Pensiero
La strana commedia dei partiti sovranisti italiani

Il destino dell’Italia sembra diventato una commedia. E affinché una commedia sia riuscita, è necessario che tutti gli attori recitino il proprio copione esattamente al tempo stabilito.
Come si fa a sapere che siamo di fronte a una commedia? È sufficiente verificare se gli attori stanno recitando la propria parte con una certa coordinazione. Pensate ai tic del dottor Tomas, il direttore della fabbrica cibernetica di Vieni avanti Cretino (1982), esempio di commedia all’italiana noto più che altro per il suo titolo molto eloquente e persuasivo, adattabile a molte situazioni.
Quella che si chiama «dialettica politica» (cioè il rapporto tra i diversi attori politici) può assumere la struttura di una commedia, laddove gli attori paiono impegnati in copioni preordinati.
Dobbiamo dire di come la strategia della destra «sovranista» dal 2020 ad oggi abbia tutta l’aria di essere una parte in commedia. Osserviamo attentamente i suoi movimenti dal 2020 a oggi. Vi sveliamo già il finale del filmetto: l’ultimo atto è apparso pochi giorni fa, quando al Senato 17 senatori della sinistra hanno salvato il nascente governo Meloni votando Ignazio La Russa. Sì, avete letto bene: la sinistra vota il capo dei sanbabilini.
Pochi giorni fa un clamoroso colpo di scena ha portato all’elezione di Ignazio La Russa alla Presidenza del Senato con 116 preferenze, ma senza i voti di Forza Italia. Ci sarebbero quindi ben 17 senatori dell’opposizione che lo hanno votato. Sembra strano.
Ma torniamo al 2020. All’inizio del 2020 in Italia c’era il governo Conte II, nato dalle ceneri del governo Conte I, quello giallo-verde. Un governo questo che cadde perché Salvini – così dicono – voleva ingenuamente andare alle elezioni anticipate per incassare il suo 34% di consensi raggiunto tra elezioni Europee in quei mesi del 2019. Piano questo, passato alle cronache col nome di «Papeete». Secondo una leggenda metropolitana ancora udibile fra i militanti, Salvini sarebbe stato ingannato dal PD, il quale gli aveva promesso di andare a elezioni anticipate se fosse caduto il governo Conte I. Invece il PD formò il governo Conte II col Movimento 5 Stelle. E Salvini sarebbe rimasto con in mano la dinamite a miccia accesa come il Willy il Coyote dei cartoni animati.
Stranamente, quindi, non fecero andare alle elezioni Salvini per incassare il 34% dei voti del momento. Salvini fu sedotto e abbandonato, altra commedia, più antica.
Non insinueremo qui niente di relativo alla circostanza per cui il Movimento di Beppe Grillo accettò per la prima volta di formare un governo col Pd proprio nei giorni in cui era emersa – ancora non del tutto uscita sulla stampa – la oscura vicenda del figlio, coinvolto nel presunto stupro di una ragazza in Sardegna, un processo che peraltro si protrae da 3 anni. Non faremo mai insinuazioni sull’argomento. Cose che fecero invece alcuni malfidenti italiani e Vittorio Sgarbi.
Dopo solo 3 mesi di vita il governo Conte II si trovò a gestire a sorpresa (?) l’arrivo della pandemia COVID.
Iniziarono col Governo Conte II le prime restrizioni alla libertà nella storia della Repubblica Italiana: lockdown, confinamenti e lasciapassare. Pazienti lasciati in isolamento senza poter vedere i parenti; decessi senza funerali, autopsie proibite, un virus mortale da contrastare con Tachipirina e vigile attesa. Aziende e scuole chiuse, smart working e sostegni (“ristori”) dello Stato pari al valore di un giropizza.
In questo contesto la Lega iniziò a sguazzare subito dopo la prima ondata; eravamo verso giugno 2020.
Lo slogan della Lega era «riaperture» e «basta mascherine». Tutti ci ricordiamo quel Salvini che andava in pubblico ostentando la mancanza di mascherina. Era il Capitano anti-mascherina che si atteggiava a Zorro pandemico.
Effettivamente sarebbe stato uno scenario da cavalcare notevole per prendere consensi: ti ritrovi all’opposizione durante un’emergenza sanitaria nazionale in cui i tuoi avversari inseguono i runner sulle spiagge e mentre mandano in fallimento le partite IVA. Politicamente, una manna dal cielo.
Sempre per stare nell’analogia mosaica, diciamo che la Lega e Fratelli d’Italia si trovarono nel contesto più propizio dai tempi delle acque aperte nel Mar Rosso per travolgere gli avversari. Ora, per dimostrare l’esistenza della commedia della destra italiana, andiamo a vedere come – non solo non hanno approfittato del passaggio nel Mar Rosso –, ma come abbiano invece fornito agli avversari delle scialuppe di salvataggio. Fino ad arrivare alla scialuppa più grande: il Governo Meloni.
Proprio quando la pressione della destra sul governo Conte II portò alle dimissioni dell’esecutivo, la Lega scelse di entrare nel governo Draghi a inizio 2021.
Una volta indebolito e affossato il governo pandemista Conte bis, infatti la Lega cambiò posizione ed entrò nel governo iper-pandemista Draghi. L’unico Ministro chiave rimasto invariato dal governo precedente fu, non a caso, Speranza. E la Lega ha regolarmente votato tutte le misure relative a green pass, lockdown e obblighi vaccinali.
Durante il Governo Draghi è rimasta all’opposizione soltanto Fratelli d’Italia. Certo, per quanto si possa definire opposizione quella di FdI sull’agenda Draghi. Di fatto FdI ha sempre mantenuto una posizione di tacito consenso sulle misure vaccinali e sul green pass.
Tanto che – come altre volte ricordato su Renovatio 21 – la Meloni non ha mai nemmeno lontanamente pensato di relazionarsi alle proteste no-pass. Milioni di voti potenziali, lasciati inspiegabilmente alla deriva dall’unico partito di opposizione. Il caso più emblematico fu la separazione coatta tra il comizio di FdI in Duomo a Milano e i manifestanti no green pass che venivano dall’attigua Piazza Fontana, luogo di concentramento della protesta che montava ogni sabato nel capoluogo lombardo.
