Politica
QAnon Shaman è fuori dalla galera
Jacob Chansley, conosciuto anche come Jake Angeli, ma soprattutto noto al mondo come «QAnon Shaman» è uscito di prigione.
Secondo quanto riferito, l’uomo – che è veterano della Marina USA – è stato trasferito in una struttura di «gestione di rientro residenziale» a Phoenix, in Arizona.
Il rilascio del prigioniero politico, colpevole di essere parte della protesta del 6 gennaio 2021 presso il Campidoglio, avviene ben 14 mesi prima la fine della pena che gli è stata comminata, che era di 41 mesi, da scontare in un complesso carcerario federale americano. L’uomo ha scontato ad ora in tutto in 27 mesi.
«Dopo aver scontato undici mesi di isolamento prima dell’imposizione della sua condanna, e solo 16 mesi della sua condanna in seguito, è opportuno che a questo giovane gentile e intelligente sia permesso di andare avanti con la fase successiva di quella che senza dubbio sarà una vita ricca e rispettosa della legge» ha dichiarato l’avvocato Albert S. Watkin. «Applaudo la decisione del Bureau of Prison degli Stati Uniti a questo proposito».
Non è stata data ancora una spiegazione dell’improvviso rilascio del Chansley. Tuttavia pare evidente una correlazione con la pubblicazione degli inediti video di sorveglianza ottenuti dal giornalista Tucker Carlson tramite lo speaker della Camera Kevin McCarthy.
Nei filmati era possibile vedere QAnon Shaman che, lungi dall’essere l’intruso scalmanato e violento che hanno dipinto i media (con commentatori goscisti a chiedersi in diretta perché la polizia non lo avesse ucciso lì al momento, visto che poteva farlo), ma, al contrario, si era mosso in maniera ordinata e rispettosa fra gli agenti della polizia, che pure lo hanno scortato per il palazzo aprendo per lui le porte.
Here's the video of Capitol police escorting Jacob Chansley through the Capitol that freed him 14 months early.
Thank you Tucker Carlson for telling the truth Democrats desperately tried to hide. pic.twitter.com/KmYUCBXxWv
— Cassandra (@CassyWearsHeels) March 30, 2023
Giunto alla camera, Chansley aveva esortato gli altri manifestanti a rispettare il luogo, e aveva proferito ad alta voce una preghiera a Dio per ringraziarlo anche della cortesia dei poliziotti.
Tutto questo, ovviamente, non era stato mostrato fino a poche settimane fa: il Partito Democratico e i canali degli oligarchi (media e social media) avevano bisogno di creare la narrativa del 6 gennaio-Pearl Harbor, 6 gennaio-11 settembre, così da mandare avanti la trasformazione dei sostenitori di Trump, i genitori contrari all’indottrinamento dei figli, i no-vax , i fedeli della messa in Latino in «terroristi domestici», legittimo obiettivo, quindi, della repressione dell’FBI, ridotto a guardia pretoriana del potere del senile Biden e dei suoi pupari.
Dopo la visione dei video mandati in onda da Carlson, la liberazione era stata chiesta a gran voce da varie parti, incluso Elon Musk: «Chansley è stato falsamente descritto dai media come un criminale violento che ha cercato di rovesciare lo stato e che ha esortato gli altri a commettere violenza. Ma qui sta esortando le persone a essere pacifiche e tornare a casa» ha detto il padrone di Tesla, SpaceX e Twitter.
Che l’aria stia cambiando?
Nel frattempo, nel Campidoglio del Kentucky, a protestare contro la messa al bando alle mutilazioni genitali infantili della chirurgia gender, è comparso un personaggio osceno, subito definito il QAnon Shaman Trans. Ovviamente, ha le corna, ed un aspetto apertamente demoniaco – oltre che essere sovrappeso, come tantissimi del giro di drag queen e simili.
Trans protesters storming the Kentucky Capitol have their very own Shaman, and he’s dressed like a demon. pic.twitter.com/lmvFvOvdGq
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2023
In realtà, di QAnon Shaman ce ne è uno solo. Ed ora è libero!
