Epidemie
Psico-scuola, psico-pandemia, biototalitarismo

Il pandemonio più socio-politico che sanitario che si è abbattuto sulle nostre vite poco meno di un anno fa, oltre a violentarne usi e costumi che pensavamo incomprimibili perché consustanziali all’umana natura, ha finito anche per rimescolare l’organigramma dei rapporti interpersonali di ciascuno di noi.
C’è chi si è affidato cadavericamente alla tutela televisiva, rinunciando a priori – per ignavia, per paura, per pigrizia o per convenienza – all’esercizio del pensiero in proprio. Costui si è trovato automaticamente e felicemente arruolato nell’esercito regolare dei cittadini responsabili e, per contratto, è tenuto a stanare e depennare dall’agenda i nuovi nemici esistenziali, reducti ad unum senza troppi complimenti nell’unico grande nemico oggettivo della società terapeutica: il mostro negazionista, antivaccinista, complottista. Trumpista pure, giusto per non farsi mancare nulla.
C’è chi si è affidato cadavericamente alla tutela televisiva, rinunciando a priori – per ignavia, per paura, per pigrizia o per convenienza
A tal punto giunge la semplificazione primitiva abbracciata dal popolo degli appecoronati, irretiti dal terrorismo di regime fino a cedere tutto – libertà, vita, affetti, lavoro, salute: crepi l’avarizia – in cambio del mantenimento artificioso della paura salvifica, quella che protegge dal Male Unico e dall’untore diffuso.
C’è chi, per contro, alla confortevole teledipendenza preferisce la piana ma scomoda osservazione della realtà e si ritrova ipso facto nelle fila dei sovversivi tanto pericolosi da meritare l’apartheid sociale e sinanco familiare.
Dal canto suo costui – che invero non nega nulla tranne l’impostura autoevidente che marcia su di noi a passo totalitario – non può non ammettere che la separazione dai propri ex simili è cosa purtroppo ineluttabile, visto il muro di incomunicabilità che il bigottismo virale (inteso come cieca devozione, e contagiosa, ai dogmi mediatici e scientisti, benedetti pure dai gerarchi postcattolici, of course) ha eretto trasversalmente a ogni appartenenza e a ogni vincolo pregresso.
L’esercito regolare dei cittadini responsabili che, per contratto, è tenuto a stanare e depennare dall’agenda i nuovi nemici esistenziali, reducti ad unum senza troppi complimenti nell’unico grande nemico oggettivo della società terapeutica: il mostro negazionista, antivaccinista, complottista. Trumpista pure
Questa divaricazione sociale non è destinata a rientrare, bensì ad aumentare sempre di più. Dividerà amicizie, affetti, famiglie. Genererà dolore, lo compenserà in parte col conforto di stringere legami imprevisti e tanto forti quanto l’emergenza (più socio-politica che sanitaria, appunto) impone, e la gravità del momento accelera.
Del resto, c’è un precedente storico al quale la fenomenologia dell’ora presente si avvicina sempre di più ed è quell’universo concentrazionario i cui connotati deformi e disumani sono ormai minacciosamente prossimi a quelli del nostro universo quotidiano.
Il reticolato ha mutato sostanza, ma l’Arcipelago Gulag non è un capitolo chiuso, e anche di questo dovremo tenere conto.
Psicologi e psicopoliziotti
Nel great reset del mio microcosmo personale, mi è toccato (in parte) ricredermi su una categoria che consideravo – lo confesso – integralmente degenere.
Questa divaricazione sociale non è destinata a rientrare, bensì ad aumentare sempre di più. Dividerà amicizie, affetti, famiglie. Genererà dolore
Non so bene se alcuni psicologi che ho conosciuto di recente siano da considerarsi un errore di sistema, e propendo per ritenere di sì, ché l’eccezione c’è sempre e da sempre serve a confermare la regola: ci sono i casi in cui l’uomo, con la sua coscienza, prevale sulla (pur performante) formazione ricevuta, resiste all’ambiente bazzicato e, nell’ora della verità, mostra se stesso. Come che sia, la notizia è che esiste una minoranza di psicologi rigorosi, di buon senso, buon cuore e buona volontà. Le loro armi e la loro esperienza sul campo ci sono preziosi.
Non sono loro quelli che l’ordine professionale – che, come tutti gli ordini professionali, appare ridotto a un grumo di potere corporativo, dispotico e asservito a logiche politiche, economiche e ideologiche – sguinzaglia tra la gente per convertirla al ben-pensiero universalmente obbligatorio. Grazie al Covid si è aperta infatti, per i mercenari di categoria, un’altra grande occasione di arrembaggio, con annessi introiti e visibilità sociale, ovvero carriera.
