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Droga

Senatore macroniano arrestato con l’accusa di aver drogato una deputata

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Joel Guerriau, senatore francese e membro del partito centrista Horizons («Orizzonti»), è stato arrestato giovedì con l’accusa di aver drogato una deputata a sua insaputa o senza il suo consenso, dopo che lei si era ammalata a casa sua, hanno detto venerdì i pubblici ministeri.

 

Sandrine Josso, che secondo quanto riferito conosce Guerriau da più di dieci anni, si è sentita male dopo aver accettato una bevanda alcolica martedì a casa parigina del 66enne senatore del dipartimento Loira-Atlantico. La 48enne membro dell’Assemblea nazionale ha cercato cure mediche e gli esami hanno poi rivelato la presenza dei ecstasy nel suo organismo.

 

La Josso, una deputata del partito centrista Mode proveniente sempre dal Loira-Atlantico, ha quindi presentato una denuncia penale, hanno comunicato le autorità parigine.

 

Il Guerriau è stato arrestato mercoledì sera, ha confermato la Procura di Parigi in una dichiarazione al sito Politico, con l’accusa di «aver somministrato a una persona, a sua insaputa, una sostanza che potrebbe alterare il suo giudizio o il controllo sulle sue azioni, al fine di commettere uno stupro o violenza sessuale». Il nome della Jossa è uscito solo in secondo tempo.

 

Il senatore ha negato ogni addebito in una dichiarazione fornita dal suo avvocato all’agenzia di stampa AFP, in cui si afferma che «siamo lontani chilometri dall’interpretazione oscena che si potrebbe dedurre leggendo i primi resoconti della stampa».

 

La Josso sarebbe in «stato di shock» in seguito all’incidente, ha detto all’AFP il suo avvocato Julia Minkowski, aggiungendo che la sua cliente è stata costretta a «superare il terrore e districarsi all’ultimo minuto da questa imboscata».

 

Il Guerriau era stato eletto per la prima volta nel 2011. Il suo partito, Orizzonti, fondato dall’ex primo ministro Edouard Philippe, fa parte della coalizione parlamentare del presidente Emmanuel Macron.

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Nel 2016, Guerriau aveva attirato l’attenzione dei media quando un’immagine dei genitali maschili è stata pubblicata sul suo account Twitter. Successivamente ha affermato che il suo account era stato violato.

 

Il ministro dell’ambiente francese Christophe Bechu, collega di partito di Guerriau, ha detto venerdì a France Inter che le notizie hanno causato «costernazione e sgomento” e ha detto che il senatore «ovviamente non può restare nel partito» qualora le accuse si rivelassero vere.

 

Se condannato, Guerriau rischia fino a cinque anni di carcere e una multa di 75.000 euro.

 

Non si tratta del primo deputato di area macronista che sale agli altari della cronaca per questioni di droga. Nel gennaio 2023, il sito francese Mediapart ha rivelato che il deputato del partito di Macron Renaissance (ex En Marche) Emmanuel Pellerin avrebbe fatto uso di cocaina prima e dopo la sua elezione all’Assemblea nazionale. Il Pellerin si era giustificato parlando di «difficoltà personali e familiari». Il partito di Macron disse di voler proporre l’immediata esclusione del deputato, che si ritirò dal suo gruppo parlamentare e dal partito, per poi tornare nel luglio 2023, dopo l’archiviazione del suo caso.

 

Nel 2017, a pochi giorni dal ballottaggio presidenziale tra Macron e Marine Le Pen, la campagna di Macron avrebbe subito un attacco da parte di hacker – subito definiti «russi» – che portò alla luce anche dettagli scabrosi.

