Necrocultura
24enne anoressica in punto di morte: il giudice del Regno Unito stabilisce che venga rimandata a casa dall’ospedale senza che un sondino
Un giudice britannico ha stabilito che una giovane donna che sta morendo di anoressia può essere rimandata a casa dall’ospedale e non essere alimentata attraverso un tubo. Lo riporta il quotidiano britannico Daily Telegraph.
Alla 24enne, conosciuta solo come «Patricia», è stato concesso il permesso legale di rifiutare la nutrizione artificiale salvavita. Anoressica da molto tempo, è stata descritta come a «giorni o addirittura ore» dalla morte.
La decisione, comunicata il 5 ottobre, è scaturita da una sentenza della Court of Protection. La corte è stata contattata dall’NHS Trust che aveva in cura Patricia per assicurarsi che rispettassero il suo presunto desiderio di porre fine alla sua vita.
I genitori di Patricia hanno condannato la sentenza della corte, dicendo al Daily Telegraph di esserne «assolutamente sconvolti». Il giudice, Justice Moor, ha «condannato qualcuno che vuole disperatamente vivere a quella che temiamo sarà una morte orribile», hanno detto.
Nonostante Patricia abbia firmato l’anno scorso una «direttiva anticipata» che le consente di rifiutare il sondino, la sua famiglia sostiene non solo che è troppo malata per essere in grado di esprimere un giudizio razionale, ma che da allora ha chiesto aiuto in molte occasioni.
«Nessuno ha detto al giudice che cambia idea ogni cinque minuti», ha detto un membro della famiglia. «Non puoi semplicemente decidere in base a l’ultima cosa che ha detto. Che dire del fatto che, secondo le sue stesse parole, ha “gridato aiuto” per settimane?» ha continuato il parente di Patricia.
«Mentre il giudice diceva alla corte che era “assolutamente chiaro” che Patricia sarebbe stata d’accordo con lui sul fatto che avrebbe dovuto essere in grado di rifiutare l’alimentazione con sondino mediante contenzione, Patricia stessa stava dicendo alla sua famiglia l’esatto opposto: che voleva essere sedata e sottoposta a sondino. alimentato; semplicemente non riusciva a sopportare di essere pienamente consapevole mentre ciò accadeva».
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Nel Regno Unito, i trattamenti di prima necessità per le persone molto malate, come l’idratazione artificiale, i tubi per l’alimentazione e i respiratori, sono descritti come «cure» o «trattamenti» che un paziente può rifiutare. I medici possono andare in tribunale per rifiutarsi di continuare a «curare» un paziente con tali mezzi di sostentamento vitale.
L’articolo del Telegraph cita il parere di un esperto legale in capacità mentale.
Secondo l’avvocato Alexander Ruck-Keene KC, «un caso in cui un giudice prende questa decisione nonostante l’individuo non solo esprima desideri contrastanti, ma apparentemente agisca per cercare aiuto per la sua condizione, sarebbe a prima vista insolito».
Il caso ha profondamente preoccupato almeno un politico britannico. La deputata conservatrice Caroline Nokes ha dichiarato: «questi casi sono allo stesso tempo strazianti e profondamente preoccupanti (…) L’anoressia è una grave malattia mentale e spesso la determinazione dei pazienti a farsi curare viene meno”, ha continuato».
«Dobbiamo fare meglio di quanto stiamo facendo attualmente per garantire le cure ai malati quando lo richiedono. Sono le opportunità perdute di ottenere cure che stanno esacerbando casi tragici come questo».
Il verdetto nel caso di Patricia sembra essere in linea con la Direttiva avanzata sul trattamento dei rifiuti da lei firmata l’anno scorso.
Tuttavia, la psichiatra Agnes Ayton, coautrice delle linee guida nazionali sul trattamento dei pazienti con gravi disturbi alimentari, ha dichiarato al Telegraph che un paziente malnutrito con anoressia «non ha la capacità» di firmare una direttiva anticipata per rifiutare il trattamento (ADRT). «Un paziente che soffre di un disturbo alimentare di lunga data non ha la capacità di firmare un ADRT quando è malato e malnutrito», ha detto la dottoressa.
Il deputato conservatore Danny Kruger ha affermato che «offrire documenti legali del tutto inappropriati per rifiutare cure e “cure palliative” piuttosto che un intervento medico urgente” è uno “scandalo nazionale” che aggrava l’impatto del lockdown sulla salute mentale dei giovani».