Un nuovo esercito di soccorritori della psiche è stato allestito dalle istituzioni scolastiche per abbordare i più giovani nel loro luogo di lavoro: col pretesto dell’emergenza e dei suoi innegabili effetti destabilizzanti; col mandato tacito, ma inequivoco, di scrutare nella loro intimità e, magari, risalire a ritroso ai bachi dell’ambiente nel quale sono stati cresciuti e formati, in primis ovviamente quello familiare.
Un nuovo esercito di soccorritori della psiche è stato allestito dalle istituzioni scolastiche per abbordare i più giovani nel loro luogo di lavoro: col pretesto dell’emergenza e dei suoi innegabili effetti destabilizzanti; col mandato tacito, ma inequivoco, di scrutare nella loro intimità e, magari, risalire a ritroso ai bachi dell’ambiente nel quale sono stati cresciuti e formati, in primis ovviamente quello familiare
Anche questo fa parte dell’arcipelago in allestimento.
Il monopensiero civicamente corretto
Non è difficile identificare quale sia questo monopensiero a cui tutti vanno plasmati fin dalla più tenera età e con cui tutti alla fine debbono convenire, con le buone o con le cattive
I nostri benefattori istituzionali ci hanno invero facilitato questo compito, facendo del monopensiero una materia scolastica a se stante e – come si addice alla sua importanza capitale – obbligatoria e trasversale.
Obbligatoria significa che non si scappa, a tutti tocca sorbirsela, dall’asilo fino all’università.
Trasversale significa che deve permeare tutte le altre materie di studio e che, dunque, tutti i docenti sono tenuti ad aggiornarsi abbeverandosi a un solo, inderogabile, orizzonte ideologico.
Non è difficile identificare quale sia questo monopensiero a cui tutti vanno plasmati fin dalla più tenera età e con cui tutti alla fine debbono convenire, con le buone o con le cattive
In definitiva, l’intero palinsesto curricolare, per tutte le scuole di ogni ordine e grado, viene colorato e aromatizzato dalle tinte e dai sapori preparati in un unico laboratorio. Quale sia questo laboratorio, è informazione che, criptata nel nome rassicurante della supermateria, si manifesta senza veli nel suo programma così come nella manualistica di riferimento.
La supermateria si chiama nuova educazione civica ed è la «novità» a connotarla: non ha nulla a che vedere infatti con la sua omonima antesignana, che era parte, in passato, del cursus studiorum degli scolari quale appendice della storia e che serviva a fornire loro i rudimenti del diritto costituzionale e le nozioni elementari relative all’ordinamento dello Stato.
Ora l’educazione civica è tutt’altra cosa: è sinonimo di Agenda ONU 2030, dove è la fonte a contrassegnare il contenuto.
Ora l’educazione civica è tutt’altra cosa: è sinonimo di Agenda ONU 2030, dove è la fonte a contrassegnare il contenuto
Si tratta cioè di un recipiente di concetti, parole, formule, «valori» del repertorio caro alla centrale mondialista, quella dove prestano servizio permanente i vari Soros, Gates, Bergoglio e compagnia filantropica.
Sicché il recipiente – in cui già è travasata in blocco la ormai scaduta Agenda 21, ispiratrice delle visioni oniriche di Casaleggio padre – si riempirà mano a mano di tutto quanto risulti funzionale agli interessi della oligarchia che regge le sorti dell’orbe terracqueo.
La militarizzazione sanitaria della plebe fa ovviamente parte del gioco, come l’informatizzazione e la robotizzazione pervasive, come tutti i filoni ideologici, a partire dall’ecologismo gaio per finire alla liquefazione identitaria e sessuale: insomma, l’Agenda contiene il catalogo aggiornato dei motivi cavalcati dalla propaganda, sempre in groppa a un suggestivo apparato pseudovaloriale fatto di slogan tanto orecchiabili quanto fraudolenti da dare in pasto, panem et circenses, alla massa in avanzato stato di lobotomizzazione.
È questo il brodo di coltura nel quale vanno bollite le nuove generazioni, con un coperchio ermetico sopra il pentolone che non permetta a nessuno di saltare fuori. Ecco a cosa serve la sorveglianza speciale affidata alla categoria di cui sopra. O meglio, al suo specchiato ordine professionale. A fare il coperchio.
La militarizzazione sanitaria della plebe fa ovviamente parte del gioco, come l’informatizzazione e la robotizzazione pervasive, come tutti i filoni ideologici, a partire dall’ecologismo gaio per finire alla liquefazione identitaria e sessuale: insomma, l’Agenda contiene il catalogo aggiornato dei motivi cavalcati dalla propaganda
I guardiani del potere
Ed eccoci qui. La nota del Ministero dell’Istruzione del 4 novembre 2020, n. 1746 porta ad oggetto «Trasmissione del Protocollo d’intesa con il Consiglio nazionale Ordine degli psicologi e indicazioni per l’attivazione del supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche».