 

Tra le 20 mila email dei cosiddetti MacronLeaks, sarebbe contenuto un episodio che «coinvolgerebbe un deputato francese che avrebbe dato indicazioni al suo assistente di comprare della droga in bitcoin» scrisse all’epoca l’agenzia AGI. «La transazione e la consegna sembra siano poi avvenute, ma potrebbe essere una goccia del mare di manipolazioni che quei documenti potrebbero contenere». Secondo quanto trapelato, il deputato si sarebbe fatto arrivare la droga al suo ufficio parlamentare. La veridicità del documento è stata messa in discussione.

 

Sembra che il sistema, tuttavia, avesse preso nota di quanto accaduto l’anno prima, durante la campagna elettorale americana 2016, con i leak che devastarono il Partito Democratico USA e la campagna Clinton: i giornali praticamente tacitarono lo scandalo e additarono subito le email come propaganda russa. Ancora oggi, il lettore può verificare da sé, è difficile trovare in rete materiale sull’argomento, anche se i giornali all’epoca ne parlarono molto.

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Immagine di Paul Brounais via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

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Droga

Gli Stati Uniti accusano i vertici dei cartelli messicani di narcoterrorismo

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I funzionari statunitensi hanno presentato un atto d’accusa contro due presunti leader di un cartello della droga messicano per accuse di narcoterrorismo.   L’incriminazione arriva dopo che a febbraio l’amministrazione Trump ha designato il cartello di Sinaloa e altre sette organizzazioni criminali latinoamericane come «organizzazioni terroristiche straniere», aumentando la pressione sui cartelli che operano negli Stati Uniti e su chiunque li aiuti. Il presidente Donald Trump ha richiesto la designazione con un ordine esecutivo il 20 gennaio, giorno del suo secondo mandato.   L’etichetta di «organizzazione terroristica straniera» è insolita perché utilizza una designazione terroristica normalmente riservata a gruppi come al-Qaeda o lo Stato Islamico che usano la violenza per fini politici, non a organizzazioni criminali basate sul denaro come i cartelli della droga.   «Se ti comporti come un terrorista, non dovresti sorprenderti se vieni accusato di esserlo», ha affermato Adam Gordon, procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale della California.   Secondo l’atto d’accusa, gli imputati sono stati descritti come leader chiave dell’Organizzazione Beltrán Leyva. L’organizzazione è uno dei numerosi gruppi criminali in guerra tra loro che un tempo facevano parte del Cartello di Sinaloa e che da allora si sono separati e combattuti per il controllo del territorio e del potere, alimentando spargimenti di sangue in vaste zone del Messico.   Secondo i documenti del tribunale, Pedro Inzunza Noriega e suo figlio, Pedro Inzunza Coronel, sono stati accusati anche di aver fornito sostegno materiale al terrorismo in relazione al traffico di ingenti quantità di fentanyl, cocaina, metanfetamina ed eroina negli Stati Uniti.   Altri cinque membri di alto rango sono stati accusati di traffico di droga e riciclaggio di denaro. Tutti restano latitanti, hanno detto le autorità.   Padre e figlio hanno supervisionato «una delle più grandi e sofisticate reti di produzione di fentanyl al mondo», ha affermato Gordon. L’organizzazione è accusata di aver trafficato negli Stati Uniti decine di migliaia di chilogrammi di fentanyl.   A dicembre, le autorità messicane hanno effettuato perquisizioni in diversi siti controllati da padre e figlio, sfociando nel più grande sequestro di fentanyl al mondo, per un totale di 1.500 chilogrammi, secondo i documenti del tribunale.   Il gruppo è noto anche per la sua violenza, per il fatto di essere coinvolto in sparatorie, rapimenti, torture e omicidi e di prendere di mira i funzionari pubblici. Secondo l’atto d’accusa, controlla il traffico di droga in varie parti dell’America Centrale e in molte aree del Messico, tra cui la città di confine di Tijuana, di fronte a San Diego.   Il maggiore dei Pedro è paralizzato dopo essere stato colpito da un membro di un cartello rivale. Il suo gruppo è uno dei principali spacciatori di cocaina e ora di fentanyl dal 2006, ha detto Gordon.   Come riportato da Renovatio 21, questo mese il Messico ha rifiutato l’offerta di Trump di inviare truppe USA al confine contro i narcocartelli.   Come riportato da Renovatio 21, mesi fa si era diffusa la voce secondo cui Trump voleva «scatenare» le forze speciali americane contro i narcocartelli messicani, responsabili in parte della continua strage degli oppioidi che uccide più di 100 mila cittadini statunitensi all’anno. Trump aveva quindi mantenuto la promessa di designare i cartelli come entità terroriste.   Secondo varie fonti, l’Ucraina vende armi statunitensi ai narcos messicani, compresi lanciarazzi javelin.     Come riportato da Renovatio 21, il caos messicano è tale che il sindaco della città di Tijuana, proprio sotto il confine americano, l’anno passato ha dovuto rifugiarsi in una base militare. Pochi giorni fa un allarme sulla sicurezza del Paese era stato lanciato anche dal vescovo di San Cristobal de Las Casas, monsignor Rodrigo Aguilar.

