Terrorismo
Germania, arrestato 17enne per presunto complotto terroristico come quello ai mercatini di Natale 2016

I procuratori della città di Flensburg, nel nord della Germania, hanno dichiarato che un giovane arrestato la settimana scorsa stava pianificando un attacco terroristico islamista. Lo riporta l’emittente pubblica tedesca DW.
Il giovane aveva «piani sufficientemente concreti per un attacco» da giustificarne l’arresto, hanno aggiunto i procuratori, affermando che c’erano anche prove della sua radicalizzazione.
Il giovane, che alcune testate dicono sarebbe di etnica turca, era stato arrestato una settimana prima nella cittadina di Elmshorn e si trova ancora in custodia mentre la polizia prosegue le indagini.
Le autorità non hanno confermato molto sul sospettato, né su come siano venute a conoscenza del suo piano né sui dettagli del suo arresto.
Tuttavia, hanno affermato che l’uomo aveva intenzione di utilizzare un veicolo di grandi dimensioni, come un camion, per sferrare l’attacco.
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Il piano ricorda da vicino l’aggressione avvenuta il 19 dicembre 2016 a un mercatino di Natale di Berlino, quando Anis Amri investì deliberatamente i pedoni che erano su Breitscheidplatz (quartiere Charlottenburg), uccidendo 13 persone e ferendone 70.
All’epoca Amri fuggì in Italia e fu ucciso il 23 dicembre in uno scontro a fuoco con la polizia qualche giorno dopo a Sesto San Giovanni (città metropolitana di Milano) a seguito di un controllo di polizia fuori dalla stazione del treno.
La responsabilità dell’attentato fu rivendicata dall’ISIS tramite un video di propaganda lanciato dall’agenzia di stampa Amaq.
L’uso di SUV e grandi veicoli contro la popolazione in situazioni affollate era stato esaltato anche da Dabiq, pubblicazione considerabile come la rivista sociale dell’ISIS. Alcuni canali Telegram di radicalizzazione promuovevano attacchi con «camion, coltelli, bombe, qualsiasi cosa. È Tempo di vendetta», scrive il Combating Terrorism Center di West Point.
Alcuni canali hanno distribuito anche «manuali operativi», basati su attacchi low-tech di successo condotti in passato dai sostenitori dello Stato Islamico. Pensati come guide didattiche per potenziali aggressori, questi manuali descrivono in dettaglio l’addestramento, la pianificazione e le strategie di attacco di autori ormai famigerati come Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, che ha guidato un camion merci in mezzo alla folla a Nizza, in Francia, nel 2016, uccidendo 86 persone e ferendone oltre 400.
Questi manuali rappresentano un nuovo tentativo non solo di glorificare gli aggressori e incoraggiare simili trame, ma anche di aiutare i potenziali autori a imparare dai successi e dai fallimenti degli operatori precedenti.
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Immagine di René Mentschke via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY 2.0
Terrorismo
Trump attacca l’ISIS in Somalia e promette di «trovare e uccidere» i nemici degli USA

This morning I ordered precision Military air strikes on the Senior ISIS Attack Planner and other terrorists he recruited and led in Somalia. These killers, who we found hiding in caves, threatened the United States and our Allies. The strikes destroyed the caves they live in,…
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) February 1, 2025
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Terrorismo
Ucciso a colpi di arma da fuoco in Svezia l’iracheno cattolico che dava fuoco al Corano. I sospettati sono già stati liberati

