Prepping
24 cose di cui avrai disperatamente bisogno in un mondo post-apocalittico

Il sito americano The Economic Collapse offre un suggerimento per i prepper, ricordando che essi in ambiente americano sarebbero oramai 20 milioni (in pratica, uno Stato dell’Unione) con una crescita prevista del 7% all’anno al 2030.
Come riportato da Renovatio 21, per i prepper – cioè i «preparatori», coloro che si preparano ad eventuali disastri che possono sconvolgere l’ambiente, lo Stato moderno o il tessuto della società – sono stati allestiti alcuni scaffali nei supermercati della grandi catene USA.
«Un sondaggio recente ha scoperto che la spesa per la preparazione delle forniture ha raggiunto circa 11 miliardi di dollari in un recente periodo di 12 mesi» scrive il blog statunitense. «Mentre la nostra società si sgretola ovunque, più americani che mai sono determinati a raggiungere almeno un certo livello di autosufficienza, finché sono ancora in tempo. Persone di ogni estrazione sociale e orientamento politico si stanno preparando febbrilmente per un futuro molto cupo».
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In pratica, il prepping sta divendo mainstream, e dopo il COVID – con le file immense al supermercato dove perfino l’ingresso era razionato (ricordate?) – ci chiediamo come non possa essere così.
«Immagino un tempo in cui non ci saranno più catene di approvvigionamento funzionanti e quindi non ci sarà più nulla da acquistare nei negozi» scrive il sito. «E poiché non ci saranno catene di approvvigionamento funzionanti, non avrai accesso a benzina o propano. Per questo motivo non ho incluso nella mia lista alcun articolo che dipenda dalla benzina o dal propano».
«Inoltre, tieni presente che questo elenco non è esaustivo e intende rappresentare solo il minimo indispensabile di cui avrai bisogno.Ci sono innumerevoli altri elementi che potresti aggiungere a questa lista, ma per questo articolo ho voluto concentrarmi sulle basi».
L’elenco suggerito prevede
#1 Cibo di emergenza per sfamare la tua famiglia
#2 Un sistema di filtraggio dell’acqua per pulire l’acqua
#3 Strumenti per accendere un fuoco
#4 Un kit di pronto soccorso completo per le emergenze sanitarie
#5 Una scorta di emergenza di antibiotici
#6 Un multiutensile che abbia una pinza, un coltello, una sega e un cacciavite
#7 Un generatore ad energia solare
#8 Una torcia solare
#9 Una radio di emergenza a onde corte per rimanere informati
#10 Attrezzatura da pesca
#11 Semi per piantare un giardino
#12 Una stufa a legna
#13 Un’ascia per tagliare la legna
#14 Una pala di qualità
#15 Corda di paracadute
#16 Nastro adesivo
#17 Un apriscatole a manovella
#18 Una giacca invernale molto calda per ogni membro della tua famiglia
#19 Uno zaino resistente per ogni membro della tua famiglia
#20 Una bussola
#21 Un buon binocolo
#22 Coperte di lana
#23 Una Bibbia
#24 Un modo per proteggere tutto ciò che hai accumulato dalle orde di predoni che saranno disperati per portartelo via
«In un mondo completamente impazzito, saranno in molti a essere disposti a fare qualsiasi cosa per restare in vita» continua il sito. «Se vivi in una zona con un’alta densità di popolazione, potrebbe diventare quasi impossibile sopravvivere, indipendentemente da quanto lavoro di preparazione tu abbia fatto in anticipo. Quando le cose si mettono male, vorrai fuggire in una zona meno densamente popolata, se possibile».
Renovatio 21 tre mesi fa aveva condiviso un’ulteriore lista di cose indispensabili di cui disporre in caso di catastrofe.
Riteniamo che l’annuncio del missile ipersonico Oreshnik, che può colpire in ogni momento l’Italia come ogni altro Paese NATO in meno di 15 minuti dal lancio senza che vi sia possibilità di venire intercettato, possa aver cambiato le cose – o meglio, averle slatentizzate.
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Siamo, in breve, a meno di un quarto d’ora dal disastro – e ciò anche se il missile non viene dotato di testata nucleare e viene sparato con precisione solo su obbiettivi militari. Quello che tutti noi dobbiamo temere non è solo il danno cinetico provocato dal razzo, ma la ramificazione sociopolitica: la caduta dello Stato, il caos nelle strade, dove immediatamente si formeranno bande di predoni, soprattutto di estrazione africana, con potenziali razziatori importati a milioni in Europa, persone abituate all’idea di uno Stato collassato se non al fenomeno della razzia (che chiamano pillage) in tante parti dell’Africa.