L’obiettivo della – peraltro finanziariamente onerosissima – manovra ministeriale (protocollo d’intesa e nota operativa) è quello «di fornire supporto psicologico a studenti e docenti per rispondere a traumi e disagi derivanti dall’emergenza COVID-19 e per fornire supporto nei casi di stress lavorativo, difficoltà relazionali, traumi psicologici e per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psicofisico».
Avevamo già scritto delle insidie legate alla diffusione capillare di psico-esperti nella scuola – insidie coerenti con la ragione stessa che sta alla base del loro incarico – e già avevamo suonato campanelli d’allarme. Ora il vento dell’emergenza, che soffia senza requie da tutti i canali dell’informazione certificata, porta nuova linfa e nuovi denari a un disegno già esecutivo e amplifica il suo retrogusto sinistro, di fatto autenticamente totalitario.
Ogni scuola, dunque, ha a disposizione un finanziamento vincolato e difficilmente non ne approfitta. Magari lo fa senza pubblicità, organizzando all’insaputa dei «pazienti» un servizio completo di assistenza spirituale collettiva e /o di terapia di gruppo
Ogni scuola, dunque, ha a disposizione un finanziamento vincolato e difficilmente non ne approfitta. Magari lo fa senza pubblicità, organizzando all’insaputa dei «pazienti» un servizio completo di assistenza spirituale collettiva e /o di terapia di gruppo. Succede anche questo; tanto, nel circo equestre che porta la ragione sociale di scuola, nessuno se ne accorge.
È dal lontano 1990 che sono operativi i CIC (Centri di Informazione e Consulenza), istituiti per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze nelle scuole superiori, e successivamente estesi agli altri gradi di scuola nonché dotati ovunque di un raggio di azione pressoché illimitato, a generica e generale promozione del “benessere” degli scolari.
La legge 107 «la buona scuola», per parte sua, tra le tante belle trovate ha inflitto erga omnes, rendendoli obbligatori, i corsi e i progetti sulle cosiddette competenze relazionali ed emozionali, di cosiddetta educazione affettiva e sessuale e altre scemenze assortite, appaltate sempre ai ben noti «esperti» di cervelli altrui.
La legge 107 «la buona scuola», per parte sua, tra le tante belle trovate ha inflitto erga omnes, rendendoli obbligatori, i corsi e i progetti sulle cosiddette competenze relazionali ed emozionali, di cosiddetta educazione affettiva e sessuale e altre scemenze assortite, appaltate sempre ai ben noti «esperti» di cervelli altrui.
La rete quindi era già stesa e pigliava dentro tutti gli incolpevoli studenti, non solo quelli che volontariamente accedessero allo sportello di aiuto psicologico, ma anche quelli che la lectio magistralis dell’”esperto” di sesso e dintorni, nonché guardone dei fatti altrui, se la sarebbero volentieri risparmiata.
I nuovi poteri dei guardiani del potere
Ma ecco che in tempo di pandemia – soprattutto di pandemica demenza – il provvidente Stato sociale mette in moto una giostra ulteriore, assai remunerativa per l’Ordine e per i suoi affiliati, assai infida per chi la scuola la vive e la frequenta immaginando magari, candidamente, sia ancora (almeno in parte) un luogo di formazione libera e non un campo di rieducazione forzata, tipo arcipelago.
A bordo della nuova giostra – questa la bella novità – stavolta salgono anche i docenti. Ritenuti bisognosi in quanto tali di accompagnamento psicologico, tanto da giustificare un servizio assistenziale incorporato nel rapporto con l’ente datore di lavoro; e sono quelli che per mestiere dovrebbero guidare e formare i cittadini di domani. Il che non suona particolarmente rincuorante.
Ma non è solo questo. Succede che, tra le «diverse attività di supporto al benessere professionale» del docente, siano contemplate: la «partecipazione (dell’«esperto», ndr) ai Consigli di Classe per un confronto su eventuali situazioni problematiche»; o «attività formative su temi centrali per la didattica»; o ancora «colloqui individuali per gestire le differenti esigenze professionali e le dinamiche del gruppo classe».
Siamo di fronte a uno smottamento ulteriore nelle dinamiche già alterate tra i diversi soggetti che operano all’interno dell’istituzione scolastica, ancora una volta in nome dell’interesse prevalente del «gruppo classe», nuova entità ipostatizzata che si pretende di omogeneizzare per via di indottrinamento massivo
Questa è solo una delle libere interpretazioni dello spartito ministeriale, servita bell’e pronta da uno zelante dirigente ai docenti del proprio istituto e all’insaputa sia degli studenti sia dei loro genitori. Ma è un esempio, reale, molto indicativo del senso e del precipitato di una iniziativa attraverso cui qualcuno mira, quatto quatto, a fare un bel frullato di pensieri, parole, opere e di ruoli che, all’interno dell’istituzione, dovrebbero rimanere distinti. E liberi.
