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Terrorismo

Islamabad crea nuova forza paramilitare: l’opposizione teme repressione politica

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Il governo pakistano ha approvato un’ordinanza per riformare la Frontier Constabulary in una nuova forza paramilitare con competenza nazionale, ribattezzata Federal Constabulary. Sarà operativa in tutte le province e territori, con compiti di sicurezza interna e antiterrorismo. Ma per l’opposizione e gli attivisti si tratta di uno strumento che rischia di essere usato per reprimere il dissenso, soprattutto in vista delle proteste annunciate dal partito di Imran Khan.

 

Il governo del Pakistan ha approvato la trasformazione delle forze di sicurezza di frontiera in una squadra paramilitare operativa in tutte le province e i territori del Paese. Con questa decisione, formalizzata domenica scorsa tramite un’ordinanza del presidente Asif Ali Zardari, la Frontier Constabulary viene ribattezzata Federal Constabulary, a cui sono state attribuite la sicurezza interna, le operazioni antiterrorismo e la gestione dell’ordine pubblico, compreso il controllo delle rivolte, secondo una bozza del decreto diffusa dall’emittente televisiva Dunya News.

 

«Poiché il Senato e l’Assemblea nazionale non sono in sessione e il Presidente della Repubblica islamica del Pakistan è convinto che sussistano circostanze che rendano necessario adottare misure immediate», si legge nel documento firmato dal presidente.

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L’annuncio arriva dopo che il principale partito di opposizione, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) ha convocato per il 5 agosto una nuova serie di proteste su scala nazionale. La data non è casuale: segna il secondo anniversario dell’arresto di Imran Khan, il leader del partito, attualmente in carcere con diverse accuse che i suoi sostenitori ritengono motivate politicamente. Le manifestazioni organizzate dal PTI negli ultimi due anni sono spesso sfociate in violenze contro le forze di polizia.

 

«La Federal Constabulary sarà una nuova forza, più forte, creata per rafforzare la sicurezza nazionale», ha dichiarato il ministro dell’Interno Talal Chaudhry durante una conferenza stampa che si è tenuta a Faisalabad, e a cui ha preso parte anche il comandante della FC, Riaz Nazir Gara. Il nuovo corpo manterrà un’identità distinta dalla polizia federale, ma sarà coordinata da ufficiali del Police Service of Pakistan nominati dal governo, ha continuato il ministro.

 

Secondo il governo, la conversione della FC in una forza paramilitare nazionale è necessaria per rispondere alle «nuove sfide alle sicurezza», inclusi i disastri naturali e vari tipi di emergenze. Finora nella FC venivano reclutati giovani provenienti dalla provincia del Khyber Pakhtunkhwa, la regione al confine con l’Afghanistan che ha segnato un importante aumento degli attentati terroristici negli ultimi anni. Ora il reclutamento sarà aperto a tutti i cittadini pakistani, ha annunciato il governo pakistano, e la spesa sarà interamente a carico del bilancio federale, senza gravare sui fondi provinciali.

 

I sostenitori del PTI hanno denunciato il rischio che la nuova forza venga dispiegata per reprimere le manifestazioni dell’opposizione. «La riforma dovrebbe essere discussa in Parlamento e non imposta per decreto», ha affermato il portavoce del partito Zulfikar Bukhari, ricordando che «in passato leggi simili sono state usate per arrestare decine di membri e sostenitori del PTI». Anche la Commissione per i diritti umani del Pakistan, attraverso le dichiarazioni del segretario Haris Khalique, ha espresso «allarme per la ristrutturazione delle forze di sicurezza senza alcun dibattito pubblico».

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La Frontier Constabulary era stata fondata in epoca coloniale per mantenere l’ordine nelle aree di frontiera, conducendo anche operazioni contro il contrabbando di stupefacenti e sostenendo le autorità civili durante eventi sensibili, come le vaccinazioni contro la poliomielite, spesso prese di mira dagli attentatori terroristici che fanno parte dei talebani pakistani, noti anche come TTP, e che mirano alla creazione di un Emirato islamico come in Afghanistan.