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Droga

Startup hackera le droghe psichedeliche per trasformarle negli psicofarmaci del futurno

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Diverse aziende farmaceutiche stanno conducendo esperimenti nel tentativo di creare la prossima generazione di farmaci psichedelici, con l’obiettivo di trasformarli in un trattamento psicoterapeutico più sicuro.

 

Alcuni ricercatori di una società chiamata MindMed stanno lavorando a un’alternativa all’MDMA chiamata R-MDMA, riporta un articolo di TIME. I primi dati hanno dimostrato che l’R-MDMA ha meno effetti collaterali rispetto al suo predecessore, aumentando così il suo potenziale come farmaco terapeutico.

 

Altre aziende stanno lavorando per modificare e rendere più «benevole» altre droghe psichedeliche, come una che sta tentando di creare una versione sintetica della cosiddetta «molecola dello spirito» DMT, per fornire un sollievo più duraturo alle persone che soffrono di depressione.

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Il potenziale di queste droghe nel fornire esperienze psichedeliche che possano migliorare la salute mentale rimane un argomento molto dibattuto. Tuttavia l’uso di psichedelici nel contesto della salute mentale, utilizzato in un ambiente controllato, ha visto un enorme afflusso di interesse nel corso degli anni.

 

Mentre l’MDMA è ancora classificata in USA come sostanza di Tabella I, secondo la DEA, una droga pericolosa senza alcun uso medico accettato, diversi studi sostengono che la droga potrebbe essere un modo efficace per trattare condizioni come il disturbo da stress post-traumatico o la depressione.

 

Oltre all’America, Paesi come il Portogallo e Amsterdam hanno depenalizzato piccole quantità di MDMA per uso personale e l’anno scorso l’Australia ha dato il via libera a sperimentazioni legali approvate dal governo sull’MDMA per il trattamento del PTSD. Nonostante l’ondata di interesse, gli scienziati stanno solo iniziando a capire come queste sostanze alterano la chimica del nostro cervello.

 

«Gli psichedelici sono molecole molto promiscue», ha detto al Time il CEO della società di sviluppo di farmaci psichedelici Mindstate, Dillan DiNardo. Sono «molto efficaci, ma sono spaventosi, caotici e imprevedibili».

 

Un fattore che distingue Mindstate è il suo piano di usare l’intelligenza artificiale per capire come le droghe psichedeliche influenzano il cervello. E i suoi sforzi stanno apparentemente iniziando a dare i primi risultati. Recentemente la società ha ricevuto l’approvazione per dare il via alle sperimentazioni umane di un composto denominato MSD-001 dalla Food and Drug Administration statunitense. La sostanza denominata «Moxy» prende di mira «recettori specifici della serotonina con elevata specificità, riducendo al minimo gli effetti psicotropi più ampi», secondo Microdose.

