Connettiti con Renovato 21

Misteri

Società di investimento ha venduto allo scoperto le azioni di Trump prima dell’attentato

Pubblicato

il

Una società di investimenti con sede in Texas ha negato di aver tentato di vendere allo scoperto dodici milioni di azioni di Trump Media & Technology Group poco prima del fallito tentativo di assassinio del candidato alla presidenza degli Stati Uniti, sostenendo che si è trattato di un errore materiale.

 

La cosiddetta «vendita allo scoperto» – nel gergo di borsa inglese short selling – consiste nel prendere in prestito un titolo il cui prezzo il debitore pensa scenderà e poi rivenderlo sul mercato aperto. Si riacquista poi lo stesso titolo in seguito, si spera a un prezzo inferiore a quello a cui è stato venduto inizialmente, si restituisce il titolo preso in prestito al broker e si intasca la differenza.

 

Un enigmatico short selling delle azioni di compagnie aeree fu ad esempio notato il 10 settembre 2001, a poche ore dal massacro delle Torri Gemelle.

Iscriviti al canale Telegram

Sabato Trump stava parlando a un comizio a Butler, in Pennsylvania, quando un assassino gli ha sparato diversi colpi alla testa, tagliandogli l’orecchio, uccidendo un membro del pubblico e ferendone altri due.

Il giorno prima, una società chiamata Austin Private Wealth LLC ha depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti un’opzione put su 12 milioni di azioni della società Trump Media & Technology Group Corp (DJT).

 

Agli osservatori esterni, sembrava una scommessa sul fatto che il valore della società sarebbe sceso drasticamente, come sarebbe successo se Trump fosse stato ucciso.

 

Un osservatore su X sarebbe addirittura riuscito a ottenere degli screenshot da un terminale Bloomberg che mostravano l’opzione put della società, poi scomparsa più tardi nel corso della giornata.

 


Altri, come il Times of India, hanno sottolineato che Austin avrebbe partecipazioni negli enormi fondi di investimento Vanguard e BlackRock, e legami pure con l’ineludibie con George Soros e l’altrettanto inevitabile famiglia Rothschild. Si tratta di affermazioni tutte prive di verifica, almeno al momento.

 

L’apparente collegamento con BlackRock ha alimentato ulteriormente i sospetti , poiché il presunto tiratore era bizzarramente apparso in una pubblicità del colosso degli investimenti. BlackRock ha ritirato la pubblicità dopo il tentato assassinio, che ha denunciato come «abominevole» e «terribile».

 

Mercoledì, l’APW ha pubblicato una dichiarazione sulla prima pagina del proprio sito web, cercando di smentire le voci.

Aiuta Renovatio 21

«Il deposito SEC che ha dimostrato che Austin Private Wealth ha venduto allo scoperto un gran numero di azioni di Trump Media & Technology Group Corp (DJT) era errato e lo abbiamo immediatamente modificato non appena abbiamo appreso dell’errore», ha affermato la società.

 

APW detiene 12 contratti, o 1.200 azioni, non dodici milioni «come è stato depositato per errore», ha affermato la dichiarazione, incolpando un «fornitore terzo» per aver moltiplicato tutti i contratti di opzioni per 10.000. Il rapporto è stato depositato il 12 luglio per riflettere la posizione della società del 28 giugno, ma è stato modificato il 16 luglio, quando APW è venuta a conoscenza del problema.

 

«Siamo profondamente dispiaciuti per questo errore e per la preoccupazione che ha causato, soprattutto in un momento così teso per la nostra nazione», ha affermato la società, aggiungendo che sta «rivedendo le nostre procedure interne» per capire come è successo.

