Terrorismo
La sinistra ha invocato l’eliminazione di Trump plurime volte

Sebbene il tentato assassinio di Donald Trump sia stato duramente condannato dai suoi oppositori politici, politici e opinionisti liberali ne avevano già ripetutamente chiesto la morte. E questo sia implicitamente che esplicitamente.
Le celebrità di Hollywood hanno reagito con indignazione alla scioccante sconfitta di Hillary Clinton da parte di Trump nel 2016. La cantante Madonna (al secolo Louise Veronica Ciccone) aveva dichiarato di voler «far saltare in aria la Casa Bianca».
L’attore e attivista Peter Fonda, della celebra famiglia hollywoodiana, ha chiesto che il figlio più giovane del presidente, Barron, venisse «messo in una gabbia con i pedofili».
La comica Kathy Griffin aveva fatto notizia quando ha posato per un servizio fotografico tenendo in mano un modello della testa insanguinata e mozzata di Trump.
Kathy Griffin should be arrested/jailed for inciting an assassination attempt on Donald Trump. pic.twitter.com/G6i4WmnDoH
— Gain of Fauci (@DschlopesIsBack) July 14, 2024
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Nel 2018, rivolgendosi al pubblico del Festival di Glastonbury in Gran Bretagna, Johnny Depp aveva chiesto al pubblico «quando è stata l’ultima volta che un attore ha assassinato un presidente?», aggiungendo «forse è giunto il momento» Si tratta di un riferimento all’assassinio di Abramo Lincoln (1809-1865), poi ripreso dalla star di Broadway Carole Cook diversi mesi dopo, quando ha chiesto a un fotografo «dov’è John Wilkes Booth quando hai bisogno di lui?».
Johnny Depp’s in hot water after making a joke about assassinating Donald Trump #Glastonbury pic.twitter.com/rxYHzGvYA8
— TRT World (@trtworld) June 25, 2017
Parlando alla MSNBC dopo che Trump ha annunciato formalmente la sua campagna presidenziale l’anno scorso, il rappresentante Dan Goldman ha dichiarato che al suo concittadino neoeboraceno non può essere permesso di «vedere di nuovo una carica pubblica». «Non solo è inadatto, è distruttivo per la nostra democrazia, e deve essere eliminato», ha proclamato il Goldman.
“He [Trump] has to be eliminated.” – Congressman Dan Goldman (D-NY), 2023 pic.twitter.com/TuoanEYi66
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) July 14, 2024
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Goldman in seguito si è scusato per la sua scelta di parole, tuttavia non è l’unico legislatore democratico ad aver apparentemente minacciato la vita di Trump.
La rappresentante dello Stato del Michigan Cynthia Johnson è stata privata dei suoi incarichi di comitato nel 2020 quando ha avvertito Trump e i suoi «trumpisti» di «andarci piano», altrimenti i suoi «soldati» gliel’avrebbero «fatta pagare».
L’ex presidente della Camera Nancy Pelosi ha usato una retorica simile la scorsa settimana quando ha dichiarato che le prossime elezioni presidenziali «non sono elezioni normali» e che Trump «deve essere fermato. Non può essere presidente».
Due settimane prima della sparatoria, il reporter della BBC David Aaronovitch ha scritto su X che se fosse stato il presidente «Biden, mi sbrigherei e farei assassinare Trump perché è una minaccia per la sicurezza americana». Domenica mattina, Aaronovitch ha detto di aver cancellato il tweet, sostenendo che le sue parole erano «chiaramente satiriche».
La risposta di Biden alla sparatoria di sabato è stata di inequivocabile condanna. Il presidente degli Stati Uniti, che affronterà Trump alle elezioni di novembre, ha detto che stava «pregando» per il suo avversario politico e che «dobbiamo unirci come una nazione per condannare» la violenza politica.
Tuttavia, in un post sui social media meno di un mese prima, il team di Biden aveva descritto Trump come «una vera minaccia per questa nazione».
Donald Trump is a genuine threat to this nation.
He’s a threat to our freedom. He’s a threat to our democracy. He’s literally a threat to everything America stands for.
— Joe Biden (@JoeBiden) June 28, 2024
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«È una minaccia per la nostra libertà. È una minaccia per la nostra democrazia. È letteralmente una minaccia per tutto ciò che l’America rappresenta», hanno scritto sugli account social del presidente.