Siamo di fronte a uno smottamento ulteriore nelle dinamiche già alterate tra i diversi soggetti che operano all’interno dell’istituzione scolastica, ancora una volta in nome dell’interesse prevalente del «gruppo classe», nuova entità ipostatizzata che si pretende di omogeneizzare per via di indottrinamento massivo.
Allo psicologo di turno – nel caso in esame, un’unica figura totipotente – vengono attribuiti poteri eccezionali, tali da legittimare una indebita ingerenza nella sfera privata non solo dei docenti, ma soprattutto di alunni e famiglie, senza che di ciò sia data alcuna informazione diretta agli interessati o sia richiesta loro alcuna autorizzazione.
L’«esperto», oltre a essere investito a priori della capacità e del potere di influire sulla didattica in materie delle quali è presumibilmente all’oscuro, è ammesso d’ufficio a partecipare ai Consigli di Classe, laddove questi sono organi istituzionali dalla configurazione tassativa determinata dalla legge (cfr. Dlgs 297/94, art. 5), e ciò per evidenti motivi di tutela della riservatezza degli studenti, oltre che della autonomia dei docenti nella loro attività di insegnamento.
Accade così che una scuola intera, in virtù di una decisione monocratica del dirigente, è posta sotto lo sguardo clinico di un «grande fratello» chiamato a raccogliere le confessioni di ragazzi in fase di crescita e, insieme, quelle di loro insegnanti; in tal modo, costui è posto nelle condizioni di maturare un’idea non solo e non tanto sul singolo che si sottoponga volontariamente al suo esame, quanto sulle complesse e delicate dinamiche di un’intera comunità scolastica – travolgendo anche chi non lo voglia – attraverso l’elaborazione personale di informazioni incrociate sensibili, provenienti non già da canali istituzionali, oggettivi e verificabili, bensì da canali privatissimi, insondabili, per definizione soggettivi e parziali.
Accade così che una scuola intera, in virtù di una decisione monocratica del dirigente, è posta sotto lo sguardo clinico di un «grande fratello» chiamato a raccogliere le confessioni di ragazzi in fase di crescita e, insieme, quelle di loro insegnanti
Ora, se non è difficile immaginare come una simile interferenza rischi di produrre l’effetto paradosso di alimentare disagi, diffidenza, delazione, sospetto, ritorsioni, resta in ogni caso un’aberrazione che i panni di tutti, dei volenti e dei nolenti, vengano, ex auctoritate, messi a lavare nella stessa vasca e sciacquati con la stessa acqua. Cioè, all’interno dell’esclusivo orizzonte mentale, morale e «culturale» del sedicente esperto.
Boicottiamoli
In attesa dell’avatar che ne sostituirà le prestazioni, l’aspirante grande fratello munito del titolo e del patentino di «esperto» sbriga le operazioni di spionaggio familiare commissionate dai burocrati di regime, per spremere l’intimità degli scolari, manipolare la loro mente, procacciare informazioni all’apparato
Non per nulla l’obiettivo principe dell’allerta sanitaria perpetua è la stretta decisiva verso il controllo totale, panottico, del suddito collettivo
Non per nulla i commissari sovietici usavano i bambini come strumenti di intelligence per stanare i dissidenti.
Non per nulla l’obiettivo principe dell’allerta sanitaria perpetua è la stretta decisiva verso il controllo totale, panottico, del suddito collettivo.
Ma la macchina procede alimentandosi della ignoranza, spesso incolpevole, di molte delle sue vittime. Forse non tutti sono disposti, conoscendola, ad accettare una intrusione così occhiuta e penetrante nello spazio inviolabile della propria intimità e dei rapporti interpersonali che corrono dentro la scuola, e insegnano a vivere senza bisogno dell’occhio clinico del tutore polivalente.
Forse, boicottare questo degrado organizzato coi soldi del contribuente, ancora si può.
Forse, boicottare questo degrado organizzato coi soldi del contribuente, ancora si può.
Elisabetta Frezza
Epidemie
Il Congo dichiara una nuova epidemia di Ebola

Almeno 16 persone, tra cui quattro operatori sanitari, sono morte a causa di una nuova epidemia del mortale virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), hanno annunciato le autorità del paese dell’Africa centrale.
