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Prepping

50 cose che tutti dovrebbero accumulare per prepararsi al caos

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Il prepping, cioè la preparazione di sé e della propria famiglia nei confronti di eventi catastrofici, sta diventando mainstream.

 

Renovatio 21, lo aveva notato già nel 2020, quando – mentre fare la spesa al supermercato diveniva un’avventura – si notava come vari miliardari americani avessero fatto emergere i loro piani di fuga in isole del Pacifico o dentro bunker sotterranei.

 

Ora il settimanale Newsweek ha riferito che la «preparazione al giorno del giudizio» è diventata un’industria da 2,46 miliardi di dollari.

 

«L’attività un tempo marginale di preparazione all’apocalisse si sta evolvendo in un’industria in forte espansione da 2,46 miliardi di dollari, che sfrutta il polso dell’autosufficienza sociale in un mondo di incertezze» scrive la testata americana. «Che sia a causa delle scosse di assestamento del contesto post-COVID-19, delle interruzioni della catena di approvvigionamento, delle calamità naturali o delle tensioni geopolitiche, il discorso sulla preparazione ai disastri si sta spostando dalle periferie della società alle famiglie più numerose.»

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Secondo i dati forniti dalla Federal Emergency Management Agency (FEMA) , circa 20 milioni di americani si sono preparati abbastanza bene da riuscire a restare da soli per almeno un mese: «tra questi, ci sono coloro che si identificano come parte delle comunità di “prepper” online, che includono appassionati che si riforniscono di anni di provviste o costruiscono bunker».

 

Una larga fetta della popolazione si sta preparando attivamente al collasso della società, e non solo negli USA. Anche in Italia la cultura prepper sta mettendo radici robuste.

 

È stato notato che la grande catena USA di supermercati economici Costco ora si rivolge direttamente alla popolazione prepper. Oltre a vendere contenitori di cibo di emergenza, Costco è diventato anche «un grande venditore di lingotti e monete d’oro e d’argento che sono estremamente popolari tra coloro che sono preoccupati per un crollo del sistema finanziario. (Una moneta d’argento da un’oncia vale attualmente circa 30 dollari)»

 

Bisogna tuttavia rilevare che, a parte cibo e oro, in caso di catastrofe noi e la nostra famiglia avremo bisogno di molto di più. Al contempo, bisogna realizzare che al momento del bisogno non ci sarà più possibilità di comprare il necessario, perché la filiera di produzione, distribuzione e approvvigionamento sarà irrimediabilmente compromessa o interrotta del tutto.

 

Il blog statunitense The Economic Collapse un elenco di 50 cose fondamentali che si ritiene tutti dovrebbero avere

 

#1 Un generatore convenzionale e un generatore solare

 

#2 Un filtro per l’acqua Berkey

 

#3 Un sistema di raccolta dell’acqua piovana se non hai una riserva d’acqua naturale vicino a casa

 

#4 Un grande kit medico di emergenza

 

#5 Riso

 

#6 Pasta

 

#7 Zuppa in scatola

 

#8 Verdure in scatola

 

#9 Frutta in scatola

 

#10 Pollo in scatola

 

#11 Barattoli di burro di arachidi

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#12 Sale

 

#13 Zucchero

 

#14 Latte in polvere

 

#15 Sacchi di farina

 

#16 Lievito

 

#17 Un sacco di caffè extra (se lo bevi)

 

#18 Secchi di cibo conservabile a lungo termine

 

#19 Un sacco di vitamine extra

 

#20 Accendini o fiammiferi

 

#21 Candele

 

#22 Torce o lanterne

 

#23 Tanta legna da bruciare

 

#24 Coperte extra

 

#25 Sacchi a pelo extra

 

#26 Munizioni (questo è consiglio dato liberamente agli americani: in Italia è invece necessario il porto d’armi)

 

#27 Ventilatori extra se vivete in ​​un clima caldo

 

#28 Disinfettante per le mani

 

#29 Carta igienica

 

#30 Sapone e shampoo extra

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#31 Dentifricio extra

 

#32 Rasoi extra

 

#33 Bottiglie di candeggina

 

#34 Una radio alimentata a batteria

 

#35 Batterie extra

 

#36 Caricabatterie solari

 

#37 Sacchi della spazzatura

 

#38 Teloni

 

#39 Un coltellino tascabile

 

#40 Un martello

 

#41 Un’ascia

 

#42 Una pala

 

#43 Guanti da lavoro

 

#44 Un sacco di calzini caldi

 

#45 Semi per un giardino

 

#46 Barattoli per conserve

 

#47 Forniture extra per i vostri animali domestici

 

