Spirito
Il papa attacca un malato in ospedale
Uno pensava di avere visto il fondo, in questi anni.
Il papa che canzona le famiglie numerose («Essere cattolici non significa fare figli come conigli»).
Il papa bugiardo, che nega di essere stato informato di una storia di pedofilia in Cile, ma viene sbugiardato dal cardinale O’Malley che ricorda di avergli consegnato la lettera a mano.
Il papa che invoca la violenza («se uno offende mia madre gli do un pugno»). Il papa picchiatore.
E invece no.
In un episodio del suo infallibile «magistero aereo», tornando dal suo viaggio in Centro Europa il Papa ha concesso ai giornalisti un ulteriore spot sacro per il vaccino.
«In Vaticano tutti vaccinati, tranne un piccolo gruppetto si deve capire come aiutarli» ha dichiarato Bergoglio, Capo di Stato che si bea della vaccinazione al 100% come un premier israeliano qualunque.
In pratica, il papa ha attaccato un malato. Un cardinale, un suo sottoposto. Un uomo che sta male. Potevamo aspettarci un augurio? Una preghiera? No. Potevamo aspettarci, semplicemente, il silenzio? No
L’attenzione cade, tuttavia, alla menzione di queste povere creature non vaccinate «da aiutare».
Non pago, ha attaccato un cardinale, da lui definito «negazionista», che ha preso il COVID e, dopo essere stato attaccato ad un ventilatore, è ancora in ospedale.
«Anche nel collegio cardinalizio ci sono negazionisti e uno di questi è ricoverato con il virus, ironia della vita».
Tutto il mondo ha capito che sta parlando del cardinale americano Raymond Leo Burke. Il prelato considerato dalla stampa il capo di una fronda di conservatori che, già in passato, con l’arrivo di Bergoglio, era allontanato da vari incarichi.
Burke, 73 anni, di recente ha avuto il COVID, a quanto pare di capire in forma anche grave, al punto da necessitare anche della respirazione assistita. Renovatio 21, qualche settimana fa, ha chiesto ai lettori di pregare per lui. Ora pare stare meglio, tuttavia è ancora ricoverato.
In pratica, il papa ha attaccato un malato. Un cardinale, un suo sottoposto. Un uomo che sta male. Potevamo aspettarci un augurio? Una preghiera? No. Potevamo aspettarci, semplicemente, il silenzio? No.
Come sa chi segue Renovatio 21 da qualche anno, la cosa ci riguarda da vicino.
Il cardinale Burke partecipò come relatore al Convegno organizzato da Renovatio 21 a Roma «Fede, Scienza e Coscienza», il 13 febbraio 2019 – un anno prima della catastrofe pandemica. Era il nostro tentativo di portare il mondo cattolico a considerare il tema dei vaccini, che consideravamo non solo importante dal punto di vista etico, ma fondamentale per il futuro inquietante di cui stavamo raccogliendo gli indizi.
Il cardinale Burke partecipò come relatore al Convegno organizzato da Renovatio 21 a Roma «Fede, Scienza e Coscienza», il 13 febbraio 2019
Tutto il Convegno di Roma era incentrato sul tema delle linee cellulari da feto abortito usate per i vaccini – e nei vaccini. L’idea era, grazie anche alla partecipazione di un alto membro della gerarchia ecclesiastica, quella di porre le basi per costruire un’opposizione all’obbligo vaccinale incentrata sull’obiezione di coscienza. La missione, come visibile a tutti, non è stata completata. Per colpa nostra, di certo, ma non solo.
Ad ogni modo, il cardinale partecipò, esponendosi – dopo che la chiesa aveva nel 2017 sostenuto l’obbligo vaccinale della legge Lorenzin – con un coraggio davvero esemplare.
Potrebbe essere che il cardinale negli ultimi mesi abbia cambiato idea su vaccino e linee cellulari. In realtà, ora non ha importanza. Perché Burke si era scagliato contro l’intero sistema sorto attorno al COVID. Lockdown. Chiese chiuse. Tensioni politiche. L’immane potere della Cina popolare che fa capolino.
L’anno passato, in un’omelia da una chiesa del Wisconsin, mise tutto in fila. Parlò del Grande Reset. Era una sorta di manifesto di resistenza cristiana al mondialismo pandemico.
Ora, colpendo Burke, Bergoglio colpisce anche quelle parole. Attacca un uomo malato, pur di disintegrare il dissenso verso un mondo fatto di vaccini e libertà negate. Il mondo con l’amuchina nell’acquasantiera, guanti di lattice per l’Eucarestia; un Nuovo Ordine Biotico basato materialmente sull’assassinio dei feti e sulla distruzione della dignità umana.
Stiamo vedendo il potere religioso allinearsi totalmente a quello del progressismo mondialista internazionale – avrete visto, il segretario CEI cardinale Bassetti che parla di Draghi come l’«uomo della provvidenza», definizione, per chi lo ricorda usata anche per un altro statista italiano anni fa…
Ora, colpendo Burke, Bergoglio colpisce anche quelle parole. Attacca un uomo malato, pur di disintegrare il dissenso verso un mondo fatto di vaccini e libertà negate. Il mondo con l’amuchina nell’acquasantiera, guanti di lattice per l’Eucarestia; un Nuovo Ordine Biotico basato materialmente sull’assassinio dei feti e sulla distruzione della dignità umana
Non ci stupiamo: tutto il COVID, ripetiamo, è solo un processo di allineamento. Media, politica, sanità – tutto deve confluire in un’unica narrativa, un un’unica macchina, e ciò che non riesce a rientrarvi – le masse difformi – vanno semplicemente non solo derise e condannate, ma disintegrate, sacrificate, annichilite.
Il papa del vaccino – farmaco che, ha scritto Renovatio 21 pochi giorni fa, parrebbe molto caro alla storia della massoneria – fa il suo lavoro. Dei rapporti tra Vaticano e Big Pharma si mormora da anni, almeno dai tempi di «Sua Sanità» il cardinale Angelini, e soprattutto con Bergoglio, con convegni di genetica e farmaceutica ospitati in Cappella Sistina (suonava la chitarra The Edge, il socio di Bono, che si vede era impegnato con l’amicissimo Soros).
Il papa vaccinatore, il «papa del battesimo di Satana», come lo abbiamo definito, assolve al suo compito non curandosi di attaccare un uomo di Cristo, anziano e malato, in ospedale.
Cosa possiamo chiedere a questo punto al Signore, se non, davvero, un Grande Reset della gerarchia cattolica? Un reboot totale, spietato, che cacci dal tempio i profittatori e gli uomini crudeli, che faccia sparire dal Sacro Palazzo i massoni e i perversi.
Una rigenerazione che premi davvero gli afflitti, i miti, gli assetati di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, i costruttori di pace, i perseguitati – gli ultimi, i veri ultimi.
Caro lettore, preghiamo perché arrivi quel momento, per i cristiani e per gli esseri umani tutti.
Preghiamo per questa Rinovazione.
Roberto Dal Bosco
Spirito
Il cardinale Zen risponde alle critiche del sacerdote cinese e avverte che la Chiesa potrebbe imitare il crollo anglicano
Il cardinale Joseph Zen, 93enne vescovo emerito di Hong Kong, ha risposto a un articolo di un sacerdote cinese che accusava coloro che, come Zen, criticano l’ultima nomina episcopale nella Cina continentale di mostrare «stupidità», «malizia» o una «personalità distorta». Lo riporta LifeSite.
Nel suo articolo che celebrava il ritiro del vescovo Zhang Weizhu dalla diocesi di Xinxiang e la consacrazione del vescovo Li Jianlin, padre Han Qingping ha accusato Zen in termini appena velati: «se qualcuno, semplicemente perché la sceneggiatura non si sviluppa secondo le proprie aspettative, allora “nega o addirittura ricorre a dicerie e calunnie” (della bella scena sopra menzionata)… questa è puramente una manifestazione del fatto che “non è stupido” ma “malvagio” o “ha un disturbo della personalità”, proprio come un certo cardinale».
«Questo mi ha toccato nel profondo», ha risposto il cardinale Zen sul suo blog personale, pubblicato in lingua inglese su X. «Non ammetto di essere una “cattiva persona” o di avere un “disturbo della personalità”, ma sono davvero abbastanza “stupido” da “prenderla sul personale”».
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«Per sfogare il suo risentimento verso questo malvagio cardinale, padre Han improvvisamente devia dall’argomento nel paragrafo finale per parlare del cosiddetto sinodo sulla “sinodalità”», ha osservato Sua Eminenza.
«Ciò che ho definito “comportamento suicida della Chiesa” non si riferisce all’intero cosiddetto sinodo, né all’intera questione della “sinodalità”; si riferisce solo all”attuazione della cosiddetta fase esecutiva del Sinodo basata sul cosiddetto Documento conclusivo”», ha spiegato il porporato.
Il cardinale Zen ha affermato che l’attuazione del documento finale rischia di creare disunità nella Chiesa.
«Sia il segretario generale del sinodo che il suo relatore ammettono che diverse diocesi possono avere interpretazioni molto diverse di quel documento (da un sostegno entusiastico a una forte opposizione); secondo queste diverse interpretazioni, diverse regioni avranno “prove” diverse», ha scritto il principe di Santa Romana Chiesa.
«In definitiva, la nostra Chiesa non ha forse accettato lo stesso tipo di ‘diversità’ della Comunione anglicana?», ha chiesto il cardinale, avvertendo che la Chiesa cattolica romana potrebbe presto trovarsi ad affrontare un futuro disastroso simile: «di conseguenza, la Chiesa d’Inghilterra conserva solo circa il 10% dei credenti anglicani del mondo; il restante ottanta percento si è separato per formare la Global Anglican Future Conference, non accettando più la guida spirituale dell’arcivescovo di Canterbury!»
Papa Francesco si è lasciato alle spalle «caos e divisione», aveva scritto il porporato di Hong Kongo in un post sul blog di novembre. «La nostra più grande speranza è che papa Leone unisca la Chiesa sul fondamento della verità, radunandoci tutti nella missione dell’evangelizzazione. Dobbiamo offrire le nostre preghiere e i nostri sacrifici per papa Leone».
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Il cardinale Zen non ha esitato a condividere le sue preoccupazioni sul processo sinodale. Dopo la morte di Francesco, Sua Eminenza aveva avvertito gli elettori prima del conclave che la Chiesa si trova ad affrontare una «questione di vita o di morte» mentre si confronta con esso. In un commento pubblicato nel febbraio 2024, Sua Eminenza aveva affermato di sperare che «questo Sinodo sulla “sinodalità” possa concludersi con successo».
Per molti anni, lo Zen ha rimproverato il Vaticano per la sua indulgenza nei confronti del Partito Comunista Cinese in merito alla nomina dei vescovi. Allo stesso tempo, ha concluso il suo post sottolineando la sua devozione alla Cattedra di San Pietro.
«La mia critica a certe azioni papali nasce proprio dalla mia profonda riverenza per il Papa», ha affermato, citando diversi versetti del Vangelo, tra cui Matteo 14 e Luca 22, che fanno riferimento al momento in cui San Pietro – che non era ancora papa – dubitò di Nostro Signore mentre camminava sulle acque e quando Cristo gli disse che lo avrebbe rinnegato tre volte, rispettivamente.
A ottobre, il cardinale Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT all’interno della Basilica di San Pietro. «Il Vaticano era a conoscenza di questo evento in anticipo, ma non ha emesso alcuna condanna in seguito. Lo troviamo davvero incomprensibile!», ha esclamato, chiedendo che venissero compiuti sacrifici di preghiera e digiuno.
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L’arcivescovo Gänswein esorta papa Leone a porre fine alle restrizioni sulle messe in latino
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Spirito
Ecône, 17 nuovi membri ammessi alla FSSPX
L’8 dicembre 2025, festa dell’Immacolata Concezione, 17 seminaristi del secondo anno del Seminario San Pio X di Ecône hanno pronunciato il loro primo impegno nella FSSPX alla presenza di Padre Davide Pagliarani, Superiore Generale.
Questi seminaristi sono ora membri della Fraternità e riceveranno la tonsura il prossimo febbraio, un passo preliminare prima di ricevere gli ordini sacri. Tra loro ci sono uno spagnolo, quindici francesi e uno svizzero.

Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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