Geopolitica
Erdogan: «Il mondo occidentale ha fallito ancora una volta la prova dell’umanità a Gaza»
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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha attaccato l’intero blocco dei Paesi occidentali mettendone in discussione l’umanità.
Le affermazioni di Erdogan, che ricordiamo guida un Paese NATO, sono state fatte durante una conferenza stampa dopo una riunione del gabinetto di governo turco lo scorso 31 ottobre.
«Il nostro obiettivo è far uscire la nostra regione dal vortice in cui è stata trascinata», ha sottolineato Erdogan, che ha sottolineato che porre fine al massacro di Gaza è la massima priorità di Ankara: «a tal fine, prima dovrebbe essere dichiarato un cessate il fuoco e poi dovrebbe essere aperta la strada verso una pace permanente», e ha ribadito la sua insistenza sulla necessità di una «Conferenza internazionale di pace su Palestina-Israele… con la partecipazione di tutte le parti interessate».
Erdogan ha anche sostenuto che «è necessaria la creazione di un nuovo meccanismo di sicurezza in collaborazione con gli attori regionali» e ha affermato che la Turchia è «pronta ad assumersi la responsabilità se tale passo verrà compiuto».
Il presidente turco si è scagliato contro chi ha protetto i perpetratori del massacro e quelli che sono stati in silenzio mentre la popolazione di Gaza veniva uccisa. «I Paesi che affermano di essere la culla della democrazia e dei diritti umani purtroppo sostengono apertamente questo massacro… Sottolineiamo che la sicurezza a Gaza non può essere raggiunta provocando più spargimenti di sangue, uccidendo più bambini, colpendo più ospedali, scuole, moschee, chiese o mercati e facendo piovere più bombe su Gaza».
«Il mondo occidentale, in particolare i paesi europei, ancora una volta ha fallito il test di umanità a Gaza. Guardate, stanno morendo bambini, stanno morendo donne e gli ospedali sono stati bombardati esattamente da 25 giorni. 2,3 milioni di abitanti innocenti di Gaza in un territorio di 360 kmq stanno lottando per sopravvivere esattamente da 25 giorni. Tutte le qualità umanitarie vengono sterminate una ad una a Gaza da 25 giorni» ha denunciato l’Erdogan.
«Tuttavia, l’Unione Europea non può nemmeno chiedere un cessate il fuoco, per non parlare di condannare Israele. I media internazionali non riescono a pronunciare nemmeno una sola frase critica, anche se oltre 34 loro colleghi sono stati massacrati a Gaza» ha lamentato il turco.
«Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite resta a guardare mentre gli organi e il personale delle Nazioni Unite vengono presi di mira a Gaza. Le organizzazioni per i diritti umani restano indifferenti di fronte ai crimini che vengono commessi contro l’umanità esattamente da 25 giorni».
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«Lasciatemi dire apertamente che coloro che sono testimoni della morte di migliaia di bambini di Gaza oggi non avranno credibilità per qualsiasi cosa diranno domani su qualsiasi argomento» ha chiosato Erdogano.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente turco in settimana aveva accusato Israele di crimini di guerra.
Il presidente turco ha dichiarato che l’assedio israeliano di Gaza – che ha impedito a cibo, acqua, medicine ed elettricità di raggiungere l’enclave – sarebbe «contro le leggi di guerra», e la scorsa settimana ha accusato Israele di aver commesso un «genocidio» contro i palestinesi.
Mercoledì, in un discorso ai parlamentari turchi, Erdogan aveva affermato che «Hamas non è un’organizzazione terroristica, è un gruppo di combattenti per la libertà, mujaheddin che combattono una battaglia per proteggere le loro terre e la loro gente». Come noto al pubblico sin dai tempi della guerra nell’Afghanistan sovietico, mujaheddin è parola che significa «guerriero santo», ossia membro attivo della jihad.
La popolazione turca si è spesa in manifestazioni massive andando in piazza con slogan contro Israele e pro-palestinesi. Fuochi d’artificio sono stati sparati contro il consolato israeliano di Istanbul dopo la distruzione dell’ospedale battista di Gaza. Secondo i resoconti dei media, Israele ha successivamente ritirato i suoi diplomatici dal Paese.
🚨Protesters are launching fireworks at Israel consulate in Istanbul after the destruction of a Gaza hospital pic.twitter.com/Gf2zePtDL6
— Benny Johnson (@bennyjohnson) October 17, 2023
Il 28 ottobre una manifestazione pro-palestina ha raggruppato a Istanbul forse un milione e mezzo di persone. All’evento ha partecipato, facendo un discorso con kefiah e bandiera palestinese al collo, lo stesso Erdogan. Si sarebbero uditi cori della popolazione che vuole militari turchi a Gaza.
