Bioetica
Milei va a Davos e denuncia la «sanguinaria agenda dell’aborto»

Il presidente argentino Javier Milei ha denunciato il controllo della popolazione e la «sanguinaria agenda dell’aborto» durante il suo discorso al World Economic Forum (WEF) di Davos.
L’intervento speciale dell’argentino partito, nel pieno stile Milei, con una denuncia dei mali del socialismo e del collettivismo, che portano, ha sostenuto citando casi storici, alla povertà dei Paesi e del mondo.
Quindi Milei ha affermato che «un altro conflitto presentato dai socialisti è quello dell’uomo contro la natura, sostenendo che noi esseri umani danneggiamo il pianeta che dovrebbe essere protetto a tutti i costi, arrivando addirittura a sostenere meccanismi di controllo della popolazione o alla sanguinaria agenda dell’aborto».
«Sfortunatamente, queste idee dannose hanno preso piede nella nostra società. I neomarxisti sono riusciti a cooptare il senso comune del mondo occidentale, e ci sono riusciti appropriandosi dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali. Quest’ultimo caso è il più grave probabilmente perché si tratta di istituzioni che hanno un’enorme influenza sulle decisioni politiche ed economiche dei paesi che compongono le organizzazioni multilaterali».
BREAKING: Javier Milei slams population control and “bloody abortion agenda” at #wef24
Neo-Marxists claim “that we human beings damage the planet which should be protected at all cost even going as far as advocating for population control mechanism or the bloody abortion agenda” pic.twitter.com/BoDsGrjrer
— Andreas Wailzer (@Andreas_Wailzer) January 17, 2024
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«Fortunatamente siamo sempre più numerosi a far sentire la nostra voce, perché stiamo vedendo che se non lottiamo davvero e con decisione contro queste idee, l’unico destino possibile per noi sarà quello di avere livelli crescenti di regolamentazione statale, socialismo, povertà e meno libertà e quindi un peggioramento del tenore di vita», ha affermato il presidente argentino.
Il discorso di Milei era fortemente improntato a fornire una critica generale al socialismo e alle «idee collettiviste» promuovendo il capitalismo come l’unico sistema praticabile che porta alla prosperità.
«Oggi sono qui per dirvi che il mondo occidentale è in pericolo, ed è in pericolo perché coloro che dovrebbero difendere i valori dell’Occidente sono cooptati da una visione del mondo che… porta al socialismo e quindi alla povertà», ha affermato all’inizio del suo intervento.
«Purtroppo, negli ultimi decenni, motivati da alcuni individui ben intenzionati disposti ad aiutare gli altri, e altri motivati dal desiderio di appartenere ad una casta privilegiata, i principali leader del mondo occidentale hanno abbandonato il modello di libertà per versioni diverse di ciò che chiamiamo collettivismo».
Milei ha descritto come i socialisti si siano allontanati dalla lotta di classe e abbiano invece applicato le idee marxiste ad altri ambiti della vita.
«Dato il triste fallimento dei modelli collettivisti e gli innegabili progressi nel mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda», ha detto. «Hanno abbandonato la lotta di classe basata sul sistema economico e l’hanno sostituita con altri presunti conflitti altrettanto dannosi per la vita comunitaria e per la crescita economica».
«La prima di queste nuove battaglie è stata la ridicola e innaturale lotta tra l’uomo e la donna», ha affermato. «Il libertarismo prevede già l’uguaglianza dei sessi. La pietra angolare di un credo affermava che tutti gli esseri umani sono stati creati uguali, che tutti abbiamo lo stesso diritto inalienabile concesso dal Creatore, inclusa la vita, la libertà e la proprietà».
«Tutta questa agenda femminista radicale ha portato a un maggiore intervento statale, per ostacolare il processo economico, dando lavoro a burocrati che non hanno contribuito in alcun modo alla società; esempi sono il Ministero delle Donne o le organizzazioni internazionali dedite a promuovere questa agenda».
Il vertice dello Stato argentino ha inoltre affermato che «oggi gli Stati non hanno più bisogno di controllare i mezzi di produzione per controllare ogni aspetto della vita degli individui. Con strumenti come la stampa di denaro, il debito, i sussidi, il controllo del tasso di interesse, il controllo dei prezzi e le normative per correggere il cosiddetto fallimento del mercato, possono controllare la vita e il destino di milioni di individui».
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Milei sembra aver voluto mantenere, dinanzi al parterre dell’élite globale WEF, la postura tenuta durante questi anni e in campagna elettorale.
La fiera opposizione all’aborto era stata spiegata, sempre usando concetti filosofici tratti dal pensiero degli economisti ultra-liberali americani di cui è seguace (Milei si dichiara apertamente anarco-capitalista, con tanto di bandiera della causa sventolata in pubblico), in un’intervista pre-elettorale al giornalista statunitense Tucker Carlson. Il video raccolse qualcosa come mezzo miliardo di visualizzazioni.
Nell’intervista, Milei attaccò ferocemente, come suo uso, il connazionale papa Bergoglio.
Milei, nato cattolico, si starebbe convertendo all’ebraismo. Senza figli e con una fidanzata presentatrice famosa che bacia molto appassionatamente in diretta TV, in passato ha dichiarato di essere stato un istruttore di sesso tantrico e di aver praticato ménage à trois. L’uomo vive con alcuni cani a cui ha dato il nome dei suoi pensatori ultracapitalisti preferiti; i quadrupedi sono in realtà cloni di un esemplare ora defunto cui il Milei era tanto affezionato, ma con cui il presidente argentino ancora oggi comunica tramite medium.
Milei aveva già partecipato ad eventi del WEF in Sud America ed era segnato nel sito del gruppo estremista come affiliato. Curiosamente, una volta eletto, la sua pagina nel sito era stata aggiornata aggiungendo sotto il suo nome il titolo «presidente eletto dell’Argentina».
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa Buenos Aires ha invitato ufficialmente Londra ad una discussione sulla restituzione delle isole Falkland.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Bioetica
Gran Bretagna, aborto fino alla nascita?

