Razzismo
Il capo della polizia britannica accusata di «discriminazione contro i bianchi»

La polizia del West Yorkshire, Inghilterra, è finita sotto esame per le sue pratiche di reclutamento dopo che il suo capo ha dichiarato di voler «discriminare» i candidati bianchi e assumere più agenti appartenenti a minoranze etniche. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
La pratica di reclutamento mira ad aumentare la diversità nella polizia, dando priorità alle candidature di candidati appartenenti a minoranze etniche, ha dichiarato l’agenzia venerdì. La forza consente alle persone appartenenti a gruppi sottorappresentati di presentare candidature tutto l’anno, mentre i candidati britannici bianchi devono attendere specifiche finestre di reclutamento.
Secondo quanto riferito, l’approccio mira ad affrontare la disparità tra il 9% degli ufficiali provenienti da minoranze e il 23% di rappresentanza di queste comunità nella popolazione del West Yorkshire.
Il capo della polizia del West Yorkshire ha insistito affinché venissero apportate modifiche alle leggi britanniche, nel tentativo di aumentare il numero di agenti appartenenti a minoranze etniche nel suo corpo. «Ha funzionato in termini di religione in Irlanda del Nord. Ci abbiamo provato davvero, davvero duramente per molti decenni, soprattutto negli ultimi cinque o dieci anni, ma ci sono problemi sistemici riguardo alle domande. Credo che sia giunto il momento di cambiare la legislazione e di introdurre la discriminazione positiva», ha dichiarato al giornale.
La polizia del West Yorkshire sta sospendendo le candidature dei candidati britannici bianchi, consentendo invece la presentazione di candidature durante tutto l’anno da parte di gruppi sottorappresentati come neri e asiatici. Secondo l’articolo, i candidati sono stati classificati in fasce, con i candidati neri e sud-asiatici nella fascia «oro» e gli asiatici orientali nella fascia «argento».
Nel frattempo, i candidati classificati come «bianchi altri» – tra cui quelli provenienti da Gran Bretagna, Irlanda ed Europa orientale – sono stati inseriti nel livello più basso, ovvero «bronzo».
La politica di reclutamento ha sollevato preoccupazioni sulla cosiddetta discriminazione positiva, considerata illegale nel Regno Unito, ed è stata oggetto di aspre critiche, con il deputato conservatore Neil O’Brien che l’ha definita «razzista».
«Ciò che la polizia del West Yorkshire sta facendo con le sue politiche di assunzione razziste e la divisione in diversi gruppi etnici sta sfiorando il limite della legge», ha dichiarato al Telegraph.
«Con la criminalità armata nel West Yorkshire che ha raggiunto livelli record, molti potrebbero pensare che la polizia locale abbia cose più importanti su cui concentrarsi».
Anche l’ex Primo Ministro Liz Truss ha criticato questo approccio, affermando che la Gran Bretagna ha un «grave problema» di «discriminazione anti-bianchi».
«Non possiamo tollerare che un capo della polizia persegua apertamente politiche di assunzione razziste e faccia dichiarazioni politiche», ha scritto sabato su X. «Le decisioni vengono prese da persone irresponsabili, intrappolate dall’ideologia woke».
La politica fa seguito a segnalazioni secondo cui la Polizia del West Yorkshire avrebbe speso 1,4 milioni di sterline (1,63 milioni di euro) per «promuovere» il pubblico con personale attento alla diversità. A quanto pare, la forza impiega 19 agenti specializzati in diversità, uguaglianza e inclusione (DEI) e spende 361.000 sterline (554.000 euro) per la loro formazione.
Come dimostrato dalle rivolte dell’estate 2024, la popolazione autoctona britannica è sempre più convinta dell’esistenza di un two-tier system, un sistema a due livelli che premia gli immigrati e reprime i nativi britannici bianchi, consentendo pure la violenza (anche sessuale) degli stessi immigrati nei loro confronti.
