi visitati durante il suo viaggio di studio in Italia. Almeno fino a quel periodo, le statue presenti nel palazzo erano ancora visibili ai visitatori stranieri che partecipavano al Grand Tour, una pratica comune tra gli aristocratici europei del tempo, che prevedeva un viaggio attraverso l’Europa per arricchire la propria cultura e conoscenza. Tra le opere che potevano essere ammirate nel Palazzo Giustiniani c’era una statua di Minerva Giustiniani. Tuttavia, successivamente, questa statua fu spostata in Vaticano. Una parte della collezione fu documentata da Joachim van Sandrart attraverso 153 tavole, e la dispersione iniziò nel XIX secolo.

 

Nel 1859, con l’estinzione del ramo principale della famiglia Giustiniani, il palazzo passò ai Grazioli, che nel 1898 lo affittarono al Grande Oriente d’Italia. Nel 1911, dopo una trattativa lunga, il Grande Oriente d’Italia acquistò il Palazzo Giustiniani, che divenne la sede della Massoneria. Durante questo periodo, alcune delle statue del palazzo furono vendute al MET di New York in circostanze controversi e poco trasparenti.

 

All’inizio del 1926, durante il regime di Mussolini che aveva dichiarato fuorilegge la Massoneria, l’edificio del Palazzo Giustiniani fu acquisito dal demanio pubblico. Il regime concesse poi l’utilizzo del palazzo al Senato, dando inizio a una disputa che si risolse in modo conciliatorio nel corso di cinque decenni. In virtù di questa soluzione, la parte del palazzo che si affacciava su piazza della Rotonda rimase sotto la disponibilità della massoneria. Solo nel 1985, grazie a un accordo, il Senato poté disporre di quasi tutto l’edificio, e la massoneria trasferì la propria sede alla villa del Vascello sul Gianicolo.

 

Nel 1938, furono effettuati dei lavori che collegarono l’edificio del Palazzo Giustiniani a Palazzo Madama tramite un passaggio sotterraneo ancora esistente oggi. Questo passo fu compiuto durante il periodo in cui Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, utilizzò il Palazzo Giustiniani come sua residenza ufficiale, sostituendo il più impegnativo Palazzo del Quirinale, residenza precedentemente utilizzata dai Papi, dai re d’Italia e successivamente dai presidenti della Repubblica.

 

La firma della Costituzione repubblicana avvenne il 27 dicembre 1947 nella Sala della Costituzione del Palazzo Giustiniani. I firmatari includono Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Stato, Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio, Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente, e Giuseppe Grassi, Guardasigilli.

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Misteri

Halloween festa di sangue: lista aggiornata dell’orrore

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Non è che potevamo arrivare al 31 di ottobre senza il classico articolo di Renovatio 21 sulla realtà sanguinaria di Halloween.   Vorremo dire che oggi quanto, anno dopo anno, delle origini occulte, pagane se non propriamente satanistiche, di Halloweeno. Tuttavia non resistiamo: certe cose, per questo giornale, sono cicliche ed irrinunziabili. (Tipo, l’articolo di Natale sugli orfani della Signora in blu, quelli su Carol of the Bells, etc.).   I nostri lettori sanno come la pensiamo sulla questione: eccerto, è una festa commerciale, sorta per qualche ragione durante l’era televisiva americana; eccerto, i suoi simboli primari sono demoniaci (la zucca con la candela dentro, Jack O’Lantern, rappresenta un’anima incorsa nell dannazione; traducono «trick or treat» in «dolcetto o scherzetto», ma in realtà significherebbe la minaccia estorsiva «maledizione o sacrificio»).