Finora sono stati segnalati 28 casi sospetti nella provincia di Kasai e i test di laboratorio hanno confermato il ceppo zairese della malattia, ha affermato giovedì il ministero della Salute congolese in una nota.
«Il tasso di mortalità è stimato al 57%, anche se le indagini e le analisi di laboratorio continuano a definire la situazione», ha affermato il ministero, aggiungendo che gli ultimi casi segnano la 16a epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo.
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Il governo ha dichiarato di aver schierato squadre di risposta rapida, supportate da esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per potenziare la sorveglianza epidemiologica e istituire strutture di triage e isolamento.
L’Ebola, una febbre emorragica altamente contagiosa, si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei o tessuti infetti. I sintomi includono spesso febbre alta, affaticamento, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, eruzioni cutanee ed emorragie interne o esterne.
Il Congo ha registrato l’ultima volta il virus nel 2022 nella provincia di Equateur, dopo una devastante epidemia tra il 2018 e il 2020 che ha ucciso quasi 2.300 persone. Il paese, attualmente alle prese con un conflitto armato nelle sue province orientali ricche di minerali, alimentato dal gruppo ribelle M23, ha anche sperimentato gravi epidemie negli ultimi mesi, che vanno da quelle descritte come «misteriose» al virus Mpox , precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.
L’OMS ha dichiarato che consegnerà due tonnellate di forniture, tra cui dispositivi di protezione individuale, attrezzature per laboratori mobili e medicinali, per sostenere Kinshasa. Ha aggiunto che il Congo dispone di una scorta di trattamenti e di 2.000 dosi del vaccino Ervebo, che saranno inviate nel Kasai per vaccinare i contatti e gli operatori sanitari in prima linea.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno, anche la vicina Uganda ha dichiarato una nuova epidemia di Ebola dopo che un’infermiera di 32 anni è morta per insufficienza multiorgano. L’OMS ha registrato 14 casi, di cui 12 confermati e due probabili, con quattro decessi.
Come riportato da Renovatio 21, la lotta in Congo tra le forze governative e i ribelli del gruppo M23 secondo molti sostenuto dal Ruanda, sta continuando in queste ore, con i ribelli ad accusare gli accordi di pace.
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Nel frattempo si consumano anche cruenti attacchi contro i villaggi cristiani, con diecine di morti.
Come riportato da Renovatio 21, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) aveva lanciato un allarme secondo cui gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio.
Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.
A maggio 2024 era emerso che scienziati cinesi hanno progettato in un laboratorio un virus con elementi dell’Ebola che ha ucciso un gruppo di criceti.
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Immagine di World Bank Photo via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Armi biologiche
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio

Un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il virus SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19 mostra segni di «ingegneria deliberata» e che queste caratteristiche, tra cui la proteina spike presente anche nei vaccini mRNA contro il COVID-19, sono responsabili di danni alla salute diffusi a livello globale.
Lo studio, redatto da 11 esperti scientifici e legali, è stato pubblicato nell’edizione autunnale del Journal of American Physicians and Surgeons.
Gli autori sostengono che le caratteristiche artificiali del SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 siano probabilmente il risultato di una controversa ricerca sull’acquisizione di funzione, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche. La ricerca sul guadagno di funzione, che aumenta la trasmissibilità o la virulenza dei virus, è spesso utilizzata nello sviluppo dei vaccini.Secondo il documento, la diffusione del COVID-19, seguita dalla distribuzione dei vaccini a mRNA, ha provocato danni alla salute senza precedenti, che vanno da «malattie autoimmuni e catastrofi cardiovascolari a complicazioni della gravidanza e tumori aggressivi».
«Lungi dall’essere benigni, questi vaccini hanno provocato danni profondi, sconvolgendo quasi tutti gli apparati del corpo umano e contribuendo a livelli di morbilità e mortalità senza precedenti», afferma il documento. Il dottor Andrew Zywiec, primario presso Zywiec & Porter, è l’autore principale dello studio. Ha affermato che lo studio rivela un «modello di danno troppo costante e pervasivo per essere liquidato come casuale». «La tossicità sistemica scatenata da questi interventi, che si manifesta sotto forma di malattie autoimmuni, devastazioni cardiovascolari, tumori aggressivi e danni riproduttivi catastrofici, rappresenta non solo un fallimento della salute pubblica, ma un profondo tradimento della fiducia» ha aggiunto. Joseph Sansone, Ph.D., uno psicoterapeuta che ha intentato una causa per vietare i vaccini a mRNA in Florida, ha affermato che l’articolo è «estremamente significativo» in quanto è «il primo articolo di una rivista peer-reviewed che afferma che sia il COVID che le iniezioni di COVID violano la Convenzione sulle armi biologiche e che sia il COVID-19 che le iniezioni di COVID sono armi biologiche».Il virus SARS-CoV-2 è «indicativo di manipolazione di laboratorio»
Secondo l’articolo, il virus SARS-CoV-2 «presenta molteplici caratteristiche genomiche indicative di manipolazione di laboratorio», tra cui il sito di scissione della furina, che «aumenta l’infettività» e che è «assente nei virus simili alla SARS presenti in natura».