Renovatio 21 tiene a ricordare cosa accadde nel 2020, quando il governo non si dimostrò all’altezza dell’emergenza: ricorderete la fuga di massa dei meridionali da Milano, a causa dei PDF dei DCPM che qualcuno faceva filtrare ogni volta alla popolazione prima del loro annuncio.
Ebbene, solo questo sito, in pratica, ha notato che alla debolezza del Conte-Casalino di fronte all’isteria pandemica reagirono subito alcuni soggetti: il generale Haftar intensificò gli attacchi su Tripoli, i detenuti fecero scoppiare rivolte nelle carceri, a Napoli ci fu una «stesa» (ragazzini arrivano con i motorini dinanzi ad una caserma, e sparano per aria).
Le parti più ferali della società, in pratica, sentirono l’odore dello Stato debole, e agirono di conseguenza.
L’idea, quindi, è quella che dobbiamo temere non solo i missili, ma soprattutto la fragilità dello Stato moderno, cui non è rimasta legittimità religiosa né (per chi riconosce che esso uccide i suoi figli) umana, e delle bande di immigrati che andranno a crearsi immediatamente.
Il nostro consiglio: bug out, uscite subito dalle città, e non state in case a ridosso di strade principali.
Per il resto: imparate a difendere voi e la vostra famiglia. Senza esitare.
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Prepping
Anche i britannici istruiti sul kit di sopravvivenza

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La Germania sta valutando di preparare alla guerra già i bambini delle scuole. Come riportato da Renovatio 21, a fine 2024 era emerso che Paesi nordici come Svezia e Finlandia avevano pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate. Sempre a fine dell’anno passato, un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare. Tre settimane fa il governo francese ha annunciato di voler distribuire un «manuale di sopravvivenza» a ogni famiglia per preparare i cittadini ad eventi catastrofici, tra cui la guerra. Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa la Polonia aveva avviato un programma di distribuzione di pastiglie di iodio ai soccorritori, a cominciare dai vigili del fuoco regionali (i quali a loro volta possono distribuirle alla popolazione generale) in caso di un possibile disastro radioattivo presso la più grande centrale nucleare d’Europa.La commissaria Hadja Lahbib ha pubblicato un video per spiegare cosa inserire in un kit di sopravvivenza. Parlano di scorte e utensili per resistere per almeno 72 ore. Dopo muori. Importante: un 🔪 svizzero, accendino, fiammiferi, pigiama,💄,cuscino, ⚽️ e 🧶per non annoiarsi🤣 pic.twitter.com/vSfZ1Q1rlY
— Flo🏅🇮🇹🇷🇺Mala tempora currunt (@Florian98168458) March 26, 2025
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La Francia prepara un «manuale di sopravvivenza» per ogni famiglia in caso di guerra

Il prepping diviene mainstream oltralpe. Anzi: è lo Stato stesso a suggerirlo ai cittadini.
Il governo francese si sta preparando a distribuire un «manuale di sopravvivenza» a ogni famiglia per preparare i cittadini ad eventi catastrofici, tra cui la guerra.
«Il manuale di sopravvivenza mira a incoraggiare i cittadini a sviluppare la propria resilienza di fronte a diverse crisi», ha detto alla CNN un portavoce del primo ministro François Bayrou. «Ciò include disastri naturali, incidenti tecnologici e informatici, crisi sanitarie come il COVID-19 e crisi di sicurezza come attacchi terroristici e conflitti armati», ha aggiunto.
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Se approvato dal primo ministro, l’opuscolo di 20 pagine verrà inviato a tutte le famiglie francesi prima dell’estate.
Tra le raccomandazioni rientrano la necessità di avere a portata di mano i contatti di emergenza (vigili del fuoco, ambulanza, polizia), la conoscenza dei canali radio pertinenti e la chiusura di tutte le finestre e le porte in caso di incidente nucleare.
Il manuale di sopravvivenza raccomanda inoltre di avere con sé scorte di emergenza, tra cui sei litri di acqua, una dozzina di lattine di cibo, una torcia elettrica e batterie per prepararsi alle interruzioni di corrente, nonché forniture mediche di base.