 

 

«Moxy non è l’intera medicina», ha detto il DiNardo al Washington Post. «Moxy è la prima parte di una serie di medicine diverse che produrremo».

 

Aziende come Mindstate e MindMed hanno ancora molta strada da fare prima che i loro psichedelici sintetici possano essere prescritti dai medici per motivi di salute.

 

Le sperimentazioni sugli esseri umani probabilmente si trascineranno per molti anni e non è ancora chiaro se si dimostreranno mai efficaci. Ma i sostenitori della terapia psichedelica potrebbero vedere questo come un piccolo passo in avanti.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa era emerso uno studio secondo cui l’uso della ketamina per curare la depressione (esperienza che attualmente viene fatta da qualcuno con il microdosing) sarebbe meglio della terapia elettro convulsionante, ossia dell’elettroshock.

 

La ketamina, di solito associato agli equini dove verrebbe impiegato come tranquillante, è una droga diffusa sia nel mondo dei rave party che in quello del chemsex, ossia dei festini a basi di droga, omosessualità e magari pratiche estreme – una realtà riconosciuta ufficialmente dal ministero della Salute italiano nella sua circolare  sulla vaccinazione per il vaiolo delle Scimmie, per il cui inoculo si dava la precedenza a coloro che hanno «abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

Sappiamo che l’uso di droghe psicotrope per curare i disturbi dell’umore è riemerso con possanza negli ultimi anni, magari con i veterani di guerra utilizzati ulteriormente come carne da cannone nelle sperimentazioni drogastiche sulla psiche fragile.

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Come riportato da Renovatio 21, di recente sono emersi dati riguardanti l’insorgere della psicosi nei consumatori di cannabis, ora legalizzata anche per fini ricreativi in vari Stati americani e varie parti del mondo.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa erano ripresi gli esperimenti umani sulla N,N-Dimetiltriptamina, o DMT, forse la droga più potente al mondo in grado si mandare il consumatore in un’altra dimensione popolata da esseri mostruosi.