Nel frattempo i sondaggi continuavano a dare la Lega in calo, proprio a causa del supporto al Governo Draghi. Mentre gli stessi davano i consensi di FdI in salita. Fino ad arrivare all’esito delle ultime elezioni.
Dove la Lega è finita ad avere il 9% dei voti e il travaso si è compiuto. In fin dei conti, sommati, si tratta sempre di quel 34 % che nell’Agosto 2019 Salvini vantava a torso nudo al Papeete.
Noi – davanti a un piano apparentemente tanto demenziale – ipotizzammo che i ragazzi della Lega fossero in realtà degli strateghi geniali: magari volevano soltanto eleggere un Presidente della Repubblica nel 2022. Il piano sarebbe stato potente e lo scrivemmo su queste colonne. Purtroppo non accadde nulla di tutto questo. E fecero rieleggere Sergio Mattarella.
Ora, se vedessimo un imprenditore che deliberatamente causa perdite nei propri bilanci aziendali senza nessuna logica dimostrabile di investimento per il futuro, scatterebbe il sospetto di frode fiscale o bancarotta fraudolenta
Nel caso dei partiti politici non esiste alcuna ipotesi di reato nel perdere deliberatamente i propri consensi; esistono però le ipotesi di commedia. Nel caso presente l’ipotesi di commedia ci porta proprio a oggi.
Ebbene, arrivati a febbraio 2022 con milioni di italiani che non potevano prendere i mezzi pubblici o lavorare senza una vaccinazione sperimentale, subentra nello scenario internazionale il conflitto in Ucraina.
Anche in questo caso, la posizione assunta dal governo Draghi con le sanzioni provoca danni immediati al principale elettorato storico della Lega: le partite IVA. Inoltre, è impossibile non prevedere i danni certi ed immani nel medio termine a causa dell’interruzione delle forniture di gas russo.
Eppure la Lega – anche in questa circostanza – non batte ciglio. Continua a guidare la propria macchina verso il precipizio dei consensi.
Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, la rispettiva posizione risulta nel contesto meno paradossale: sebbene sostenesse le stesse posizioni atlantiste che danneggiano il proprio elettorato; era infatti consapevole di essere in continua crescita dei consensi: i consensi stavano venendo travasati dalla Lega a FdI. Questo era risaputo dal 2021 al punto che ne scriveva pure la stampa nazionale.
E arriviamo all’ultimo e più grande favore, che la Lega e Fratelli d’Italia con Forza Italia potessero fare al governo Draghi: farlo cadere durante l’estate 2022 anziché attendere le elezioni prevista nel marzo 2023. O, meglio, prestarsi al racconto secondo cui Draghi sarebbe stato sfiduciato. Quando invece, come osservarono alcuni, era palesemente Draghi che stava tagliando la corda prima dell’autunno.
Che le scelte della Lega e di FdI siano state operate contro il loro stesso interesse, assume qui un livello che si può spiegare solo con l’esistenza di una recita in atto, di cui è eseguito consapevolmente un copione.
La Lega e FdI hanno scelto di togliere le castagne dal fuoco lasciate dal governo Draghi (caldarroste che la Lega ha direttamente contribuito a scaldare). Che strani questi sovranisti.
Non è invece strana la posizione di Forza Italia, dato che già in piena pandemia Berlusconi venne riesumato e definito «statista» da figure come Romano Prodi su Il Messaggero proprio perché, oltre a poter fornire voti presidenziali, si prestava a fare da ago della bilancia in uno scenario dove il dissenso della popolazione tendeva ad andare fuori controllo e dove potevano servire almeno i voti di Forza Italia per formare un governo Draghi con PD e i pezzi del M5S.
La posizione di Lega ed FdI è, in apparenza, invece indecifrabile. Dopotutto si sarebbe trattato di attendere fino a marzo 2023 per incassare il malcontento dovuto ai razionamenti di gas in arrivo, alla contrazione dell’economia e –chissà – magari un altro inverno con green pass. Questo avrebbe polverizzato interamente per un intero ciclo politico le forze politiche della cosiddetta «maggioranza Ursula», cioè l’apparato europeista che ha come suo garante il Partito Democratico e i vertici dello Stato.
Ma non basta. Non solo la coalizione della Meloni ha fatto questo favore al partito Ursula-Draghi dandogli una via di fuga prima che pagasse le conseguenze delle proprie scelte – unico caso nella storia di elezioni a settembre e campagna elettorale estiva . No, la coalizione della Meloni ha anche accettato di prendere il timone della nave lanciata contro l’iceberg; e proprio i sovranisti al governo resteranno segnati come responsabili dell’impatto. L’iceberg è in vista. L’impatto è inevitabile.
Lo possiamo vedere da alcuni giorni: la stampa nazionale –più si avvicina il passaggio delle consegne – più inizia a parlare apertamente di recessione e crisi energetica totale. Argomenti che erano tabù durante il regime dei «migliori» guidato da Draghi.
In conclusione, possiamo anche osservare che il piano di Reset che coinvolge l’Italia dal 2020, non sarebbe stato possibile senza poter contare sull’esistenza di un’opposizione fittizia che si presta a fare la sua parte nel grande copione.
Nessuno accetterebbe di guidare una nave contro un iceberg pensando poi di farla franca, a meno che non vi sia qualche mozzo che prenda il timone negli ultimi istanti, un capro espiatorio sintetico a cui affibbiare tutta la responsabilità. E nel contesto italiano i mozzi, le utili comparse del filmetto, sono proprio i sedicenti sovranisti.
L’unica strategia che presunte forze sovraniste avrebbero potuto e dovuto seguire per proteggere l’Italia sarebbe stata quella di dire «non prenderemo mai il timone, finché non vi schianterete. Quindi, fate ben attenzione a non schiantarvi».
Solo questa strategia avrebbe avuto margine strategico nell’attenuare le pressioni straniere alle quali è sottoposta l’Italia.
Il solo modo per proteggere l’Italia sarebbe insomma stato quello di rimanere fuori dal governo Draghi (questo vale per la Lega) ed evitare di formare alcuna coalizione alle elezioni, anticipate o meno che fossero.
