Geopolitica
Milei abbraccia il papa dopo averlo chiamato «imbecille» e «rappresentante del maligno»
Abbraccio a favore di telecamere in Vaticano tra il neopresidente argentino Javier Milei e il connazionale pontefice Jorge Mario Bergoglio.
Ieri il capo di Stato sudamericano ha partecipato alla cerimonia di canonizzazione della prima santa argentina, María Antonia de San José de Paz y Figueroa, celebrata a San Pietro. I credenti la riconoscono come «Mama Antula», una suora del Settecento che ha diffuso gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola durante gli anni in cui la Compagnia di Gesù veniva espulsa dal Paese.
Ora, viene proclamata santa dal primo papa gesuita e argentino della storia; si tratterebbe quindi della prima santa argentina.
Le immagini mostrano i due sorridersi, con il Milei a balzare verso il pontefice in carrozzella per stringergli la mano ed abbracciarlo con calore latino.
EL PAPA ACABA DE CONOCER AL ENVIADO DE DIOS O SEA DIGAMOS MILEI pic.twitter.com/kbYeVtTMCq
— LiberalDeMiIei (@LIBERALDEMILEl) February 11, 2024
JAVIER MILEI SALUDA AL PAPA pic.twitter.com/MNGuZKAkIh
— Libertario Cordoba (@LibertarioOK) February 12, 2024
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Milei ha lasciato intendere che estenderà ufficialmente un invito al Papa affinché visiti l’Argentina nel corso dell’anno. Un viaggio atteso da undici anni, finora evitato specificamente da Bergoglio, che ha visitato praticamente tutti i Paesi dell’America Latina tranne il suo.
???? Así llegó el Presidente Javier Milei al Vaticano para su reunión con el Papa Francisco ????????@JMilei pic.twitter.com/ApmLvwy5H7
— Gian del 56% ???????????????????? (@Gianferreyra_) February 12, 2024
Il Milei in campagna elettorale, e prima ancora, aveva mostrato tutto il suo disprezzo per l’ex arcivescovo di Buenos Aires, insultandolo come «imbecille», «personaggio nefasto» nonché «rappresentante del Maligno».
Come riportato da Renovatio 21, in un’intervista con Tucker Carlson che ha raccolto quasi mezzo miliardo di visualizzazioni, il Milei aveva sottolineato la contiguità tra Bergoglio e le dittature socialiste, sostenendo che il pontefice è «affine ai comunisti assassini». «Sta dalle parte delle dittature sanguinarie» aveva detto.
Il papa, di suo, prima delle elezioni argentine che hanno incoronato il sanguigno economista, aveva comunicato il suo disprezzo per i «populismi». Parlando con una un’agenzia argentina che gli chiedeva della crescita delle «forze di estrema destra», aveva riposto che a volte «ci si aggrappa ai miracoli, ai messia», anche se «il Messia è uno solo» e gli altri «sono tutti pagliacci del messianismo», dei «pifferai magici».
Poi il Bergoglio aveva lui stesso contribuito ad avviare il processo di pace: «in campagna elettorale si dicono cose che servono per creare un po’ di attenzione, ma che poi svaniscono. Bisogna distinguere molto tra quello che dice un politico in campagna elettorale e quello che farà veramente dopo, perché poi arriva il momento della concretezza e delle decisioni».
Ora Milei ricambia dicendo che Bergoglio è «il più importante argentino della Storia». Dopo l’elezione, i due si erano comunque sentiti al telefono per gli auguri di rito.
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Religione ed emotività non hanno accompagnato il Mileo solo a Roma: egli proveniva infatti da un viaggio in Israele, dove ha pianto presso il Muro del Pianto e promesso di spostare l’ambasciata argentina a Gerusalemme.
MILEI CRIES AT ISRAELI WALL *** pic.twitter.com/dYnpu4p0AU
— The_Real_Fly (@The_Real_Fly) February 6, 2024
Javier Milei weeping at the Western Wall during his visit to Israel this week. pic.twitter.com/KjChnqPkAQ
— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) February 8, 2024
God bless Javier Milei for doing the right thing and moving the Embassy to Jerusalem. ????????????????
When he signed the guest book at the Western Wall, he wrote: “I ask for wisdom, courage, and strength to be a worthy vessel for the Creator’s work. Just words of thanks” pic.twitter.com/IuFDAu7y1c
— Hananya Naftali (@HananyaNaftali) February 7, 2024
Oltre a piangere, l’argentino aveva anche danzato scatenatamente, come sembra succedere spesso, dai rave alle convention dei coloni, nello Stato Ebraico.
????????????Argentine President Milei was seen dancing to the tune of “Am Yisrael Chai” (The People of Israel Live) during a spontaneous late-night visit to the Western Wall. pic.twitter.com/9VuvZi2V8u
— Truthseeker (@Xx17965797N) February 9, 2024
Come riportato da Renovatio 21, Milei si sta apertamente convertendo all’ebraismo, ed è seguito da alcuni rabbini Lubavitcher. Meno noti sono i suoi legami con alcuni oligarchi argentini di origine ebraica che, con dietro un’immancabile affiliazione a George Soros, in passato avevano fiancheggiato i politici che Milei promette di spazzare via.
L’approccio spirituale del capo di Stato anarco-capitalista è piuttosto variegato: oltre alla sbandierata conversione al giudaismo, si dice che faccia uso di medium per parlare con il defunto cane Conan, di cui si è fatto fare dei cloni negli USA, nominando i cuccioli secondo i suoi pensatori ultraliberisti di riferimenti. Il presidente dichiarò inoltre alla TV di essere stato «istruttore di sesso tantrico», e di aver provato i ménage a trois. Il popolo ha avuto del resto una piccola dimostrazione della sua vita intima quando a capodanno è comparso sul palco dello spettacolo condotto dalla fidanzata per darle un bacio giudicato da alcuni un po’ troppo appassionato.
Colpisce, sempre in fatto di kissing, anche il fatto che una tizia che era con Milei a Roma dal papa ha pensato bene di baciare il papa sulle gote, così come fosse un amico qualsiasi. Il romano pontefice, ridotto alla sedia a rotelle, non era in grado di difendersi, ma del resto è pure lo stesso papa che si fece mettere le mani in faccia da Macron.
Papa Francisco’nun Milei’ye ilk sözleri:
“Saçını kes.” pic.twitter.com/4XimdPqIsj
— nnairobi (@nnairob) February 11, 2024
C’è anche da dire che un ulteriore argentino della situazione, il prefetto al Dicastero della Dottrina della Fede cardinal Tucho Fernandez, sul bacio aveva pur pubblicato un saggio («Con tu boca: el arte del beso»), specificando che aveva compilato l’opera per sentito dire. Come noto, sarebbe saltato fuori anche un volume di teologia dell’orgasmo (sic), anche quello immaginiamo per sentito dire.
È nota la partecipazione di Milei ad eventi del World Economic Forum; al raduno di Davos di quest’anno ha tenuto un discorso di massima contrarietà al socialismo nel quale ha attaccato duramente, assieme al culto del Clima, anche la «sanguinaria agenda dell’aborto».
Come riportato da Renovatio 21, un progetto di legge di proibizione integrale dell’aborto è stato appena depositato dal partito di Milei La Libertad avanza.
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Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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