 

Ad ogni buon conto, chiunque abbia venduto allo scoperto le azioni DJT non può che essersene pentito. Il primo giorno di contrattazione dopo la sparatoria di Butler, il suo prezzo è balzato da 31,25 a 46,17 ad azione, prima di stabilizzarsi appena sopra i 37 dollari.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Misteri

Trump indica il Clinton Body Count

Pubblicato

il

Da

Sabato il presidente Trump ha pubblicato su Truth Social un video con la conta delle vittime dei Clinton, in cui si suggerisce che diverse morti misteriose avvenute negli ultimi decenni siano collegate ai Clinton.   Nella clip vengono menzionati l’ex vice consigliere della Casa Bianca di Clinton, Vince Foster, il collaboratore di Clinton, James McDougal, il membro del Comitato Nazionale Democratico, Seth Rich, e la misteriosa morte di JFK Jr., che ha spianato la strada a Hillary Clinton per diventare senatrice degli Stati Uniti.   È degno di nota che Foster fu mentore di Hillary quando lavoravano insieme presso lo studio legale Rose Law Firm di Little Rock, in Arkansas. Quando Bill Clinton fu confermato 42° Presidente degli Stati Uniti il ​​20 gennaio 1993, Foster assunse il ruolo di suo Vice Consigliere alla Casa Bianca. Sei mesi dopo, esattamente in quel giorno, Foster fu trovato morto a Fort Marcy Park, lungo il fiume Potomac, apparentemente per «suicidio» causato da un colpo di pistola calibro .38.    