Il Partito Democratico questo forse lo ha capito molto bene e infatti ha seguito proprio questa strategia per lasciare alla Meloni il maggior numero possibile di seggi: il PD potrebbe aver fatto finta di non avere trovato un accordo con Azione; e su città come Roma avremmo trovato duelli come quello tra Bonino e Calenda. La strategia della sinistra nello scenario presente potrebbe aver emanato l’ordine defilarsi e lasciare seggi alla coalizione della Meloni. Che lo schianto se lo gestisca lei.
Dopotutto, senza la disponibilità di utili timonieri dell’ultimo minuto, come avrebbero fatto gli amici di Ursula a far schiantare l’Italia senza con ciò prendersene tutte le responsabilità?
Il partito Ursula ha potuto pianificare l’impatto solo perché contava su qualche gonzo che prendesse il timone, dandogli la possibilità di defilarsi.
Tornando al governo Draghi, vediamo come senza la Lega esso non avrebbe potuto fare ciò che ha fatto: se la Lega fosse rimasta fuori dal Governo e avesse anche solo fatto l’occhiolino ai dissidenti no-pass, molto di quanto accaduto sarebbe accaduto diversamente, o forse nemmeno sarebbe accaduto.
A maggior ragione se la Lega si fosse associata a FdI all’opposizione.
La cosa più curiosa rimarrebbe spiegare come facciano i sovranisti di casa nostra (sovranisti atlantisti, ça va sans dire) a non sospettare di essere il prossimo capro espiatorio; voglio dire, quando leggi le previsioni di recessione e ti votano al Senato i colleghi del Pd, non ti viene il dubbio?
Pensano forse di avere qualche margine di manovra? Davvero? Tipo siglare una pace indipendente dalla NATO con la Russia e farsi mandare il gas attraverso il continente tramite palloncini da compleanno?
Oppure, chissà, magari hanno già accettato di svolgere un preciso mandato. Quello che Renovatio 21 ha ipotizzato come quello di un governo della Repressione.
A quel punto, la commedia finisce. Iniziano le botte. Il dolore. La povertà. Il freddo. Ancora botte.
Tutto un altro film. Anche quello, però, ha un copione. E degli attori che volentieri lo realizzano.
Gian Battista Airaghi
Immagine di Photo2021 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0); immagine modificata
Pensiero
Numeri sconosciuti, nessuno più risponde al telefono: la regressione della società continua

Un giorno di una ventina d’anni fa vidi un collega, in un ufficio di Milano, lasciare squillare il telefono a vuoto. C’erano, all’epoca, i Nokia (Bill Gates non aveva ancora invaso e distrutto la Finlandia) e gli Startac Motorola – non c’erano gli iPhone, ma era possibile vedere subito il numero che ti chiamava e non rispondere.
«Che fai? Perché non rispondi?» chiesi. «Io non rispondo se non conosco il numero» mi disse secco. Era, all’epoca, una posizione inedita, estrema, ma che già potevo trovare teoricamente convincente. Bravo, limita l’accesso che il mondo ha su di te: la tua mail deve essere occultata (non parliamo, oggi, della PEC: la porta di ingresso delle querele), i tuoi dati invisibili a tutti. Si chiamava, già allora, Privacy: e lo Stato ci aveva costruito sopra leggi, articoli di giornale e strutture amministrative con chissà quanti dipendenti e un grand-commis a caso a percepire il suo megastipendio da mangiatoia.
Ora quell’idea di non rispondere agli sconosciuti non solo mi sembra profetica: è quello che sta facendo, da qualche tempo, tutta l’Italia.
Più nessuno risponde alle telefonate, a meno che la chiamata non arrivi da un numero conosciuto: è uno dei più evidenti segni della regressione a cui è sottoposta la nostra società.
Sostieni Renovatio 21
Un tempo, rammento, ricevere una telefonata da un numero sconosciuto generava curiosità, se non addirittura eccitazione. Chi chiamava aveva avuto il nostro numero e lo faceva quindi per motivi determinati: voleva parlare davvero con noi. Poteva essere la ragazza con cui ti eri scambiato il numero la sera prima, l’azienda che vuole offrirti un lavoretto, un tizio che vuole un’informazione che solo tu hai. C’era anche – altro fenomeno morto – chi sbagliava numero, ma anche quello poteva portare a cose significative: componendo male il numero mi ritrovai una volta a scambiarmi messaggi con un diplomatico all’Estero. Fu interessante.
Ora tutti noi viviamo con fastidio assoluto, se non con ansia, il bombardamento di squilli spam che ci ossessiona tutte le ore del giorno.
È una telefonica che vuole offrirci qualcosa (tanto, sono un cartello, d’accordo l’una con l’altra) nel caso migliore: ti devi subire i rumori del call center dietro, e il dubbio che non ti sta davvero chiamando chi ti dice di chiamare, ma una società che ha appaltato, dentro o fuori dal Paese: non c’è speranza di risentire quella persona, o anche solo di credere che quello che promette è quello che dice l’azienda.
Ci sono quelli che chiamavano, anche da lontano, per fare investimenti finanziari: ora invece ti usano subito la parola d’ordine è «criptovalute». L’accento è chiaramente dei Balcani. Non puoi rispondere male, perché ti richiamano con insistenza subito, e ti insultano. Se va male, lessi su un forum anni fa, continuano a tormentarti di telefonate, anche di notte, solo per sadica vendetta. A loro, stipati nel loro sozzo ufficietto in qualche luogo orrendo della terra, rovinarti la vita non costa nulla.
Oppure è un messaggio registrato, che credevamo proibiti nel nostro Paese. Si sente, per un secondo, il rumore di una sala piena di gente, poi clic parte la voce automatica. Dicono di essere di Amazon, probabilmente, pensiamo prima di riattaccare, è una truffa. Oppure, con accenti italiani diversi, ti dicono che hanno ricevuto il tuo curriculum. Non so immaginare quanto peschino, perché tanti un curriculum neanche lo hanno: tuttavia quelli che il CV lo stanno facendo circolare hanno esattamente bisogno di lavoro, e quindi immaginiamo che possano, per necessità stringente, cascarci.