La Corte di Protezione consente che decisioni simili vengano prese nel caso di persone di età inferiore ai 18 anni. Un articolo del Daily Mail del 20 giugno 2023 avvertiva che il numero di ragazze adolescenti con disturbi alimentari era «aumentato del 42%» dall’entrata in vigore delle restrizioni COVID imposte dal governo.
I casi di morte per anoressia nel Regno Unito sono raddoppiati durante il lockdown. Prima della pandemia, ogni anno morivano circa 23 persone a causa di disturbi alimentari. Nel 2020, questo numero è salito a 34 e, secondo gli ultimi dati del 2021, 47 persone sono morte a causa di un disturbo alimentare quell’anno.
Dal 2021, la Corte di Protezione ha concesso ad altre cinque donne il diritto di morire rifiutando le sonde di alimentazione salvavita; si riteneva che tutte non avessero la capacità mentale di prendere una simile decisione.
Un attivista per i disturbi alimentari con sede nel Regno Unito ha parlato delle ampie implicazioni del caso. «Sono stata contattata da persone che dicono di essere state dimesse perché stanno troppo male o non si stanno riprendendo abbastanza velocemente, e mi è stato detto che non c’è altro che si possa fare» ha dichiarato Hope Virgo, lei stessa un’anoressica guarita.
«È straziante», ha aggiunto. «Alcuni sono stati indirizzati alle cure palliative. Non rinunciamo ai pazienti con malattie fisiche; troviamo diversi metodi di trattamento che funzionano per loro».
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«Eppure, con i disturbi alimentari, è ancora un caso di taglia unica. Perché non stiamo preparando le persone affinché abbiano una possibilità di recupero? Invece, se le cure non funzionano, i servizi se ne lavano le mani».
Il caso ricorda la recente sentenza nei confronti di un’adolescente britannica affetta da una rara condizione mitocondriale. A Sudiksha Thirumalesh, allora conosciuta dalla stampa come «ST», all’inizio di quest’anno la Corte di Protezione ha negato il trattamento salvavita che desiderava. La Corte si è schierata dalla parte del Servizio Sanitario Nazionale stabilendo che non aveva la capacità di prendere decisioni in merito alle proprie cure.
Questo giudizio è stato raggiunto nonostante la prova di diversi professionisti medici che era mentalmente in forma. Parlando del suo caso, Thirumalesh ha detto: «Mi sono trovata intrappolata in un sistema medico e legale governato da un paternalismo tossico che mi ha condannato per aver voluto vivere».
È morta per arresto cardiaco il 12 settembre dopo che le era stata rifiutata la RCP. Aveva 19 anni.
Come sempre, Albione si dimostra come il Paese di avanguardia della Necrocultura: da Louise Browne (la prima bambina prodotta in provetta al 1978) ad Alfie Evans (uno dei tanti bambini condannati a morire senza cure dai giudici britannici) il passo è brevissimo.
Ora la Cultura della Morte pensa bene di cominciare a mietere le sue vittime anche fra le anoressiche, una parte debole della nostra società. Cioè costituisce oramai una linea guida sempre più visibile nel trattamento della patologia: come riportato da Renovatio 21, un gruppo di dottori USA ha approvato il suicidio assistito per una ragazza anoressica alla fine dello scorso anno.
Il problema dell’anoressia da lockdown ha toccato da vicino anche l’Italia. Secondo rilievi già di due anno fa, l’età delle patologie alimentari si sarebbe notevolmente abbassata: anoressia e malattie simili ora compaiono in bambine tra gli 8 e i 12 anni
Come riportato da Renovatio 21, l’incremento delle bambine anoressiche sarebbe del 100% tra gli 11 e 13 anni e del 62% tra i 14 e i 15. Secondo testimonianze raccolte dai giornali già nel 2021, «i reparti del Bambino Gesù si stanno riempiendo di giovanissimi, anche di 9-10 anni, che manifestano disturbi alimentari».
«Qui siamo di fronte agli effetti della chiusura in casa per lungo tempo, allo stop delle attività sportive e di svago, delle relazioni sociali con gli amici. Tutto questo ha fatto prevalere sintomi di depressione e di ansia che portano a disturbi alimentari» aveva dichiarato una dottoressa ad un quotidiano italiano. «I segni di questo periodo di restrizione rimarranno per molto tempo ancora. Chi ha sofferto di disturbi alimentari rischia di avere difficoltà nella crescita, problemi di anemia, di basi dosaggi di vitamina e problemi legati al ciclo mestruale»
Necrocultura
Un altro feto trovato nel cassonetto. Volete davvero credere alla favola del disagio sociale?
