Economia
Scholz annuncia la sua risposta alla crisi energetica: debito e razionamenti
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che il governo interverrà con aiuti finanziari alle imprese e alle famiglie, ma ha detto che «non possiamo abbassare tutti i prezzi con i sussidi». Le dichiarazioni sono state fatte alla televisione sul canale tedesco ZDF.
Scholz ha altresì dichiarato che il governo non può fermare l’aumento dei prezzi dell’energia sul mercato mondiale – ignorando del tutto la possibilità di rapporti bilaterali, ad esempio con, un Paese a caso, la Russia.
Lo Scholz ha detto che il governo troverà i soldi e allo stesso tempo non si indebiterà eccessivamente. In realtà, come riportato da Renovatio 21, appena due mesi fa abbiano visto la Germania prendere in prestito altri 40 miliardi di euro per tamponare la situazione dopo lo scoppio della guerra in Ucraina – con conseguente modifica della Costituzione pacifista in modo da permettere più soldi ai militari.
Intanto la Camera Alta del Parlamento germanico, il Bundesrat, ha approvato l’emendamento alla normativa sulla sicurezza energetica già varata in Bundestag, che consente al governo di salvare o rilevare le imprese energetiche e gestire una gestione centralizzata di risorse energetiche.
Vonovia, il più grande proprietario privato tedesco di patrimonio immobiliare, ha già iniziato con la gestione dell’energia, senza aspettare l’azione del governo. Il gruppo ha annunciato che ridurrà il riscaldamento a 17°C di notte, presumibilmente in inverno.
Ciò significherebbe circa la metà dei 500.000 appartamenti di Vonovia in Germania, i quali sono riscaldati centralmente a gas. Vonovia ha detto che sta seguendo le linee guida del governo e che vogliono risparmiare ai loro inquilini le bollette del riscaldamento.
Il principale azionista di Vonovia è l’hedge fund Ativo Capital Management LLC con sede a Chicago.
Le principali industrie tedesche (Volskwagen, Bosch), che si credeva avessero voce in capitolo nel governo di Berlino, si sono dichiarate contrarie all’embargo contro il gas russo. Il crollo del PIL è calcolato attorno al 12,7%. I prezzi alla produzione sono aumentati del 31%.
Il Land della Baviera, che si credeva avesse voce in capitolo nel governo di Berlino, pure. I posti di lavoro in bilico nel solo territorio bavarese saranno 220 mila.
La riapertura delle centrali a carbone (grande manovra ambientalista, degna di un governo zeppo di ministri dei Verdi) e pure la sospensione dell’abbandono totale del nucleare potrebbero non bastare a salvare la società tedesca dal collasso.
Il vicecancelliere Habeck ha dichiarato varie volte che il taglio del gas russo (che copre più del 40% del fabbisogno gasiero della Nazione, facendo di Berlino il primo consumatore di idrocarburi da Mosca, da cui è più dipendente addirittura di quanto lo sia Roma) potrebbe produrre rivolte civili. Sempre che i tedeschi non muoiano di freddo prima.
Nel frattempo, docce brevissime per tutti. Un Paese ricco e prospero, che diventa d’un tratto povero e sporco – letteralmente.
Economia
Angolano fermato a Francoforte con 11.000 diamanti nel bagaglio a mano
Secondo quanto comunicato venerdì dal servizio doganale tedesco, gli agenti dell’aeroporto di Francoforte sul Meno hanno sequestrato 11.276 diamanti non dichiarati a un passeggero in arrivo dall’Angola.
L’uomo, 53 anni, di cui non è stata resa nota l’identità, è stato arrestato e posto in custodia per non aver dichiarato il carico di diamanti grezzi e per essere privo della certificazione obbligatoria per il trasporto di tali pietre preziose.
Stando alla dogana tedesca, i diamanti sono stati rinvenuti durante un normale controllo di sicurezza aeroportuale. «L’uomo proveniente dall’Angola aveva nascosto i diamanti in un doppio fondo del suo bagaglio a mano, all’interno di due borse», hanno precisato le autorità.
Il valore delle pietre non è ancora stato stimato e verrà determinato tramite una valutazione esperta, ha spiegato il servizio doganale. «Ora dovrà rispondere delle violazioni alla normativa sul commercio estero», ha aggiunto l’agenzia. «Inoltre, è accusato di evasione dei dazi doganali per l’importazione di diamanti grezzi di contrabbando».
Le indagini sul caso sono ancora in corso.
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L’Angola figura tra i principali produttori di diamanti in Africa e rappresenta una delle fonti più importanti al mondo di diamanti grezzi, avendo registrato una produzione record di circa 14 milioni di carati nel 2024, secondo i dati del settore. Nel 2025, a settembre la produzione aveva raggiunto circa 10,7 milioni di carati, con l’obiettivo delle autorità di arrivare a quasi 14,8 milioni di carati entro fine anno.