Ho un amico che aveva annunciato la volontà di aderire alla via istituzionale: il mitico registro pubblico delle opposizioni. Gli chiedo, mesi dopo, se la cosa per caso ha funzionato, e non riceve più telefonate dai call center: scoppia a ridermi in faccia.
Segnalo, per completezza, anche una scoperta inquietante fatta da me medesimo, di cui non ho mai visto in giro menzione. Ad un certo punto, comincio a ricevere telefonate da numeri sconosciuti, ma dall’altra parte, se rispondo, non c’è un disco o un call center, ma una persona vera, che spesso mi dice di aver trovato sul telefonino una telefonata dal mio numero. A volte sono persone ragionevoli, a volte capita di sentire voci incomprensibili, donne immigrate che biascicano la parola «lavooroh», e via via versi sempre più allarmanti.
Arrivato ad un certo punto mi sale la paranoia: il mio numero personale è finito da qualche parte? Qualcuno (i vaccinari? Gli antibufali? Gli ucronazi? I satanisti? I cetacei?) si è vendicato di Renovatio 21 incidendo il mio recapito telefonico sulle piastrelle dei cessi degli Autogrill di mezza Italia? Così, chiamo il grande gestore di telefonìa, e dopo il solito labirinto di Intelligenza Artificiale che tenta di respingerti (l’opzione «sono oggetto di uno stalking massivo quanto misterioso» non la trovi nel menu vocale, e non è che anche volendo la macchina lo può capire) riesco infine a parlare con un essere umano.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Di qui la scoperta: a mezza voce, con l’aria di quella che non dovrebbe nemmeno dirlo ma mi vuole aiutare, la ragazza della telefonica mi spiega che per fare le loro telefonate-spam i call center hanno un sistema per «simulare» dei numeri già esistenti. Cioè: gli spammatori, ovunque essi si trovino, ti chiamano con dei numeri che potrebbero esistere, e nel mazzo può finire il vostro. Quindi, quando qualcuno trova la chiamata richiama, ma non risponde il call center, rispondete voi.
Io rimango allibito: «c’è un modo per fare finire questa cosa?». La ragazza mi risponde, dispiaciuta: «no». L’unica possibilità è aspettare che il fenomeno cessi da solo. Lei dice che, da quello che sa, può durare «circa due settimane». Non ho idea di come abbia questo dato, ma mi rimane impressa la sua dichiarazione di impotenza, che coinvolte l’interesso colosso miliardario per cui lavora: «non possiamo farci niente. No, non c’è soluzione».
Il cittadino deve accettare, dunque, che qualcuno – forse da fuori del Paese, forse criminale – può usare il suo numero per chiamare in giro: e magari commetterci pure dei reati.
Ora capite quale follia vi sia dietro la quantità di squilli che tediano i nostri giorni.
È un fenomeno di questi anni: prima, decisamente, non era così. La recrudescenza deve essere dovuta a qualcosa: ho ipotizzato che intorno al governo attuale possa esserci qualche interesse intorno ai call center – solo così mi spiego le valvole aperte a mille, ma non voglio approfondire, lo lascio fare ai giornalisti d’inchiesta RAI che possono prendersi denunce a carico del contribuente, epperò costoro si occupano del cardinale Burke (anzi, Bark, dicono loro) e di monsignor Viganò, magari riuscendo pure a trovare il collegamento con Silvio Berlusconi, la cui sindrome non ha ancora abbandonato tanti professionisti dell’informazione a salario garantito.
Fatto sta che il danno civile c’è eccome: nessuno ti risponde più. Ti fai passare un numero per lavoro? Non ti rispondono. Chiami una persona che ti hanno detto di chiamare? Non ti risponde. Telefoni ad un cellulare aziendale trovato su internet? Squilli a vuoto.
E non si tratta solo degli sconosciuti. Provate a cambiare numero: la vostra agenda telefonica diverrà inservibile. Oppure fate che il sistema operativo del vostro telefonino abbia per qualche motivo cancellato alcuni numeri: ecco che sarete voi a non rispondere più ai vostri cari.
È osceno, è ingiusto. È la riprova della grande balla del progresso: perfino nelle piccole cose, la società sembra andare verso la regressione più becera. È così per tante cose: le strade appena costruite e le opere degli assessorati all’urbanistica aumentano il traffico invece che ridurlo, rendono i tragitti più lunghi invece che accorciarli. Spedire una lettera ora è qualcosa per cui devi prendere appuntamento in posta: ai tabaccai hanno tolto la vendita di francobolli, e le cassette postali vengono ritirate da tutti i comuni italiani. La tua nuova stampante ha il cavo ma lo puoi connettere solo una volta: poi devi usare il Wi-Fi (così i dati finiscono all’azienda produttrice), pazienza se non lo hai. Poi potremmo anche parlare del vaccino che doveva proteggerti dal COVID, ma lo hai preso lo stesso, e più volte, e pure temi ora per emboli e miocarditi – ma ci siamo capiti.
Tutto è in regressione. Il mondo moderno interno è una contrazione che se va bene infastidisce l’individuo, se va male lo stritola e lo disintegra.
Ma poi, voi cosa pensavate? Perché, nel mondo in cui all’essere umano nessuna dignità è assegnata, pensavate che si potesse avere rispetto del cittadino? Pensavate che quando si può migliorare qualcosa, lo si faccia, a beneficio di chi non merita niente, e che ammorba il pianeta con la sua presenza? Pensavate che in un mondo che da noi vuole solo la sottomissione, vogliano migliorarvi l’esistenza – o anche solo non peggiorarla?
Dietro alle telefonate fastidiose che ricevete c’è l’intero cambio di paradigma dell’individuo e dello Stato.
Potete, se volete, sperare. Fantasticare ad occhi aperti, riguardando i video dei call center assaltati dagli OMON, le squadre speciali della polizia russa. Esattamente come nel film Beekeper, solo che è realtà della Russia contemporanea.
