Immigrazione
Sospetto capo ISIS viveva come rifugiato in Olanda
Un uomo siriano che si ritiene abbia prestato servizio come «funzionario» di alto rango in gruppi terroristici islamici è stato arrestato questa settimana dopo aver vissuto per anni come «rifugiato» nei Paesi Bassi. Lo riportano vari media locali.
Il sospetto, un uomo di 37 anni, è stato arrestato martedì in una residenza nel villaggio di Arkel, dove è stato sistemato dal governo olandese nel 2020.
Secondo quanto riferito, le autorità hanno avviato un’indagine dopo aver ricevuto informazioni preoccupanti sul passato dell’uomo, che apparentemente non erano state scoperte quando ha presentato domanda di asilo nel 2019.
«Si dice che abbia ricoperto una posizione dirigenziale presso IS [lo Stato Islamico, ndr] tra il 2015 e il 2018. Prima di allora, avrebbe ricoperto la stessa posizione presso Jabhat al-Nusra per due anni», riferisce il quotidiano neerlandese De Telegraaf. «Era capo della sicurezza nel campo profughi di Yarmouk, vicino alla capitale siriana Damasco».
Alcuni articoli della stampa indicano che anche la famiglia del presunto terrorista è stata portata nei Paesi Bassi dopo che gli è stato concesso lo status di rifugiato.
L’arresto ha fatto seguito a una soffiata sul precedente presunto coinvolgimento del sospettato con i gruppi terroristici alla squadra speciale della polizia olandese per i crimini di guerra. A seguito di un’indagine, le autorità avrebbero scoperto prove che suggerivano che avesse guidato il servizio di sicurezza dello Stato islamico dal 2015 al 2018, quando ha lasciato l’organizzazione ed è fuggito in Europa in cerca di rifugio.
«I Paesi Bassi sono stati spesso un obiettivo per numerosi ex estremisti islamici in fuga dalla Siria dopo la fine dello Stato islamico» scrive Remix News. De Telegraaf ha evidenziato altri «due esempi di leader jihadisti che si sono infiltrati nel Paese tra le molte migliaia di rifugiati siriani, evidenziando i processi di screening incredibilmente lassisti dell’Europa sopraffatti dai numeri che sono arrivati e stanno ancora arrivando dal Medio Oriente».
Un esempio citato dal giornale è quello di A. al-H., noto come «Balie jihadi» che è entrato in Olanda nel settembre 2017 con documenti falsi e ha vissuto ad Amsterdam per oltre un anno. I compagni siriani lo hanno riconosciuto come un capobanda terrorista una volta che ha iniziato a presentarsi in un centro di dibattito ad Amsterdam, dove è stato successivamente arrestato dalle autorità. Il migrante jihadista è stato condannato a 16 anni di carcere.
Un altro esempio riguardava un cittadino siriano arrestato a Kapelle, in Zelanda, nel 2019, il quale conduceva una vita poco appariscente come autista di autobus. Sono state presentate prove alle autorità a dimostrazione che dimostravano il suo coinvolgimento personale nell’esecuzione di un colonnello siriano sulle rive del fiume Eufrate. Quest’altro migrante della jihad è stato condannato a 20 anni di reclusione.
Tali casi mettono in luce la pazzesca mancanza di controlli condotti dalle autorità responsabili dello screening di milioni di «rifugiati» arrivati in Europa negli ultimi anni.
I gruppi terroristici islamici hanno apertamente promesso di inviare agenti che si atteggiano a rifugiati in Europa. «Abbiamo inviato molti agenti in Europa con i rifugiati”, si era vantato in precedenza sempre secondo De Telegraaf un comandante dell’ISIS. «Alcuni dei nostri fratelli hanno completato la loro missione, ma altri attendono ancora di essere attivati».
Immagine di Jan dijkstra via Wikimedia pubblicata su licenza Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
Immigrazione
«Allahu akbar» e investe i pedoni nell’isola francese
Cinque persone sono rimaste ferite, due in modo grave, dopo che mercoledì un uomo ha travolto con la propria auto pedoni e ciclisti sull’isola francese di Oléron, hanno comunicato le autorità locali. L’autista avrebbe urlato «Allahu Akbar» al momento dell’arresto.
L’aggressione, protrattasi per 35 minuti, si è consumata lungo le strade che uniscono i comuni di Dolus-d’Oléron e Saint-Pierre-d’Oléron, capoluogo dell’isola atlantica. Il ministro dell’Interno Laurent Nunez ha confermato che cinque pedoni e ciclisti sono stati investiti prima che il conducente venisse fermato.
La polizia ha neutralizzato il sospettato con un taser dopo che questi aveva dato fuoco al veicolo. All’interno dell’auto sono state rinvenute diverse bombole di gas, ha reso noto la procura di La Rochelle, precisando che l’uomo aveva ripetutamente gridato «Allahu Akbar» durante l’arresto.