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa è emerso nuove linee guida per la giustizia inglesi e considera sconti della pena se l’imputato appartiene a una minoranza etnica, religiosa, o se è transessuale – un colpo che, di fatto, rende i nativi inglesi cittadini di serie B.
Secondo calcoli recenti, circa 12.000 cittadini britannici sono arrestati ogni anno per aver essersi espressi su internet.
Il nuovo razzismo, che ora passa perfino per la legge, è più di un ritorno all’età feudale – è la regressione, programmata dalle élite mondialiste, dell’umanità allo stato di schiavitù.
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Immagine di Canley via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Razzismo
La Corte Suprema sudafricana respinge ancora una volta l’accusa: cantare «uccidi il boero» non è incitamento all’odio

«Dopo questa sconvolgente sentenza della corte, vediamo che non è più così. Stiamo assistendo a una crescente implementazione radicale della Costituzione. Vediamo un aumento di giudici guidati da ideologie», ha affermato il CEO di AfriForum Kallie Kriel in una dichiarazione. «Tuttavia, non ci scoraggeremo». «Kill the Boer» è una canzone dell’era dell’apartheid. I boeri sono coloni bianchi di origine prevalentemente olandese e francese ugonotta che spesso hanno intrapreso una vita agricola in quella che oggi è la Repubblica del Sudafrica. Il termine «boero» è stato utilizzato per riferirsi ai contadini bianchi del Paese e il testo della canzone «Kill the Boer» consiste principalmente nella parola «shoot». Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta. L’amministrazione Trump ha sospeso i finanziamenti al Sudafrica perché, a suo dire, il governo del Paese sta espropriando le terre dei contadini bianchi. A febbraio, la Casa Bianca ha affermato che il Sudafrica ha promulgato «politiche governative volte a smantellare le pari opportunità nell’occupazione, nell’istruzione e negli affari, e una retorica odiosa e azioni governative alimentano una violenza sproporzionata contro i proprietari terrieri razzialmente sfavoriti».If you are white, you are labelled a racist if you stand up for your own people.
This fooker sweeps up thousands of supporters every weekend singing : “Shoot to kIll, kIll the boer, the farmer, prrr phaa, prrr phaa” and it’s ok?! Welcome to #SouthAfrica pic.twitter.com/WabvEDnDGa — Boer (@twatterbaas) March 3, 2024
Recorded TODAY! “KILL THE BOER” sung at a political rally. How is this acceptable? How is this legal? pic.twitter.com/C49V1wdTpm
— Volkstaat (@Volkstaat10) March 21, 2025
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Malema, assolto dall’accusa di istigazione all’odio razziale, continua nelle sue spaventose provocazioni, arrivando a dichiarare «che non abbiamo chiesto per l’assassinio dei bianchi… almeno al momento».Shocking video shows South Africa’s black party singing “kill the Boer (Whites), kill the White farmer”
This is all downstream from the rotten secular religion of wokeness and CRT plaguing America today. You have been warned. WATCH. pic.twitter.com/P4T8XqSjMq — Benny Johnson (@bennyjohnson) July 31, 2023
Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».Absolutely insane. South African EFF leader Julius Malema, who promotes white genocide, tells a journalist that “we have not called for the killing of white people… at least for now.” pic.twitter.com/QDjBAfnrrS
— Ian Miles Cheong (@stillgray) August 4, 2023
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Razzismo
Il razzismo giudiziario è realtà: pene più severe per l’uomo bianco nei tribunali inglesi

La discriminazione verso il maschio bianco è realtà: lo prova la nuova evoluzione della giustizia inglesi, che considera sconti della pena se l’imputato appartiene a una minoranza etnica, religiosa, o se è transessuale.
L’allarmante cambiamento della giustizia «democratica» è contenuto nelle nuove linee guida imposte ai giudici di Inghilterra e Galles. dal Sentencing Council, l’organo che supervisione il sistema delle sentenze.