Aiuta Renovatio 21
🇷🇺 The FSB in Moscow stopped the activities of fraudulent call centers that acted in the interests of the Armed Forces of Ukraine on the territory of the Russian Federation. pic.twitter.com/DaQROgMTjg
— Sinnaig (@Sinnaig) April 26, 2023
The Russian version of the movie “The Beekeeper”. But in real life
The FSB has shut down an entire international network of fraudulent call centers in Russia. Their daily income was $1 million. The scammers deceived about 100 thousand people from more than 50 countries.
Since… pic.twitter.com/rFPVG1jIdU— Vladi 🇷🇺🇺🇸 (@joiedevivre789) December 9, 2024
The Russian Security Services has announced that they have taken down three scam call centers in Moscow, which had defrauded people in more than 20 countries out of tens of millions of dollars. pic.twitter.com/WC4e8oqGBJ
— Breaking911 (@Breaking911) December 11, 2024
Lì ad un certo punto, per le telefonate moleste, Putin ha fatto qualcosa, e protetto il suo popolo.
Qui invece abbiamo Giorgia e La Russa, più Mattarella. E la vostra attenzione – che è sacra, che il cuore della vostra produttività – interrotta continuamente da persone che vogliono, legalmente o illegalmente, solo i vostri soldi, e forse la vostra rovina.
Roberto Dal Bosco
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
Macron e il coca-gate, le fake news e le smentite (cioè: notizie date due volte)

DEVELOPING SCANDAL: Macron, Starmer, and Merz caught on video on their return from Kiev. A bag of white powder on the table. Macron quickly pockets it, Merz hides the spoon. No explanation given. Zelensky, known cocaine enthusiast, had just hosted them. All three of the “leaders”… pic.twitter.com/M2h5Fhzo5h
— Alex Jones (@RealAlexJones) May 11, 2025
Sostieni Renovatio 21
Élysée Palace: “France’s enemies are spreading dangerous misinformation about President Macron’s alleged cocaine use.”
Emmanuel Macron: pic.twitter.com/X7XTKyTehl — Dr. Simon Goddek (@goddeketal) May 12, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
BREAKING NEWS: Emmanuel and Brigitte Macron has sent me ANOTHER strongly worded legal letter.
Truly, if I did not recognize the name of the law firm they have employed, I would be convinced I was being trolled. The letter is much shorter than the first— just a page and a half… pic.twitter.com/lg0tiwv3q5 — Candace Owens (@RealCandaceO) February 4, 2025
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
«Criminali votati all’Anticristo»: piano mondialista contro la Chiesa. Steve Bannon intervista mons. Viganò

Renovatio 21 pubblica l’intervista fatta da Steve Bannon, già stratega elettorale e poi consigliere alla Casa Bianca per Donald Trump durante il primo mandato, all’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21
Steve Bannon: Recentemente, un gruppo di Cattolici americani ha chiesto al presidente Trump di indagare se il governo degli Stati Uniti fosse coinvolto nella sequenza di eventi che hanno portato alle dimissioni di papa Benedetto XVI l’11 febbraio 2013 e al Conclave che ha eletto papa Francesco I il 13 marzo 2013. Di recente Ella ha chiesto al Direttore della CIA di Trump di «indagare sul piano del deep state per eliminare Benedetto XVI». Crede che l’amministrazione Obama/Biden abbia interferito nell’abdicazione di papa Benedetto XVI e nell’elezione di Jorge Bergoglio? Se è così, perché?
Carlo Maria Viganò: Se non stessimo parlando della Chiesa – o meglio: del Vaticano – ma di uno Stato qualsiasi, l’evidenza di un colpo di Stato non sarebbe messa in dubbio da nessuno. D’altra parte, sappiamo che il deep state ha interferito più volte nel governo di molte nazioni, e che continua tuttora a farlo tramite i suoi emissari (lo scorso 28 Aprile il card. Burke ha denunciato il tentativo del «presidente» Macron di fare pressioni sul collegio cardinalizio per scongiurare l’elezione di un papa conservatore che metta in discussione le politiche dell’Unione Europea).
Dalle email di John Podesta diffuse da Wikileaks sappiamo che lo schema adottato in ambito civile per fomentare «rivoluzioni colorate» è stato replicato pedissequamente anche in ambito ecclesiastico.
Il modus operandi è lo stesso: il deep state finanzia mediante USAID e altre agenzie governative movimenti ideologici e gruppi di pressione sociale per simulare un dissenso nei confronti del Magistero della Chiesa Cattolica e poter così fare pressione sulla Gerarchia affinché adotti riforme in senso progressista. Contestualmente, la parte della Gerarchia che è complice di questa operazione eversiva si avvale di questo dissenso «virtuale» per legittimare le riforme che nessuno chiede: sacerdozio femminile, legittimazione della sodomia, apparente democratizzazione dell’autorità mediante la «sinodalizzazione» del papato monarchico, etc.
Tutto si basa quindi sulla falsa premessa che vi sia un problema (mentre esso è creato artificialmente e non è assolutamente percepito dal popolo cristiano), al quale porre rimedio con la soluzione offerta (che in condizioni ordinarie non potrebbe nemmeno essere presa in considerazione).
Queste interferenze nel governo della Chiesa Cattolica sono giunte a teorizzare la necessità di sostituire il pontefice regnante, Benedetto XVI, con un emissario del deep state che portasse a compimento il proprio piano eversivo. Ed è esattamente quello che di lì a poco è effettivamente accaduto: Benedetto XVI è stato costretto alle dimissioni; al Conclave è stato fatto eleggere Jorge Mario Bergoglio e questo gesuita argentino ha effettivamente eseguito gli ordini ricevuti.
(…)
È quindi assolutamente indispensabile che la nuova Amministrazione americana – nella quale il vicepresidente JD Vance è un cattolico praticante – indaghi su questi aspetti e porti alla luce le responsabilità delle precedenti Amministrazioni, che sappiamo essere state complici e promotrici non solo del golpe vaticano, ma anche di altre analoghe operazioni estere e interne – penso anzitutto alla frode elettorale del 2020.
Una volta che si avranno le prove e i nomi dei colpevoli, la Gerarchia cattolica non potrà ignorare fatti di rilevanza politica, con la scusa che si tratta di questioni canoniche.
