Geopolitica

Milei abbraccia il papa dopo averlo chiamato «imbecille» e «rappresentante del maligno»

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Abbraccio a favore di telecamere in Vaticano tra il neopresidente argentino Javier Milei e il connazionale pontefice Jorge Mario Bergoglio.

 

Ieri il capo di Stato sudamericano ha partecipato alla cerimonia di canonizzazione della prima santa argentina, María Antonia de San José de Paz y Figueroa, celebrata a San Pietro. I credenti la riconoscono come «Mama Antula», una suora del Settecento che ha diffuso gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola durante gli anni in cui la Compagnia di Gesù veniva espulsa dal Paese.

 

Ora, viene proclamata santa dal primo papa gesuita e argentino della storia; si tratterebbe quindi della prima santa argentina.

 

Le immagini mostrano i due sorridersi, con il Milei a balzare verso il pontefice in carrozzella per stringergli la mano ed abbracciarlo con calore latino.

 


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Milei ha lasciato intendere che estenderà ufficialmente un invito al Papa affinché visiti l’Argentina nel corso dell’anno. Un viaggio atteso da undici anni, finora evitato specificamente da Bergoglio, che ha visitato praticamente tutti i Paesi dell’America Latina tranne il suo.

 

 

Il Milei in campagna elettorale, e prima ancora, aveva mostrato tutto il suo disprezzo per l’ex arcivescovo di Buenos Aires, insultandolo come «imbecille», «personaggio nefasto» nonché «rappresentante del Maligno».

 

Come riportato da Renovatio 21, in un’intervista con Tucker Carlson che ha raccolto quasi mezzo miliardo di visualizzazioni, il Milei aveva sottolineato la contiguità tra Bergoglio e le dittature socialiste, sostenendo che il pontefice è «affine ai comunisti assassini». «Sta dalle parte delle dittature sanguinarie» aveva detto.

 

Il papa, di suo, prima delle elezioni argentine che hanno incoronato il sanguigno economista, aveva comunicato il suo disprezzo per i «populismi». Parlando con una un’agenzia argentina che gli chiedeva della crescita delle «forze di estrema destra», aveva riposto che a volte «ci si aggrappa ai miracoli, ai messia», anche se «il Messia è uno solo» e gli altri «sono tutti pagliacci del messianismo», dei «pifferai magici».

 

Poi il Bergoglio aveva lui stesso contribuito ad avviare il processo di pace: «in campagna elettorale si dicono cose che servono per creare un po’ di attenzione, ma che poi svaniscono. Bisogna distinguere molto tra quello che dice un politico in campagna elettorale e quello che farà veramente dopo, perché poi arriva il momento della concretezza e delle decisioni».

 

Ora Milei ricambia dicendo che Bergoglio è «il più importante argentino della Storia». Dopo l’elezione, i due si erano comunque sentiti al telefono per gli auguri di rito.

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Religione ed emotività non hanno accompagnato il Mileo solo a Roma: egli proveniva infatti da un viaggio in Israele, dove ha pianto presso il Muro del Pianto e promesso di spostare l’ambasciata argentina a Gerusalemme.

 

 

 

Oltre a piangere, l’argentino aveva anche danzato scatenatamente, come sembra succedere spesso, dai rave alle convention dei coloni, nello Stato Ebraico.

 

Come riportato da Renovatio 21, Milei si sta apertamente convertendo all’ebraismo, ed è seguito da alcuni rabbini Lubavitcher. Meno noti sono i suoi legami con alcuni oligarchi argentini di origine ebraica che, con dietro un’immancabile affiliazione a George Soros, in passato avevano fiancheggiato i politici che Milei promette di spazzare via.

 

L’approccio spirituale del capo di Stato anarco-capitalista è piuttosto variegato: oltre alla sbandierata conversione al giudaismo, si dice che faccia uso di medium per parlare con il defunto cane Conan, di cui si è fatto fare dei cloni negli USA, nominando i cuccioli secondo i suoi pensatori ultraliberisti di riferimenti. Il presidente dichiarò inoltre alla TV di essere stato «istruttore di sesso tantrico», e di aver provato i ménage a trois. Il popolo ha avuto del resto una piccola dimostrazione della sua vita intima quando a capodanno è comparso sul palco dello spettacolo condotto dalla fidanzata per darle un bacio giudicato da alcuni un po’ troppo appassionato.

 

Colpisce, sempre in fatto di kissing, anche il fatto che una tizia che era con Milei a Roma dal papa ha pensato bene di baciare il papa sulle gote, così come fosse un amico qualsiasi. Il romano pontefice, ridotto alla sedia a rotelle, non era in grado di difendersi, ma del resto è pure lo stesso papa che si fece mettere le mani in faccia da Macron.

 


C’è anche da dire che un ulteriore argentino della situazione, il prefetto al Dicastero della Dottrina della Fede cardinal Tucho Fernandez, sul bacio aveva pur pubblicato un saggio («Con tu boca: el arte del beso»), specificando che aveva compilato l’opera per sentito dire. Come noto, sarebbe saltato fuori anche un volume di teologia dell’orgasmo (sic), anche quello immaginiamo per sentito dire.

 

È nota la partecipazione di Milei ad eventi del World Economic Forum; al raduno di Davos di quest’anno ha tenuto un discorso di massima contrarietà al socialismo nel quale ha attaccato duramente, assieme al culto del Clima, anche la «sanguinaria agenda dell’aborto».

 

Come riportato da Renovatio 21, un progetto di legge di proibizione integrale dell’aborto è stato appena depositato dal partito di Milei La Libertad avanza.

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