Sebbene Biden non abbia mai esplicitamente augurato danni fisici al suo avversario, almeno un aspirante assassino ha usato parole simili per giustificare i suoi piani di uccidere Trump.
Il 77enne Thomas Welnicki è stato arrestato per aver telefonato alla polizia del Campidoglio degli Stati Uniti nel 2020 minacciando di «abbattere» l’allora presidente Trump. Il suo avvocato ha poi detto ai procuratori di New York che Welnicki era sconvolto dalle «minacce alla nostra democrazia poste dall’ex presidente Trump».
Se il rappresentante del Mississippi Bennie Thompson avesse ottenuto ciò che voleva, Trump non avrebbe avuto la protezione dei servizi segreti al raduno dello scorso sabato.
All’inizio di quest’anno, Thompson ha proposto una legge che avrebbe tolto questa protezione agli ex presidenti condannati per reati gravi, come Trump a maggio. La legge è stata espressamente concepita per colpire Trump, ha affermato l’ufficio di Thompson, spiegando che le accuse penali dell’ex presidente «hanno creato una nuova urgenza che il Congresso deve affrontare».
Subito dopo la sparatoria di sabato, uno dei collaboratori di Thompson ha scritto su Facebook che l’attentatore avrebbe dovuto «prendere qualche lezione di tiro così non sbaglierà la prossima volta». Poco dopo ha cancellato il post, che i repubblicani del Mississippi hanno definito «spregevole».
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Terrorismo
Assassinato Charlie Kirk. L’America piomba nella violenza politica

Charlie Kirk shot at the end of this video pic.twitter.com/qS8PnX1vZD
— Gulf of America (@GulfofAmerica_) September 10, 2025
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The subject in custody has been released after an interrogation by law enforcement. Our investigation continues and we will continue to release information in interest of transparency https://t.co/YXsG6YpFR5
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) September 10, 2025
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President Trump shares a message on the assassination of Charlie Kirk.
“I ask all Americans to commit themselves to the American values for which Charlie Kirk lived & died. The values of free speech, citizenship, the rule of law & the patriotic devotion & love of God.” pic.twitter.com/3fBSgs4Zxa — The White House (@WhiteHouse) September 11, 2025
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Terrorismo
Hamas afferma che la sua leadership è sopravvissuta all’attacco israeliano al Qatar

Il gruppo militante palestinese Hamas ha affermato che l’attacco israeliano al suo complesso nella capitale del Qatar Doha avvenuto martedì è stato in gran parte infruttuoso e che i suoi membri più importanti sono sopravvissuti.
Tuttavia, l’attacco ha ucciso il figlio di Khalil al-Hayya, capo dell’ufficio politico del gruppo, e un suo collaboratore di alto rango, secondo Suhail al-Hindi, un membro di spicco di Hamas. Tre guardie del corpo del leader del gruppo risultano ancora disperse dopo gli attacchi, ha dichiarato ad Al Jazeera.
«Il sangue dei leader del movimento è come il sangue di qualsiasi bambino palestinese», ha affermato al-Hindi.
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L’«atroce» attacco israeliano è stato un «tentativo di uccidere coloro che stavano discutendo di porre fine alla guerra a Gaza», ha aggiunto, corroborando precedenti resoconti secondo cui la leadership del gruppo era stata colpita mentre si riuniva per discutere le ultime proposte degli Stati Uniti sulla risoluzione del conflitto con Israele.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, nell’attacco sono stati coinvolti circa 15 aerei, che hanno sparato più di dieci proiettili ad alta precisione contro il complesso di Hamas. Israele ha insistito sul fatto che l’attacco è stato un’azione unilaterale e che nessun’altra parte è stata coinvolta nell’attacco «ai vertici dell’organizzazione terroristica di Hamas». Il Qatar ha parlato invece di «terrorismo di Stato» da parte israeliana.
Diversi resoconti dei media israeliani, tuttavia, hanno suggerito che lo Stato Giudaico avesse informato Washington dell’imminente azione prima dell’attacco. Inoltre, il canale israeliano Channel 12 ha riferito, citando un funzionario anonimo, che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva dato il via libera all’attacco.
La Casa Bianca ha descritto l’attacco israeliano come un incidente «sfortunato», con la portavoce Karoline Leavitt che ha affermato che l’attacco al cuore del Qatar, uno «stretto alleato» degli Stati Uniti, «non promuove gli obiettivi di Israele o dell’America».