Sostieni Renovatio 21
Chi pensa che abbia avuto un ruolo fondamentale in quel colpo di Stato? In che modo le prove di interferenza straniera in un’elezione papale influenzerebbero la Chiesa cattolica praticamente e canonicamente?
Questo colpo di stato fa parte di un golpe globale organizzato dalla lobby eversiva della sinistra woke (sul fronte ideologico) e del World Economic Forum (sul fronte finanziario). Lo scopo è la distruzione di ogni forma di resistenza all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, la costituzione di governi totalmente controllati da un’élite di tecnocrati e la costituzione di una nuova Religione dell’Umanità che dia basi dottrinali e morali alla distopia globalista.
Nella mente di questi criminali votati all’Anticristo – perché è del regno dell’Anticristo che stiamo parlando – Bergoglio doveva costituire il primo «papa» della nuova chiesa ecumenica e sinodale preparata sin dal Vaticano II. Ed è proprio per questa totale eterogeneità anche rispetto ai suoi immediati predecessori (anche i più progressisti) che Bergoglio non può essere considerato papa della Chiesa Cattolica.
È evidente che, nel momento in cui venisse dimostrata questa interferenza nell’elezione del papa, ciò comporterebbe la nullità dell’elezione e l’illegittimità del papato di Bergoglio. Questo sarebbe a tutti gli effetti un great reset, perché annullerebbe tutti gli atti di magistero e di governo di Bergoglio, dalle Encicliche eretiche alle nomine dei vescovi e dei cardinali.
Prima che inizi il Conclave è indispensabile verificare che i membri del Collegio Cardinalizio siano effettivamente legittimi, perché chiunque uscisse eletto papa dal Conclave vedrebbe altrimenti pregiudicata la propria legittimità.
Il 1° luglio 2025, l’Arcidiocesi di Detroit chiuderà 28 fiorenti chiese in cui si celebra la Messa in latino per ordine dell’Arcivescovo appena nominato Edward Weisenburger. Cosa consiglierebbe ai Cattolici tradizionali che partecipano a quelle Messe? Con la diffusa soppressione delle fiorenti Messe in latino negli Stati Uniti e in tutto il mondo, come devono rispondere i cattolici? Dovrebbero resistere?
L’odio per la Messa tradizionale è uno dei segni distintivi dei nemici di Cristo. Questo odio è certamente motivato dal fatto che la Messa in latino non lascia alcuno spazio agli errori e alle eresie che si oppongono alle verità del Dogma cattolico.
È significativo che siano proprio vescovi e cardinali ossessivamente fissati con la «sinodalità» a calpestare la volontà di milioni di cattolici che chiedono solo di poter avere la Messa di sempre. Questo smaschera l’inganno di chi si riempie la bocca con slogan altisonanti sulla partecipazione attiva dei fedeli («actuosa participatio») e sul ruolo dei laici nella Chiesa – tanto declamati dal Concilio – al solo scopo di togliere autorità ai buoni Pastori e trasferirla a nuovi tiranni.
I fedeli cattolici – e con essi sacerdoti, vescovi e religiosi – hanno il diritto di non essere defraudati della Messa Apostolica, che Nostro Signore ha affidato alla Chiesa perché fosse custodita e trasmessa senza cambiamenti arbitrari. Questo diritto esisteva prima dell’imposizione del Novus Ordo da parte di Paolo VI, ed è stato ribadito dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, che non a caso Bergoglio ha praticamente soppresso con Traditionis Custodes.
Ricordo ai cattolici che uno degli strumenti più efficaci per costringere i propri Pastori consiste nel destinare le offerte solo a quelle Diocesi e comunità in cui sia loro data realmente la possibilità di rimanere Cattolici. Nel momento in cui le Loro Eccellenze si trovano senza i soldi dei fedeli da una parte e senza i finanziamenti governativi di USAID dall’altra, saranno costretti a scegliere ciò che sarebbe stato comunque loro dovere fare sin dal principio.
Nel 2023, l’amministrazione Biden attraverso l’FBI ha lanciato una campagna contro i Cattolici tradizionali che partecipano alla Messa in latino, etichettandoli come «estremisti violenti motivati razzialmente o etnicamente (RMVE) in cattolici radicali tradizionalisti (RTC), un’ideologia che quasi certamente presenta opportunità per la mitigazione delle minacce attraverso l’esplorazione di nuove strade per ricostruire e sviluppare le fonti». Secondo Lei, perché le forze dell’ordine federali dovrebbero prendere di mira i Cattolici tradizionali pacifici come estremisti violenti? Quale potrebbe essere il motivo per cui le forze dell’ordine per prendere di mira sistematicamente i partecipanti alla messa latina? Questa molestia potrebbe derivare dalle Traditions Custodes di Bergoglio e dalla sua soppressione della Messa in latino? C’è una connessione?
San Pio X diceva che i veri Cattolici sono quelli fedeli alla Tradizione, e aveva perfettamente ragione; tant’è vero che sono anche i soli a non piacere ai nemici della Chiesa, mentre sono apprezzatissimi i sedicenti «cattolici adulti», i progressisti, i «cattolici liberali», i «cattolici woke». Se Bergoglio è riuscito ad ottenere tanta ammirazione da chi detesta la Chiesa Cattolica e il papato è perché l’élite lo considera «uno di loro», altrettanto rivoluzionario, altrettanto imbevuto di filantropismo massonico, altrettanto ecumenico, sincretista, inclusivo, green e woke.
Siamo giunti al paradosso nel quale il potere civile usurpato da traditori del deep state è alleato al potere religioso usurpato da traditori della deep church. Non c’è dunque da stupirsi se il «braccio secolare» viene in aiuto della chiesa bergogliana, prendendo di mira i nemici di Bergoglio – ossia i veri Cattolici – perché li considera anche nemici della società woke e dell’élite globalista.
Ora però, con l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti d’America, la macchina infernale del Nuovo Ordine Mondiale si è in qualche modo inceppata, mettendo in crisi un sistema di corruzione, conflitti di interesse e ricatti che sembrava funzionare perfettamente. Nel momento in cui il deep state perde potere nella società civile, anche la deep church arretra nella Chiesa cattolica, perché sono due facce della stessa medaglia. Sta ai cittadini e ai fedeli sostenere i buoni governanti e i buoni Pastori, perché facciano finalmente giustizia di questo colpo di stato globale che minaccia l’intera umanità.