Diverse altre caratteristiche del virus SARS-CoV-2 «migliorano l’evasione immunologica e la trasmissibilità tramite aerosol», rendendo il virus «insolitamente resistente… e cinque volte più stabile nell’aria» rispetto ad altri virus respiratori.«Queste caratteristiche combinate, insieme ai modelli di mutazione del virus, sono una forte prova che il SARS-CoV-2 non avrebbe potuto evolversi naturalmente», afferma il documento.
L’articolo cita due articoli di riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, redatti da scienziati militari, che affermano che il SARS-CoV-2 contiene «prove di manipolazione» che rendono il virus un «patogeno attraente» per le sue caratteristiche, che ricordano quelle di un’arma biologica.
Queste manipolazioni «rappresentano una violazione della Convenzione sulle armi biologiche», sostiene il documento. Promulgata nel 1975, la convenzione «proibisce di fatto lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso di armi biologiche e tossiche». È stata firmata da quasi 200 Paesi.Un articolo accusa Fauci di aver deliberatamente nascosto le origini del SARS-CoV-2
Secondo il documento, la ricerca sull’acquisizione di funzione implica «tecniche di manipolazione virale» che possono portare allo sviluppo di agenti patogeni vietati dalla convenzione. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, in particolare il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato dal dottor Anthony Fauci fino al 2022, è da tempo coinvolto nella ricerca sul guadagno di funzione, «inclusa una collaborazione di lunga data tra istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e il Wuhan Institute of Virology» in Cina. I sostenitori della «teoria della fuga dal laboratorio» sulle origini del SARS-CoV-2 sostengono che la ricerca sul guadagno di funzione nel laboratorio di Wuhan e una successiva fuga di notizie abbiano portato allo scoppio dell’epidemia globale di COVID-19, che è stata insabbiata. Ad aprile, l’amministrazione Trump ha lanciato una nuova versione del sito web ufficiale del governo dedicato al COVID-19, presentando prove che il COVID-19 sia emerso a causa di una fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. La CIA, l’FBI, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, il Congresso degli Stati Uniti e diverse agenzie di Intelligence straniere hanno avallato questa teoria. Il documento fa riferimento al Progetto DEFUSE, una proposta presentata dall’EcoHealth Alliance e dagli scienziati di Wuhan alla Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti nel 2018. Sebbene la proposta sia stata respinta, descriveva la creazione di coronavirus con caratteristiche che ne aumentavano l’infettività, tra cui il sito di scissione della furina. EcoHealth Alliance e il suo ex presidente, il dottor Peter Daszak, hanno collaborato con i ricercatori di Wuhan. L’anno scorso, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha sospeso tutti i finanziamenti per EcoHealth Alliance dopo aver scoperto che l’organizzazione non aveva monitorato adeguatamente gli esperimenti rischiosi sul coronavirus. Il documento afferma che Fauci e l’intelligence statunitense non hanno mai rivelato l’esistenza della ricerca. Al contrario, «hanno oscurato quella che è, di fatto, la prova dell’intenzione di produrre un virus molto simile a quello che ha causato la pandemia di COVID-19». L’articolo cita una teleconferenza del 1° febbraio 2020 con Fauci e importanti virologi, tra cui diversi coautori dell’ormai famigerato articolo «The proximal origin of SARS-CoV-2». L’articolo, che promuoveva l’origine naturale del COVID-19, è stato pubblicato su Nature Medicine nel marzo 2020. Sebbene diversi coautori di «Proximal Origin» abbiano espresso dubbi sul fatto che il SARS-CoV-2 si sia sviluppato naturalmente, Fauci «ha cercato di sopprimere» tali preoccupazioni durante la chiamata del 1° febbraio 2020. «Proximal Origin» è diventato uno degli articoli più citati del 2020, con oltre 6 milioni di accessi. Nel 2023, The Nation ha riportato che oltre 2.000 testate giornalistiche hanno citato l’articolo. Successivamente, il governo degli Stati Uniti, la comunità scientifica e i media hanno utilizzato il termine «origine prossimale» per promuovere la teoria «zoonotica» – o dell’origine naturale – dell’origine del SARS-CoV-2 e per screditare i sostenitori della «teoria della fuga di laboratorio». «L’occultamento deliberato di caratteristiche genomiche critiche ha ritardato la consapevolezza pubblica e gli sforzi di mitigazione della pandemia, consentendo potenzialmente una diffusione più ampia e un maggior numero di decessi», afferma il documento. A maggio, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che ha sospeso la ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti per 120 giorni, in attesa dello sviluppo di un nuovo quadro normativo. Ha inoltre interrotto i finanziamenti statunitensi per tale ricerca in alcuni Paesi.La proteina Spike potrebbe causare danni irreversibili
