Geopolitica
Erdogan accusa Israele di «crimini di guerra»
La Turchia presenterà al mondo le prove dei crimini di guerra israeliani a Gaza, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una manifestazione sabato. Sebbene Erdogan inizialmente si fosse posizionato come potenziale mediatore tra israeliani e palestinesi, da allora si è schierato con i «combattenti per la libertà» di Hamas.
L’operazione israeliana a Gaza «non è una difesa, ma un aperto e feroce massacro», ha detto l’Erdogan a migliaia di manifestanti filo-palestinesi a Istanbul.
«Israele sta commettendo apertamente crimini di guerra esattamente da 22 giorni, ma i leader occidentali non hanno nemmeno chiesto un cessate il fuoco», ha dichiarato il presidente turco, aggiungendo che Ankara sta raccogliendo informazioni per «presentare Israele al mondo come un criminale di guerra».
Secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza, più di 7.000 palestinesi, tra cui quasi 3.000 bambini, sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani su Gaza dall’inizio del conflitto in corso. Le forze israeliane hanno intensificato drammaticamente il bombardamento della Striscia venerdì notte, prima di inviare truppe e carri armati nella Striscia.
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La campagna aerea israeliana è iniziata immediatamente dopo che i combattenti di Hamas hanno fatto irruzione in città e villaggi israeliani vicino al confine di Gaza il 7 ottobre, uccidendo circa 1.400 persone e catturando circa 250 ostaggi, riporta RT.
Pochi giorni dopo l’attacco, Erdogano ha annunciato di essere «pronto a ogni tipo di mediazione, compreso lo scambio di prigionieri, se le parti lo richiedono».
Il turco ha invitato entrambe le parti a dare prova di moderazione, ma nelle settimane successive la sua attenzione si è spostata quasi esclusivamente su Israele.
Il presidente turco ha dichiarato che l’assedio israeliano di Gaza – che ha impedito a cibo, acqua, medicine ed elettricità di raggiungere l’enclave – sarebbe «contro le leggi di guerra», e la scorsa settimana ha accusato Israele di aver commesso un «genocidio» contro i palestinesi.
Mercoledì, in un discorso ai parlamentari turchi, Erdogan aveva affermato che «Hamas non è un’organizzazione terroristica, è un gruppo di combattenti per la libertà, mujaheddin che combattono una battaglia per proteggere le loro terre e la loro gente». Come noto al pubblico sin dai tempi della guerra nell’Afghanistan sovietico, mujaheddin è parola che significa «guerriero santo», ossia membro attivo della jihad.
Erdogan ha quindi affermato di aver annullato i piani per visitare Israele a causa del bombardamento di Gaza.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
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Geopolitica
Il consigliere di Zelens’kyj: Kiev pronta a colloqui di pace con la Russia a condizioni «giuste»
Kiev è pronta per i negoziati di pace con Mosca a condizioni «giuste», ha detto venerdì il principale collaboratore di Volodymyr Zelens’kyj, Mykhailo Podolyak, in un’intervista a un canale televisivo ucraino. Ha tuttavia affermato che la Russia non è pronta per un accordo.
L’alto funzionario ha sottolineato che l’Ucraina sta cercando ciò che considera negoziati efficaci che porterebbero non a un congelamento delle ostilità ma alla fine del conflitto. Ha chiesto di aumentare la pressione internazionale sulla Russia e di potenziare le capacità militari dell’Ucraina per raggiungere l’obiettivo.
All’inizio di questa settimana, il Podolyak ha dichiarato all’Associated Press che vede un accordo di pace con la Russia come un «patto col diavolo», aggiungendo che il congelamento del conflitto consentirebbe a Mosca di apportare le correzioni necessarie e modernizzare le sue forze.
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All’inizio di questa settimana, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha affermato che i colloqui di pace sono attualmente impossibili a causa di una serie di questioni che devono prima essere risolte, tra cui lo status di Zelensky e la legislazione ucraina, firmata da Zelens’kyj nel 2022, che vieta i negoziati tra Kiev e l’attuale leadership di Mosca.
Peskov ha ribadito che il Cremlino considera nulla la legittimità di Zelensky come capo di stato, poiché il suo mandato è terminato a maggio e le elezioni non si sono tenute a causa della legge marziale. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato in precedenza che lo status di Zelensky è importante per quanto riguarda un potenziale trattato di pace, poiché qualsiasi documento vincolante dovrebbe essere firmato da autorità legittime.
Il portavoce ha anche sottolineato che, nonostante le recenti dichiarazioni, la parte ucraina, così come i suoi sostenitori occidentali, restano restii ad avviare colloqui con la Russia.
Zelensky ha recentemente affermato che Kiev vuole porre fine al conflitto «il prima possibile», preferibilmente «entro la fine di quest’anno». Ha sollevato la possibilità di tenere un secondo vertice come un modo per raggiungere questo obiettivo.
All’inizio di questa settimana, la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che i segnali inviati da Zelensky sulla volontà dell’Ucraina di riprendere i colloqui di pace con Mosca non sono credibili.
Il primo summit, ospitato dalla Svizzera, si è concentrato su elementi della «formula di pace» di Kiev, che richiede a Mosca di ritirare le sue truppe da tutti i territori rivendicati dall’Ucraina. Mosca ha liquidato il piano come distaccato dalla realtà.
In questi due anni di conflitto il personaggio si è fatto notare per commenti problematici.
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Come riportato da Renovatio 21, consigliere di Zelens’kyj mesi fa aveva dichiarato che la «massima uccisione dei russi» è il fine della guerra in corso. A settembre aveva fatto commenti controversi su Cina e India e il loro «basso potenziale intellettuale».
Il consigliere presidenziale aveva definito la proposta di pace tra Russi e Ucraina avanzata dall’ex presidente francese Nicholas Sarkozy come «criminale» accusando il marito di Carla Bruni di complicità nell’organizzazione di «genocidio e guerra».
Lo scorso novembre il Podolyak in un’intervista alla stazione televisiva ucraina Canale 24 aveva dichiarato che Kiev deve impadronirsi di tutti i territori perduti dalla Russia, compresa la penisola di Crimea, altrimenti rischia di scomparire dalla mappa del mondo.
In passato il Podoyak si è scagliato contro il capo di SpaceX Elon Musk, che nel suo racconto ha «favorito il male» negando all’Ucraina l’uso dei satelliti Starlink – che Musk ha fornito a Kiev gratuitamente – per attaccare la Crimea con i droni.
Come riportato da Renovatio 21, il Podolyak esternato attacchi al papa e financo al cristianesimo tout court.
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Immagine screenshot da YouTube
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