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Autismo
Finestra di Overton per l’inarrestabile incremento dell’autismo: dal vaccino al sacrificio umano dell’eutanasia infantile
Il 2 aprile si è celebrata la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Si tratta di una delle tante festività sociopolitiche indette dall’ONU che tempestano il calendario tentando di sostituire santi e solennità.
A molti può venire da ridere: il giorno globale della consapevolezza sull’autismo avanza nell’inconsapevolezza – tutta programmata – delle cause della malattia.
Come sa il lettore, sull’autismo vige un tabù assoluto – è lecito qualsiasi scienzioso scaricabarile per spiegarlo, dalla «mamma-frigorifero» (che incolpa, con poca cavalleria, le genitrici) a improbabili cause genetiche (con letteratura debolissima, ma che si sentono ancora ripetere alla TV pubblica italiana), epigenetiche, etc. ma in nessun modo si deve sfiorare il tema della possibile correlazione con lo stato di ipervaccinazione in cui sono incorsi i bambini, in America come in Italia, quando i governi hanno deresponsabilizzato le farmaceutiche mettono i danni da vaccino a carico dello Stato, moltiplicando il numero di sieri e dosi iniettati sotto la spinta commerciale dei colossi di Big Pharma che non devono più pagare in caso di problemi.
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È la teoria portata avanti, fra gli altri, dal candidato presidenziale USA Robert F. Kennedy jr. – e con probabilità dalla sua scelta vicepresidenziale, l’ex moglie del fondatore di Google Sergej Brin Nicole Shanahan, linciata a scatola chiusa come creatura dell’oligarcato senza che potesse raccontare la sua storia di mamma di una bambina perfettamente sana divenuta autistica dopo la sierizzazione pediatrica.
Chi scrive sa quale ostracismo può causare anche solo avvicinarsi al tema del collegamento tra autismo e vaccini: il termine «nessuna correlazione» Renovatio 21 lo aveva sentito ben prima di malori, miocarditi e mRNA. Un’enorme impresa di fact checking, con ex ministri angloamericani ed ex direttori CIA nel board e «collaborazioni» con Microsoft, ci contattò per la prima volta nel 2019 per censire il grado di disinformazione di cui sarebbe affetto il sito che state leggendo.
Nella lunga telefonata che ci fecero da Nuova York, capimmo in particolare che erano disturbati dagli articoli che trattavano la questione di autismo e vaccini – Renovatio 21 già traduceva su permesso gli articoli di Kennedy e del suo gruppo, Children Health Defense, che all’epoca si chiamava ancora Mercury Project.
Le cose in seguito sarebbero divenute più chiare: emerse che Gates, quello di Microsoft, non solo aveva investito centinaia di milioni nei produttori di vaccini e nella stessa OMS, ma era fuggito da un incontro con Kennedy che voleva organizzare il presidente Donald Trump. Lo stesso RFK jr. pubblicò poi memorabili lunghi articoli in cui dettagliava con precisione spaventosa il piano di Gates per l’umanità e il mondo: farmaci, media mainstream, istituzioni, id digitale, campagne vaccinali internazionali, censura elettronica, «Quantum dots», agricoltura in Africa e negli USA, aborto, contraccezione, energia nucleare, alimentazione OGM e cibo sintetico, geoingegneria, bioingegneria sempre più cringe.
Quindi, quando parliamo di autismo e vaccini, in verità stiamo sulla punta di un iceberg, dove il sommerso è il più oscuro piano mondialista mai veduto, un progetto che è ora in corso, che è sotto i nostri occhi.
La giornata della consapevolezza inconsapevole sull’autismo, tuttavia, ha una certezza: l’aumento impressionante dei casi. È, di fatto, un’epidemia, che non riescono a curare né a prevenire – dire che non c’è vaccino per l’autismo è un gioco di parole che non sappiamo se ci sentiamo di fare.
Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), la prevalenza dell’autismo tra i bambini statunitensi è aumentata in modo significativo negli ultimi anni.
Come visibile in una infografica di Statista, mentre nel 2000 a 6,7 bambini su 1.000 era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (ASD), quel numero è salito a 27,6 su 1.000 bambini entro il 2020.
Ciò significa che attualmente a 1 bambino su 36 negli Stati Uniti viene diagnosticato l’ASD, rispetto a 1 bambino su 150 20 anni fa.