Sostieni Renovatio 21

È interessante notare che l’espressione «Clinton Body Count» fu coniata originariamente dallo scrittore Danny Casolaro alla fine degli anni Ottanta. Casolaro si «suicidò» nel 1991, mentre lavorava a un articolo che presumibilmente coinvolgeva una cabala internazionale.   L’ultima volta che #ClintonBodyCount è stato di tendenza su X (ex Twitter) è stato quando l’amico di Clinton, Jeffrey Epstein, avrebbe tentato il suicidio (prima di essere trovato morto nella sua cella) mentre attendeva il processo per le accuse di traffico sessuale di minori.   Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa l’ex consigliere del presidente Clinton Mark Middleton fu trovato impiccato con un colpo di fucile al petto in un ranch in Arkansas. La morte venne dichiarata per suicidio. Negli anni ’90, Middleton ha servito da filo conduttore tra Clinton e il pedofilo defunto miliardario Jeffrey Epstein, avendo organizzato almeno 7 delle 17 visite che Epstein fece alla Casa Bianca, e ha volato lui stesso più volte sul Lolita Express, secondo il Daily Mail.   Secondo la giornalista d’inchiesta Whitney Webb, il Middleton sarebbe stato legato negli anni Novanta allo scandalo detto Chinagate, ora dimenticato. Come noto, la presidenza Clinton fu il fattore determinante dell’ingresso della Repubblica Popolare Cinese nel WTO, con la conseguente delocalizzazione massiva della manifattura e la distruzione della classe media occidentale.   Nel 2016 la CBS di Las Vegas pubblicò per intero questo elenco di persone in relazione con Bill e Hillary Clinton morti in circostanze misteriose durante tutta la durata del potere della coppia, dagli esordi nel piccolo stato dell’Arkansas alla Casa Bianca ed oltre. La lista finì citata anche in un bizzarro documentario inglese sulle teorie cospirative intorno al potere americano andato in onda nel Regno Unito nella settimana del voto americano nel 2016.  
  1- James McDougal – morto per un apparente attacco cardiaco, mentre era in isolamento. Fu un testimone chiave nelle indagini di Kenneth Starr, il procuratore che voleva incastrare Bill Clinton passato poi incredibilmente ad avvocato difensore di Epstein al suo primo processo in Florida. Coinvolto nel caso Whitewater, uno scandalo immobiliare dei Clinton   2 – Mary Mahoney – Un’ex stagista della Casa Bianca assassinata nel luglio 1997 in una caffetteria Starbucks a Georgetown. L’omicidio avvenne subito dopo la pubblicazione di una sua storia di molestie sessuali alla Casa Bianca.   3 – Vince Foster – Ex consigliere della Casa Bianca e collega di Hillary Clinton presso lo studio legale Rose di Little Rock. Morì per una ferita da arma da fuoco alla testa, venne categorizzato come suicidio.   4 – Ron Brown – Segretario al Commercio ed ex Presidente dei Democratici. Morto ufficialmente per l’impatto di un incidente aereo. Un patologo vicino alle indagini ha riferito che c’era un buco nella parte superiore del cranio di Brown che ricordava una ferita da arma da fuoco. Al momento della sua morte Brown era indagato e parlava pubblicamente della sua volontà di concludere un accordo con i pubblici ministeri. Morirono anche il resto delle persone a bordo dell’aereo e pochi giorni dopo il controllore del traffico aereo si suicidò.   5 – C. Victor Raiser, II – Raiser, uno dei principali responsabili dell’organizzazione di raccolta fondi di Clinton, morì in un incidente aereo privato nel luglio 1992.   6 – Paul Tulley – Direttore politico del Comitato nazionale democratico trovato morto in una stanza d’albergo a Little Rock, nel settembre 1992. Descritto da Clinton come «caro amico e consigliere fidato».   7 – Ed Willey – Addetto alla raccolta fondi dei Clinton, trovato morto nel novembre 1993 nel profondo del bosco in Virginia per una ferita da arma da fuoco alla testa. Si è suicidato. Ed Willey morì lo stesso giorno in cui sua moglie Kathleen Willey affermò che Bill Clinton la approcciò nell’ufficio ovale alla Casa Bianca.   8 – Jerry Parks – Capo della squadra di sicurezza governativa di Clinton a Little Rock. Gli spararono in macchina in un incrocio deserto fuori Little Rock Park. Il figlio disse che suo padre stava costruendo un dossier su Clinton. Dopo la sua morte i file furono misteriosamente rimossi da casa sua.   9 – James Bunch – Deceduto per suicidio da arma da fuoco. È stato riferito che aveva un «Libro nero» che conteneva nomi di persone influenti che visitavano prostitute in Texas e Arkansas.   10 – James Wilson – Fu trovato impiccato nel maggio 1993. È stato riferito che aveva legami con Whitewater, lo scandalo legato agli investimenti immobiliari in Arkansas di Bill e Hillary Clinton e dei loro soci.  
  11 – Kathy Ferguson – Ex moglie del soldato dell’Arkansas Danny Ferguson, fu trovata morta nel maggio 1994, nel suo salotto con un colpo di pistola alla testa. Fu considerato un suicidio anche se c’erano diverse valigie piene, come se stesse andando da qualche parte. Danny Ferguson era un co-imputato insieme a Bill Clinton nella causa di Paula Jones, una donna che si disse molestata da Bill Clinton. Kathy Ferguson era un possibile testimone corroborante di Paula Jones.   12 – Bill Shelton – Arkansas State Trooper e fidanzato di Kathy Ferguson. Critico dell’idea secondo la quale la sua fidanzata si sarebbe uccisa, è stato trovato morto nel giugno 1994 per una ferita da arma da fuoco davanti alla tomba dell’amata.   13 – Gandy Baugh – L’avvocato dell’amico di Clinton Dan Lassater, è morto saltando fuori da una finestra di un alto edificio nel gennaio 1994. Il suo cliente era un distributore di droga condannato.   