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Tuttavia, il senso vero di tutto questo carnevale di mostri e demòni, ripetiamo ogni anno, è essenzialmente un’altro: è l’addestramento dell’uomo moderno, e specialmente della giovane generazione, al ritorno del sacrificio umano. Perché, tutto questa panoplia di spiriti e immagini violente, a cosa può ricondurre, se non a questo? Ecco perché è vero, assolutamente, che Halloween è una festa anticristiana.   Sissì, lo abbiamo già detto: il programma è ben steso, vogliono il tributo primigenio, quello che era in uso in ogni angolo della terra (da Cartagine agli Aztechi, dalla Nuova Guinea al paganesimo indoeuropeo più antico) prima dell’avvento del Signore della Vita. Vogliono il sangue degli esseri umani, specialmente quello innocente.   Per cui no, non festeggiamo – e aggiungiamo, rara avis, un complimento alla Repubblica Popolare Cinese, che l’anno scorso sembra aver arrestato a Shanghai chi voleva fare Halloween. Sappiamo che un orologio rotto segna l’ora esatta ben due ore al giorno: l’altra è la legge cinese contro i cosplayer (un’aberrazione terrificante che ha ovvie correlazioni con Halloween).   Detto anche questo, bando alle ciancie e largo al listone del vero orrore di Halloween, aggiornato agli omicidi dell’edizione 2024. Quello 2025 arriva tra un anno giusto. Se sopravviverete a stasera, beninteso.   (Ad ogni modo, ci rendiamo conto che la nostra rubrica sui malori della settimana è ben più spaventosa di Halloween e dei suoi omicidi…)   Notte del 31 ottobre 1957, Los Angeles, California: il veterano della Seconda Guerra Mondiale Peter Fabiano, ex marine, apre la porta convinto di trovare un bambino in cerca di dolcetti. Viene invece colpito a morte da un proiettile sparato a bruciapelo. Le indagini porteranno all’ex amante lesbica della moglie e a una sua complice.   Notte del 30 ottobre 1973, Fond du Lac, Wisconsin: la nove anni Lisa French bussa alla porta del vicino Gerald Turner per il classico «dolcetto o scherzetto». Turner la violenta, l’uccide, la infila in un sacco di plastica e la abbandona in una discarica.   Notte del 31 ottobre 1974, Deer Park, Texas: l’ottoenne Timothy O’Brien mangia una caramella Pixy Stick raccolta durante il giro dei dolcetti. Si accascia, ha convulsioni e muore un’ora dopo in ospedale. A avvelenarlo era stato il padre, per incassare l’assicurazione sulla vita del figlio. L’uomo verrà giustiziato nove anni più tardi.   Notte del 31 ottobre 1975 (un Halloween particolarmente cupo), Greenwich, Connecticut: la quindicenne Martha Moxley viene ritrovata picchiata e accoltellata sotto l’albero di casa. Accanto al corpo, una mazza da golf ferro 6 spezzata in quattro pezzi.