L’opuscolo sembra anche essere un tentativo da parte del governo di convincere più persone ad arruolarsi nelle forze armate, poiché delinea possibilità per aiutare a «difendere la comunità», come arruolarsi nelle unità di riserva o nei vigili del fuoco locali.
Il presidente francese Emanuel Macron ha annunciato all’inizio di questo mese di voler «una profonda revisione» dell’esercito francese, tra cui l’aumento del numero di riservisti operativi dagli attuali 40.000 a 100.000 entro il 2035.
Nel suo discorso pronunciato all’inizio di questa settimana presso una base militare in Francia, ha affermato che presto saranno annunciati ulteriori investimenti nelle capacità militari.
«Il nostro Paese e il nostro continente devono continuare a difendersi, equipaggiarsi e prepararsi se vogliamo evitare la guerra», ha detto Macron. «Questa è la scelta che abbiamo fatto e continueremo a fare. Nessuno può dire cosa accadrà nei mesi e negli anni a venire».
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Il portavoce del primo ministro ha riecheggiato le parole di Macron, affermando che «il primo passo per coinvolgere i cittadini è essere informati sulle minacce e rimanere aggiornati».
«L’impegno può anche significare unirsi ad associazioni, come le forze di riserva», ha affermato. «Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che i cittadini siano pronti a rispondere in caso di crisi».
I tamburi di guerra contro la Russia – divenuto principale avversario di Parigi per l’Africa francofona – rullano da diverso tempo, e in maniera sempre più aperta.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa il capo di stato maggiore dell’esercito francese, generale Pierre Schill, aveva dichiarato Francia è pronta ad affrontare qualunque sviluppo si svolga a livello internazionale ed è preparata per gli «impegni più duri» per proteggersi: in sostanza, stava dicendo che il Paese era pronto alla guerra. Erano i giorni in cui il presidente francese aveva ripetutamente rifiutato di escludere che truppe occidentali vengano inviate in Ucraina per aiutare Kiev nella sua lotta contro Mosca, che aveva descritto apertis verbis come un «avversario» di Parigi.
A ottobre 2024 il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu aveva parlato di «deterrenza convenzionale» in Ucraina. Il Lecornu aveva prima dichiarato che ««la minaccia più grande per la Francia (…) a parte i gruppi terroristici, è chiaramente la Federazione Russa».
Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina.
Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, aveva poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi.
Come riportato da Renovatio 21, migliaia di soldati francesi andranno in Romania per simulazioni di combattimento contro la Russia la prossima primavera.
Quattro mesi fa il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha affermato che l’Ucraina potrebbe utilizzare missili francesi per attaccare obiettivi nel territorio russo riconosciuto a livello internazionale.
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Macron pochi giorni fa ha anche dichiarato la volontà di estendere l’ombrello nucleare francese agli altri Paesi UE, trovando l’entusiastica adesione della Polonia.
L’iniziativa di «prepping di Stato» francese ha alcuni precedenti recenti in Europa.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2024 era emerso che Paesi nordici come Svezia e Finlandia avevano pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.
Sempre a fine dell’anno passato, un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.
Come riportato da Renovatio 21, tre ani fa la Polonia aveva avviato un programma di distribuzione di pastiglie di iodio ai soccorritori, a cominciare dai vigili del fuoco regionali (i quali a loro volta possono distribuirle alla popolazione generale) in caso di un possibile disastro radioattivo presso la più grande centrale nucleare d’Europa.
A fine marzo 2022 il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si era lanciato, nella sua consueta conferenza stampa, in una serie di raccomandazioni ai cittadini riguardo il pericolo radiazioni, dove discuteva anche delle pastiglio di iodio con l’intento di tranquillizzare i cittadini Veneti in caso di pericolo nucleare. Tuttavia, come scrisse La Stampa, l’effetto ottenuto è stato «più comico (…) ma anche preoccupante».
Il 19 aprile, sul sito web del ministero russo per le emergenze era apparso un messaggio che sembrava innescare l’allerta nucleare per la popolazione: il messaggio avvisava i cittadini di un attacco nucleare di rappresaglia NATO che sarebbe avvenuto intorno alla Pasqua ortodossa (il 24 aprile). Si sarebbe trattata di un’incursione di hacker antirussi. Tra le varie raccomandazione, vi sarebbe stata anche l’assunzione di iodio.
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Il primo ministro danese afferma che la Russia ha ispirato l’accaparramento di cibo in scatola

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