Il Qatar, che è stato definito un «importante alleato non NATO» degli Stati Uniti, ha condannato il «vile attacco israeliano», descrivendo il luogo interessato dall’attacco come «edifici residenziali che ospitano diversi membri dell’ufficio politico del movimento Hamas». Il Ministero degli Esteri del Paese ha negato di essere stato a conoscenza dell’attacco in precedenza, affermando di non aver ricevuto alcuna notifica né da Israele né dagli Stati Uniti.
Più tardi, nel corso della giornata, il ministero degli Interni del Qatar ha dichiarato che almeno un agente di sicurezza è stato ucciso e altri sono rimasti feriti mentre intervenivano sul luogo dell’attacco.
Il Qatar aveva avviato rapporti commerciali non ufficiali con Israele nel 1996, diventando il secondo paese della penisola arabica a farlo dopo l’Oman, in concomitanza con il trattato di pace tra Israele e Giordania. Questi rapporti commerciali sono proseguiti fino al 2009, quando il Qatar ha sospeso i legami economici con Israele a seguito dell’operazione Piombo Fuso.
A seguito del conflitto tra Israele e Gaza del 2008-2009, il Qatar AVEVA organizzato una riunione d’emergenza con stati arabi e Iran per affrontare la crisi. Hamas, che controllava Gaza, rappresentava i palestinesi, a differenza dell’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Fatah in Cisgiordania, indebolendo il presidente Mahmoud Abbas. I leader di Hamas, Khaled Meshaal, il presidente siriano Bashar al-Assad e quello iraniano Ahmadinejad avevano allora chiesto agli Stati arabi di interrompere ogni rapporto con Israele.
Nel 2013, secondo un giornale libanese, il Qatar avrebbe agevolato un’operazione israeliana per trasferire 60 ebrei yemeniti in Israele, permettendo loro di transitare da Doha. Il 30 aprile 2013, il primo ministro qatariota, sceicco Hamad bin Jassim al-Thani, ha proposto che gli accordi di pace con i palestinesi potessero includere scambi territoriali invece di rispettare i confini del 1967, un’idea accolta positivamente dal ministro della giustizia israeliano Tzipi Livni, che l’ha definita una mossa strategica per favorire compromessi e rafforzare il sostegno pubblico alla pace.
Tuttavia, dopo l’Operazione Margine Protettivo (cioè il conflitto a Gaza nel 2014), Israele ha criticato il Qatar per il suo supporto diplomatico e finanziario ad Hamas, accusandolo di sponsorizzare il terrorismo. Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman aveva chiesto l’espulsione dei giornalisti di Al Jazeera, di proprietà qatariota.
Nel 2015, l’ambasciatore del Qatar a Gaza ha cercato l’approvazione di Israele per importare materiali da costruzione a Gaza, dopo il rifiuto dell’Egitto di aprire il valico di Rafah, suscitando le critiche dell’Autorità Nazionale Palestinese e di Fatah, che temevano un’usurpazione del ruolo di mediatori da parte del Qatar.
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Nel giugno 2015, il Qatar aveva ospitato colloqui a Doha tra Israele e Hamas per discutere un possibile cessate il fuoco di cinque anni. Durante la crisi diplomatica del Qatar del 2017, Israele ha sostenuto il blocco guidato dall’Arabia Saudita contro il Qatar e ha espulso Al Jazeera da Israele. Durante la guerra di Gaza del 2023, il Qatar ha mediato tra Hamas e Israele, ottenendo un cessate il fuoco e uno scambio di oltre 100 ostaggi israeliani con 240 prigionieri palestinesi
Nell’aprile 2024, Essa Al-Nassr, generale qatariota e membro dell’Assemblea consultiva, ha dichiarato che non ci sarebbe stata pace con Israele, accusandolo di tradimenti e omicidi, definendo gli attacchi del 7 ottobre 2023 un «preludio» alla distruzione di Israele.
Le frizioni tra Israele e Qatar sono pienamente visibile con il continuo assassinio di giornalista di Al Jazeera negli ultimi mesi.
Voci in rete, prive di verifica possibile, sostengono che il vertice di Hamas sarebbe stato salvato grazie ad una soffiata proveniente dal MIT, il servizio segreto turco.
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Immagine da Twitter
Terrorismo
I ribelli congolesi usano minorenni

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