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Notte del 31 ottobre 1979, sobborgo di Sunland-Tujunga, Los Angeles: la sedicenne Shirley Ledford sta rientrando in autostop da una festa di Halloween quando due uomini la caricano sul loro furgone. Non sa di aver incontrato i Toolbox Killers, Lawrence Bittaker e Roy Norris, noti per rapire autostoppiste, torturarle con attrezzi da lavoro e fotografarle durante gli omicidi. Dopo aver seviziato Ledford, ne gettano il corpo sul prato di una casa estranea. Sarà la quinta e ultima vittima della coppia, denunciata da un amico.   Notte del 31 ottobre 1981, Amarillo, Texas: il diciassettenne Johnny Lee Garrett violenta una suora di 76 anni e la uccide a coltellate.   Ancora notte del 31 ottobre 1981, Manhattan, New York: il fotografo Ronald Sisman e la studentessa dello Smith College Elizabeth Platzman vengono picchiati nel loro appartamento di Manhattan e poi uccisi. L’alloggio è stato messo a soqquadro, ma nulla sembra mancare. Sul duplice omicidio circolano teorie che collegano Sisman a una setta responsabile delle uccisioni seriali di Son of Sam. Il giornalista Maury Terry ipotizza persino legami con produttori di snuff movie: ne tratta il documentario Netflix Sons of Sam.   Sempre notte del 31 ottobre 1981, Point Pleasant, Virginia Occidentale: la diciassettenne Maria Ciallella dice al padre che uscirà e tornerà intorno a mezzanotte. Un agente la vede camminare sul ciglio della strada e sta per offrirle un passaggio. Dieci minuti dopo, la ragazza è scomparsa. Il cadavere, fatto a pezzi in tre parti, verrà ritrovato nel 1983 nel giardino della madre del serial killer Richard Biegenwald, il «Thrill Killer» del Jersey Shore.   Notte del 31 ottobre 1992, New Orleans, Louisiana: lo studente giapponese in scambio Yoshihiro Hattori, diretto a una festa di Halloween, si perde e bussa a una porta. Nessuno risponde. Torna alla macchina, la porta si apre: «Siamo qui per la festa», dice il ragazzo. Riceve in risposta un colpo di revolver. Il padrone di casa viene accusato di omicidio colposo ma si appella alla Castle Doctrine, il diritto di usare la forza letale per difendere la propria abitazione. Una giuria lo dichiara non colpevole.   Notte del 31 ottobre 1993, Pasadena, California: tre adolescenti vengono uccisi a colpi di arma da fuoco mentre rientrano da una festa.   Notte del 31 ottobre 1994: il setteenne Tony Bagley, vestito da scheletro, fa «dolcetto o scherzetto» con la famiglia. Un uomo incappucciato irrompe in strada e spara contro i Bagley. Tutti vengono colpiti, il bambino muore in ospedale. Caso irrisolto.   Notte del 31 ottobre 1998, South Bronx, New York: il programmatore Karl Jackson sta andando a prendere il figlio a una festicciola quando il parabrezza della sua auto viene centrato da un uovo. Scende per protestare con i responsabili, che lo inseguono, lo bloccano e gli sparano alla testa.   Notte del 31 ottobre 2002, Università del Minnesota: lo studente Carl Jenkins scompare e viene ritrovato quattro mesi dopo nel fiume Mississippi. Alcuni collegano la morte allo «Smiley Face Killer»: secondo una teoria, tra anni Novanta e Duemila un assassino del Midwest avrebbe ucciso almeno 45 giovani uomini, lasciando in una dozzina di casi graffiti di facce sorridenti vicino ai corpi.

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Notte del 31 ottobre 2004, Napa Valley, California: Leslie Mazzara e Adriane Insogna vengono massacrate nel loro appartamento. L’assassino risulterà essere il fidanzato di una loro amica intima.   Notte del 31 ottobre 2005, Frederica, Delaware: la comunità osserva per ore una macabra decorazione appesa a un albero in piazza pubblica. Solo dopo ci si rende conto che non è un addobbo: è il cadavere impiccato di una donna di 42 anni.   Notte del 31 ottobre 2008, Sumter, Carolina del Sud: il dodicenne T.J. Darrisaw bussa a una porta per «dolcetto o scherzetto» e riceve 29 colpi di kalashnikov, 11 dei quali lo uccidono sul colpo. Padre e fratellino restano feriti ma sopravvivono. L’autore era un trafficante di droga che temeva una rappresaglia di una gang rivale.   Notte del 31 ottobre 2010, Benton Township, Michigan: il sedicenne Devon Griffin rientra a casa dopo la messa e una notte passata fuori. Trova la casa insolitamente silenziosa, va a controllare e scopre il patrigno coperto di sangue a letto. La polizia troverà altri due cadaveri: la madre e il fratello di Griffin. L’assassino era il fratellastro William Liske.   Notte del 31 ottobre 2011, Armstrong, Columbia Britannica: l’18enne Taylor Van Diest manda un SMS al fidanzato: si sente seguita. Viene ritrovata in fin di vita accanto ai binari ferroviari, massacrata di botte. Morirà poco dopo in ospedale.   Notte del 31 ottobre 2012, Michigan: il predicatore John D. White bussa alla roulotte della sua amante, che vive col figlio in un trailer park. La strangola, ne getta il corpo nei boschi, poi torna e veste il bambino con un costume di Halloween.   Notte del 31 ottobre 2013, New York: il 19enne Anthony Seaberry viene ucciso da uno sconosciuto con la maschera di Scream. Caso irrisolto, ma potrebbe essere opera di un uomo responsabile di altre sparatorie, abbattuto dalla polizia quella stessa sera.   Halloween 2023: il weekend registra vittime in varie città. A Tampa, Florida, due morti; a Texarkana, Texas, tre; due ciascuna a Dodge City (Kansas), San Antonio (Texas) e Mansfield (Ohio). Molti decessi derivano da liti scoppiate durante i festeggiamenti, inclusa la strage di Ybor City a Tampa, domenica mattina all’uscita dei bar con decine di persone in costume per strada. A Indianapolis, una sparatoria in una grande festa di Halloween uccide un adolescente e ferisce altri nove tra i 16 e i 21 anni, tutti in condizioni stabili. A Chicago, almeno 15 feriti (due gravi) in una sparatoria contro la folla a una festa. Il responsabile è stato fermato, ma lunedì mattina non erano ancora state formulate accuse.   In Texas, cinque morti e sei feriti in due sparatorie distinte sabato sera. A San Antonio, una 13enne resta ferita e i genitori uccisi durante una festa in casa. Un 20enne arriva, scoppia una lite, inizia a sparare; un 40enne risponde al fuoco. A Texarkana – 724 km più a nord, al confine con l’Arkansas – tre morti e tre feriti in una festa nel retro di un’azienda. Due uomini litigano, estraggono le armi. Nessun arresto. A Cumberland, Maryland, un 17enne ucciso e tre feriti (20-24 anni) in una sparatoria sabato mattina presto.

