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Regista francese di film erotico lamenta: i giovani non sono interessati al sesso. Potrà mai dire perché?
La regista francese Audrey Diwan, il cui ultimo film Emmanuelle è un remake in lingua inglese del celebre classico del porno softcore degli anni Settanta, ha suscitato scalpore con i suoi commenti sul cambiamento di atteggiamento nei confronti del sesso tra le giovani generazioni in Francia.
In un’intervista rilasciata alla testata russa Izvestia in vista dell’uscita del film in Russia giovedì, la Diwan ha espresso preoccupazione per quello che percepisce come un crescente disinteresse per l’intimità tra i giovani del suo Paese d’origine.
«I giovani rifiutano il sesso. C’è una rivoluzione nella nostra civiltà: le persone non vogliono più toccarsi», ha detto Diwan, aggiungendo che questo cambiamento culturale rappresenta una sfida per il modo in cui le relazioni vengono vissute oggi.
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«Perché a volte perdiamo la capacità di provare piacere? Perché siamo tormentati dal pensiero che non c’è più piacere, anche se dovrebbe esserci?» Diwan ha spiegato che Emmanuelle non è solo un film provocatorio sulla sessualità, ma un’esplorazione delle origini più profonde del desiderio e della difficoltà di sperimentarlo nella vita moderna.
Sebbene Diwan abbia riconosciuto che l’originale Emmanuelle, noto per il suo erotismo, aveva creato grandi aspettative per il suo remake, ha sottolineato che il suo film si differenzia perché si concentra sugli aspetti emotivi e psicologici dell’intimità umana.
La Diwan è stata vincitrice del Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2021 per il suo film abortista La scelta di Anne – L’Événement.
La regista francese, ovviamente, non può immaginare le cause di questa caduta di interesse dei giovani nei confronti della sessualità – che è registrata in varie parti del mondo, con persino un’innalzamento in certi casi dell’età di perdita della verginità. Mai, infatti, potrebbe un’intellettuale parigina che gira inni al libero feticidio potrebbe intavolare un discorso sul fatto che la sessualità, spogliata del suo ruolo procreativo (e quindi di profondo, unico mistero esistenziale) e ridotta a quello ricreativo (in ripetizioni che portano alla noia e variazioni che portano alla perversione) non può che divenire un aspetto accessorio, secondario della vita delle persone.
Né l’élite intellettuale potrebbe mai intavolare discorsi sulla nocività rispetto alla sessualità giovanile dovute all’imposizione degli insegnamenti genderisti (che sono spesso fatti di pornografia traumatizzante per i ragazzi), della pornografia ora distribuita in modo onnipervadente con internet (che crea dipendenza e può portare all’impotenza), degli psicofarmaci (che causano, dicono i bugiardini, vera anedonia) o dei lockdown, che devastato la crescita di migliaia di giovani in tutto il mondo.
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Gli «artisti» di regime facciano pure i loro film erotici, si accorgeranno loro stessi che non li guarda più nessuno: possiamo dire quindi che sono film autoerotici, e la colpa è solo loro e della cultura malata – la Cultura della Morte – che hanno propalato per tutta la vita.
C’è un detto, negli Stati Uniti: Play stupid games, win stupid prizes. Giochi a giochi stupidi, vinci premi stupidi.
Cari registi, intellettuali, artisti: avete giocato con la Necrocultura, in premio ora avrete la vostra estinzione.
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Immagine screenshot da YouTube
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Partito l’ingresso ai concerti con identificazione facciale
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I Soundgarden assumono una cantante nera obesa che si lancia dal palco, ma nessuno la sorregge
Il gruppo rock Sound Garden, assai popolare negli anni Novanta all’altezza dell’esplosione della musica cosiddetta grunge, si è raramente presentata in pubblico negli ultimi decenni, specie dopo la morte del cantante Chris Cornell all’età di 52 anni nel 2017.
La band di Seattle si è limitato a pochi spettacoli, di solito con un cantante ospite al posto del defunto Cornell. Alcuni hanno ipotizzato che la band abbia provato nuovi cantanti per un potenziale ritorno, usando il nome «Nudedragons» («Draghi nudi»: in realtà un anagramma di «Soundgarden»).
Tuttavia, la maggior parte delle loro collaborazioni sono state con cantanti donne che non assomigliano per niente a Chris Cornell, la cui voce e carisma restano indimenticati – al punto che esistono teorie della cospirazione articolate sulla sua morte, che non sarebbe avvenuta per suicidio: sarebbe stato eliminato violentemente perché in procinto, anche lui, di rivelare un circuito di traffico pedofilo di bambini. Un sussurro complottista simile corre nei riguardi di un altro suicida d’eccellenza, il popolarissimo chef e scrittore Anthony Bourdain.