Un rifugiato iracheno noto per aver bruciato pubblicamente copie del Corano, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel suo appartamento a Sodertalje, Svezia, presumibilmente mentre stava facendo una trasmissione in diretta sui social media, hanno riferito le agenzie di stampa locali.
L’uccisione di Salwan Momika si dice sia avvenuta mercoledì, un giorno prima della sua comparizione in tribunale per accuse di incitamento all’odio.
Momika, che si definiva assiro con l’aramaico come madrelingua, era un fedele della Chiesa cattolica sira, una chiesa sui generis che ha titolo patriarcale ed è in comunione con Roma, formata dagli ortodossi siriaci tornati con Roma nel 1783. La chiesa sira mantiene una propria lingua, legislazione ecclesiastica e rito, detto siriaco-occidentale.
L’uomo era giunto in Svezia nel 2018 e aveva attirato l’attenzione internazionale organizzando diverse dimostrazioni di rogo del Corano nel Paese nordico, scatenando proteste in diverse nazioni a maggioranza musulmana. Le sue proteste, iniziate nel 2023, hanno scatenato tensioni diplomatiche tra la Svezia e paesi tra cui Iraq, Turchia e Pakistan.
Il governo iracheno ne aveva chiesto l’estradizione e le autorità svedesi avevano avviato il procedimento di espulsione nei suoi confronti nel 2023.
L’attacco di mercoledì sarebbe avvenuto mentre il 38enne era in live streaming su Tiktok. La polizia svedese ha confermato di aver arrestato cinque persone in relazione all’omicidio, ma non ha divulgato dettagli sulle identità o sui moventi dei sospettati. Si dice che gli investigatori stiano lavorando per determinare se la sparatoria sia stata motivata da motivi politici o religiosi.
Come riportato dai media, giovedì Momika avrebbe dovuto comparire davanti al tribunale per la sentenza di condanna in un caso di istigazione contro un gruppo etnico per aver inscenato quattro roghi del Corano.
«Poiché è stato confermato che uno degli imputati è morto, la sentenza deve essere adeguata al fatto che non è possibile condannare una persona deceduta», ha affermato il tribunale distrettuale di Stoccolma.
Un altro imputato nel caso, Salwan Najem, ha commentato la notizia dell’omicidio di Momika affermando che è probabile che anche lui venga preso di mira. «Il prossimo sarò io», ha scritto Najem su X.
Cinque persone sono state immediatamente arrestate in relazione all’omicidio. Sono stati sollevati sospetti sulla probabilità ovvia che gli estremisti islamici gli abbiano tolto la vita, dato che Momika era diventata famosa per organizzare regolarmente roghi del Corano. Avrebbe anche caricato su Internet video di questa offesa religiosa ultra-provocatoria nei confronti dell’Islam.
Non è chiaro quali prove specifiche la polizia avesse sui cinque sospettati, ad esempio se siano stati effettivamente arrestati nel terreno dell’appartamento dove è avvenuto l’omicidio. La velocità con cui sono stati arrestati, poche ore dopo che la morte di Momika è stata rivelata, suggerisce fortemente che potrebbero essere stati collegati alla vicenda.
Ad ogni modo, i sospettati, che non sono stati nominati, sono stati rilasciati. «Un procuratore svedese ha detto venerdì di aver deciso di rilasciare dalla detenzione cinque sospettati che erano stati trattenuti per l’omicidio di mercoledì di un attivista anti-Islam», scrive l’agenzia Reuters.
Sebbene inizialmente la polizia avesse arrestato cinque sospettati, i sospetti nei loro confronti si sono affievoliti con l’avanzare delle indagini, ha affermato venerdì in una dichiarazione il procuratore capo Rasmus Oman. Tuttavia, i cinque saranno ancora oggetto di ulteriori indagini, ha affermato il magistrato.
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Significativamente, il premier svedese Ulf Kristersson ha parlati della possibilità che vi sia un «potere straniero» dietro l’assassinio.
Reuters ci tiene a ricordare che «nel 2023, la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, dichiarò che le persone che profanano il Corano avrebbero dovuto affrontare la “punizione più severa” e che la Svezia si era “schierata in guerra contro il mondo musulmano” sostenendo i responsabili».
«Posso assicurarvi che i servizi di sicurezza sono profondamente coinvolti perché c’è ovviamente il rischio che ci sia un collegamento con una potenza straniera», ha detto il Kristersson. Il vice primo ministro, Ebba Busch, ha condannato l’omicidio. «È una minaccia alla nostra libera democrazia. Deve essere affrontata con tutta la forza della nostra società».
Diverse persone negli Stati dell’UE sono state prese di mira o uccise dopo essersi opposte pubblicamente all’Islam negli ultimi anni, senza tuttavia che si trovasse sotto una pista iraniana. Nel 2020, l’insegnante francese Samuel Paty è stato decapitato dopo aver mostrato vignette del profeta Maometto in una discussione in classe sulla libertà di parola.
Più tardi quell’anno, tre persone furono uccise in un attacco con coltello in una chiesa a Nizza. Nel 2015, 12 persone furono uccise in un attacco terroristico agli uffici di Charlie Hebdo a Parigi, dopo che la rivista pubblicò delle raffigurazioni satiriche di Maometto.
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Immagine screenshot da YouTube
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