Politica
La polizia francese attaccata dal branco durante un arresto

La polizia francese è stata attaccata da una folla di individui mentre tentava di arrestare un uomo sospettato di un crimine violento. Lo riferisce il sito francese Actu 17, che ha messo in rete anche un video dell’assalto.
L’incidente è avvenuto intorno alle 7 di sera dello scorso martedì a Canteleu, un comune della Normandia, nel Nord del Paese.
Gli agenti erano stati allertati di un uomo di 37 anni che era stato picchiato con una mazza da baseball da assalitori che viaggiavano a bordo di una Citroën bianca fermata e perquisita per droga la notte precedente.
Intercettato il veicolo, i poliziotti hanno seguito l’auto fino al parcheggio di un condominio dove hanno affrontato un maschio di 19 anni. «Aveva tracce di sangue su una delle sue scarpe», ha detto ad Actu 17 una fonte delle forze dell’ordine.
Da qui, la faccenda si è complicata assai. L’uomo, messo al suolo per essere arrestato, ha continuato a gridare aiuto.
Un gruppo di uomini si è quindi riunito e ha attaccato gli agenti al fine di liberarlo.
Gli uomini lanciano oggetti contro la polizia e ne danneggiano l’automobile, attaccando gli agenti frontalmente e mettendoli in fuga. Quindi riescono a liberare il sospetto e a dileguarsi.
???????? Canteleu : Trois policiers attaqués par une quinzaine d’individus lors d’une interpellation
►Les policiers étaient en train d’arrêter un homme de 19 ans soupçonné d’en avoir agressé un autre à coups de batte de baseball peu avanthttps://t.co/893sPImZxM pic.twitter.com/KvQkYa8cOl— Actu17 (@Actu17) April 6, 2022
In rete è finito anche un video dell’accaduto filmato, a quanto sembra, da uno degli individui che hanno circondato la polizia
À Rouen, les policiers interpellent l’auteur d’une agression sordide à la batte de baseball qui a toujours le sang de sa victime sur sa chaussure.
Ses copains attaquent les collègues pour le libérer en criant à la bavure. C’est donc ça el famoso victimes incomprises ? pic.twitter.com/LNPB5deuBB— Linda Kebbab (@LindaKebbab) April 6, 2022
«Uno dei tre agenti di polizia tira fuori la sua arma di servizio per scoraggiare i numerosi aggressori. L’arrivo dei rinforzi riporta la calma. Due dei tre agenti di polizia sono rimasti feriti durante questo pericoloso intervento», riferisce Actu 17.
L’ordine pubblico in Francia è il vero tema fondamentale in questi anni.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso un gruppo di commercianti asiatici di Lione si è unita dichiarando di voler combattere la criminalità dilagante nel loro quartiere.
La sicurezza di qualsiasi cittadino è in discussione se perfino Miss Francia ed ex parà vengono assaliti con violenza, e nel caso del veterano dell’esercito Emmanuel Cueff, uccisi per strada.
L’ex capo dell’Intelligence francese Pierre Brochand ha recentemente detto al quotidiano Le Figaro che la Francia multiculturale è oramai diretta verso un collasso sociale di ampie proporzioni.
L’idea di una prossima guerra civile in Francia è stata paventata da candidati alla presidenza (anche moderati) come da sorprendenti lettere dell’esercito francese.
Nella confusione generale, l’anno passato l’ambasciatore francese a Stoccolma ha dichiarato alla TV svedese che «la Francia è un Paese musulmano».
Politica
Trump dice che risolvere Gaza potrebbe non bastare per andare in paradiso