14 – Florence Martin – Ragioniere e subappaltatore per la CIA, era legato al caso Barry Seal, Mena ( Arkansas) un caso di traffico di droga aeroportuale. (vedi sotto)   15 – Suzanne Coleman – Secondo quanto riferito, aveva una relazione con Clinton quando era procuratore generale dell’Arkansas. Morì per una ferita da arma da fuoco alla parte posteriore della testa: la morte venne schedata come suicidio. Era incinta al momento della sua morte.   16 – Paula Grober – Interprete vocale di Clinton per non udenti dal 1978 fino alla sua morte, il 9 dicembre 1992. Morì in un incidente automobilistico.   17 – Danny Casolaro – Giornalista investigativo, stava indagando sull’aeroporto di Mena e sull’autorità di finanziamento dello sviluppo dell’Arkansas. Si è tagliato i polsi, a quanto pare, nel mezzo della sua indagine.   18 – Paul Wilcher – L’avvocato che indaga sulla corruzione all’aeroporto di Mena con Casolaro e la «October surprise» del 1980 fu trovato morto in bagno il 22 giugno 1993, nel suo appartamento di Washington DC aveva consegnato un rapporto a Janet Reno 3 settimane prima della sua morte.   19 – Jon Parnell Walker – Investigatore dello Scandalo Whitewater per la risoluzione Trust Corp. Saltò dal suo balcone dell’appartamento di Arlington, in Virginia, il 15 agosto 1993. Stava indagando sullo scandalo Morgan Guaranty, un altro scandalo che investiva i McDougal, amici dei Clinton implicati anche nel Whitewater.   20 – Barbara Wise – Staff del dipartimento del commercio. Ha lavorato a stretto contatto con Ron Brown e John Huang. Causa della morte: sconosciuta. Morì il 29 novembre 1996. Il suo corpo nudo e percosso fu trovato chiuso nel suo ufficio presso il Dipartimento del Commercio.   21 – Charles Meissner – Assistente del Segretario al Commercio che ha concesso a John Huang un nulla osta di sicurezza, è morto poco dopo in un piccolo incidente aereo.   22 – Dr. Stanley Heard – Il presidente del Comitato consultivo nazionale per la cura della chiropratica è morto con il suo avvocato Steve Dickson in un piccolo incidente aereo.   23 – Barry Seal – Pilota della compagnia aerea commerciale TWA che agiva come corriere della droga da Mena (Arkansas). Testimoniò il coinvolgimento della CIA nelle attività di contrabbando di droga dal Sudamerica, cartello di Pablo Escobar in luso. È morto per tre ferite da arma da fuoco. Di recente Tom Cruise ci ha fatto un filmAmerican Made, che include anche le figure di Clinton (di cui si vede una telefonata che libera Seal appena arrestato) e di Bush.  
  24 – Johnny Lawhorn, Jr. – Meccanico, trovò un assegno intestato a Bill Clinton nel bagagliaio di un’auto lasciata nel suo negozio di riparazioni. Fu quindi trovato morto dopo che la sua macchina colpì un traliccio telefonico.   25 – Stanley Huggins – Altro investigatore del caso Madison Guaranty. La sua morte fu un presunto suicidio e il suo rapporto non fu mai pubblicato.   26 – Hershell Friday – L’avvocato della raccolta fondi di Clinton morì il ​​1 ° marzo 1994, quando il suo aereo esplose.   27 – Kevin Ives e Don Henry – Noto come caso dei «ragazzi dei binari». I rapporti dicono che i ragazzi potrebbero essersi imbattuti nell’operazione di droga dell’aeroporto di Mena Arkansas. Un caso controverso: secondo il rapporto iniziale sulla morte, si sarebbero addormentati sui binari della ferrovia. Rapporti successivi affermano che i 2 ragazzi erano stati uccisi prima di essere messi sui binari. Molti sospettano che la testimonianza potesse arrivare davanti a un Gran Giurì. La loro morte potrebbe aver ingenerato, sostiene qualcuno, le seguenti morti di persone che avevano informazioni sul caso.   28 – Keith Coney – Morì quando la sua moto sbatté sul retro di un camion, luglio ‘88. Potrebbe aver avuto informazioni su Ives/Henry.   29 – Keith McMaskle – Pugnalato 113 volte, novembre 1988. Potrebbe aver avuto informazioni su Ives/Henry.   30 – Gregory Collins – Morì per una ferita da arma da fuoco del gennaio 1989. Potrebbe aver avuto informazioni su Ives/Henry.   31 – Jeff Rhodes – Gli hanno sparato, lo hanno mutilato e trovato bruciato in una discarica nell’aprile 1989. Potrebbe aver avuto informazioni su Ives/Henry.   32 – James Milan – Trovato decapitato. Tuttavia, il medico legale ha stabilito che la sua morte era dovuta a «cause naturali». Potrebbe aver avuto informazioni su Ives/Henry.   34 – Richard Winters – Un sospettato nelle morti di Ives / Henry. Fu ucciso in una rapina organizzata nel luglio 1989.  
  Vi è quindi una lista di bodyguard dei Clinton, mestiere tra i più pericolosi al mondo.   35 – Major William S. Barkley, Jr.   36 – Capitano Scott J. Reynolds   37 – Sergente Brian Hanley   38 – Sergente Tim Sabel   39 – Generale Maggiore William Robertson   40 – Colonnello William Densberger   41 – Colonnello Robert Kelly   42 – Gary Rhodes   43 – Steve Willis   44 – Robert Williams   45 – Conway LeBleu   46 – Todd McKeehan   Infine non dimentichiamo il caso sospetto più recente, Seth Rich, assassinato e «rapinato» (di nulla) il 10 luglio 2016. Per alcuni era coinvolto nell’hacking delle email dei democratici. Il fondatore di Wikileaks Assange afferma di avere informazioni in merito; sappiamo cosa poi accadde all’Assangio.   In questa lista non sono inclusi i 4 ex-soldati al soldo della CIA uccisi a Bengasi per difendere l’ambasciatore nel fatale 2011. Lasciati morire senza che dalla Sicilia non partisse nemmeno mezzo drone per togliere l’assedio sanguinario in cui erano finiti. Ciò è visibile perfino nel film fracassone che ne ha fatto Hollywood, 13 hours, un polpettone action di pura propaganda che sembra creato per dare la colpa alla CIA invece che al Dipartimento di Stato e agli intrighi orditi dall’allora segretario di Stato Hillary Clinton.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Misteri