Viva il popolo americano. Viva MAGA. Viva mega MAGA. Viva Ultra MAGA. Viva ultra mega MAGA, e tutto il folclore possibile.
In attesa del Ritorno del Re, l’unico che – rebus sic stantibus – può davvero riportare la pace sul pianeta.
Immagine screenshot da YouTube
Politica
Trump si sente offeso da Putin
Il candidato repubblicano alla presidenza Donaldo Trump ha affermato di essersi sentito «molto offeso» quando il presidente russo Vladimiro Putin ha espresso sostegno alla sua rivale elettorale, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
Giovedì, durante un forum economico internazionale a Vladivostok, Putin, interrogato se avesse un «favorito» per le elezioni statunitensi, ha dichiarato che seguirà l’appoggio di Biden ad Harris e «sosterrà anche lei». Putin aveva anche affermato che «Trump ha imposto più sanzioni alla Russia di qualsiasi altro presidente prima di lui» e ha suggerito che Harris «forse si asterrà da tali azioni».
Sabato, durante un comizio elettorale nella città di Mosinee, nel Wisconsin, Trump ha attaccato duramente la Casa Bianca per quella che ha definito una falsa accusa di ingerenza russa nelle elezioni.
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«Oh no, è di nuovo Russia, Russia, Russia», ha detto Trump, insistendo sul fatto che il conflitto in Ucraina non sarebbe mai accaduto se lui fosse stato presidente in quel momento.
«Conoscevo Putin. Lo conoscevo bene. E sapete, ha sostenuto – non so se avete visto l’altro giorno – ha sostenuto Kamala», ha continuato Trump. «Sono rimasto molto offeso da questo. Mi chiedo perché abbia sostenuto Kamala». Ha descritto Putin come «un giocatore di scacchi» e ha detto che si chiedeva se avesse parlato di Harris «con un sorriso».
Alcune organizzazioni giornalistiche americane, tra cui la CNN, hanno ipotizzato che il leader russo stesse semplicemente «trollando» la Harris. Il portavoce di Putin, Demetrio Peskov, ha rifiutato di chiarire cosa intendesse il presidente, affermando che la politica interna degli Stati Uniti non era una questione prioritaria per il Cremlino.
La stessa Harris non ha rilasciato dichiarazioni sulla questione, mentre la Casa Bianca ha affermato che Putin «non dovrebbe favorire» nessun candidato.
Durante la sua campagna di rielezione, Trump ha ripetutamente affermato che avrebbe prontamente organizzato nuovi negoziati di pace tra Mosca e Kiev e risolto il conflitto Russia-Ucraina «in 24 ore». Il Cremlino ha espresso scetticismo sulla prospettiva, con il Peskov che ha affermato di recente che Trump non aveva «alcuna bacchetta magica» e che gli Stati Uniti avrebbero dovuto prima smettere di inviare armi all’Ucraina.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Dick Cheney appoggia Kamala Harris
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Politica
Raid FBI in casa dei collaboratori del sindaco massone di Nuova York
Agenti del Federal Bureau of Investigations (FBI) hanno fatto irruzione nelle abitazioni del commissario del Dipartimento di Polizia di Nuova York (NYPD) Edward Caban e di altri alti funzionari della città nell’amministrazione del sindaco Eric Adams.
Il motivo dell’intervento contro i massimi funzionari di New York City non è stato immediatamente reso noto e l’FBI non ha rilasciato dichiarazioni.
Un grande clamore ha investito l’élite politica ed economica della metropoli statunitense quando è stata diffusa la notizia delle retate avvenute mercoledì mattina nelle residenze dei vicesindaci di Caban e New York, Phil Banks e Sheena Wright.
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Secondo quanto riportato, anche i cellulari dei funzionari coinvolti sarebbero stati sequestrati per agevolare le indagini.
«Sono in circolazione da molto tempo e non mi era mai successo prima», ha affermato l’analista della CNN ed ex vice commissario per l’antiterrorismo del NYPD John Miller. «Direi che questa è la prima volta nella storia che un commissario della polizia di New York City in carica riceve la visita dei suoi colleghi delle forze dell’ordine federali che gli hanno detto, “consegnate i vostri dispositivi elettronici in conformità a una citazione in giudizio della grande giuria”».