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Halloweeno 2024: Orlando, Florida (1° novembre 2024, prime ore del mattino), ue persone sono state uccise e altre otto ferite in una sparatoria di massa nel centro di Orlando, durante i festeggiamenti notturni di Halloween. Un adolescente di 17 anni, Jaylen Edgar, è stato arrestato sul posto e accusato degli omicidi. Denver, Colorado: La polizia ha riferito che una sparatoria in una festa in casa nell’area di Denver ha provocato la morte di tre persone. Vancouver Mall, Stato di Washington: Le autorità hanno riferito che un individuo che indossava una maschera tipo Halloween ha sparato mortalmente a una persona in un centro commerciale.   Akron, Ohio (28 ottobre 2024): un adolescente è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti in una sparatoria a una festa di Halloween. Un uomo di 18 anni è stato arrestato, ma i detective stavano ancora lavorando per determinare chi avesse sparato. Aggiungiamo i due ragazzi di 12 anni sono morti in incidenti separati che hanno coinvolto trattori durante attrazioni di «haunted hayride» (giostre spaventose su carri trainati da trattori) nelle settimane precedenti Halloween nel Tennessee e nel Minnesota. Entrambi gli incidenti sono stati fatali, uno il 12 ottobre e l’altro l’11 ottobre. Chiudiamo tutto con un responso che ci viene addirittura dalla scienzah. Una ricerca del Journal of the American Medical Association indica che il rischio di decessi di pedoni è del 43% più alto ad Halloween rispetto a qualsiasi altra notte, e si sono verificati incidenti stradali mortali.   Buoni motivi, anche e soprattutto per gli italiani, per stare a casa. Buonanotte.

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Charlie Kirk era stato oggetto di un maleficio pochi giorni prima di essere ucciso

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Un sito web progressista con sede negli Stati Uniti ha pagato delle streghe online per maledire l’attivista conservatore Charlie Kirk pochi giorni prima che venisse ucciso a colpi d’arma da fuoco durante una sessione di domande e risposte tra studenti alla Utah Valley University di Orem, nello Utah. Lo ha rivelato ieri nel suo programma YouTube la celebre giornalista Megyn Kelly.

 

L’articolo del sito di sinistra Jezebel intitolato «Abbiamo pagato alcune streghe di Etsy per maledire Charlie Kirk» è stato pubblicato lunedì. Etsy è una piattaforma di ecommerce dove è possibile comprare lavori di artigianato.

 

Il pezzo voleva offrire uno sguardo ironico e umoristico alla portata e all’influenza di Internet sulle nostre vite, affermando che, sebbene Kirk, che si è costruito un enorme seguito online, sia uno degli «svantaggi» di Internet, quest’ultimo ha anche i suoi «doni», scrive Newsweek.