Qual è stato l’impatto sui paesi cattolici, come l’Irlanda, dell’invasione di massa degli immigrati dai Paesi islamici? Questo afflusso di migrazioni incontrollate fa parte di un piano globalista strategico per sradicare il Cristianesimo? È questo il risultato di una perdita di fede? Il Vaticano II ha avuto un impatto sulla decristianizzazione dell’Europa? Perché Bergoglio dovrebbe sostenere la distruzione della cultura cristiana in Europa e altrove con frontiere aperte?
È in corso una lotta epocale tra Bene e Male, tra Dio e Satana, tra chi riconosce Cristo come Re e chi invece opera per l’instaurazione del regno dell’Anticristo. Questa lotta sta giungendo alla fase finale, ma è stata preparata da tempo, soprattutto da quando i nemici di Cristo si sono organizzati in un’anti-chiesa, ossia nella Massoneria, che è intrinsecamente anticattolica, perché anticristica e votata a Satana.
Lo scopo della Massoneria – e quindi del Nuovo Ordine Mondiale – è la cancellazione di Cristo mediante la cancellazione della società cristiana, della cultura cristiana, della civiltà cristiana e, ovviamente, della Religione cattolica. Satana non accetta la sconfitta inflittagli da Nostro Signore sul Golgota e, non potendo vincere Colui che lo ha già vinto per sempre, si rivale sugli uomini, cercando di trascinarne quanti più possibile all’Inferno.
Per cancellare la presenza di Cristo dalla vita di ciascuno di noi occorre agire su più fronti: quello pubblico e quello privato, quello della famiglia e quello dell’educazione, quello della cultura e dell’intrattenimento, della scienza e della finanza. Tutte le nostre azioni – che in una società cristiana sono orientate al Bene – devono dunque essere corrotte fino a rendere quasi impossibile a chiunque di compiere buone azioni, di seguire il Vangelo, di obbedire ai Comandamenti, di trasmettere i principi della nostra Fede e della nostra Morale.
Non si tratta solo di farci accettare come «legittimo» il fatto che altri possano «legittimamente» compiere il male – ad esempio con l’aborto – ma di far sentire ciascuno di noi in colpa perché si ostina a non voler compiere il male, a non voler considerare «diritto umano» fare a pezzi un innocente nel ventre materno o mutilare un adolescente con la transizione di genere. È la mentalità del Chi sono io per giudicare? che Bergoglio ha tradotto in principio morale fin dall’inizio del suo «pontificato».
Iscriviti al canale Telegram
Per giungere a questa distruzione di ogni principio religioso occorreva però avere dalla propria parte i vertici della Gerarchia cattolica, in modo che la Chiesa di Roma – notoriamente antirivoluzionaria, antiliberale e antimassonica – diventasse alleata e complice di quelli che fino a ieri considerava i suoi più temibili nemici. Senza le condanne dei papi della Massoneria, del liberalismo, del materialismo ateo, del modernismo, la Chiesa poteva e doveva diventare – nel piano della Massoneria – non più la custode della Verità contro l’errore, ma la propagatrice dell’errore contro la Verità, usando la propria autorità spirituale per perdere le anime.
Il Concilio Vaticano II è servito esattamente a questo scopo: scardinare i principi tradizionali e insinuare nella Chiesa cattolica i principi rivoluzionari contro cui la Chiesa si era sempre strenuamente battuta. L’ecumenismo del Vaticano II ha posto le basi dottrinali all’immigrazionismo, perché questa era la necessaria premessa per legittimare l’invasione incontrollata dell’Europa da parte di orde di islamici, senza suscitare alcuna reazione nei popoli invasi.
I nostri governanti – civili e religiosi – ci hanno traditi, ordinandoci di accogliere coloro che a breve rappresenteranno la maggioranza della popolazione in età militare e che leggi sciagurate arruolano addirittura nelle nostre forze armate. Siamo davanti ad una sostituzione etnica imposta dall’élite eversiva dell’ONU e dell’Unione Europea: una islamizzazione forzata nella quale alcuni governi giungono a incarcerare i propri cittadini perché si lamentano del degrado e della criminalità importati dai nuovi barbari, e ad assolvere sistematicamente qualsiasi immigrato, a prescindere dalla gravità dei suoi delitti.
È evidente che in questo piano di distruzione sociale la complicità della chiesa bergogliana è stata determinante, e di questo egli dovrà rispondere dinanzi a Dio e al tribunale della storia.
Non solo. Gli islamici che vengono in Europa credendo di poterla sottomettere alla Sharia ignorano che vi è un terzo protagonista – che ben conosciamo – il quale provoca intenzionalmente uno scontro etnico e religioso tra Cristianità e Islam, perché una guerra civile e religiosa nei Paesi occidentali legittimi ulteriori restrizioni delle libertà fondamentali e permetta di vietare qualsiasi forma di culto esteriore, in nome del «reciproco rispetto».
Nella Sua lunga carriera di diplomatico del Vaticano, ha mai visto un papa denigrare pubblicamente un leader politico, come ha fatto Bergoglio, quando ha definito Trump «non cristiano» nel bel mezzo di una campagna politica? Crede che quella dichiarazione fosse parte di una strategia globalista per minare le elezioni di Trump o semplicemente un’opinione personale di Bergoglio?
Bergoglio ha dimostrato la propria totale alienità al papato Romano non solo negli aspetti dottrinali, morali e liturgici, ma anche in quelli più banali, dal modo in cui si vestiva al linguaggio che adottava. In Vaticano era noto per le sue scenate furiose e per le espressioni scurrili cui ricorreva. Ogni gesto di Bergoglio era pensato per suscitare imbarazzo e scandalo, per infrangere il protocollo, per creare un precedente a nuove e più gravi violazioni del cerimoniale.