Troverai altre infografiche su Statista
«La Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’autismo di quest’anno, celebrata il 2 aprile, offre alle persone autistiche di tutto il mondo la possibilità di condividere la loro prospettiva su come le diverse società stanno affrontando il disturbo dello spettro autistico» scrive il sito di infografiche. «”Passare dalla sopravvivenza alla prosperità: gli individui autistici condividono prospettive regionali” è il motto della celebrazione di quest’anno, organizzata dal Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite in collaborazione con l’Istituto di Neurodiversità (ION), un’organizzazione fondata e gestita da persone neurodivergenti per persone neurodivergenti e alleati».
Potete già sentirlo dalle parole – «neurodiversità», «neurodivergenti» – nuove e piuttosto orwelliane: è in atto una manipolazione pubblica riguardo l’autismo, una vera Finestra di Overton che vuole farcelo sembrare sempre più come un fatto normale, comune, anzi, forse è un superpotere.
È il caso della glorificazione dello spettro autistico visibile ovunque. Della diagnosi di sindrome di Asperger di Greta Thunberg i giornali hanno fatto un complimento.
Elon Musk, ospite principale di un’edizione del popolare programma satirico della TV americana Saturday Night Life, ha confessato di essere il primo presentatore Asperger nella storia della trasmissione.
Di recente, abbiamo avuto in Italia il caso della scrittrice Susanna Tamaro, che in varie occasioni ha dichiarato di soffrire della sindrome di Asperger. «Da piccola mi sentivo in un corpo sbagliato e prendevo psicofarmaci. A 3 anni dissi a mio fratello di chiamarmi Carlo» hanno titolato i giornali riportando una sua recente intervista.
Le dichiarazioni della Tamaronel 2019 portarono una famosa testata femminile a pubblicare un articolo acchiappa-click con «10 personaggi famosi con la sindrome di Asperger». Apprendiamo che in lista ci sono Darryl Hannah, Tim Burton, Courtney Love (interessante), Dan Aykroid, Anthony Hopkins, Andy Warhol, persino Stanley Kubrick. Tutta gente di estremo successo…
Film e serie TV vanno nella medesima direzione: ecco la pellicola di azione The Predator (2018), dove l’alieno cacciatore vede come avversari non aitanti maschi veterani dell’esercito, ma un bambino autistico, definito «grande guerriero».
Ecco The Accountant (2016), una pellicola di azione in cui il protagonista (Ben Affleck) è un uomo autistico che, oltre a saper sparare e pianificare trappole, fughe e quant’altro, è ovviamente un genio della matematica, cosa che lo rende un commercialista insuperabile.
Alcuni ritengono che Reed Richards detto «Mr. Fantastic», il personaggio dello scienziato elastico ed infallibile dei Fantastici 4, abbia un autismo conclamato: decisamente, un superpotere.
La stessa cosa capita a Billy the Blue Ranger, personaggio della insopportabile serie per bambini Power Rangers: ecco un supereroe autistico che combatte mostri giganteschi, e vince.
Tutta questa continua glorificazione, mentre la logica potrebbe far pensare che l’autismo, che impedisce l’empatia verso il prossimo, può sfociare in psicopatia. Quanti Serial Killer sono classificabili nello spettro autistico?
Senza andare a toccare questo tema, pensiamo a quanto sta emergendo in tanta letteratura scientifica, come sottolineato di recente anche dal dottor Peter McCullough: una correlazione netta tra autismo e transgenderismo.
In pratica, il bambino che dice di voler cambiare sesso potrebbe essere, innanzitutto, un bambino che soffre di autismo. Di qui parte la filiera dell’orrore: ormoni, mutilazioni, castrazioni.
Aggiungeteci la consapevolezza che tutto potrebbe essere partito – giurano tanti genitori – dalla vaccinazione, o meglio dall’ipervaccinazione del bimbo, e il quadro vi può diventare ancora più chiaro, simmetrico, ridondante.
A quei papà, a quelle mamme che si chiedono in lacrime perché mai qualcuno voglia portare avanti un programma tanto malvagio, possiamo rispondere solo che, di fatto, la persona autistica è il cittadino ideale del Nuovo Ordine Mondiale: totalmente dipendente (per ora dai genitori, domani dallo Stato), totalmente prevedibile (non concepisce di uscire dalle routine programmate per lui), totalmente disposto a restare in casa e non uscire (come da imperativo visto con i lockdown).
Quale Stato totalitario non desidererebbe un cittadino così?
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I numeri che abbiamo visto sopra sono, in realtà, ancora poco disturbanti. Perché il numero che circola tra gli addetti ai lavori – quelli non venduti – è che a breve avremo probabilmente un bambino autistico ogni quattro, forse ogni tre.