#48 Una consistente scorta di denaro contante in caso di emergenza

 

#49 una Bibbia per ogni membro della vostra famiglia (Renovatio 21 indica tassativamente la Bibbia Ricciotti)

 

#50 Una «Bug Out Bag» (una valigia pronta per la fuga, cioè) per ogni membro della vostra famiglia

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L’autore di questa lista dichiara che non si tratta di una lista esaustiva. È semplicemente un punto di partenza. «In secondo luogo, la preparazione sarà diversa per ognuno. Le tue circostanze uniche determineranno come sarà per te “prepararsi”»

 

Prepararsi, significa che se non inizia farlo subito, diventa già troppo tardi. Il COVID dovrebbe avercelo insegnato, ma in realtà abbiamo in gran parte dimenticato, e siamo tornati nella nostra zona di conforto assoluto fornito dalla civiltà elettrica, sovralimentata, ridondante sino al malanno, che chiamiamo «mondo moderno».

 

«Prepararsi adeguatamente per ciò che accadrà richiede un’enorme quantità di tempo, sforzi ed energie. Ma ne varrà la pena» assicura l’autore della lista Mark Snyder. «Stiamo entrando in un periodo di immenso caos sociale. Questa elezione farà a pezzi il nostro Paese» dice, parlando degli USA. «Un numero enorme di persone morirà durante le guerre e le carestie che ci attendono, è solo questione di tempo prima che la prossima pandemia globale colpisca, e se vivi abbastanza a lungo sarai testimone di cataclismi naturali che vanno oltre qualsiasi cosa Hollywood abbia mai sognato».

 

È una visione estremamente pessimista. Del resto, secondo il modo di dire americano: «hope for the best, prepare for the worst». Spera per il meglio, preparati al peggio.

 

O ancora, come scrivono Luca (12, 40) e Matteo (24, 44): Vegliate, state pronti.

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«Fortezza sotterranea a prova di zombi»: ex silo per missili balistici intercontinentali venduto online a 749.000 dollari

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Un complesso di silos missilistici abbandonati nel Kansas, quotato sulla piattaforma immobiliare Zillow, è diventato virale su X, dimostrando una nuova ondata di interesse per i bunker apocalittici alla fine delle disastrose scelte di politica estera dell’amministrazione Biden-Harris negli ultimi 3 anni e mezzo, che sembrano aver incendiato il mondo (inoltre, la politica interna fallimentare ha innescato quella che alcuni ritengono un’invasione di migranti che ucciderebbe la nazione).   «Benvenuti nel paradiso dei prepper! Immerso in 23 acri di terra appartata, questo raro gioiello offre un’opportunità straordinaria di possedere il vostro silo Atlas E. Missile, completo di base missilistica nucleare e bunker», si legge nell’annuncio su Zillow, sito per la ricerca di immobili USA.   L’annuncio continua: «Questa struttura versatile offre riparo per i vostri veicoli e le vostre attrezzature, mentre all’interno troverete un comodo rifugio con tutti i comfort di cui avete bisogno. Ma non è tutto: questa proprietà vanta una pista di atterraggio lunga 380metri, che fornisce la via di fuga definitiva quando ce n’è bisogno».   Il bunker sotterraneo, progettato per resistere alle esplosioni nucleari e lanciare i missili balistici intercontinentali Atlas negli anni Sessanta e Settanta, è stato recentemente messo in vendita per 749.000 dollari.   L’utente X Zillow Gone Wild è stato il primo a parlare di questo «castello a prova di zombie» con una superficie di oltre 1400 metri quadri.  

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All’inizio di quest’anno, un altro bunker sotterraneo apocalittico è stato messo in vendita online. Questo si trovava a Polo, nello Stato del Missouri, e aveva una superficie di 930 metri quadri.   Come riportato da Renovaatio 21, qualche mese fa, il bunker sotterraneo alle Hawaii di Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha fatto notizia.   Zuckerberg non è l’unico giovane ultramiliardario di tendenza Partito Democratico interessato ai bunker apocalittici. Un promemoria di una causa intentata contro l’ex CEO del colosso crypto Sam Bankman-Fried – che secondo quanto emerso era un immenso schema fraudolento –suggerirebbe che Bankman-Fried e suo fratello Gabriel avessero persino discusso dell’acquisto di una piccola nazione insulare chiamata Nauru, in Micronesia, per costruirvi un bunker.   Sempre da ricordare anche il Global Seed Vault alle isole Svalbard, la strana «arca della biodiversità» botanica, che a inizio anno aveva ricevuto un nuovo lotto di semi, nonché le preghiere del papa Bergoglio.  

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