Tutti i diamanti grezzi esportati dall’Angola devono essere accompagnati dal certificato del Kimberley Process, il programma internazionale creato per impedire la commercializzazione dei cosiddetti diamanti di sangue. Le spedizioni prive della documentazione richiesta sono considerate illegali sia secondo la legislazione angolana che dalle norme del commercio internazionale.
Le autorità angolane hanno già effettuato diversi sequestri legati al traffico illecito di diamanti. Nel 2024, la polizia della provincia diamantifera di Lunda Norte ha confiscato 2.468 diamanti grezzi nel comune di Lucapa nell’ambito di un’operazione contro il possesso e il commercio illegale.
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Cina
La Cina supera il trilione di dollari di surplus commerciale
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Economia
Hollywood al capolinea: Netflix vuole comprare Warner Bros
Netflix avrebbe raggiunto un accordo per acquisire Warner Bros., inclusi i suoi studi cinematografici e televisivi, HBO e HBO Max, attraverso una transazione mista in contanti e azioni che valuta Warner Bros. Discovery a un valore aziendale di 82,7 miliardi di dollari (valore azionario di 72 miliardi di dollari), pari a 27,75 dollari per azione.
L’intesa dovrebbe essere finalizzata nel terzo trimestre del 2026, dopo lo scorporo programmato da parte di WBD della sua divisione Global Networks in una società quotata autonoma («Discovery Global»). Questa operazione giunge a pochi mesi dalla proposta avanzata da Paramount-Skydance per rilevare WBD.
L’accordo tra Netflix e WBD fonderà la piattaforma di streaming con un catalogo secolare e con franchise iconici come i supereroi della DC Comics, Harry Potter, Game of Thrones, I Soprano e The Big Bang Theory.
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In una nota ufficiale, Netflix ha dichiarato che l’operazione espanderà la sua library di contenuti, potenzierà le capacità produttive e favorirà una crescita sostenibile nel lungo periodo: «fornendo agli utenti una gamma più vasta di serie e film di alto livello, Netflix si attende di conquistare e trattenere un maggior numero di abbonati, incrementare l’engagement e generare entrate e profitti operativi aggiuntivi. L’azienda prevede inoltre di conseguire risparmi sui costi per almeno 2-3 miliardi di dollari annui entro il terzo anno e che la fusione avrà un effetto positivo sull’utile per azione GAAP già a partire dal secondo anno».
Secondo i termini dell’accordo, ogni azione WBD sarà convertita in 23,25 dollari in contanti più 4,50 dollari in azioni Netflix. I board di entrambe le società hanno approvato l’operazione all’unanimità.
La chiusura è attesa tra 12 e 18 mesi, subordinata all’esame regolatorio e all’ok degli azionisti di WBD. All’inizio dell’anno, Netflix ha superato le controfferte, tra cui quelle di Paramount-Skydance e Comcast.
Bloomberg ha rilevato che Hollywood non accoglie con entusiasmo questo nuovo connubio tra Netflix e WBD.
Warner Bros. Discovery ha avviato negoziati esclusivi per cedere i suoi studi cinematografici e televisivi insieme a HBO Max a Netflix, stando a fonti interne alla major – un’indicazione che il colosso dello streaming ha avuto la meglio su Paramount-Skydance e Comcast. Un’intesa del genere ridisegnerebbe il settore dell’intrattenimento e rappresenterebbe un turning point strategico per Netflix, già leader per capitalizzazione a Hollywood. Paramount ha bollato il processo di cessione come «contaminato», mentre l’attrice Jane Fonda, due volte premio Oscar, ha descritto il suo potenziale effetto sull’industria con un aggettivo più severo: «catastrofico».
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Nata come servizio di noleggio DVD via posta, Netflix ha prima annientato la catena Blockbuster e ora sta replicando il colpo con Hollywood, snobbando in larga misura le uscite cinematografiche in sala. L’accordo catapulterebbe Netflix al rango di superpotenza negli studi hollywoodiani. Tuttavia, il tutto resta appeso all’approvazione dei regolatori, con il repubblicano californiano Darrell Issa che ha già espresso opposizione a qualsivoglia acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix.
L’industria cinematografica è minacciata dall’avvento dell’IA, che potrebbe presto consentire a chiunque di produrre contenuti di livello cinematografico in un click, disintegrando un’intera filiera di lavoratori che vanno dagli attori ai cineoperatori, agli addetti al casting, agli elettricisti, registi, etc.
Si spiega così la corsa di Netflix verso le IP, cioè le proprietà intellettuali: avere un personaggio conosciuto e diffuso come, ad esempio Harry Potter, anche nell’era del cinema generato dall’AI potrebbe avere un valore strategico ed economico.
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Immagine di Fourbyfourblazer via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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