Bisogna capire che non tutti sopravvivranno, forse, anzi, il programma è di farne sopravvivere pochissimi. Perché – e abbiamo visto che in Olanda stanno iniziando – a breve proporranno alle famiglie di eliminare questi figli «imperfetti», con tutta la strisciante quantità di argomenti hitleriani del caso: la Lebensunwertes Leben, la «vita non degna di essere vissuta», i costi per la collettività, la possibilità di sostituire il figlio difettoso con uno nuovo, magari fatto con l’eugenetica delle provette e domani del CRISPR.
Non pensate che sia possibile un’alternativa: studi degli ultimi mesi prevedono che i sistemi sanitari, davanti a questo «tsunami dell’autismo», non potranno che collassare. E quindi, la questione verrà risolta alla radice: dolce morte per i bambini autistici – e non solo loro.
Lo avevamo detto, oramai sette anni fa, in una delle prime conferenze di Renovatio 21, in un hotel del centro di Reggio Emilia, all’altezza dell’entrata in vigore della legge Lorenzin che ipervaccinò i bimbi italiani, pena l’esclusione dalle scuole.
Il video è stato, ovviamente, censurato e tolto da YouTube, e neanche tanto tempo fa. Proviamo comunque a caricarne altrove una clip.
Autismo ed eutanasia infantile. Intervento di Roberto Dal Bosco dal convegno di Renovatio 21 «Vaccini fra obbligo e libertà di scelta», Reggio Emilia, 9 settembre 2017 pic.twitter.com/5aYBo27Gb8
— Renovatio 21 (@21_renovatio) April 17, 2024
«Abbiamo visto che eliminano completamente i down, perché la loro è una vita indegna di essere vissuta» dicevo indicando il caso dell’Islanda down-free. «E una vita indegna di essere vissuta, va eliminata… voi pensate che sia impossibile? Il re cattolico del Belgio nel 2014 ha firmato una legge per cui si può fare l’eutanasia del bambino, basta che il bambino sia “consenziente”… l’eutanasia infantile è arrivata… qualcuno lo chiama aborto post-natale» dicevo.
Poi parlavo del caso di Charlie Gard, il bambino lasciato morire della Sanità inglese, e del suo messaggio, e cioè il «pensare che si possono ammazzare i bambini anche già nati… i bambini danneggiati si possono ammazzare».
«Quindi io mi chiedo, e sono conscio della forza di questa mia domanda: quanti anni ci vorranno prima che i bambini autistici finiranno in questo calderone?»
Ricordo il gelo che scese nella sala. Da persona che lavora con i teatri, so percepire la temperatura di una sala. Lì era precipitato tutto sottozero all’istante, al punto che mi fermai prima ancora di finire la frase.
L’eutanasia dei bambini autistici sarà una proposta che la realtà globale comincerà a discutere, e ad accettare, a brevissimo. Il cittadino del futuro è dipendente, prevedibile, domestico – e soprattutto spendibile. Scartabile a piacere, eliminabile magari pure con l’assenso dei famigliari.
Il capolavoro della Necrocultura di Satana è più visibile che mai: come con l’aborto – dove è la madre ad uccidere il suo figlio indifeso – anche qui l’eliminazione massiva di questa parte della popolazione in crescita verrà fatta passare per il consenso della famiglia, distruggendone, di fatto, ogni suo tessuto morale. La famiglia da luogo della vita, diventa luogo della Morte.
La famiglia, la cellula primaria della società nella quale visse lo stesso Dio incarnato, il cuore della legge naturale, viene pervertita in modo sanguinario.
È il Regno Sociale di Satana: parte dalle siringhe dei sieri e, dopo dolore e malattia, torna alle siringhe, ma dello sterminio biomedico di Stato. Dalla siringa al sacrificio umano. Lo Stato moderno fa così
Quanto ci piacerebbe che la «consapevolezza sull’autismo», e le sue giornatone ONU pagate dal contribuente, parlasse di queste cose.
Un’ultima cosa detta ai censori e ai «normalisti» che leggono queste righe e ridacchiano, o si scandalizzano, magari presi dalla voglia di segnalarci alle «autorità competenti» per «disinformazione»: ecco a voi il nostro dito medio, e ve lo siete meritato tutto, perché le vostre azioni stanno portando avanti nei decenni questo programma di morte e devastazione che usa i bambini come strumenti, come armi per la rivoluzione biologica che sta rovinando il mondo.
Siatene consapevoli: la Necrocultura travolgerà anche voi e le vostre patetiche esistenze di volonterosi carnefici di Moloch.
Svegliatevi. Convertitevi.
Roberto Dal Bosco
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