La procura antiterrorismo francese non è coinvolta nell’indagine per tentato omicidio. Stando a quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, il sospettato è un 35enne del villaggio di pescatori di La Cotinière, con precedenti per reati minori e legati alla droga, ma privo di collegamenti noti a gruppi terroristici organizzati. Avrebbe riferito agli inquirenti di essersi «auto-radicalizzato online» circa un mese fa – dichiarazione che gli investigatori stanno al momento verificando.
Secondo recenti notizie trapelate, sarebbe un francese europeo anarchico convertitosi all’islam
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Negli ultimi anni la Francia è stata teatro di numerosi attacchi con veicoli a motore. Il più letale risale al 2016, quando un estremista islamista ha falciato con un camion la folla in festa per la Bastiglia a Nizza, causando 86 morti e oltre 450 feriti prima di essere abbattuto dalla polizia.
Gli attacchi a base di grida «Allahu Akbar» sono oramai una costante in Europa e oltre.
Come riportato da Renovatio 21, solo tre mesi fa a Dublino si è avuto un accoltellatore allahukbarista. L’anno scorso un uomo ha fatto irruzione con machete in una stazione di polizia di Linz am Rhein, in Germania, col il trito grido islamista. Tre anni fa in Francia un marocchino ha decapitato il padre urlando «Allahu Akbar». Sempre in Francia, sempre tre anni fa, un allahuakbarista ha abbattuto un albero di natale.
Il grido allahuakbarico è stato udito, ovviamente, anche durante la rivolta delle banlieue del 2023.
Più significativo quando l’anno passato masse di immigrati siriani invasero i mercatini di Natale tedeschi gridando «Allahu akbar», in celebrazione della presa di Damasco da parte degli islamisti anti-Assad. Non è chiaro perché, se sono felici di questo esito politico, non tornino nel loro Paese (scherziamo, è a noi chiarissimo)
Al contempo, non è chiaro come gli europei riescano a farsi sputare in faccia in questo modo, persino a Natale. Scherziamo anche qui: sappiamo benissimo perché.
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Immagine di Cobber17 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
Immigrazione
Trump: «La gente di Nuova York fuggirà dal comunismo»
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Immigrazione
Accoltellamento di massa in un treno inglese. Silenzio sulle origini immigrate dei massacratori
Secondo quanto riferito dalla polizia, sabato diverse persone sono state accoltellate su un treno vicino a Cambridge, nell’Inghilterra centrale. Due sospettati sono stati arrestati. I responsabili sarebbero un caraibico e un nero di 32 e 35 anni, ma per ore le autorità non hanno rivelato l’identità dei presunti massacratori.
Le ambulanze e le unità armate sono giunte sul posto intorno alle 19:40 ora locale.
«Sono intervenuti agenti armati e il treno è stato fermato a Huntingdon, dove due uomini sono stati arrestati. Diverse persone sono state trasportate in ospedale», ha dichiarato la polizia del Cambridgeshire.
In seguito la polizia ha dichiarato che dieci persone sono state ricoverate in ospedale, tutte tranne una con ferite gravi in pericolo di vita.
🚨 WATCH: Armed police board the LNER train at Huntingdon after multiple people were stabbed
Two people have been arrested and multiple people are in hospital pic.twitter.com/bjl5q3JjP5
— Politics UK (@PolitlcsUK) November 1, 2025
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La polizia dei trasporti britannica ha dichiarato che a un certo punto era stato dichiarato un allarme terrorismo, ma che poi è stato revocato. Il sovrintendente capo Chris Casey ha affermato che «non sarebbe appropriato» fare congetture sul movente in questa fase.
I video pubblicati sui social media mostrano una massiccia presenza della polizia alla stazione ferroviaria.
Huntingdon, London Train Stabbing Incident
Enough is Enough
Two British nationals held over Doncaster-London train stabbing, but no suggestion it is terror-related
These men were also “British nationals”#stabbing | #Huntingdon |
#EnoughIsEnough pic.twitter.com/Lf5KBFY5pM— Sumit (@SumitHansd) November 2, 2025
Dramatic footage shows armed police tasering a Huntingdon train attack suspect as he shouts “kill me.”
Two British nationals, aged 32 and 35, have been arrested for attempted murder after multiple stabbings.
Ten people were hospitalised; two remain critical. #Huntingdon pic.twitter.com/2hC33BAjk7
— BPI News (@BPINewsOrg) November 2, 2025
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Un testimone ha dichiarato a Sky News di aver visto passeggeri «estremamente insanguinati» fuggire dagli aggressori. Il testimone ha aggiunto che un passeggero ha gridato: «Hanno un coltello».
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha condannato il «terribile incidente» e ha ringraziato i servizi di emergenza per la loro risposta. «I miei pensieri sono con tutte le persone colpite», ha scritto su X.
Il ministro degli Interni Shabana Mahmood ha dichiarato di essere «profondamente rattristata» e ha esortato il pubblico a «evitare commenti e speculazioni in questa fase iniziale».
Polemiche ora montano sul fatto che le autorità hanno per ore mancato di rivelare le origini immigrate dei presunti massacratori ferroviari.
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