L’FBI sta lavorando «freneticamente» per censurare i documenti di Epstein in uscita

Pubblicato

il

Da

L’FBI sta cercando «freneticamente» di completare le revisioni dei file relativi all’indagine su Jeffrey Epstein prima della loro pubblicazione. Lo riporta il canale statunitense di informazione CNN.

 

Gli agenti stanno «lavorando 24 ore su 24» e hanno persino sospeso le indagini in corso per elaborare i fascicoli, ha affermato, citando fonti a conoscenza delle attività.

 

A ogni divisione dell’FBI è stato ordinato di fornire agenti per il compito, compresi quelli che lavorano su questioni criminali e di sicurezza nazionale, ha affermato l’emittente statunitense. Agli agenti è stato detto di mettere da parte le indagini in corso, comprese quelle sulle minacce presumibilmente poste da Cina e Iran, per assistere al lavoro di redazione, secondo fonti della CNN.

Sostieni Renovatio 21

Le revisioni sono state in corso per «gran parte della settimana» nella sede centrale dell’FBI a Washington, DC, così come negli uffici di New York e Chantilly, Virginia, afferma il rapporto. Gli agenti avrebbero trascorso ore a effettuare revisioni sia nei file di testo che nei video.

 

Secondo quanto riportato, le redazioni erano richieste dalla legge federale. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha comunque promesso di «fornire una trasparenza senza precedenti per il popolo americano» in una dichiarazione alla CNN.

 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo poco dopo il suo insediamento, che impone la pubblicazione dei fascicoli di Epstein insieme ai documenti classificati relativi agli assassinii del presidente John F. Kennedy, Robert F. Kennedy e Martin Luther King Jr.

 

Il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato quello che ha chiamato «The Epstein Files: Phase 1» a fine febbraio. I documenti erano pesantemente censurati e contenevano per lo più informazioni precedentemente segnalate. Il Procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondi ha quindi accusato l’FBI di aver trattenuto “migliaia di pagine” di documenti relativi all’indagine.

 

La pubblicazione iniziale è stata criticata anche dalla rappresentante della Florida Anna Paulina Luna, che guida la task force di declassificazione di recente costituzione di Trump. «Forniteci le informazioni che abbiamo chiesto invece di far trapelare vecchie informazioni alla stampa», ha scritto su X in quel momento.

 

Il caso Epstein ha attirato notevole attenzione a causa della vasta rete di collaboratori di alto profilo del defunto finanziere, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, il principe Andrea della Gran Bretagna, il miliardario co-fondatore di Microsoft Bill Gates e numerose altre celebrità e dirigenti aziendali.

 

Trump conosceva personalmente anche il trafficante di sesso condannato, ma ha negato di aver mai visitato la sua isola privata e sostiene di aver tagliato i ponti con lui negli anni Novanta, anni prima del primo arresto di Epstein per favoreggiamento della prostituzione nel 2006.

 

Come riportato da Renovatio 21, il rilascio dei documenti di Epstein del mese scorso si è dimostrato un fiasco senza precedenti: tutto ciò che è uscito era noto da lustri. Il segretario della Giustizia USA Pam Bondi aveva tuttavia promesso altre rivelazioni. Trump aveva promesso di pubblicare i file espteiniani ripetutamente in campagna elettorale.