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Cina

«Space oil»: la nuova droga tra i giovanissimi di Hong Kong

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Si chiama «olio spaziale» perché la sensazione che provoca è di essere mandati in orbita. Si tratta di una sostanza il cui ingrediente base è un anestetico, l’etomidato, che viene assunto tramite le sigarette elettroniche. Sempre più popolare tra i giovanissimi di Hong Kong, ma anche della Cina continentale e di Taiwan. L’approccio «tolleranza zero» non risponde alle cause vere del fenomeno.   In un video circolato sui media cinesi nei giorni scorsi si vede una ragazzina appena adolescente salire sulla metropolitana di Hong Kong e fumare una sigaretta elettronica. Una volta scesa alla stazione di Tin Shui, la ragazza si deve appendere alla ringhiera della banchina per mantenere l’equilibrio. La polizia interverrà verso sera per arrestare la minorenne, di soli 13 anni, per possesso di droghe pesanti. Oltre alla sigaretta elettronica, infatti, le viene trovata addosso anche una boccetta che contiene «space oil», olio spaziale, una nuova droga in voga tra i giovani di Hong Kong e della regione.   Il mese scorso la città ha vietato la sostanza, il cui componente principale è un anestetico, l’etomidato. Anche altri giovani, di 16 e 18 anni, sono stati arrestati dalla polizia nei giorni scorsi con le stesse accuse. Gli assistenti sociali sostengono che l’olio spaziale sia diventato estremamente popolare tra i giovanissimi perché economico, pratico (viene inalato tramite le cartucce delle e-cigarettes) e dal gusto più gradevole rispetto ad altre sostanze.   Se nel 2023 erano stati fatti solo otto arresti per il contrabbando di olio spaziale, nel 2024 la cifra è salita a 278, tra cui 61 persone di età inferiore ai 21 anni. Secondo il Registro centrale sull’abuso di droghe di Hong Kong, nel 2024 l’olio spaziale era la terza sostanza più comune tra i ragazzi e le ragazze con meno di 21 anni, dopo la cannabis e la cocaina. I minori hanno anche rappresentato circa un quarto dei casi ospedalieri per abuso di olio spaziale. La droga viene mescolata con altri farmaci e vari aromi e poi venduta in forma di cartuccia, con un prezzo compreso tra 100 e 800 dollari di Hong Kong (pari a 12 e 95 euro).   Durante uno degli ultimi blitz della polizia, a un ragazzo di 16 anni sono stati sequestrati 510 milligrammi di etomidato, 2,3 litri di glicerina e 466 capsule da inserire nelle sigarette elettroniche. «Le indagini mostrano che il sospettato avrebbe mescolato l’etomidato con la glicerina per produrre olio spaziale e poi iniettato la miscela nelle capsule delle sigarette elettroniche», ha dichiarato la polizia. «Una stima preliminare mostra che l’etomidato e la glicerina sequestrati possono produrre oltre 600 cartucce».   Già a ottobre dello scorso anno, il deputato Hon Lam So-wai, durante un’udienza parlamentare, spiegava che l’etomidato può essere prescritto solo da un medico. Quando viene svapato, «può produrre un’euforia transitoria e causare dipendenza», ma gli esperti sanitari hanno aggiunto che l’etomidato può anche provocare seri danni al sistema nervoso centrale. La droga, ha confermato il deputato Hon Lam So-wai, ha cominciato a diventare popolare dal 2023, «con alcuni venditori che hanno persino messo palesemente in vendita l’olio spaziale sulle piattaforme dei social media», come Instagram o WhatsApp.   Oltre a vietare la droga (oggi classificata al pari della cocaina) e ad aumentare le pene per chi viene trovato in possesso dell’olio spaziale (fino a sette anni di carcere e un milione di dollari hongkonghesi di multa), la città di Hong Kong ha avviato anche una serie di progetti a scopo preventivo nelle scuole primarie e secondarie. Le forze dell’ordine hanno inoltre aumentato le attività di sensibilizzazione e intensificato le ispezioni, con particolare attenzione alla compravendita online della sostanza.   Anche Taiwan e la Cina continentale hanno messo al bando l’olio spaziale e inasprito le pene, ma gli operatori sociali temono che un atteggiamento di «tolleranza zero» ostacoli i giovani a cercare aiuto psicologico, soprattutto tra coloro che già ne fanno uso per superare eventi traumatici o particolarmente stressanti. Alcuni esperti a contatto con adolescenti hanno riferito che le prime capsule contenenti olio spaziale sono arrivate a Hong Kong dalla Cina continentale, dopo che a ottobre 2023 Pechino aveva aggiunto l’etomidato alla lista di farmaci da tenere sotto stretto controllo.   «I giovani che non hanno una rete di supporto o che non sanno come affrontare l’influenza negativa dei coetanei, o che non hanno un buon modo per affrontare le sfide della salute mentale, sono più propensi a ricorrere alle droghe», ha dichiarato a Hong Kong Free Press Cindy Ng, responsabile dei programmi dell’ong Kely Support Group.   Inoltre, molti giovani che fanno uso di droghe lottano contro l’ansia e la depressione, ha spiegato Eugene Chau, supervisore di Caritas Hugs Centre. «Alcuni hanno un cattivo rapporto con i genitori, con conseguenti continui litigi, mentre altri sono distanti dai loro familiari e non hanno nessuno con cui parlare», ha detto Chau «Quando prendono l’olio spaziale, gli sembra di essere mandati in orbita Si dimenticano dei loro problemi», ha aggiunto l’esperto. «Rispetto alla metanfetamina o alla cocaina, l’effetto non dura a lungo. Quindi salgono nello spazio, poi tornano giù e tornano al lavoro o a scuola».   Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne. Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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