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Nel loro spettacolo più recente durante un evento di beneficenza i Soundgarden hanno portato una cantante attivista nera di nome Shaina Shepherd, residente a Seattle, Washington, che definisce il suo lavoro un mix tra «gospel e garbage metal». Renovatio 21 ammette di non sapere cosa sia il garbage metal, arriva solo al thrash metal. Notiamo però che il mondo del rock ha esaurito persino la fantasia per i nomi di generi e sottogeneri.
Durante il concerto, la treccioluta cantante, tremendamente sovrappeso, ha deciso di lanciarsi dal palco: il famoso stage dive, pratica inveterata nel circuito rock di un tempo, piuttosto utilizzata anche nei dorati anni Novanta dei grunge e del resto della cosiddetta «musica alternativa».
Il risultato è stato drammatico, e si è sfiorata la tragedia. Di fatto, quando l’obesa ugola afroamericana si è lanciata dal palco, nessuno tra il pubblico ha voluto sorreggerla.
The new sassy overweight Soundgarden singer tried to crowdsurf but the crowd wasn’t into it and let her faceplant pic.twitter.com/vwj1IJ3OfT
— Jack Poso 🇺🇸 (@JackPosobiec) January 3, 2025
Nei video in circolazione si sente la Shepherd esclamare «Sapevo di essere troppo pesante per voi figli di puttana…» mentre qualcuno tentava di metterla in piedi dopo il suo imbarazzante precipitare verso la nuda terra.
Poi la cantante è tornata barcollante sul palco, stordita. L’errore di calcolo della Shepherda è stato di fisica elementare, nota Zerohedge, «unito al fatto che la maggior parte dei fan dei Soundgarden ha ormai 50 anni e si è rapidamente spostata per evitare un altro costoso viaggio dal chiropratico».
«Probabilmente ha lasciato al suolo un dente» scrive amaro un commentatore di YouTube sotto il video che riprende l’intero concerto, che di per sé non è parso troppo memorabile.
Quello del tuffo sulla folla che finisce a terra è un evento raro, ma capitato. La sua comicità è stata riprodotta dall’attore bideniano Jack Black nella pellicola School of Rock ()
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Le immagini parlano di tante cose: sicuramente della fine di un’era, di una musica, oltre che del senso del decoro e del principio di realtà. È finita l’era del rock apollineo, dove i musicisti erano bellissimi anche con i jeans strappati. Il rock ucciso dal razzismo zelota gender-woke, dove la deformità, l’aberrazione, è premiata – anche quando è chiaro che il pubblico, letteralmente, non la regge.
Alcuni fan hanno notato che Shepherd non era molto brava a cantare le canzoni della band, sostenendo che se stavano davvero cercando un sostituto talentuoso per Chris Cornell, avrebbero dovuto parlare con la figlia di Cornell.
Soundgarden replaced Chris Cornell with Shaina Shepherd…a singer and community organizer. If only they had another female option that had close ties to the band’s legacy itself and possessed stellar vocals…one can only dream…oh wait.. Toni Cornell. pic.twitter.com/j3G0Ncpf50
— Johnny St.Pete (@JohnMcCloy) January 3, 2025
Il triste concerto, con la cantante obesa ferita dalla sua hybris e dalla gravità terrestre, tuttavia appare più rassicurante di altri: qui sappiamo perfettamente che da dove viene il male che colpisce il musicista, mentre in tantissimi altri casi, ampiamente riportati da Renovatio 21, malori improvvisi colpiscono sul palco, talvolta cagionando la morte.
Anche lì, a pensarci bene, c’è un grande segno di decadenza del rock, che da musica sedicente «ribelle» è diventata frusto megafono del conformismo e della propaganda politica, biopolitica dello Stato moderno: Renovatio 21 ha spesso ricordato quante band, quanti grandi nomi della musica hanno non solo raccomandato la vaccinazione, ma impedito a non vaccinati di accedere ai concerti.
Come nel caso dei Foo Fighters, un ulteriore nome che discende dall’età dell’oro del grunge (il cantante e chitarrista Dave Grohl era batterista dei Nirvana, altro grande capofila della musica promanante da Seattle), il cui percussionista è morto improvvisamente a 50 anni mentre era in tour in Sud America: il loro spettacoli erano rigorosamente proibiti ai non sierati.
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Giovane cantante australiana abbandonata dalla sua etichetta discografiche per i testi contro Big Pharma, guerra e corruzione
Meet Iyah May.
She is an Australian based singer who just lost a contract with her management company because she refused to change these lyrics. It’s amazing! 🙏🏼 pic.twitter.com/wnTLKCalY4 — Ryan Fournier (@RyanAFournier) December 30, 2024
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