🚨 𝗪𝗔𝗧𝗖𝗛: The largest pro-Palestinian protest, attended by 1.5 million people, took place in Istanbul, Turkey.#Gaza #Hamas #Palestine #Israel #CeasefireNOW #starlinkforgaza #غزة_الآن pic.twitter.com/LVN0OYeoxg
— Globe Eye News (@GlobeEyeNews) October 28, 2023
🇹🇷🇵🇸 Erdogan speaking to HUNDREDS OF THOUSANDS at the “Great Palestine Rally” in Istanbul today:
“We can come at any night unexpectedly”
🚨🇵🇸 In response, hundreds of thousands of Turks start chanting: “TURKISH MILITARY TO GAZA!”pic.twitter.com/CKkfdPQGaU
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) October 28, 2023
🇹🇷🇵🇸 Residents of Turkey demand to send an army to defend Palestine pic.twitter.com/lKrM2VZRs7
— The Saviour (@stairwayto3dom) October 28, 2023
Secondo alcuni la Turchia potrebbe intervenire nel conflitto nel caso di un’escalation regionale del conflitto.
Più in profondità rispetto ai discorsi pubblici, potrebbero esservi legami profondi tra il potere turco e Hamas. L’analista geopolitico Thierry Meyssan ha mosso la pesante accusa secondo cui «i leader politici di Hamas abitano in Turchia, protetti dai servizi segreti. In realtà c’è Ankara dietro Hamas e l’operazione “Diluvio di Al Aqsa”».
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Geopolitica
Gli USA ammettono di aver diffuso disinformazione sul vaccino COVID cinese
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Geopolitica
Il consigliere di Zelens’kyj: Kiev pronta a colloqui di pace con la Russia a condizioni «giuste»
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Podoliacco-YT.jpg)
Kiev è pronta per i negoziati di pace con Mosca a condizioni «giuste», ha detto venerdì il principale collaboratore di Volodymyr Zelens’kyj, Mykhailo Podolyak, in un’intervista a un canale televisivo ucraino. Ha tuttavia affermato che la Russia non è pronta per un accordo.
L’alto funzionario ha sottolineato che l’Ucraina sta cercando ciò che considera negoziati efficaci che porterebbero non a un congelamento delle ostilità ma alla fine del conflitto. Ha chiesto di aumentare la pressione internazionale sulla Russia e di potenziare le capacità militari dell’Ucraina per raggiungere l’obiettivo.
All’inizio di questa settimana, il Podolyak ha dichiarato all’Associated Press che vede un accordo di pace con la Russia come un «patto col diavolo», aggiungendo che il congelamento del conflitto consentirebbe a Mosca di apportare le correzioni necessarie e modernizzare le sue forze.
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All’inizio di questa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha affermato che i colloqui di pace sono attualmente impossibili a causa di una serie di questioni che devono prima essere risolte, tra cui lo status di Zelensky e la legislazione ucraina, firmata da Zelens’kyj nel 2022, che vieta i negoziati tra Kiev e l’attuale leadership di Mosca.
Peskov ha ribadito che il Cremlino considera nulla la legittimità di Zelensky come capo di stato, poiché il suo mandato è terminato a maggio e le elezioni non si sono tenute a causa della legge marziale. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato in precedenza che lo status di Zelensky è importante per quanto riguarda un potenziale trattato di pace, poiché qualsiasi documento vincolante dovrebbe essere firmato da autorità legittime.
Il portavoce ha anche sottolineato che, nonostante le recenti dichiarazioni, la parte ucraina, così come i suoi sostenitori occidentali, restano restii ad avviare colloqui con la Russia.
Zelensky ha recentemente affermato che Kiev vuole porre fine al conflitto «il prima possibile», preferibilmente «entro la fine di quest’anno». Ha sollevato la possibilità di tenere un secondo vertice come un modo per raggiungere questo obiettivo.
All’inizio di questa settimana, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che i segnali inviati da Zelensky sulla volontà dell’Ucraina di riprendere i colloqui di pace con Mosca non sono credibili.
Il primo summit, ospitato dalla Svizzera, si è concentrato su elementi della «formula di pace» di Kiev, che richiede a Mosca di ritirare le sue truppe da tutti i territori rivendicati dall’Ucraina. Mosca ha liquidato il piano come distaccato dalla realtà.
In questi due anni di conflitto il personaggio si è fatto notare per commenti problematici.
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Come riportato da Renovatio 21, consigliere di Zelens’kyj mesi fa aveva dichiarato che la «massima uccisione dei russi» è il fine della guerra in corso. A settembre aveva fatto commenti controversi su Cina e India e il loro «basso potenziale intellettuale».
Il consigliere presidenziale aveva definito la proposta di pace tra Russi e Ucraina avanzata dall’ex presidente francese Nicholas Sarkozy come «criminale» accusando il marito di Carla Bruni di complicità nell’organizzazione di «genocidio e guerra».
Lo scorso novembre il Podolyak in un’intervista alla stazione televisiva ucraina Canale 24 aveva dichiarato che Kiev deve impadronirsi di tutti i territori perduti dalla Russia, compresa la penisola di Crimea, altrimenti rischia di scomparire dalla mappa del mondo.
In passato il Podoyak si è scagliato contro il capo di SpaceX Elon Musk, che nel suo racconto ha «favorito il male» negando all’Ucraina l’uso dei satelliti Starlink – che Musk ha fornito a Kiev gratuitamente – per attaccare la Crimea con i droni.
Come riportato da Renovatio 21, il Podolyak esternato attacchi al papa e financo al cristianesimo tout court.
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Cina
La Cina accusa: la NATO trae profitto dal conflitto in Ucraina
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