Secondo quanto riportato dal New York Times, l’ufficio del sindaco Adams ha preso le distanze dalle indagini.
«Gli investigatori non ci hanno indicato che il sindaco o il suo staff siano obiettivi di alcuna indagine», ha affermato Lisa Zornberg, consigliere capo di Adams, in una dichiarazione resa disponibile al NYT. «Come ex membro delle forze dell’ordine, il sindaco ha ripetutamente chiarito che tutti i membri del team devono rispettare la legge».
Secondo quanto riferito, almeno altre due figure della cerchia ristretta di Adams sono state sottoposte a controllo da parte dell’FBI: l’assistente senior di Adams, Timothy Pearson, e l’ex funzionario della Metropolitan Transport Authority, Terence Banks, fratello del vicesindaco, sono stati anch’essi perquisiti.
Secondo alcune indiscrezioni, il vicesindaco Banks si sarebbe dimesso all’improvviso dall’incarico di capo dipartimento del NYPD nel 2014, nel bel mezzo di un’indagine federale per corruzione, in cui gli agenti avrebbero scoperto prove che aveva accettato migliaia di dollari in pasti gratuiti e biglietti per eventi sportivi.
Inoltre, prima di questa settimana, la casa di Brianna Suggs, la principale fundraiser per la campagna elettorale di Adams a sindaco, è stata perquisita nel novembre 2023. L’FBI avrebbe indagato se la campagna «avesse cospirato con il governo turco e altri per incanalare denaro nelle sue casse».
Articoli della stampa aggiungono che da quando Adams è entrato in carica nel gennaio 2022, la sua campagna ha ignorato le molteplici richieste degli enti di regolamentazione della città di rivelare l’identità di oltre 500 sostenitori che hanno fornito contributi per 300.000 dollari alla sua campagna.
Il controverso sindaco ha suscitato scalpore per aver nominato molti dei suoi amici più cari a posizioni di vertice in città.
Oltre a Banks e Wright, Adams, ex capitano della polizia di New York, ha assunto la sua amica di lunga data Lisa White come vice commissario per le relazioni con i dipendenti del NYPD, con uno stipendio annuo di oltre 241.000 dollari.
L’amministrazione di Adams è stata criticata per una serie di altre questioni, tra cui la morte di almeno 26 prigionieri a causa delle modifiche da lui approvate alla politica di detenzione nei penitenziari di New York City.
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Anche le lamentele pubbliche nei confronti del Dipartimento di Polizia di New York hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni sotto Adams, a causa dell’aumento degli incontri con fermi e perquisizioni e dell’uso di toppe sui giubbotti da parte degli agenti con immagini presumibilmente legate a gruppi suprematisti bianchi.
Come riportato da Renovatio 21, il sindaco Adams, massone di alto grado, era già incappato recentemente in speciose accuse di legami con la Turchia.
Gli scandali che hanno investito l’Adams, tra cui un’accusa di molestie sessuali (per la verità, immancabile nella politica neoeboracena, come insegna anche il caso Cuomo, classico golpe del sistema locale) hanno portato al sequestro di telefono ed iPad del massonico primo cittadino della megalopoli.
Lo Adams l’anno passato aveva deciso per l’implementazione di robocani poliziotto per combattere il crimine nella città autoproclamatasi «santuario» per gli immigrati illegali filtrati dal confine meridionale USA lasciato spalancato dall’amministrazione Biden. Il sindaco col grembiule è inoltre responsabile dell’introduzione di «sistemi magnetici di rilevamento di armi» nella metropolitana cittadina.
L’anno scorso, in uno strano momento di sincerità, l’Adams si era lasciato scappare che «gli immigrati distruggeranno Nuova York».
Come riportato da Renovatio 21, una stretta collaboratrice del governatore di Nuova York Kahty Hochul la settimana scora è stata accusata di essere un’agente della Repubblica Popolare Cinese.
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Immagine di Metropolitan Transportation Authority of the State of New York via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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