Politica
La Merkel ha «rovinato» la Germania, sostegno a Israele, la censura è «hitleriana»: ecco l’intervista di Musk alla copresidente di AfD

L’imprenditore tecnologico Elon Musk ha ospitato una lunga conversazione con la co-presidente del partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), Alice Weidel.
L’evento era fortemente atteso, specialmente dagli occhiuti palazzi di Bruxelles, che si erano spesi per fermare la diretta, così come era successo per l’intervista del Musk a Trump, che arrivò a generare un vero psicodramma perfino dentro la stessa Commissione Europea, che vide quindi la mancata riconferma del commissario più critico Thierry Breton. Secondo Politico, ieri sera, fino a 150 esperti avrebbero dovuto monitorare il discorso trasmesso in live streaming su X per potenziali violazioni delle leggi elettorali tedesche.
Musk in precedenza aveva irritato Berlino, oltre che insultando il cancelliere Scholz come «schitz», elogiando le politiche dell’AfD, inclusa la sua posizione dura sull’immigrazione. Durante il suo colloquio con Weidel, ha ribadito la sua convinzione che «solo l’AfD può salvare la Germania» in vista delle elezioni parlamentari del 2025.
Weidel ha criticato duramente l’ex cancelliera Angela Merkel per la sua «politica delle porte aperte» durante la crisi migratoria del 2015, quando la Germania accolse circa 1 milione di richiedenti asilo provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente.
La Merkel «ha sostanzialmente rovinato il nostro Paese», ha affermato Weidel, sostenendo che l’eliminazione graduale dell’energia nucleare a basso costo «ha distrutto la spina dorsale» dell’economia tedesca.
La Germania ha chiuso i suoi impianti nucleari, diventando l’unica nazione industriale a farlo, ha detto il leader dell’AfD. Nel 2011, il Parlamento tedesco ha chiuso gli impianti in seguito al disastro di Fukushima in Giappone. L’ultimo reattore è stato chiuso nel 2023, due anni dopo che Merkel si è dimessa da cancelliere.
La Weidel ha affermato che la Germania dovrebbe reintrodurre l’energia nucleare come alternativa più economica all’energia verde promossa da Berlino. Musk, che si è descritto come «un grande fan dell’energia solare», ha suggerito che la Germania non solo dovrebbe riaprire le sue centrali nucleari, ma «aumentare significativamente» la loro produzione.
La Weidel ha criticato il governo per aver favorito «l’immigrazione nel sistema sociale», che consuma una quota significativa del denaro dei contribuenti.
Oltre 7 milioni di persone sono arrivate in Germania dal 2015, ha affermato la politica germanica, aggiungendo che quasi il 60% di loro si è sbarazzato dei propri documenti d’identità per complicare le potenziali procedure di espulsione, attribuendo la situazione all’atteggiamento lassista nei confronti dei migranti durante l’era Merkel. Musk ha affermato che gli Stati Uniti devono affrontare un simile afflusso di migranti clandestini attraverso il confine con il Messico.
Secondo l’Ufficio federale di statistica tedesco, oltre 14 milioni di «non tedeschi» sono arrivati nel Paese dal 2015 al 2023. Il rapporto non ha specificato se provenissero da altre nazioni dell’UE o da fuori dal blocco. Le autorità federali e regionali hanno speso 6,29 miliardi di euro come parte del programma di sussidi per i richiedenti asilo solo nel 2023, secondo i dati governativi.
AfD è un «partito conservatore libertario» che combatte la burocrazia e cerca di «liberare il popolo dallo Stato» riducendo il ruolo del governo nella vita pubblica, ha detto Weidel, specificando che vuole vedere «persone sicure di sé» godere della libertà di parola e generare ricchezza.
Weidel si è lamentata del fatto che il suo partito sia stato «inquadrato negativamente» dai media, ringraziando il Musk per una «normale conversazione» in cui non è stata “interrotta” regolarmente.
La copresidente di AfD, che è lesbica è convive con una donna cingalese e due figli adottati, ha ripetutamente respinto i paragoni tra AfD e nazisti, sostenendo che Adolf Hitler non era né un libertario né un conservatore.
Come riportato da Renovatio 21, i servizi di Intelligence interna tedeschi (undesamt für Verfassungsschutz o BfV) negli anni hanno classificato varie volte l’AfD come un gruppo estremista «sospetto». Il partito ha contestato senza successo la designazione in tribunale.