 

Il governo sostiene che la riforma servirà a correggere le disparità di trattamento tra l’FC e le altre forze di sicurezza: «Nonostante stipendi limitati e pochi privilegi, il personale dell’FC ha servito la nazione con incrollabile dedizione» ha dichiarato Chaudhry. «La ristrutturazione aiuterà a garantire che il personale riceva stipendi, formazione e benefici pari a quelli delle altre forze di sicurezza nazionale», ha aggiunto.

 

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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine di U.S. Embassy in Pakistan via Flickr pubblicata su licenza

 

 

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Terrorismo

Attacco alla sinagoga di Manchester

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Due ebrei sono stati uccisi in un attacco terroristico che ha coinvolto un’auto e un accoltellamento presso una sinagoga a Manchester, durante lo Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico. Lo ha dichiarato la polizia mancuniana, che ha detto anche di considerare l’episodio un atto di terrorismo.   «L’aggressore, identificato come Jihad Al-Shamie, 35 anni, cittadino britannico di origine siriana, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco sul posto», ha riferito la polizia secondo il servizio della BBC. «Tre persone sono ancora in ospedale con ferite gravi.»   L’attacco è iniziato alle 09:31 di giovedì, quando la polizia ha ricevuto segnalazioni di un’auto che si dirigeva verso i cittadini e di un accoltellamento nella sinagoga di Heaton Park. «Gli agenti hanno dichiarato l’incidente grave, raggiungendo la scena in sette minuti e neutralizzando il sospettato alle 09:38», ha aggiunto la polizia della Greater Manchester.  

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I fedeli ebrei sono stati trattenuti all’interno della sinagoga mentre l’area veniva messa in sicurezza. «Il coraggio immediato di fedeli e personale di sicurezza ha impedito all’aggressore di entrare nell’edificio», ha sottolineato la polizia.   La polizia ha attivato il protocollo «Platone», la risposta di emergenza per i marauding terrorist attack (MTA), ossia incidenti rapidi e di grandi impatto che coinvolge aggressori che utilizzano armi come veicoli, coltelli, armi da fuoco o esplosivi per cagionare danni diffusi.   Un elicottero SAS, noto come «Blue Thunder», è stato avvistato sopra la zona, parte di una risposta antiterrorismo nazionale. L’area è stata transennata, con vigili del fuoco e ambulanze sul posto.   Il capo della polizia antiterrorismo ha confermato in una conferenza a New Scotland Yard che l’attacco è considerato terroristico. Il primo ministro ha definito l’attacco «terribile», interrompendo un vertice in Danimarca per presiedere una riunione di emergenza Cobra a Londra.   «Si ritiene che il sospettato, Jihad Al-Shamie, sia arrivato nel Regno Unito da piccolo, ottenendo la cittadinanza britannica nel 2006», ha detto la polizia, precisando che indossava un giubbotto simile a un ordigno esplosivo, rivelatosi non funzionante. Secondo l’agenzia PA, il nome del sospettato non risultava nei registri antiterrorismo, ma sono in corso ulteriori verifiche.

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«Tre sospettati, due uomini sulla trentina e una donna sulla sessantina, sono stati arrestati per commissione, preparazione e istigazione ad atti di terrorismo», ha aggiunto la polizia.   Un ebreo ha dichiarato al Times: «È il giorno più sacro dell’anno e ci rendiamo conto che non c’è più un posto [sicuro] per gli ebrei in Gran Bretagna. È finita». L’ambasciata israeliana ha dichiarato al quotidiano britannico che l’attacco è stato «abominevole e profondamente angosciante».   «L’ ambasciata d’Israele nel Regno Unito condanna l’attacco compiuto oggi in occasione dello Yom Kippur alla sinagoga della congregazione ebraica di Heaton Park a Manchester», ha proseguito l’ambasciata, aggiungendo: “Che un simile atto di violenza venga perpetrato nel giorno più sacro del calendario ebraico, in un luogo di preghiera e di comunità, è abominevole e profondamente angosciante “.   Negli scorsi giorni i procuratori tedeschi avevano arrestato tre presunti membri di Hamas che si sarebbero procurati armi «per assassinii contro istituzioni israeliane o ebraiche».

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Esplosioni a Monaco durante l’Oktoberfesta

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Una persona è stata trovata morta e un’altra ferita a Monaco di Baviera dopo che in città sono stati segnalati diversi spari ed esplosioni. Lo riporta il tabloide tedesco Bild.

 

Questa mattina, un’importante operazione congiunta di polizia e vigili del fuoco è stata condotta nel quartiere di Lerchenau, a nord di Monaco, con l’intervento di unità speciali ed esperti di esplosivi e l’istituzione di cordoni di sicurezza, ha riferito l’agenzia. La polizia ha confermato l’operazione, invitando i cittadini a evitare l’area.

 

Di conseguenza, dal mattino la festa è stata sospesa. I giornali parlano del ritrovamento da parte della polizia di una lettera di minacce contro la popolarissima manifestazione.

 

Secondo la Bild, «è stato trovato il corpo di un uomo», che potrebbe aver collocato esplosivi nella casa dei suoi genitori, averla incendiata e poi essersi suicidato. Almeno un’altra persona è stata trovata con ferite da arma da fuoco, ha riportato il quotidiano, senza fornire ulteriori dettagli o confermare un collegamento tra i due eventi.

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La polizia ha dichiarato che non vi era «nessun pericolo per la popolazione», specificando successivamente che «stavano rispondendo a un incidente causato da un edificio residenziale in fiamme», aggiungendo che «si sono uditi forti rumori di colpi» ed è stata trovata «una persona ferita che potrebbe essere collegata all’incidente».

 

Le autorità hanno chiarito che l’episodio non è legato all’Oktoberfest, il celebre festival della birra di Monaco. La 190ª edizione, in corso dal 20 settembre al 5 ottobre 2025, attira solitamente fino a 6 milioni di visitatori, con misure di sicurezza rafforzate.

 

Alle 17:30 fa le autorità, per bocca del sindaco di Monaco di Baviera Dieter Reiter, hanno riaperto l’Oktoberfest dopo aver svolto controlli e perquisizioni. Secondo Reiter si trattava di una minaccia concreta ed esisterebbe,a provarlo, «una lettera della persona coinvolta nei fatti di questa mattina».

 

Inizialmente, gli inquirenti avevano considerato un possibile legame con ambienti Antifa, in seguito alla pubblicazione di un testo di rivendicazione sul sito indymedia.org. Tuttavia, nelle ultime ore, la polizia tedesca sembra propensa a scartare questa ipotesi dalle indagini sull’esplosione.

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Immagine di Jan Czeczotka via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

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Terrorismo

Politico dell’opposizione armena ucciso a colpi d’arma da fuoco

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Un esponente dell’opposizione armena è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione insieme a un’altra persona, ha comunicato la polizia mercoledì.   Volodya Grigoryan è stato ucciso insieme a un amico, un agente di polizia in visita, nella sua casa in un villaggio della regione di Armavir. Un terzo individuo è rimasto ferito nell’attacco. Grigoryan aveva precedentemente ricoperto il ruolo di sindaco della stessa regione.   Secondo le informazioni, l’assalitore, che indossava una maschera, ha aperto il fuoco con un’arma automatica contro Grigoryan e altre persone riunite nel cortile anteriore della proprietà. Il sospettato è tuttora in fuga, ha dichiarato l’investigatore capo Artak Ovannisyan ai giornalisti. Data l’importanza del caso, sarà gestito dalla Commissione Investigativa anziché dalla polizia locale.   Le immagini diffuse dai media armeni mostrano il presunto aggressore colpire le tre vittime da lontano, facendole cadere, per poi avvicinarsi e sparare ulteriori colpi. L’attacco sarebbe avvenuto poco prima di mezzanotte di martedì.  

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Le autorità non hanno né confermato né smentito le ipotesi dei media secondo cui l’omicidio potrebbe essere legato a una faida che coinvolgerebbe il fratello di Grigoryan, sospettato di un attacco mortale a febbraio contro l’abitazione di un funzionario locale.   Grigoryan, 42 anni, era stato eletto a fine marzo capo del comune di Parakar, candidandosi come oppositore del partito al governo «Contratto Civile», e guidava la fazione del partito di opposizione «Paese della Vita» nel consiglio di amministrazione locale.

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