Il suo parlare in modo apparentemente spontaneo gli serviva per togliere formalità – e quindi autorevolezza – alle dichiarazioni del papa e attribuirle a se stesso, in modo che non fosse il papa a parlare, ma lui. Allo stesso tempo, le enormità e gli spropositi che gli abbiamo sentito pronunciare – non ultimi gli attacchi nemmeno dissimulati al Presidente Trump – avevano sempre la «scusante» di non essere parte ufficiale dei documenti papali, così da far passare il messaggio senza doversene poi assumere pienamente la responsabilità.
Un parlare doppio che ripugna al cattolico e che dimostra ancora una volta che Bergoglio stesso considerava il proprio «papato» come una proprietà che egli si riteneva autorizzato a usare contro il papato cattolico.
Bergoglio ci è stato imposto come papa dell’élite, come capo dell’anti-chiesa globalista, e come tale egli ha sempre preteso obbedienza e sottomissione. È stato il predicatore dell’indifferentismo religioso, del relativismo morale, delle rivendicazioni pauperiste della «chiesa amazzonica», della lobby LGBTQ.
Quando Bergoglio apriva bocca, parlava il ventriloquo di Davos. Le sue condanne non sono condanne cattoliche, così come i suoi endorsement a dittatori, criminali, abortisti e pervertiti di ogni genere non rappresentano un’approvazione cattolica. Essere oggetto delle invettive di Bergoglio è dunque un motivo di vanto, e i cattolici americani lo hanno capito benissimo, votando per Trump nonostante la propaganda dei gesuiti, della USCCB [Conferenza Episcopale USA, ndr] e delle ONG sedicenti cattoliche.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Qual è il modo migliore per gestire l’attuale crisi nella Chiesa cattolica creata dal tumultuoso regime di dodici anni di Jorge Bergoglio? Dato l’imminente Conclave, quali azioni dovrebbero intraprendere i Cardinali elettori per evitare di ripetere il regime di Bergoglio? Ha motivo di credere che una Mafia di San Gallo 2.0 manipolerà il Conclave per eleggere un candidato che continui la distruzione radicale sinodale della Chiesa cattolica?
Ciò che Bergoglio e i suoi complici sono riusciti a fare in questi dodici anni costituisce un disastro di proporzioni immani, anche se la distruzione dell’edificio cattolico è iniziata ben prima. Bergoglio ha portato alle estreme conseguenze i principi del Vaticano II: la sua «sinodalità» è la versione aggiornata della «collegialità episcopale» di Lumen Gentium. Per questo Bergoglio si è sempre orgogliosamente considerato un fedele esecutore del Concilio, dal momento che anch’esso – come Bergoglio – è riuscito ad imporsi «per via pastorale», ossia proprio nel momento in cui si dichiarava non dogmaticamente vincolante per i fedeli cattolici.
Il maggior danno che egli ha fatto è stato sotto il profilo delle nomine: tutta la Curia Romana e le Conferenze Episcopali sono infestate da suoi cortigiani, protetti dalla cricca di McCarrick e dai Gesuiti. Questa lobby eversiva ha gettato la maschera, e ciò ha aperto gli occhi a molte persone che non sono più disposte a ratificare le decisioni di un’autorità che non risponde né a Dio né al corpo ecclesiale.
Per risolvere la crisi presente occorre anzitutto indagare sulle interferenze nel Conclave del 2013, per appurare se l’elezione di Bergoglio è stata manipolata dal deep state americano e dalla Mafia di San Gallo. Se ciò fosse vero, Bergoglio non sarebbe mai stato papa e quindi gli attuali 136 Elettori scenderebbero a 28 (un numero superiore a quello indicato dal regolamento del Conclave), cioè solo quelli creati da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI.
La ritrovata legittimità canonica del Conclave darebbe maggiore autorevolezza al papa eletto, sul quale non graverebbe più il dubbio circa la sua nomina. Finché le ombre che pesano sulla legittimità di Bergoglio non saranno dissipate, il Conclave vedrà pregiudicata la propria autorità.
Aiuta Renovatio 21
Secondo Lei, qual è la grande minaccia che gli Stati Uniti devono oggi affrontare?
La più grave minaccia che incombe sugli Stati Uniti d’America è di non fare tesoro di quanto accaduto sinora. Che i cittadini non si rendano conto del pericolo che hanno scampato eleggendo Donald Trump e non Kamala Harris. Che il governo si lasci intimidire dalle lobby internazionali e ammorbidisca le riforme che invece sono indifferibili, ad iniziare dallo strapotere delle multinazionali soprattutto nei riguardi dei cittadini.
Non basta combattere le manifestazioni più folli dell’ideologia woke: occorre ricostruire, e ricostruire iniziando dalla famiglia, dalla morale, dalla Religione, dalla cultura. Occorre far ripartire un modello sociale a misura d’uomo, conforme al progetto di Dio e alla legge evangelica. E bisogna insegnare ai nostri figli a combattere e a morire per i diritti di Dio, prima che per i presunti diritti dell’uomo.
Dobbiamo imparare che è folle per l’uomo farsi dio, quando Dio si è fatto uomo e si è offerto per noi. Solo una Nazione che si riconosce under God può sperare di prosperare, perché tutto ciò che le serve viene da Dio e il Signore benedice sempre coloro che Lo temono e Lo servono.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Renovatio 21 offre questo testo di monsignor Viganò per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
-
Cina2 settimane fa
Mons. Viganò, dichiarazione sull’Accordo Segreto Sino-Vaticano
-
Vaccini1 settimana fa
Tasso di aborto spontaneo più elevato tra le donne che hanno ricevuto il vaccino COVID: studio
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccino, carcere per chi rifiuta: Singapore fa la legge
-
Vaccini2 settimane fa
Gli scienziati stanno lavorando su vaccini a mRNA per «ogni malattia infettiva immaginabile»
-
Spirito7 giorni fa
Mons. Viganò: «UE progetto sinarchico e satanico»
-
Geopolitica1 settimana fa
Partito l’attacco dell’India contro il Pakistan
-
Fertilità2 settimane fa
Il vaccino antinfluenzale interrompe i cicli mestruali: studio
-
Spirito18 ore fa
Il cardinale Müller avrebbe suggerito a papa Leone XIV di revocare le restrizioni alla Messa in latino