Acquista la t-shirt DONALD KRAKEN

Secondo Elon Musk molti miliardari hanno sostenuto la corsa a presidente di Kamala Harris perché «terrorizzati» dalla possibile pubblicazione della lista di clienti del miliardario pedofilo.

 

L’anno passato erano emerse rivelazioni da un processo in corso secondo le quali l’Epstein affermava di essere una spia israeliana. Ruolo che con grande probabilità era ricoperto dal padre della sua socia-amante Ghislaine Maxwell, il magnate mediatico britannico (ma di origini ebraico-boeme) Robert Maxwell, e forse, dicono, la stessa figlia, ora in carcere, dove avrebbe adottato la «fede ebraica del defunto padre».

 

Una foto dell’autopsia, ora impugnata dal fratello, dimostrerebbe che Epstein non si è suicidato.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Continua a leggere

Misteri

Scienziato scopre accidentalmente l’antica città Maya mentre naviga sul web

Pubblicato

il

Da

Un archeologo ha scoperto una città Maya perduta chiamata Valeriana nelle giungle del Messico meridionale mentre setacciava dettagliate mappe LiDAR tridimensionali di aree coperte da una fitta vegetazione. Lo riporta il sito Futurism.   Come riportato dettagliatamente in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity, un team di scienziati guidato dallo studente di dottorato della Tulane University Luke Auld-Thomas, ha fatto questa scoperta dopo aver esaminato un’area ampia come una città medio grande.   Auld-Thomas dice di aver fatto la scoperta «per caso» durante la navigazione dei dati su Internet.   «Ero su qualcosa come pagina 16 della ricerca di Google e ho trovato un sondaggio laser condotto da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale», ha detto in una nota.   Auld-Thomas e i suoi colleghi del Dipartimento di Antropologia dell’Università di Tulane hanno trovato prove di oltre 6.500 strutture pre-ispaniche a Campeche, in Messico, comprese le iconiche piramidi di pietra.

Sostieni Renovatio 21

«Non abbiamo trovato solo aree rurali e insediamenti più piccoli. Abbiamo anche trovato una grande città con piramidi proprio accanto all’unica autostrada della zona, vicino a una città dove le persone hanno coltivato attivamente tra le rovine per anni», ha detto il ricercatore.   «Il governo non ne era a conoscenza e la comunità scientifica non lo sapeva», ha aggiunto. «Questo mette davvero un punto esclamativo dietro l’affermazione che, no, non abbiamo trovato tutto, e sì, c’è molto altro da scoprire».   Gli impulsi LiDAR sparati a terra dagli aerei consentono agli archeologi di misurare le minime differenze nelle distanze per creare modelli tridimensionali anche di aree boschive, come le fitte giungle del Messico meridionale.   Le strutture identificate sono solo a quindici minuti di escursione da una strada principale vicino a Xpujil, una città dove vivono migliaia di Maya fino ad oggi. La popolare destinazione turistica di Calakmul, un sito archeologico vicino al confine con il Guatemala con imponenti piramidi Maya, è a soli cento chilometri di distanza.   «Per molto tempo, la nostra comprensione della civiltà Maya era limitata a un’area di poche centinaia di chilometri quadrati», ha spiegato sempre Auld-Thomas.   I dati che lui e i suoi colleghi hanno setacciato sono stati raccolti per la prima volta nel 2013, coprendo un’area di circa quaranta chilometri quadrati.    Gli ultimi risultati evidenziano che l’urbanizzazione potrebbe essere stata sorprendentemente comune nell’area, in particolare quando gli insediamenti Maya raggiunsero il loro picco tra il 250 e il 900 d.C. Tuttavia i ricercatori non sono ancora d’accordo sul fatto che questi sondaggi siano generalizzabili per l’intera area, o se le scoperte individuano solo centri urbani insolitamente densi.   Non sappiamo ancora cosa ha portato i Maya ad abbandonare la città. Gli esperti hanno precedentemente affermato che il cambiamento climatico è stato un fattore importante.   «Suggerisce che il paesaggio fosse completamente pieno di persone all’inizio delle condizioni di siccità e non aveva molta flessibilità», ha dichiarato Auld-Thomas alla BBC. «E quindi forse l’intero sistema si è praticamente disfatto mentre le persone si sono spostate più lontano».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da YouTube  
Continua a leggere

Più popolari