Il Musk e la Weidel hanno attaccato duramente i funzionari dell’UE per aver monitorato le loro conversazioni e per aver praticato la «censura della libertà di parola», convenendo che la libertà di parola è il «fondamento della democrazia», mentre la «censura estrema» ha aiutato Hitler a consolidare il suo potere.
«Per coloro che vogliono la censura, penso che dovrebbero stare attenti a ciò che chiedono perché una volta istituita la censura, è solo questione di tempo prima che quella censura si rivolga contro di te», ha detto Musk.
La Weidel ha espresso sostegno a Israele, descrivendo il suo partito come «l’unico protettore» degli ebrei in Germania. Allo stesso tempo, ha sottolineato che la popolazione di Gaza dovrebbe avere accesso all’acqua potabile e ad altre risorse di base. Il conflitto tra Israele e Palestina è «complicato» e al momento non esiste una soluzione ovvia, ha affermato.
Musk ha proposto misure che, a suo dire, avrebbero contribuito a porre fine ai combattimenti, come l’«eliminazione» di Hamas e di altre forze che cercano la «distruzione» di Israele, chiedendo di «aggiustare» il sistema educativo palestinese. I territori palestinesi dovrebbero essere prosperi, ha detto.
«Penso che ci sia una grande saggezza nel perdono», ha sottolineato Musk. «È l’unico modo per fermare l’infinito ciclo di violenza».
Il conflitto tra Russia e Ucraina dimostra quanto l’UE abbia «rinunciato a tutto» e dipenda dagli USA, ha detto la Weidel, affermando che, mentre le ostilità in corso sono un «grande pericolo» per la sicurezza europea, l’UE è riuscita solo a «intensificare l’intero conflitto [con] la Russia».
«Quello che sta succedendo qui è molto pericoloso», ha affermato, aggiungendo che i paesi dell’UE «non hanno una strategia» e «nessuna linea rossa». Il conflitto potrebbe «sfociare in uno scambio nucleare», ha avvertito.
Musk ha espresso la speranza che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump possa risolvere rapidamente la crisi, ma ha rifiutato di commentare i piani della nuova amministrazione, sostenendo che prolungare il conflitto non farebbe altro che indebolire l’Ucraina, che è un «Paese più piccolo» e non può permettersi perdite ingenti.
Interrogato da Weidel sul ragionamento alla base del suo desiderio di colonizzare Marte, Musk ha detto che è un «modo per garantire la sopravvivenza a lungo termine della vita come la conosciamo». L’impresa potrebbe preservare l’umanità in caso di un disastro globale naturale o provocato dall’uomo, ha sostenuto.
C’è un «rischio aggiuntivo per gli umani che potremmo distruggere noi stessi», ha detto Musk, avvertendo che la «finestra di opportunità» potrebbe essere più breve di quanto le persone si aspettino.
Mettere piede su Marte «non riguarda tanto bandiere e impronte», ma la creazione di una colonia autosufficiente che potrebbe richiedere «un milione di tonnellate di carico» e un milione di persone, ha detto Musk.
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Immagine © Superbass via Wikimedia pubblicatqa su licenza CC-BY-SA-4.0; immagine tagliata
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Trump dice che risolvere Gaza potrebbe non bastare per andare in paradiso

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Essere euroscettici oggi. Renovatio 21 intervista l’onorevole Antonio Maria Rinaldi

Che fine ha fatto l’euroscetticismo? Renovatio 21 ha intervistato l’economista post-keynesiano Antonio Maria Rinaldi, già fondatore di Alternativa per l’Italia e oggi deputato della Lega a Roma, dopo l’esperienza dal 2019 al 2024 come europarlamentare a Bruxelles.
Partirei dalla sua esperienza al Parlamento europeo. Molti dei suoi interventi sono stati spesso di critica verso l’establishment europeista. Quanta libertà di movimento e di parola ha un parlamentare europeo e quanto incide, di fatto, un voto al parlamento europeo?
Bisogna fare una distinzione. La prima distinzione è il movimento che ha un parlamentare europeo nell’ambito del proprio partito politico, ed è una cosa. Per quanto riguarda invece la sua funzione come parlamentare per poter modificare qualcosa nella struttura europea, è un’altra. Per la prima cosa, per quanto uno può essere indipendente, posso dire quello che mi riguarda.