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«Ora posso acquistare una maledizione con la stessa facilità con cui acquisto un caricabatterie per il telefono. Sul sito mistico Etsy, puoi trovare un incantesimo per quasi tutto», si legge nell’articolo. «Oggigiorno, le streghe non si limitano a soddisfare i rancori personali. E non è raro che canalizzino le loro energie per ostacolare i repubblicani… Vi interessa punire Kirk per gli anni di retorica regressiva che ha urlato ai giovani americani e a chiunque fosse a portata d’orecchio? Qui a Jezebel, stiamo per scoprire se esiste un incantesimo per questo».

 

Quando l’autrice dell’articolo si accinge ad acquistare una maledizione adatta da una strega online su Etsy, afferma chiaramente di non voler fare del male a Kirk.

 

«Voglio essere chiaro: non sto invocando forze oscure per fargli del male. Voglio solo che si svegli ogni mattina con un brufolo inspiegabile. Voglio che il microfono del suo podcast si guasti ogni volta che preme il tasto di registrazione. Voglio che i suoi blazer blu diventino improvvisamente tutti di una taglia più piccoli. Voglio che uno dei suoi calzini gli scivoli sempre giù per il piede. Voglio che il suo pollice diventi troppo grande per twittare. Rovinargli la giornata con il potere femminista collettivo della congrega di Etsy sarebbe la gioia più grande della mia vita».

 

La rivista online ha anche pubblicato una nota dell’editore in cima all’articolo dopo l’uccisione di Kirk, in cui si legge: «questo articolo è stato pubblicato l’8 settembre. Jezebel condanna l’uccisione di Charlie Kirk con la massima fermezza. Non sosteniamo, incoraggiamo o giustifichiamo alcun tipo di violenza politica».

 

Dopo aver lanciato un incantesimo («FATELO ODIARE DA TUTTI»), l’autrice conclude con quella che, a posteriori, sembra una nota di cattivo presagio.

 

«Allora, le mie maledizioni su Etsy hanno funzionato? Solo il tempo potrà dirlo. Le forze si muovono in modi misteriosi e, come mi ha ricordato la Sacerdotessa, “l’incantesimo è una collaborazione tra chi lo lancia, il cliente e l’universo stesso”. Per ora, possiamo solo confidare nei tempi del grande ignoto».

 

La Kelly ha dichiarato martedì nel suo programma radio-internet di essere stata «combattuta» sul fatto di raccontare questa storia «inaspettata» o meno.

 

«Erika e Charlie Kirk sentirono parlare di queste maledizioni, e quella notizia sconvolse profondamente Erika, in particolare. Conosceva la dottrina cristiana sull’argomento, amava Charlie, profondamente, e si spaventò quando sentì parlare delle maledizioni che Jezebel aveva raccolto» racconta la Kelly. Erika Kirk è cattolica; il marito, si mormora, poteva essere vicino ad una qualche conversione al cattolicesimo.

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Secondo quanto racconta, la coppia avrebbe chiesto l’aiuto di un amico (forse, dice, un prete cattolico) che sarebbe andato a casa loro e avrebbe pregato su Charlie – il giorno prima che fosse assassinato…

 

«Evocare il mondo degli spiriti, in particolare quello del Diavolo, può avere conseguenze concrete. Non è una cosa con cui scherzare. Molti cristiani ci credono. È pericoloso. Non è un gioco. È letteralmente malvagio» ha detto la Kelly, e a ragione.

 

Pare chiaro che il malefizio potrebbe essere stato ordinato da una non-credente come spiritosaggine: tuttavia, non sono spiritose, né non-credenti, le persone cui ha commissionato il malefizio, né lo sono le forze che esse servono.

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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

 

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Sacerdote cattolico nelle Filippine sospeso per aver benedetto un monumento massonico

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Un prete cattolico nelle Filippine è stato sospeso per aver benedetto una targa massonica. Lo riporta LifeSite.   Il 1° settembre, l’Ordine degli Agostiniani Scalzi (OAD) ha annunciato di aver sospeso padre Libby Daños dopo che le foto del sacerdote che benediceva il simbolo massonico sono diventate virali online. L’incidente è avvenuto a Ormoc City, nella provincia di Leyte, nella regione delle Visayas Orientali delle Filippine.   Il simbolo massonico è inciso in un monumento che indica la presenza dei massoni nella zona. UCA News riferisce che è stata avviata un’indagine canonica sull’azione di Daños e che nel frattempo il sacerdote non svolgerà più alcun ministero pubblico.      