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito, con tono scherzoso, che probabilmente non finirà in paradiso, nonostante i suoi sforzi per negoziare la pace tra Israele e Hamas.
Domenica, durante un volo sull’Air Force One diretto in Israele, Peter Doocy di Fox News ha chiesto a Trump se la fine della guerra a Gaza potesse aiutarlo a «guadagnarsi il paradiso».
«Sto cercando di fare il bravo», ha risposto Trump con un sorriso. «Non credo che qualcosa mi porterà in paradiso. Non penso di essere destinato a quel posto. Forse sono già in paradiso ora, volando sull’Air Force One. Non so se ci arriverò, ma ho migliorato la vita di molte persone», ha aggiunto.
Trump ha poi elogiato le sue doti di negoziatore, sostenendo che il conflitto tra Israele e Hamas sarebbe stata «l’ottava guerra che ho risolto».
Lunedì, Hamas ha rilasciato i 20 ostaggi israeliani ancora in vita in cambio di circa 2.000 prigionieri palestinesi. L’esercito israeliano aveva precedentemente sospeso le operazioni offensive e si era ritirato da alcune aree della Striscia di Gaza.
Iscriviti al canale Telegram
Nello stesso giorno, Trump e i leader di Egitto, Qatar e Turchia hanno firmato una dichiarazione a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai, approvando il cessate il fuoco e un percorso verso «accordi di pace globali e duraturi».
Il piano di pace in 20 punti di Trump prevede che Gaza diventi una «zona libera dal terrorismo e deradicalizzata». Sebbene Hamas abbia accettato lo scambio di prigionieri previsto dal piano, ha rifiutato di disarmarsi o cedere il controllo dell’enclave palestinese. Israele, da parte sua, non si è ancora impegnato per un ritiro completo dalla Striscia.
Trump, cresciuto nella fede presbiteriana, ha goduto di un forte sostegno tra i cristiani evangelici e dei cattolicidurante la sua carriera politica.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva affermato di voler «provare ad andare in paradiso, se possibile» mentre discuteva dei suoi sforzi per porre fine alla guerra in corso in Ucraina.
«Se riesco a salvare 7.000 persone a settimana dall’essere uccise, penso che sia questo il motivo per cui voglio provare ad andare in paradiso, se possibile», ha detto all trasmissione della TV via cavo americana Fox and Friends. «Sento dire che non sto andando bene, che sono davvero in fondo alla scala sociale. Ma se posso andare in paradiso, questo sarà uno dei motivi».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Essere euroscettici oggi. Renovatio 21 intervista l’onorevole Antonio Maria Rinaldi

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Zelens’kyj priva della cittadinanza i suoi oppositori

Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha revocato la cittadinanza a diverse figure pubbliche di rilievo, tra cui il sindaco di Odessa Gennady Trukhanov, il celebre ballerino Sergei Polunin e l’ex parlamentare Oleg Tsarev, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa UNIAN. Tutti loro avevano in precedenza criticato le politiche di Kiev.
Martedì, lo Zelens’kyj ha annunciato su Telegram di aver firmato un decreto che priva «alcuni individui» della cittadinanza ucraina, accusandoli di possedere passaporti russi. Secondo i media, Trukhanov, Polunin e Tsarev erano inclusi nell’elenco.
Gennady Trukhanov, sindaco di Odessa, è noto per la sua opposizione alla rimozione dei monumenti considerati legati alla Russia. Ha sempre negato di possedere la cittadinanza russa e ha dichiarato di voler ricorrere in tribunale contro le notizie che riportano la revoca della sua cittadinanza.
Sergei Polunin, nato in Ucraina, è cittadino russo e serbo e ha trascorso l’adolescenza presso l’accademia del British Royal Ballet a Londra. Si è trasferito in Russia nei primi anni 2010, interrompendo in gran parte i legami con il suo Paese d’origine. Dopo la sua esibizione in Crimea nel 2018, è stato inserito nel controverso sito web Mirotvorets, che elenca persone considerate «nemiche» dell’Ucraina.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Oleg Tsarev, deputato della Verkhovna Rada dal 2002 al 2014, ha sostenuto le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk dopo il colpo di Stato di Euromaidan del 2014, appoggiato dall’Occidente. Successivamente si è ritirato dalla politica e si è stabilito in Crimea. Nel 2023, è sopravvissuto a un tentativo di assassinio, che secondo la BBC sarebbe stato orchestrato dai Servizi di Sicurezza dell’Ucraina (SBU).
Zelens’kyj ha utilizzato le accuse di possesso di cittadinanza russa per colpire i critici di Kiev. Sebbene la legge ucraina non riconosca la doppia cittadinanza, non la vieta esplicitamente. È noto il caso dell’oligarca ebreo Igor Kolomojskij – l’uomo che ha lanciato Zelens’kyj nelle sue TV favorendone l’ascesa politica – che possedeva, oltre al passaporto ucraino, anche quello cipriota ed ovviamente israeliano. L’uomo, tuttavia, ora è oggetto di raid da parte della giustizia e dei servizi del suo ex protegé.
Diversi ex funzionari ucraini e rivali politici di Zelens’kyj sono stati presi di mira con questa strategia, tra cui Viktor Medvedchuk, ex leader del principale partito di opposizione del Paese, ora in esilio in Russia dopo essere stato liberato dalle prigioni ucraine.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio, anche il metropolita Onofrio, il vescovo più anziano della Chiesa ortodossa ucraina (UOC), la confessione cristiana più diffusa nel Paese, è stato privato della cittadinanza ucraina, a seguito di accuse di possedere anche la cittadinanza russa.
La politica della revoca della cittadinanza ai sacerdoti della UOC, ritenuti non allineati dal regime di Kiev, era iniziata ancora tre anni fa.
Immagine di Le Commissaire via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
-
Persecuzioni2 settimane fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Spirito2 settimane fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Ambiente2 settimane fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Cancro1 settimana fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Civiltà2 settimane fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Spirito1 settimana fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica
-
Salute2 settimane fa
I malori della 40ª settimana 2025
-
Misteri3 giorni fa
La verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini