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Il figlio della principessa norvegese arrestato per presunto stupro. Un’altra principessa parte con lo sciamano

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Il figlio della principessa ereditaria norvegese Mette-Marit è stato arrestato con l’accusa di stupro, hanno riferito martedì i media locali, citando la polizia.

 

Il 27enne Marius Borg Hoiby è stato arrestato lunedì sera a Oslo con l’accusa preliminare di aver avuto «rapporti sessuali con qualcuno che è incosciente o per altri motivi incapace di resistere all’atto», secondo una dichiarazione della polizia.

 

Hoiby, il figlio maggiore della principessa ereditaria di Norvegia, è nato da una relazione precedente al matrimonio di Mette-Marit con il principe ereditario Haakon, erede al trono norvegese. Non ha alcun titolo reale o doveri ufficiali.

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La polizia non ha specificato quando è avvenuto il presunto stupro, osservando solo che «la vittima non deve essere stata in grado di resistere all’atto», hanno affermato i media norvegesi, aggiungendo che Hoiby ha negato l’accusa.

 

«Hoiby non si è dichiarato colpevole dopo l’accusa estesa. Collabora bene con la polizia e vuole spiegarsi», ha detto il suo avvocato all’emittente norvegese NRK.

 

Era stato precedentemente arrestato ad agosto dopo aver presumibilmente aggredito la sua ex fidanzata nel suo appartamento a Oslo. L’uomo era stato inizialmente accusato di lesioni personali e danneggiamento criminale ed è stato rilasciato. I dettagli non erano chiari, ma la polizia ha affermato che c’era «una relazione tra il sospettato e la vittima».

 

Secondo i media norvegesi, la polizia ha trovato un coltello conficcato in una delle pareti della camera da letto della donna in quel momento. È stato arrestato di nuovo a settembre per presunta violazione di un ordine restrittivo.

 

Secondo quanto riportato dai media, Hoiby era in macchina con la presunta vittima dell’incidente di agosto quando è stato arrestato dalla polizia lunedì poco dopo le 23:00 ora locale e ora si trova in un centro di detenzione. L’avvocato della donna che sarebbe stata violentata, ha detto che «sta attraversando un periodo difficile», dichiarando a NRK che era stata la polizia, non la donna, a presentare il caso.

 

Hoiby è stato cresciuto dalla coppia reale insieme ai loro due figli, la principessa Ingrid Alexandra, 20 anni, e il principe Sverre Magnus, 18 anni. Dopo il suo arresto a settembre, a quanto si dice, a Hoiby è stato vietato l’accesso alla casa della madre e del patrigno.

 

Sua madre, la futura regina di Norvegia, aveva notizia quando sposò il principe ereditario nel 2001. Prima di incontrare il principe Haakon, Mette-Marit era una madre single e aveva avuto una relazione con il padre di Marius, Morten Borg, che era condannato per violenza, guida in stato di ebbrezza e possesso di cocaina.

 

Anni fa era emerso che nell’ottobre 2012 la principessa Mette-Marit aveva soggiornato a Nuova Delhi per due neonati ottenuti tramite maternità surrogata da due dipendenti gay del palazzo reale di Oslo. Al momento il governo norvegese discuteva dell’utero in affitto scoraggiando la pratica: Mette-Marit invece volò in India dove i due omosessuali non avevano ottenuto il visto di entrata. La real casa di Norvegia a quel punto disse – un po’ contradditoriamente – che lo scopo di Mette-Marit non era assumere una posizione riguardo al tema, ma «aiutare due neonati che erano soli». In che senso i bimbi nati con l’utero in affitto fossero soli (una madre, quanto meno intesa in tal senso per la gestazione pattuita, vi dovrebbe pur esservi stata) il palazzo non lo spiegò.

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La casa reale di Norvegia è stata recentemente nelle cronache anche per la scelta della principessa Marta Luisa, che ha lasciato i suoi doveri di reale per proseguire la sua relazione con lo «sciamano» Durek Verrett, conosciuto negli ambienti delle vedette e facitore di amuleti magici.

 

In una dichiarazione ufficiale, la corte reale ha affermato che Martha Louise non utilizzerà più il titolo di Principessa né si riferirà alla famiglia reale nelle sue iniziative commerciali o sui suoi account sui social media, mentre altri membri della famiglia assumeranno il patrocinio delle organizzazioni da lei sponsorizzate.

 


 

«La principessa sta adottando questa misura per creare una linea di demarcazione più netta tra le sue attività commerciali e il suo ruolo di membro della famiglia reale», si legge nella dichiarazione.

 

 

Marta Luisa, 51 anni, già divorziata, non è estranea alle controversie, avendo perso il titolo di «Sua Altezza Reale» nel 2002, quando affermò di poter parlare con gli angeli e scelse di lavorare come chiaroveggente. Tuttavia, l’ultima mossa è arrivata dopo un’ondata di interesse mediatico per la sua relazione con Durek Verrett, ritenuto «sciamano di sesta generazione».

 

Il Verrett, nato a Sacramento in California, che chiede 1.500 dollari a una consulenza virtuale, ha lavorato con celebrità come Gwyneth Paltrow e Antonio Banderas.

 

Nel suo libro, Spirit Hacking, ha affermato che la mente umana può curare il cancro e usa il suo sito web per vendere medaglioni «ottimizzatori dello spirito» che regolano «gli squilibri nelle relazioni di frequenza per portarti pace» e proteggono l’utente da «incantesimi del malocchio, maledizioni o magia pensata per farti del male».

 

Lo «sciamano», che dice di essere guarito da COVID grazie ad uno di questi amuleti, è stato massacrato dalla stampa norvegese, che lo ha attaccato ed insultato: «Durek Verrett er en svindler» ha scritto la testata economica Finansavisen, dandogli del «truffatore».

 

Marta Luisa e Verrett sono fidanzati. Una volta sposati, Verrett non otterrà un titolo reale né rappresenterà la corte reale, ma «diventerà parte della famiglia reale», ha affermato la dichiarazione della corte.

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Secondo l’enciclopedia online, Verrett in precedenza aveva vissuto apertamente come uomo gay, ed era in una relazione a lungo termine con il suo fidanzato, che lo avrebbe accusato di abusi domestici. Sempre secondo Wikipedia l’uomo «promuove la teoria della cospirazione dei rettiliani e ha affermato di considerarsi un rettiliano. Considera la tecnologia 5G una cospirazione di “coloro che schiavizzano il pianeta”. Afferma di essere stato a conoscenza degli attacchi dell’11 settembre due anni prima che accadessero, ma ha scelto di non intervenire».

 

Sempre secondo Wikipedia, «promuove varie pratiche neosciamaniche radicate nella New Age. Nel suo libro Spirit Hacking promuove diverse visioni pseudoscientifiche. Afferma che il sesso occasionale attrae spiriti sotterranei che lasciano un’impronta all’interno delle vagine delle donne e offre esercizi per “pulire” dette vagine; scrive che i bambini si ammalano di cancro perché lo vogliono; e suggerisce che la chemioterapia non funziona e viene somministrata ai pazienti oncologici solo perché i dottori ci guadagnano».

 

Il livro Spirit Hacking fu al centro di controversie quando Cappelen Damm, uno dei maggiori editori norvegesi, lasciò il libro una settimana prima dell pubblicazione programmata. Il testo fu quindi edito da una casa editrice minore.

 

Verrett ha affermato di essere stata iniziata spiritualmente da una donna americana che si ritiene una principessa croata. Secondo quanto riportato, nonostanto il matrimonio con la ex principessa, ha mantenuto la cittadinanza americana.

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Immagine di Frankie Fouagnthin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
 

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Morta suicida l’accusatrice di Epstein e del principe Andrea

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Virginia Giuffre, una delle principali sopravvissute all’organizzazione dedita al traffico sessuale di esseri umani guidata da Jeffrey Epstein e una delle principali sostenitrici delle vittime di abusi sessuali, si è suicidata all’età di 41 anni, ha dichiarato la sua famiglia in una dichiarazione alla NBC News venerdì.   Giuffre è mancata nella sua fattoria a Neergabby, nell’Australia Occidentale, dove viveva con il marito e i tre figli dal 2019.   «È con il cuore profondamente spezzato che annunciamo che Virginia è morta ieri sera nella sua fattoria nell’Australia Occidentale. Si è suicidata, dopo essere stata vittima per tutta la vita di abusi sessuali e traffico di esseri umani», ha dichiarato la sua famiglia a NBC News.

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L’hanno descritta come «una fiera guerriera nella lotta contro gli abusi sessuali e il traffico sessuale», aggiungendo che «il prezzo degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirne il peso.   Giuffre ha avuto un ruolo determinante nel portare l’attenzione mondiale sulla rete di abusi di Epstein, fornendo informazioni cruciali alle forze dell’ordine che hanno contribuito alla condanna della complice di Epstein, Ghislaine Maxwell, figlia del magnate della stampa britannica finito in disgrazia Robert Maxwell, secondo alcuni spia del Mossad.   La Giuffre anche intentato una causa civile di alto profilo contro il principe Andrea d’Inghilterra, sostenendo che lui avesse abusato sessualmente di lei quando aveva 17 anni. Il caso è stato risolto in via stragiudiziale nel 2022, con il principe Andrea che ha negato le accuse.   Jeffrey Epstein è morto in una cella di un carcere di Nuova York nell’agosto 2019, in attesa del processo per accuse federali di traffico sessuale. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio, sebbene sia rimasta oggetto di un intenso scrutinio pubblico e di diffuse speculazioni, dati i personaggi di alto profilo legati al suo caso.   Non si tratta del primo suicidio tra le ragazze legate al caso Epstein. Documenti giudiziari desecretati lo scorso anno hanno anche rivelato la vicenda di Ruslana Korshunova, una modella kazaka-russa che si è suicidata gettandosi dal suo appartamento di Manhattan nel 2008. Secondo quanto riferito, Korshunova aveva volato sul jet privato di Epstein fino alla sua isola privata, Little St. James, due anni prima della sua morte. Dopo la morte di Korshunova, Giuffre ha ricevuto un’e-mail dal suo avvocato che le chiedeva se conoscesse la giovane modella.

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A marzo, la Giuffre aveva rivelato su Instagram di essere rimasta coinvolta in un incidente stradale con uno scuolabus e di soffrire di insufficienza renale, dichiarando che i medici le avevano dato «quattro giorni di vita» e condividendo una sua foto con lividi visibili. La sua famiglia ha poi chiarito che era stata ricoverata in ospedale e che stava ricevendo cure mediche.   Suo fratello, Danny Wilson, ha dichiarato alla NBC News che aveva provato «un vero dolore fisico» e «soffriva di insufficienza renale», ma che «il dolore mentale era peggiore».   L’avvocato di Giuffre, Sigrid McCawley, l’ha descritta come «una cara amica e un’incredibile paladina delle altre vittime», mentre il suo rappresentante, Dini von Mueffling, ha affermato: «Virginia è stata una delle persone più straordinarie che abbia mai avuto l’onore di conoscere».   La Giuffre, al secolo Virgina Roberts, aveva fondato Victims Refuse Silence, un’organizzazione no-profit negli Stati Uniti, nel 2015, rilanciata con il nome Speak Out, Act, Reclaim (SOAR) nel novembre 2021.   Originaria della capitale della California Sacramento, aveva raccontato di una storia di abusi dentro e fuori casa prima ancora di compiere 14 anni. Il padre lavorava come manager delle pulizie a Mar-a-Lago, dove aveva poi lavorato lei stessa. La Giuffre mai ha detto parole negative nei confronti di Donald Trump.   Qui avrebbe conosciuto Ghislaine Maxwell, che, con la scusa del massaggio professionale, la introdusse a Jeffrey Epstein. Secondo i racconti della ragazza, entrambi abusavano di lei, anche contemporaneamente. Cominciò a viaggiare nelle tenute di Epstein in Nuova Messico e soprattutto nell’Isola caraibica di San Giacomo piccolo.  
  Secondo le sue dichiarazioni, Epstein e Maxwell le ordinarono di avere rapporti sessuali con, tra gli altri, il gestore di hedge fund Glenn Dubin, l’avvocato Alan Dershowitz, il politico Bill Richardson, il defunto scienziato del MIT Marvin Minsky, l’avvocato George J. Mitchell e l’agente di modelle MC2 Jean-Luc Brunel. Molti negano le affermazioni, con Dershowitz che ha ottenuto un ritiro dell’accusa in tribunale. Brunel è stato poi trovato anche lui impiccato in cella.   La storia principale è tuttavia quella che riguarderebbe il principe Andrea d’Inghilterra, che ottenne lo stralcio del processo con una transazione privata, secondo alcuni non decisa nemmeno da lui ma dal vertice del Casato Windsor.   La Giuffre conobbe il marito, l’istruttore di arti marziali australiano Robert Giuffre, quando, diciannovenne, fu spedita dal duo Epstein-Maxwell in Tailandia per studiare alla Scuola Internazionale di Massaggio. I due si sposarono subito e lei decise così di non tornare più indietro.   La donna ha sostenuto che la decisione fu presa dopo che Epstein e la Maxwell avevano le chiesto di diventare la madre surrogata di un loro futuro figlio fatto in provetta.  
  Come riportato da Renovatio 21, Epstein aveva programmi eugenetici degni di un cattivo di James Bond, con le sue ninfette inseminate dai grandi scienziati suoi amici per creare una generazione di geni.   Secondo alcuni, più che le donne (anche se è vero che almeno una ragazza, una giocatrice di bridge russa, gli fu presentata da Epstein) erano progetti di questa portata il possibile trait-d’union con Bill Gates, che con il miliardario pedofilo aveva questa strana amicizia. È stato ipotizzato persino che i due avessero discusso, anni prima della pandemia, di progetti di vaccinazione massiva a lungo termine.   I documenti fatti uscire dall’amministrazione Trump nelle ultime settimane, dopo grandi promesse elettorale, non spiegano in realtà nulla, perché non costituiscono nulla di nuovo.   Come riportato da Renovatio 21, il rilascio dei documenti di Epstein del mese scorso si è dimostrato un fiasco senza precedenti: tutto ciò che è uscito era noto da lustri. Il segretario della Giustizia USA Pam Bondi aveva tuttavia promesso altre rivelazioni. Trump aveva promesso di pubblicare i file espteiniani ripetutamente in campagna elettorale.  
Secondo Elon Musk molti miliardari hanno sostenuto la corsa a presidente di Kamala Harris perché «terrorizzati» dalla possibile pubblicazione della lista di clienti del miliardario pedofilo.   L’anno passato erano emerse rivelazioni da un processo in corso secondo le quali l’Epstein affermava di essere una spia israeliana. Ruolo che con grande probabilità era ricoperto dal padre della sua socia-amante Ghislaine Maxwell, il magnate mediatico britannico (ma di origini ebraico-boeme) Robert Maxwell, e forse, dicono, la stessa figlia, ora in carcere, dove avrebbe adottato la «fede ebraica del defunto padre».   Una foto dell’autopsia, ora impugnata dal fratello, dimostrerebbe che Epstein non si è suicidato.

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Il WEF indaga sul fondatore Klaus Schwab per cattiva condotta finanziaria ed etica

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La notizia è stata diffusa il giorno dopo che il World Economic Forum aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.

 

Il World Economic Forum (WEF) ha aperto un’indagine sul fondatore Klaus Schwab dopo che un informatore ha denunciato una condotta scorretta in ambito finanziario ed etico, ha riferito martedì il Wall Street Journal (WSJ).

 

La notizia è stata diffusa subito dopo che l’organizzazione aveva annunciato lunedì che Schwab si sarebbe dimesso «con effetto immediato» dalla carica di presidente dell’organizzazione da lui fondata nel 1971 e guidata per oltre mezzo secolo.

 

Il WSJ ha riferito che una lettera di un informatore inviata la scorsa settimana da attuali ed ex dipendenti al consiglio direttivo del WEF sosteneva che Schwab e sua moglie, Hilde Schwab, «avevano mescolato i loro affari personali con le risorse del Forum».

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La gola profonda ha inoltre affermato che gli Schwab hanno finanziato viaggi e servizi di lusso a spese del WEF, hanno fatto un uso improprio delle proprietà del WEF e Klaus Schwab ha chiesto ai dipendenti più giovani di prelevare migliaia di dollari dagli sportelli bancomat per suo conto.

 

Schwab ha negato le accuse e ha affermato che le avrebbe contestate in una causa legale, secondo quanto riferito al WSJ da fonti anonime all’interno del WEF. Ha affermato tramite un portavoce che intenterà cause legali anche contro «chiunque diffonda queste falsità».

 

Il consiglio avrebbe avviato l’indagine durante una riunione d’emergenza domenica. Schwab, 87 anni, avrebbe deciso di dimettersi immediatamente anziché rimanere per un lungo periodo di transizione come inizialmente previsto, ha riportato il WSJ.

 

 

Le accuse della gola profonda hanno «fatto saltare» la cronologia del pensionamento di Schwab

Schwab aveva annunciato per la prima volta le sue dimissioni dalla carica di presidente esecutivo del WEF lo scorso anno, pur mantenendo il ruolo di presidente non esecutivo.

 

Il mese scorso, in seguito a un’altra indagine condotta dal consiglio sulla cultura aziendale di Davos, Schwab ha annunciato che si sarebbe dimesso anche dalla carica di presidente non esecutivo, sebbene la procedura per sostituirlo fosse prevista fino al 2027.

 

L’indagine sulla cultura aziendale è stata avviata in seguito a un articolo del Wall Street Journal che ha rivelato accuse di discriminazione da parte di dipendenti del WEF, con sede a Ginevra, nei confronti di donne e dipendenti neri. Schwab e il WEF hanno respinto tali accuse.

 

Secondo quanto riportato dal WSJ, le nuove accuse della gola profonda avrebbero «fatto saltare» la cronologia originale del pensionamento di Schwab, innescando una nuova indagine.

 

Mercoledì, in una dichiarazione riportata anche da Politico, un portavoce del WEF ha affermato che il consiglio di amministrazione dell’organizzazione ha «sostenuto all’unanimità la decisione del Comitato Audit e Rischi di avviare un’indagine indipendente in seguito alla lettera di un informatore contenente accuse contro l’ex presidente Klaus Schwab».

 

Hanno aggiunto: «questa decisione è stata presa dopo aver consultato un consulente legale esterno e in linea con le responsabilità fiduciarie del Forum. L’indagine sarà condotta dal Comitato Audit e Rischi con il supporto di esperti legali indipendenti».

 

L’organizzazione ha affermato che le accuse non sono state ancora provate e che il consiglio non rilascerà ulteriori commenti finché non conoscerà l’esito delle indagini.

 

Il Consiglio di amministrazione del WEF comprende come membri il CEO di BlackRock Larry Fink, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, la regina di Giordania Rania Al Abdullah e la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde.

 

Il WEF ha annunciato lunedì che il vicepresidente Peter Brabeck-Letmathe, ex CEO di Nestlé, ricoprirà la carica di presidente ad interim e che è stato istituito un comitato di ricerca per individuare un futuro presidente.

 

Brabeck-Letmathe è forse più noto per aver dichiarato che l’acqua non è un diritto umano, ma una merce di mercato, quando era alla guida di Nestlé, uno dei leader mondiali nella privatizzazione dell’acqua. È anche da tempo un convinto promotore degli OGM.

 

 

«Non possiederai nulla e sarai felice»

Sin dalla sua fondazione nel 1971, il WEF, in particolare attraverso il suo incontro annuale nell’esclusiva località turistica di Davos, in Svizzera, è stato un luogo in cui l’élite mondiale si riuniva, faceva rete e delineava la propria visione per il futuro, che i critici hanno da tempo osservato essere radicata nella gerarchia, nello sfruttamento e nella polarizzazione politica.

 

Michael Rectenwald, Ph.D., autore di The Great Reset and the Struggle for Liberty: Unraveling the Global Agenda, ha affermato che il WEF era stato originariamente fondato come European Management Forum. Tuttavia, dopo due anni, Schwab ha interrotto i rapporti con la Commissione Europea e ha deciso di invitare solo politici selezionati ai suoi eventi.

 

Nel 1974, disse, Schwab aveva spostato l’attenzione dalla gestione aziendale alla «governance globale».

 

Rectenwald ha aggiunto:

 

«Il WEF si è posizionato come strumento per colmare le lacune tra le organizzazioni di governance nazionali, internazionali e transnazionali, che ha ritenuto incapaci di una governance globale efficace a causa della partecipazione esclusiva di attori statali. Il WEF mira a superare quella che considera l’inerzia di organismi di governance intergovernativi internazionali come le Nazioni Unite, creando una rete tra leader aziendali, governativi e della società civile».

 

«Da quando si è concentrato sulla “governance globale”, il WEF ha cercato di pontificare su presunte crisi globali che potevano essere affrontate solo su scala globale con una governance globale. Così, si è concentrato sul “cambiamento climatico”, sulla Quarta Rivoluzione Industriale e, più recentemente, sulla crisi del COVID».

 

 

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«Uno dei globalisti più arroganti mai esistiti»

Il WEF sostiene la governance tecnocratica e l’uso delle tecnologie della quarta rivoluzione industriale, una cosiddetta «rivoluzione digitale» per integrare la biologia con il regno digitale, attraverso una trasformazione politica che Schwab ha notoriamente chiamato «Il Grande Reset», che secondo lui sarebbe emersa attraverso la pandemia di COVID-19.

 

Molti critici del WEF su X hanno celebrato l’annuncio di lunedì di Schwab delle sue dimissioni. Tuttavia, quando l’anno scorso ne aveva parlato per la prima volta, gli esperti intervistati da The Defender avevano avvertito che un cambio alla guida del WEF non avrebbe probabilmente portato grandi cambiamenti all’agenda politica del WEF.

 

Tim Hinchliffe, direttore di The Sociable, ha affermato che, anche con un cambio di presidenza, «il WEF continuerà a spingere per la totale presa di controllo tecnocratica della società attraverso la fusione tra aziende e stato, la fusione tra esseri umani e macchine e l’uso orwelliano delle tecnologie emergenti dalla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale che confonde le nostre identità fisiche, biologiche e digitali».

 

Rectenwald ha aggiunto: «Schwab è un megalomane. Ma le sue dimissioni non cambieranno l’obiettivo del WEF, che continuerà a presumere di dover svolgere un ruolo guida nel definire le risposte alle “crisi globali”».

 

Nel suo discorso all’assemblea annuale del 2022, Rectenwald ha osservato che Schwab aveva lanciato l’allarme: potrebbe profilarsi all’orizzonte qualcosa di peggiore del COVID-19.

 

Schwab ha detto ai membri del WEF: «dobbiamo rafforzare la nostra resilienza contro un nuovo virus, possibilmente, o altri rischi che abbiamo all’ordine del giorno a livello globale». In seguito ha dichiarato: «il futuro non si sta semplicemente realizzando. Il futuro è costruito da noi, da una comunità forte, come voi qui in questa sala».

 

Rectenwald ha affermato che tali affermazioni dimostrano l’arroganza di Schwab. «Si considerava colui che decideva il futuro dell’intera umanità. Pertanto, passerà alla storia come uno dei globalisti più arroganti mai esistiti».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 23 aprile 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Nelle stesse ore in cui muore Bergoglio, si dimette definitivamente Klaus Schwab. Il mondialismo è morto?

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Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum e volto dell’incontro annuale elitario della ONG a Davos, in Svizzera, si è dimesso dalla carica di presidente del WEF.   Nel corso dei decenni, ma soprattutto negli ultimi anni, il simposio annuale del WEF a Davos è diventato il fulcro delle critiche conservatrici a causa dei programmi promossi dalle élite planetarie.   Negli anni, l’incontro di Davos è finito per divenire il più visibile sostegno alla globalizzazione e ai suoi programmi, se non di un’agenda ancora più inquietante – ma discussa sempre più apertamente – fatta di biosorveglianza totale e di transumanismo, nonché comando delle oligarchie sulle masse.

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Come riportato da Renovatio 21, le dimissioni erano state annunziate da lungo tempo, con parte del potere amministrativo che dovrebbe passare ai figli. Il gruppo estremista di Davos aveva subito anche una serie di scandali recenti, con accuse di sessismo e razzismo.   Le dimissioni di Schwab, annunciate il 20 aprile dal WEF di Ginevra il 21 aprile, non ne hanno tuttavia indicato le ragioni. «In seguito al mio recente annuncio, e all’inizio del mio 88° anno di vita, ho deciso di dimettermi dalla carica di Presidente e da membro del Consiglio di Amministrazione, con effetto immediato», ha dichiarato Schwab in una breve dichiarazione. Non ha fornito indicazioni su cosa intenda fare in futuro.   Da tempo si specula su chi ne prenderà il posto: molti fanno il nome dell’ex premier britannico Tony Blair, che in patria non è esattamente popolare causa la guerra in Iraq. Tuttavia il Blair, specie negli ultimi anni, si è fatto promotore con insistenza di uno dei capisaldi del pensiero biototalitario del WEF, ossia l’idea del microchip ID digitale e del passaporto vaccinale, da lui definito «inevitabile».  
    Una certa parte del patrimonio personale di Schwab, 88 anni come Bergoglio, proverrebbe dalla gestione del World Economic Forum; in qualità di presidente, percepiva uno stipendio annuo di 1 milione di franchi svizzeri (circa 1 milione di dollari), e il WEF era sostenuto finanziariamente dalle quote associative di oltre 1.000 aziende in tutto il mondo, oltre a contributi significativi da parte di organizzazioni come la Bill & Melinda Gates Foundation. Il vicepresidente Peter Brabeck-Letmathe ricopre ora la carica di presidente ad interim fino alla nomina del suo sostituto.   È emerso nelle scorse settimane che il fondo USAID, praticamente chiuso da Trump dopo le scoperte del gruppo di revisione DOGE guidato da Elon Musk, dava al WEF milioni di dollari.   In rete molti si dimostrano incuriositi dalla strana coincidenza dell’ufficializzazione della fine del mandato di Schwab a capo del WEF con la morte di Bergoglio, papa del mondialismo estremista, che a Davos ha mandato spesso messi (come il cardinale Parolin, ma non solo) e messaggi diretti, rivolti in particolare, come ancora riportato nel sito del Vaticano, al «dott. Klaus Schwab». L’anno passato, Bergoglio aveva scritto una vera lettera di lode a Klaus Schwab scrivendo che «la globalizzazione è fondamentalmente morale».

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Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa l’arcivescovo Carlo Maria Viganò aveva dichiarato che Bergoglio e Davos hanno la medesima agenda.   Alcuni ora, a fronte anche dal colpo inferto da Trump al mondo globalizzato con l’introduzione dei dazi, ritengono che si tratti di segnali evidenti della fine del mondo globalizzato, se non dello stesso mondialismo: il pensiero del trasferimento del potere dagli Stati-nazione (e dai popoli che dovrebbero rappresentare e proteggere) ad enti supernazionali con interessi di controllo totale – e conseguenti politiche antisociali, come la vaccinazione universale e l’immigrazione di massa – potrebbe volgere definitivamente al termine.   È uno dei significati che alcuni voglio attribuire a questa Pasqua di resurrezione 2025 – giorno in cui sarebbe per davvero morto, secondo ipotesi circolanti, il pontefice del mondialismo.

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0  
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