Secondo gli autori dello studio, lo sviluppo del SARS-CoV-2 e delle caratteristiche del COVID-19 che presentano proprietà di acquisizione di funzione simili hanno causato danni significativi alla salute pubblica globale. Il documento fa riferimento alle statistiche del Defense Medical Epidemiology Database che mostrano un aumento significativo dell’incidenza di miocardite (151,4%), embolia polmonare (43,6%), disfunzione ovarica (34,9%), malattia ipertensiva (22,9%), sindrome di Guillain-Barré (14,9%), cancro esofageo (12,5%) e cancro al seno (7%) nel 2021, l’anno in cui i vaccini contro il COVID-19 sono stati distribuiti a livello globale. Ulteriori dati militari statunitensi citati nel documento mostrano «aumenti persistenti» di miocardite, cancro agli organi digestivi, cancro al cervello e altre lesioni tra il 2022 e il 2025. Anche i danni riproduttivi sono aumentati significativamente in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il COVID-19, sostiene il documento. Cita dati provenienti da fonti quali il Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ), gestito dal governo statunitense, il rapporto di sorveglianza post-marketing di Pfizer del 2021 e i dati degli studi clinici di fase 2/3 per il suo vaccino contro il COVID-19, che mostrano un aumento di aborti spontanei, nati morti e decessi neonatali. Lo studio cita la proteina spike nei vaccini mRNA contro il COVID-19 come uno dei probabili fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tumori e altre patologie negli ultimi anni. «L’espressione proteica prolungata, esemplificata dal rilevamento della proteina spike S1 oltre 700 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID, sottolinea il potenziale di danni irreversibili», afferma il documento. Il documento sostiene che la soppressione di «trattamenti comprovati o promettenti» come l’idrossiclorochina a favore dell’obbligo vaccinale universale contro il COVID-19 – e la decisione politica di implementare la vaccinazione di massa durante la pandemia – hanno ulteriormente aggravato la salute pubblica globale e hanno avuto «effetti dannosi sulla fiducia del pubblico». Il documento è stato pubblicato proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense, all’inizio di questa settimana, ha interrotto l’ampia autorizzazione dei vaccini contro il COVID-19, limitando le iniezioni alle persone ad alto rischio di contrarre la malattia grave. All’inizio di questo mese, l’HHS ha annunciato di aver cancellato quasi 500 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni per lo sviluppo di vaccini a mRNA. Un numero crescente di scienziati ha chiesto la sospensione o il ritiro dei vaccini a mRNA. Gli autori dello studio hanno affermato che i loro risultati rafforzano queste richieste. «L’aumento delle malattie autoimmuni, dei tumori aggressivi, delle interruzioni di gravidanza, dei decessi cardiovascolari, della frammentazione sociale e dei rischi incombenti delle piattaforme avanzate di mRNA richiedono un’immediata sospensione dell’uso di vaccini a mRNA e di prodotti biologici, indagini approfondite sui motivi alla base di questa violazione senza precedenti della fiducia pubblica e misure robuste per ripristinare terapie sicure e pratiche etiche di salute pubblica» hanno affermato. La dottoressa Irene Mavrakakis, una delle coautrici dell’articolo e professoressa associata presso il dipartimento di Chirurgia del Philadelphia College of Osteopathic Medicine, ha affermato che l’articolo sostiene le richieste di «ritiro completo di tutti i vaccini e farmaci biologici contro il COVID-19 e di una moratoria su tutti i farmaci biologici a mRNA». La Mavrakakis ha anche chiesto che vengano «perseguiti penalmente i decisori che sono stati penalmente negligenti e hanno mancato ai loro doveri». Ha affermato che i produttori di vaccini dovrebbero essere privati dell’immunità di cui godono ai sensi del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 e del Public Readiness and Emergency Preparedness Act ( PREP Act ) del 2005. Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, concorda. Ha affermato che la ricerca sul guadagno di funzione «avrà sempre i suoi sostenitori», ma l’umanità si trova ad affrontare «rischi estremi e inevitabilmente paga un prezzo elevato per tale ricerca». «I laboratori possono avere perdite, e lo fanno», ha affermato. «Un singolo evento al Wuhan Institute of Virology alla fine del 2019 ha causato innumerevoli sofferenze e morti. Finché non saremo in grado di costruire un laboratorio a prova di perdite, non dovremmo assemblare virus che potrebbero devastare il mondo al suo interno». Michael Nevradakis Ph.D. © 29 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Caso di verme divoratore di carne umana in USA

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha segnalato il primo caso umano di verme divoratore di carne umana associato ai viaggi nel Maryland, dopo il ritorno di un «paziente» da El Salvador. Lo riporta l’agenzia Reuters, citante il portavoce dell’HHS Andrew G. Nixon
Si tratta di una creatura chiamata New World screwworm (verme a vite del Nuovo Mondo), il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, conosciuta come «Mosca assassina», una specie di mosca parassita le cui larve (o vermi) mangiano i tessuti vivi degli animali a sangue caldo.