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Padre Luigi Kerschbamer, priore provinciale dell’OAD, ha affermato in una nota: «sebbene Padre Daños abbia dichiarato di non essere inizialmente a conoscenza della natura completa della cerimonia, riconosciamo che questa azione, indipendentemente dall’intento, contraddice l’insegnamento chiaro e coerente della Chiesa cattolica sulla massoneria e ha causato scandalo tra i fedeli».   «Padre Daños ha espresso profondo rimorso per la sua azione e sta collaborando pienamente all’indagine canonica avviata secondo il diritto della Chiesa e le costituzioni dell’OAD», ha proseguito. «Durante questo processo, è stato temporaneamente sospeso dal ministero pubblico per consentire un adeguato discernimento e la risoluzione della questione. Ci impegniamo a seguire le procedure ecclesiastiche consolidate che garantiscono sia la responsabilità che la cura pastorale».   Padre Kerschbamer ha sottolineato che la sospensione è dovuta al fatto che la Massoneria «è fondamentalmente incompatibile con la dottrina cattolica», osservando che il Vaticano ha ribadito questo insegnamento nel novembre 2023.   In risposta a una domanda di un vescovo filippino, il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) aveva affermato che la massoneria nelle Filippine «coinvolge non solo coloro che sono formalmente iscritti alle Logge massoniche, ma, più in generale, un gran numero di simpatizzanti e associati che sono personalmente convinti che non vi sia opposizione tra l’appartenenza alla Chiesa cattolica e quella alle Logge massoniche».   «L’Ordine degli Agostiniani Scalzi sostiene categoricamente questo insegnamento e rifiuta qualsiasi associazione o approvazione delle attività massoniche», ha affermato Kerschbamer.   «Questo incidente serve a ricordare con urgenza la nostra costante necessità di vigilanza nel preservare l’autentica identità cattolica e l’importanza di una preparazione approfondita prima di partecipare a qualsiasi cerimonia pubblica», ha aggiunto. «Stiamo implementando programmi di formazione avanzati per tutti i nostri religiosi, per rafforzare la loro comprensione dell’insegnamento della Chiesa e la loro capacità di riconoscere situazioni che potrebbero compromettere la loro testimonianza del Vangelo».   Rivolgendosi ai sostenitori e ai benefattori del suo ordine, ha affermato: «non prendiamo alla leggera questa fiducia e ci impegniamo a uscire da questa sfida con rinnovato impegno verso l’integrità che dovrebbe caratterizzare tutti coloro che portano il nome di Sant’Agostino».   Nonostante la costante condanna della Chiesa nei confronti della massoneria e della sua palese contraddizione con la fede cattolica, alcuni cattolici eterodossi hanno cercato di conciliare le due realtà negli ultimi tempi. Come ha affermato la DDF, nelle Filippine esiste «un gran numero di simpatizzanti e associati personalmente convinti che non vi sia alcuna opposizione tra l’appartenenza alla Chiesa cattolica e quella alle logge massoniche».

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Come riportato da Renovatio 21, già due anni fa la Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP) aveva dovuto diffondere un comunicato in cui ricordava l’impossibilità per un cattolico di far parte della massoneria.   «Pensavamo che gli insegnamenti della Chiesa cattolica in materia si fossero evoluti. Poiché diversi partecipanti al sinodo sono massoni, abbiamo pensato che la Chiesa avesse allentato le sue regole sull’adesione alla Massoneria e sulla sua partecipazione alle attività della Chiesa cattolica», aveva spiegato una parrocchiana di Quezon City (città dove Renovatio 21 ha diversi lettori) in luce della nota vescovile, rivelando che in alcune chiese «i massoni cattolici aiutano il sacerdote a distribuire la comunione; nella nostra parrocchia ne abbiamo già due e sono stati delegati al Sinodo sulla sinodalità. Sono buoni e devoti cattolici».

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Immagine di reverendlukewarm via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
 
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