Terrorismo
Petroliera greca in fiamme e alla deriva nel Mar Rosso dopo l’attacco Houthi

Una petroliera battente bandiera greca che attraversava il Mar Rosso ha preso fuoco mercoledì a seguito di attacchi nei pressi di un porto yemenita controllato dai ribelli Houthi, hanno riferito vari organi di informazione, citando l’esercito britannico. Un equipaggio di 25 persone sarebbe stato salvato dalla nave.
La Sounion è stata attaccata da più di una dozzina di persone su due piccole imbarcazioni che hanno sparato proiettili contro la nave. La nave si trovava a circa 77 miglia nautiche a ovest della città portuale di Hodeidah nello Yemen quando l’attacco è avvenuto mercoledì mattina, ha affermato la United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO).
L’incendio ha causato la perdita di potenza del motore e della capacità di manovra dell’imbarcazione
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«La nave segnala di non essere sotto controllo», ha affermato l’UKMTO, aggiungendo che non sono state segnalate vittime.
La missione navale dell’UE nel Mar Rosso, «Aspides», ha dichiarato di aver risposto giovedì a una richiesta della compagnia di navigazione e del capitano della nave, inviando un’unità per fornire protezione all’equipaggio.
Secondo Reuters, la nave trasporta 150.000 tonnellate di greggio.
Successivamente l’UKMTO ha dichiarato che la nave era alla deriva e in fiamme nel Mar Rosso, mentre Aspides ha affermato su X che la nave «rappresenta ora un pericolo per la navigazione e l’ambiente».
On August 21, the MV SOUNION, which had not asked for EUNAFVOR ASPIDES 🇪🇺 protection, came under an attack in the South Red Sea area and lost its engine power.
Following a request from the master, the operation dispatched a ship in order to rescue the crew.
While approaching… pic.twitter.com/gdSbTjmzRm
— EUNAVFOR ASPIDES (@EUNAVFORASPIDES) August 22, 2024
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La Sounion è la terza nave gestita dalla Delta Tankers di Atene ad essere attaccata nel Mar Rosso ad agosto. Anche le petroliere Delta Atlantica e Delta Blue, battenti bandiera liberiana, sono state colpite in attacchi separati all’inizio di questo mese.
Gli Houthi, un gruppo islamista sciita che controlla gran parte dello Yemen, hanno attaccato le navi mercantili da ottobre, affermando di agire in solidarietà con i palestinesi di Gaza che sono sotto attacco da parte di Israele. I militanti hanno giurato di continuare a interrompere le spedizioni lungo la vitale rotta commerciale marittima finché Israele non fermerà la sua guerra contro Hamas.
Gli attacchi hanno indotto molte compagnie di navigazione a evitare la regione del Mar Rosso, indirizzando le loro navi su rotte più lunghe e costose attorno alla punta dell’Africa.
Il ministro greco degli Affari marittimi Christos Stylianides ha condannato l’attacco alla Sounion definendolo «una flagrante violazione del diritto internazionale e una grave minaccia alla sicurezza della navigazione internazionale».
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Terrorismo
Hamas giustizia sette uomini a Gaza

I’m sorry for Mr. FAFO missed the chance to report that Hamas terrorists executed several people in Gaza on Monday evening, accusing them of collaborating with Israel or being involved in ongoing internal fighting between the terror group, local clans and militias. pic.twitter.com/qRO0GZIL7z
— Jeab (@Jeab1030599) October 14, 2025
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Droni
La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

Le autorità belghe hanno neutralizzato un presunto piano per assassinare il primo ministro Bart De Wever e altri politici con un drone carico di esplosivi, secondo quanto riportato giovedì da diverse testate giornalistiche.
La polizia ha arrestato tre individui nella zona di Anversa, accusati di aver progettato un «attacco terroristico di ispirazione jihadista», ha dichiarato il procuratore federale Ann Fransen in una conferenza stampa. «Alcuni indizi suggeriscono che i sospettati pianificassero un attacco di natura jihadista contro figure politiche», ha precisato, senza rivelare i nomi dei bersagli.
Gli investigatori ritengono che i sospettati stessero lavorando alla costruzione di un drone kamikaze progettato per trasportare esplosivi.
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Secondo il quotidiano De Standaard, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti componenti di droni, una stampante 3D e sfere metalliche destinate a essere usate come schegge, una delle quali trovata a poche centinaia di metri dall’abitazione privata di De Wever.
I sospettati, descritti come «radicalizzati», sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno di loro, secondo quanto riferito, è stato rilasciato.
Il vice primo ministro Maxime Prevot ha definito le notizie sul complotto «profondamente sconvolgenti». De Wever ha reagito pubblicando su Instagram una foto con il suo gatto, accompagnata da un fumetto in cui chiede: «Maximus, riesci a catturare un drone?». Il gatto risponde: «Catturare un sogno? Nessuno lo fa meglio di me».
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La notizia giunge dopo che diversi paesi dell’UE hanno segnalato avvistamenti di droni non identificati vicino a aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche nell’ultimo mese.
A inizio ottobre, le autorità belghe hanno riportato circa 15 droni non identificati nei cieli sopra la base militare di Elsenborn, avviando un’indagine su possibili minacce ibride.
Avvistamenti simili sono stati registrati in Danimarca, Francia e Germania, mentre la Polonia ha segnalato un’incursione di 19 droni a settembre, che ha provocato l’intervento della NATO e un allarme diplomatico. Funzionari occidentali hanno attribuito i droni alla Russia.
Mosca ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse occidentali come tentativi allarmistici per alimentare l’isteria anti-russa, giustificare maggiori spese militari e inasprire le tensioni.
Il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe orchestrare operazioni sotto falsa bandiera con droni per screditare Mosca e coinvolgere ulteriormente la NATO nel conflitto ucraino.
Come riportato da Renovatio 21, nelle scorse ore il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni.
Terrorismo
L’Ungheria accusa il premier polacco di «difendere i terroristi»

According to @donaldtusk, blowing up a gas pipeline is acceptable. That’s shocking as it makes you wonder what else could be blown up and still be considered forgivable or even praiseworthy. One thing is clear: we don’t want a Europe where prime ministers defend terrorists. https://t.co/39wYJkRgfL
— Péter Szijjártó (@FM_Szijjarto) October 8, 2025
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