Terrorismo
L’ISIS avanza in Africa: rapporto ONU

Un vasto territorio che si estende dal Mali alla Nigeria settentrionale potrebbe cadere sotto il controllo dello Stato Islamico e dei suoi affiliati, ha avvertito al Consiglio di Sicurezza ONU un alto funzionario antiterrorismo delle Nazioni Unite.
Il gruppo jihadista e le sue propaggini hanno esteso le loro attività in diverse parti dell’Africa, nonché in Siria, Iraq e Afghanistan, ha affermato giovedì Vladimir Voronkov, capo dell’Ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite (UNOCT).
Secondo un comunicato dell’UNOCT, i gruppi terroristici affiliati allo Stato Islamico (detto anche ISIS) stanno «espandendo le loro aree di operazione» e dimostrando «resilienza e adattabilità» nonostante i continui sforzi antiterrorismo.
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Se i gruppi militanti estendessero la loro influenza nelle parti settentrionali dell’Africa occidentale e del Sahel, «un vasto territorio che si estende dalla Nigeria settentrionale al Mali potrebbe cadere sotto il loro controllo effettivo», ha affermato il Voronkov.
Gli affiliati dell’ISIS hanno intensificato le loro attività anche nel nord del Mozambico e nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, provocando un «drammatico aumento» degli attacchi terroristici e delle vittime civili, ha aggiunto il diplomatico.
Secondo Voronkov, che presiede l’UNOCT dal 2017, le attività dell’ISIL-Khorasan, affiliato allo Stato Islamico in Afghanistan, stanno aumentando i livelli di minaccia in Europa.
L’ISIS ha avuto origine dalle forze islamiche radicali in Iraq e ha raggiunto la notorietà internazionale dopo aver acquisito forza nel 2014. Ha sfruttato la mancanza di sicurezza in Iraq e i disordini nella vicina Siria, prima di diffondersi in Africa.
Segni della presenza preoccupante dell’ISIS nel continente nero sono stati recepiti anche dall’Italia, i cui investimenti gasieri in Mozambico (dove l’ENI è coinvolta negli impianti di estrazione) sono stati minacciati nel tempo da gruppo islamista Ansar al-Sunna, il cui nome significa letteralmente «i sostenitori della fede», è anche noto come al-Shabaab, Ahlu al-Sunna, Swahili Sunna.
Sempre in Mozambico ha trovato il martirio per mano islamista una suora italiana di 83 anni, Suor Maria De Coppi.
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Ansar al-Sunna, che tenta di stabilire uno Stato islamico nell’area è affiliato all’ISIS ed è legato alle ramificazioni dell’IS dell’Africa Centrale e dell’Africa Orientale, che paiono ancora vive e capaci di creare danni immani.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA dissero di aver eliminato con un raid delle forze speciali un alto comandante dell’ISIS in Somalia. La Francia nel 2021 dichiarò invece di aver ucciso con un drone il capo dell’ISIS nel Sahara.
Tutta l’Africa occidentale, oggetto di colpi di Stato in vari Paesi e di riposizionamento di questi in funzione filo-russa, è ora in qualche modo interessata da violenza jihadista, della quale alcuni Stati come il Mali incolpano Parigi.
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Immagine screenshot da YouTube
Terrorismo
Hamas giustizia sette uomini a Gaza

I’m sorry for Mr. FAFO missed the chance to report that Hamas terrorists executed several people in Gaza on Monday evening, accusing them of collaborating with Israel or being involved in ongoing internal fighting between the terror group, local clans and militias. pic.twitter.com/qRO0GZIL7z
— Jeab (@Jeab1030599) October 14, 2025
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Droni
La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

Le autorità belghe hanno neutralizzato un presunto piano per assassinare il primo ministro Bart De Wever e altri politici con un drone carico di esplosivi, secondo quanto riportato giovedì da diverse testate giornalistiche.
La polizia ha arrestato tre individui nella zona di Anversa, accusati di aver progettato un «attacco terroristico di ispirazione jihadista», ha dichiarato il procuratore federale Ann Fransen in una conferenza stampa. «Alcuni indizi suggeriscono che i sospettati pianificassero un attacco di natura jihadista contro figure politiche», ha precisato, senza rivelare i nomi dei bersagli.
Gli investigatori ritengono che i sospettati stessero lavorando alla costruzione di un drone kamikaze progettato per trasportare esplosivi.
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Secondo il quotidiano De Standaard, durante le perquisizioni sono stati rinvenuti componenti di droni, una stampante 3D e sfere metalliche destinate a essere usate come schegge, una delle quali trovata a poche centinaia di metri dall’abitazione privata di De Wever.
I sospettati, descritti come «radicalizzati», sono nati nel 2001, 2002 e 2007. Uno di loro, secondo quanto riferito, è stato rilasciato.
Il vice primo ministro Maxime Prevot ha definito le notizie sul complotto «profondamente sconvolgenti». De Wever ha reagito pubblicando su Instagram una foto con il suo gatto, accompagnata da un fumetto in cui chiede: «Maximus, riesci a catturare un drone?». Il gatto risponde: «Catturare un sogno? Nessuno lo fa meglio di me».
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La notizia giunge dopo che diversi paesi dell’UE hanno segnalato avvistamenti di droni non identificati vicino a aeroporti, basi militari e altre infrastrutture critiche nell’ultimo mese.
A inizio ottobre, le autorità belghe hanno riportato circa 15 droni non identificati nei cieli sopra la base militare di Elsenborn, avviando un’indagine su possibili minacce ibride.
Avvistamenti simili sono stati registrati in Danimarca, Francia e Germania, mentre la Polonia ha segnalato un’incursione di 19 droni a settembre, che ha provocato l’intervento della NATO e un allarme diplomatico. Funzionari occidentali hanno attribuito i droni alla Russia.
Mosca ha smentito ogni coinvolgimento, definendo le accuse occidentali come tentativi allarmistici per alimentare l’isteria anti-russa, giustificare maggiori spese militari e inasprire le tensioni.
Il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe orchestrare operazioni sotto falsa bandiera con droni per screditare Mosca e coinvolgere ulteriormente la NATO nel conflitto ucraino.
Come riportato da Renovatio 21, nelle scorse ore il ministro della Difesa belga Theo Francken ha annunciato che potrebbe dispiegare truppe a Bruxelles entro la fine dell’anno per pattugliare la città, in risposta alle crescenti pressioni sul governo per contrastare la criminalità violenta e ristabilire l’ordine nella capitale, oramai totalmente sconvolta dall’immigrazione che ne ha cambiato i connotati.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni.
Terrorismo
L’Ungheria accusa il premier polacco di «difendere i terroristi»

According to @donaldtusk, blowing up a gas pipeline is acceptable. That’s shocking as it makes you wonder what else could be blown up and still be considered forgivable or even praiseworthy. One thing is clear: we don’t want a Europe where prime ministers defend terrorists. https://t.co/39wYJkRgfL
— Péter Szijjártó (@FM_Szijjarto) October 8, 2025
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