Geopolitica
Netanyahu intensifica la guerra a Gaza mentre la Casa Bianca chiede il cessate il fuoco
Nelle scorse le forze israeliane hanno intensificato il loro attacco su Gaza, causando la morte di almeno 80 palestinesi. Almeno 50 sono morti in un attacco contro un ospedale nel nord di Gaza, tra cui 22 bambini.
Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu lavora per intensificare la sua guerra, il Presidente Donald Trump e il suo staff cercano di porre fine al conflitto.
«Continuiamo a lavorare per porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile. È una cosa orribile quella che sta accadendo», ha detto Trump martedì.
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Secondo il Times of Israel, Trump «sembra di nuovo rompere con Israele, che ha respinto le richieste di porre fine alla guerra, sostenendo che ciò lascerebbe Hamas al potere».
Trump ha recentemente raggiunto un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani, sperando che ciò portasse a un cessate il fuoco. Tuttavia ciò sembra aver portato solo a ulteriori uccisioni.
Ll’attacco è avvenuto appena un giorno dopo che l’amministrazione Trump, aggirando Israele, aveva raggiunto un accordo con Hamas – da tempo definita un’organizzazione terroristica da Israele e dagli Stati Uniti – per garantire il rilascio dell’ultimo ostaggio americano ancora in vita, trattenuto a Gaza, Edan Alexander.
La liberazione dell’Alexander costituiva un gesto che alcuni pensavano potesse gettare le basi per un cessate il fuoco, ma Netanyahu ha chiarito che non fermerà la guerra di Israele a Gaza, anche se Hamas rilasciasse i suoi ostaggi, finché i suoi obiettivi dichiarati non saranno raggiunti, offuscando le speranze di una tregua.
«Nei prossimi giorni, entreremo con tutte le nostre forze per completare l’operazione. Completare l’operazione significa sconfiggere Hamas. Significa distruggere Hamas», ha detto Netanyahu. «Non ci sarà alcuna situazione in cui fermeremo la guerra. Un cessate il fuoco temporaneo potrebbe verificarsi, ma andremo fino in fondo».
Nel frattempo, Trump è volato in Arabia Saudita dove ha incontrato una quantità di leader dei Paesi arabi.
L’inviato speciale in Medio Oriente di Trump Steve Witkoff ha dichiarato alla stampa che i stanno facendo progressi «su tutti i fronti».
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Immagine di Jaber Jehad Badwan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Orban: il piano dell’UE per rubare i beni russi costituisce una «dichiarazione di guerra»
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Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che gli USA potrebbero avviare «molto presto» operazioni terrestri contro presunte reti di narcotraffico collegate al Venezuela, dopo aver quasi completamente interrotto i flussi di stupefacenti via mare. Caracas ha respinto con forza ogni accusa di legami con i cartelli della droga.
Parlando venerdì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che il traffico di droga marittimo legato al Venezuela è calato del 92%, sostenendo che le forze americane stanno «eliminando la droga a livelli mai visti prima». «Abbiamo bloccato il 96% degli stupefacenti che arrivavano via mare», ha precisato, per poi aggiungere: «Presto le operazioni inizieranno anche sulla terraferma».
Il presidente statunitense non ha tuttavia fornito indicazioni su eventuali obiettivi o sull’estensione di tali azioni.
Da settembre le forze USA hanno intensificato sensibilmente la presenza militare nei Caraibi e nel Pacifico orientale, conducendo oltre 20 interventi contro imbarcazioni sospette di traffico di droga e causando la morte di decine di persone. Trump ha affermato che queste operazioni hanno salvato decine di migliaia di vite americane, impedendo l’ingresso di narcotici nel Paese.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sempre rigettato le accuse di Trump su presunti rapporti tra Caracas e i narcocartelli, sostenendo che Washington utilizzi la campagna antidroga come pretesto per destabilizzare e rovesciare il suo governo.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.
Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.
Questa settimana le autorità statunitensi hanno sequestrato anche la petroliera Skipper al largo delle coste venezuelane, una nave cargo che secondo gli USA trasportava petrolio dal Venezuela e dall’Iran. Le autorità di Caracas hanno condannato l’operazione definendola «furto manifesto» e «pirateria navale criminale».
Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo, la Russia – da tempo alleata stretta del Venezuela – ha rinnovato pubblicamente il suo sostegno a Maduro. Secondo il Cremlino, il presidente Vladimir Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio appoggio alla ferma determinazione del governo Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne». I due leader hanno inoltre confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico siglato a maggio.
Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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