Non sono stati resi noti dettagli sullo status di immigrazione del paziente, sebbene sia importante sottolineare che il Maryland è una roccaforte dell’estrema sinistra del Partito Democratico USA e un Sanctuary State, uno Stato-rifugio per gli immigrati.
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Dal 2023, le larve di mosca assassina si stanno spostando verso nord dall’America Centrale attraverso il Messico, con un nuovo caso identificato a luglio a circa 400 miglia a sud del confine statunitense, a Veracruz. La risposta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è stata quella di chiudere le attività transfrontaliere dei porti di ingresso del bestiame negli Stati Uniti per mitigare la minaccia alla biosicurezza.
«L’HHS ha segnalato negli Stati Uniti il primo caso umano di parassita del Nuovo Mondo associato ai viaggi. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato la presenza del parassita il 4 agosto in un paziente di ritorno da El Salvador» scrive Reuters. «Fonti del settore avevano precedentemente riferito a Reuters che il paziente proveniva dal Guatemala, e le email della Beef Alliance avevano diffuso questa versione ai responsabili dell’allevamento. L’HHS non ha chiarito la discrepanza».
L’HHS afferma che il rischio per la salute pubblica degli Stati Uniti è molto basso. Quest’anno non sono stati segnalati casi di contagio tra gli animali negli Stati Uniti.
Gli esseri umani possono sopravvivere alle infestazioni dal verme a vite del Nuovo Mondo con un trattamento adeguato, ma questo è il primo caso negli Stati Uniti che ha fatto scattare l’allarme tra i funzionari della sanità pubblica e l’industria del bestiame. Se non trattati, questi parassiti possono uccidere gli ospiti, come bovini, animali selvatici e animali domestici.
Il Segretario del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) Brooke Rollins ha recentemente annunciato i piani per un nuovo impianto sterile per mosche in Texas (base aerea miliare di Moore), ispirato alle passate campagne di eradicazione. La costruzione della struttura richiederà dai 2 ai 3 anni.
Anche il Messico sta costruendo un impianto per la produzione di mosche sterili da 51 milioni di dollari nel Sud. Attualmente, ne esiste solo uno (a Panama City), che produce 100 milioni di mosche sterili a settimana, ma ne serviranno 500 milioni per respingere le infestazioni fino al Darien Gap.
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L’USDA stima che un’epidemia di verme della vite senza fine del Texas potrebbe devastare l’industria bovina, causando perdite per 1,8 miliardi di dollari tra mortalità del bestiame, manodopera e costi di trattamento. La minaccia biologica arriva in un momento in cui il patrimonio bovino nazionale è il più piccolo degli ultimi 70 anni, i prezzi della carne bovina sono a livelli record e i margini di profitto degli allevamenti intensivi rimangono estremamente ridotti.
Una serie di fattori, tra cui la riduzione delle mandrie, la siccità e le tariffe doganali, sta facendo salire i prezzi della carne bovina nei supermercati a livelli record …
L’USDA classifica ufficialmente i vermi della vite come una «minaccia per la biosicurezza agricola» e, visti i recenti casi di cittadini cinesi sorpresi a introdurre clandestinamente funghi «agroterroristici» nel Paese, viene da chiedersi se questi parassiti potrebbero essere utilizzati come arma da parte di avversari stranieri per una guerra ibrida.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA già in passato sono stati teatro di casi di batterio vibrio vulnificus, organismo noto per divorare la carne delle infezioni, detto anche batterio carnivoro. Parimenti, sono emersi altre creature inquietanti come l’ameba mangia cervello, segnalata nei fiumi del Nebraska e in Missouri.
Prioni sarebbero invece stati alla base anche di un’epidemia del 2019 di cervi-zombie: ai poveri ungulati, già martoriati dalle zecche portatrici di Lyme che ritengono il loro manto peloso il luogo migliore per accoppiarsi, viene «mangiato» il cervello da proteine infette, ingenerando così nelle tenere bestie cornute comportamenti di zomberia pura.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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