Come ho detto più volte pubblicamente, io nella Lega ho avuto la massima e assoluta libertà. Non sono mai stato censurato, ma anzi sono sempre stato caldeggiato ad andare avanti e quindi non posso altro che ringraziare, perché a dire la verità, non avendo mai svolto nessuna funzione politica prima della mia elezione a parlamentare europeo, avevo paura che entrando sarei stato condizionato. Invece no. La mia esperienza mi dice anche che altri partiti nei confronti dei propri esponenti sono diversi, ossia che sono estremamente condizionati e devono seguire di più quelle che dice il partito, diciamo così. Io ho avuto la fortuna di non avere questo condizionamento.
Per quanto riguarda l’azione in generale di un parlamentare europeo nell’ambito delle proprie funzioni all’interno dell’emiciclo, a dire la verità sono pochissime. Anzi scarsissime. Viene quasi l’idea che il Parlamento europeo sia un’istituzione fatta apposta per far credere ai cittadini europei di contare qualche cosa, ma quando in effetti contano poco. Perché la sola parola Parlamento rimanda ai parlamenti nazionali. Non è assolutamente così.
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La battaglia dell’euro appare un po’ sopita in questo momento, ma in futuro c’è qualche speranza che questa moneta unica possa cambiare rispetto all’assetto che ha in questo momento?
Sarò lapidario. Non ho la palla di vetro, però una cosa la posso dire senza problemi: fintanto che l’euro creava problemi ai Paesi PIGS, Italia compresa, nessuno ha sentito l’esigenza di cambiare qualcosa. In questo momento in cui l’Italia fortunatamente è in una situazione di forza per una stabilità politica e ha dimostrato più di tutti di riuscire a rimettere in ordine i propri conti, ci troviamo in una situazione in cui i cosiddetti «padroni del vapore», Francia e Germania, si trovano invece per la prima volta in serissimi problemi.
Non credo di essere un falso profeta, ma cambieranno le regole per loro. Regole che loro stessi hanno dettato quando è stata scritta Maastricht. Se non lo faranno molto probabilmente tutta la costituzione europea avrà vita breve, perché non ci sono i presupposti per cui possa andare avanti.
Cosa accade con l’euro digitale?
La questione è stata esaminata quando negli anni passati ho fatto parte della commissione ECON e chiaramente del dibattito. Posso dire una cosa: l’Europa ha un vizio in generale e cioè è regolamenta all’interno senza tener conto di quello che succede nel resto del mondo. O ci si mette d’accordo tutti, altrimenti non ha senso per quanto riguarda la valuta digitale se noi non cerchiamo di fare un qualche cosa di comune accordo con tutti gli altri attori mondiali. Rischiamo di fare un buco nell’acqua, anche perché la globalizzazione dei mercati, volente o nolente, fa sì che noi possiamo regolamentare quello che ci pare, ma poi chiaramente il mondo è fatto in maniera tale per il quale con la globalizzazione ci sfugge tutto subito.
I contratti farmaceutici Pfizer hanno mostrato un serio problema di trasparenza e lei in sede di Parlamento europeo ha vissuto la vicenda ed ha anche visionato parte di quella documentazione.
Stai parlando con colui il quale ha fatto, insieme ad altri colleghi, la famosa interrogazione alla commissione per conoscere i contenuti dei celeberrimi messaggini intercorsi fra la signora Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. Ci hanno risposto in maniera estremamente evasiva, come era ovvio, però ho visto che ultimamente la procura belga si sta muovendo, quindi chissà.
Abbiamo fatto bene ad andare avanti, anche perché siamo convinti che contratti di quel genere non è che si possano decidere sul telefonino. Con il telefonino possiamo decidere dove andare a mangiare la pizza, ma non contratti di quel genere che hanno avuto un peso specifico importante, perché ce lo ricordiamo tutti quel periodo. Quantomeno avere un minimo di trasparenza e di protocollo. Evidentemente queste persone non hanno mai lavorato nell’economia reale, perché in genere si protocolla tutto con tanto di numero, sia in entrata che in uscita, con delle mail. Perché non lo hanno fatto anche loro, ma lo hanno fatto tramite messaggino di WhatsApp come fanno i liceali? Eh no, mi dispiace, così non si fa.
L’Europa post pandemica ha imposto delle politiche green che al momento sta ampiamente ritrattando. Vi è invece una corsa al riarmo. Dove sta puntando l’obiettivo dell’economia dell’Unione europea?