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Bioetica
Madre incinta di 6 mesi muore dopo che il marito l’avrebbe costretta a prendere la pillola abortiva

Una giovane madre in India è morta dopo che il marito l’avrebbe costretta ad assumere la pillola abortiva, presumibilmente a causa di una credenza superstiziosa secondo cui la gravidanza interferirebbe con i rituali di inaugurazione della casa.
«Pravallika», 23 anni, era incinta di sei mesi quando ha sofferto di una forte emorragia ed è morta a seguito di un presunto aborto forzato nel distretto di Adilabad, Telangana, sabato. Suo marito, S. Prashant, è accusato dalla famiglia di averle somministrato le pillole contro la sua volontà e di essere poi fuggito.
Secondo la denuncia alla polizia presentata dal fratello, Pravallika aveva assunto le pillole sotto pressione da parte di Prashant, il quale sosteneva che la gravidanza avrebbe interferito con le cerimonie religiose della loro nuova casa.
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I parenti di Pravallika affermano che egli fosse convinto che una donna non dovesse rimanere incinta durante i riti di inaugurazione della casa, noti come Griha Pravesh. Fonti online, come Housing.com di Mumbai, ribadiscono questo divieto, sebbene non sia una regola assoluta.
Pravallika è stata inizialmente curata presso il Rajiv Gandhi Institute of Medical Sciences di Adilabad, ma è stata trasferita al Gandhi Hospital di Secunderabad quando le sue condizioni sono peggiorate. È morta sabato sera.
Le autorità hanno registrato un caso ai sensi dell’articolo 90 del Bharatiya Nyaya Sanhita (codice giudiziario indiano), che riguarda gli aborti spontanei fatali. Pravallika lascia un figlio di due anni. Suo marito, Prashant, è ancora latitante.
La polizia afferma di stare ancora cercando di capire quali pillole siano state usate e se ci sia stata coercizione, ma i parenti sostengono che le siano stati somministrati i farmaci abortivi senza il consenso informato. È in attesa di un rapporto autoptico.
La pillola abortiva gode di ampio sostegno da parte dei politici di tutto il mondo, tra cui il vicepresidente cattolico degli Stati Uniti J.D. Vance. Tuttavia, sebbene consentano di praticare l’aborto in casa e senza una costosa supervisione medica, vi è una crescente consapevolezza che facilitano l’aborto forzato da parte di partner, genitori o altre parti violente.
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Bioetica
mRNA autoreplicante, normalizzazione della società e «influencer del dissenso» amici del giaguaro

Parere (n. 28) sull’mRNA autoreplicante, la normalizzazione della società e gli amici del giaguaro
L’assenza di qualsivoglia dibattito in merito ai rischi dei cosiddetti vaccini a mRNA autoreplicante – associata al silenzio che circonda la diffusione dell’intelligenza artificiale o la revisione del Regolamento sanitario internazionale dell’OMS – ripropone ancora una volta il processo di normalizzazione della società condotto da forze solo apparentemente in conflitto tra loro. Ovviamente non stupisce che questo processo sia condotto dagli stakeholder del capitalismo ultra-finanziario e digitale, ossia dai soggetti che hanno pianificato e gestito l’emergenzialismo avviato con la truffa pandemica e proseguito prima con il cambiamento climatico, poi con la guerra in Ucraina e oggi con il riarmo dell’Europa: soggetti che – controllando a un tempo i circuiti scientifici, accademici, produttivi, culturali, comunicativi e decisionali – hanno buon gioco nel manipolare i dati (scientifici, medici, economici, strategici, ecc.), nel propagandare il terrore e nell’azzerare i diritti fondamentali in vista del soggiogamento dell’umanità che coronerà l’instaurazione del totalitarismo biopolitico globale. Esempio paradigmatico in tal senso è offerto dalle notizie di stampa secondo cui l’autore di un recente omicidio commesso in provincia di Torino «Era un No Vax convinto e dopo il COVID è peggiorato». (1)Sostieni Renovatio 21
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