L’economia green così come è stata concepita e realizzata – e non ho difficoltà a sostenerlo perché l’ho detto in aula diverse volte nel peggiore dei modi possibili – ha affidato solo all’elettrico la transizione, quando invece era possibile, col principio della neutralità, poter usufruire anche di altre tecnologie. C’è sempre un motivo e ricordiamo che la precedente legislatura, l’XI, quella dal 2019 al 2014, la signora Ursula von der Leyen si reggeva con una maggioranza dove naturalmente c’era il PPE, il partito popolare europeo, dove la faceva da padrone la compagine tedesca, e quel governo era supportato anche dai verdi e quindi doveva per forza riflettere certi dogmi per non modificare gli equilibri di casa anche in Europa.
Abbiamo visto le conseguenze. Oggi non ci sono più certe forze al governo della nuova coalizione e vedo che per la von der Leyen è cambiato il vento, perché osserviamo che le aziende tedesche stanno chiudendo, la Volkswagen sta chiudendo degli stabilimenti, come tantissime altre case automobilistiche che stanno riducendo drasticamente il proprio personale, e stanno rivedendo le cose. Vediamo cosa faranno. Vediamo se ammettono di aver fatto degli errori così macroscopici.
Di errori ne hanno fatti tanti e continuano, purtroppo, a farne ancora tanti.
Le posso fare una domanda personale?
Prego.
Lei ha un figlio con una disabilità e ho visto che non ne ha parlato in moltissime sue interviste. Immagino tutte le vostre difficoltà emotive, ma anche di carattere pratico. Ecco, la politica attiva come si pone in concreto dinnanzi a queste problematiche che molte famiglie devono affrontare?
Io facevo parte a Bruxelles anche di un intergruppo sulla disabilità per ovvi motivi. Una volta feci un bell’intervento in aula, molto forte, in cui dissi: «In questo momento vi parlo come padre di un ragazzo disabile, perché l’Europa ha totalmente disatteso le aspettative e le giuste istanze di questo mondo. Adesso invece parlo da membro di questo parlamento e voi non ve ne state assolutamente all’interno occupando. Siete molto sensibili a tantissime cose, ma io credo» – e questa è la frase che ho detto forte – «che la civiltà di un popolo si misuri con l’attenzione che rivolge nei confronti delle persone disabili e qui purtroppo l’Europa non è civile».
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Lei insegna all’università. C’è una vera libertà di insegnamento all’interno degli atenei italiani?
No. L’università dovrebbe essere il tempio del confronto. Chiunque può esprimersi in maniera democratica e civile e non certo in maniera manesca, ma questo vedo che non avviene né in Italia, né nel resto del mondo. D’altronde noi abbiamo delle università in cui è stato negato di poter parlare a un papa. Adesso sto vedendo che si stanno chiudendo i portoni a professori di religione ebraica, il che mi sembra veramente vergognoso. Mi ritornano in mente le evocazioni di quello che è avvenuto prima della guerra. Si vede che la storia non ha insegnato assolutamente nulla.
Chiunque, ripeto chiunque, di qualsiasi colore politico, in maniera democratica e civile dovrebbe potersi esprimersi in qualsiasi università. È alla base del concetto stesso dell’università, altrimenti non è un’università.
Torneremo a un’Europa di Stati veramente sovrani?
Qui c’è una specie di cortocircuito. Noi siamo chiamati i cosiddetti «sovranisti», perché ribadiamo che la sovranità appartiene esclusivamente al popolo. L’unione europea che combatte questi sovranismi di fatto è il primo sovranista, perché vuole evocare a sé questa sovranità per toglierla ai vari Paesi membri che l’hanno ottenuta con il suffragio universale sancito nelle costituzioni.
Cioè, tu mi vuoi togliere la sovranità per prendertela te, però tu da chi sei investito? Io, come paese, sono investito dal popolo, tu no! Solo da burocrati che non si sa chi è che ce li ha messi e a chi rispondono – magari qualche domanda ce la facciamo e qualche risposta la vediamo – e quindi si tratta di un trasferimento di sovranità da un soggetto che è titolato ad averla, che è lo Stato per mezzo del suffragio universale, a un’entità che esercita una sovranità senza averne titolo di validità. Questo è il vero problema.
Prof. Rinaldi, grazie.
Grazie a lei.
Francesco Rondolini
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Zelens’kyj priva della cittadinanza i suoi oppositori

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