Secondo le nuove disposizioni riguardano il rapporto pre-sentenza (PSR), che è usato per definire la pena nei confronti di una persona che ha commesso un reato. Il PSR è necessario qualora lo stesso tribunale non lo ritenga superfluo, mentre gli avvocati difensori possono richiederlo quando credono di poter trovare delle attenuanti nella situazione. Il PSR è steso da un agente di sorveglianza dell’ente governativo detto Probation service, che svolge un colloquio con l’imputato.
Ora l’identità dell’imputato farà testo rispetto al PSR.
«Un rapporto pre-sentenza sarà normalmente considerato necessario sei il trasgressore appartiene a una (o più) delle seguenti categorie» scrive il sito del Sentencing Council, un organo pubblico istituito dal ministero della Giustizia nel 2010 con il compito di stabilire le linee guida sulle condanne.
Le categorie per le quali da ora si riterrà «necessario» il PSR sono i minori, le donne incinte, le persone con problemi fisici o psichici e tutti coloro che fanno parte di «una minoranza etnica, culturale e/o religiosa» nonché «chi ha rivelato di essere transgender».
In pratica, se l’autore del reato è un bianco inglese, la pena sarà quella prevista dall’ordinamento, mentre se si tratta di un musulmano, un africano o di un transessuale sarà possibile considerare attenuanti e pene più basse o perfino sostitutive.
Non solo: «per i trasgressori con esigenze più complesse o che potrebbero trovare l’ambente del tribunale opprimente» si possono rendere le pratiche più svelte e «presentare il PSR in giornata».
«Qualsiasi requisito imposto ai fini della riabilitazione dovrebbe essere determinato ed allineato alle esigenze del trasgressore» scrivono le linee guida, che consigliano ai giudici di consultare «il vostro consulente legale prima di decidere di emettere una condanna a una pena detentiva o a una pena alternativa senza un rapporto pre-sentenza». Sembrerebbe proprio un avvertimento…
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Sia il ministro della Giustizia Shabana Mahmood che il ministro-ombra dei conservatori Robert Jenrick hanno condannato lo sviluppo, e lo stesso pare aver fatto anche il premier Keir Starmer, già accusato durante le rivolte dell’estate scorsa di aver convalidato (anche nelle sue passate mansioni politico giudiziarie: avrebbe supervisionato, senza dare peso, il caso delle grooming gang, le bande pakistane che in maniera indisturbata hanno stuprato per decenni minorenni inglesi) il two-tier system, il sistema a due livelli in cui gli immigrati escono sempre favoriti dallo Stato.
Come riportato da Renovatio 21, in Gran Bretagna si sono verificati numerosissimi casi di persone imprigionate per aver scritto qualcosa su internet, o urlato qualcosa ad una manifestazione, al punto che il governo avrebbe svuotato le carceri di criminali con «veri» reati alle spalle per far posto a loro.
Nonostante le parole dei politici di governo e di opposizione, non pare che grandi azioni governative siano mosse contro questa che sembra la pietra tombale sull’illusione della Giustizia nello Stato moderno, dove parole come «democrazia», «uguaglianza» e «stato di diritto» sono utilizzabili solo nei ridicoli slogan per abbindolare gli ultimi polli rimasti a bersele.
Il fenomeno va inquadrato nella decadenza abissale in cui è finito il diritto occidentale, visibile anche in Italia con l’introduzione del reato di femminicidio, monstrum giuridico che sputa in faccia alla Giustizia nel medesimo modo: è l’identità del colpevole ad essere colpita, e non il reato – se ad uccidere una donna è la madre, o la figlia, è un conto, se la stessa persona è invece uccisa dal marito, dal fidanzato, da un uomo a caso, allora quello è femminicidio.
«Se il reato venisse calibrato sulle caratteristiche della persona offesa, avremmo un sistema penale basato su discriminazioni e privilegi, cioè esattamente in opposizione con quella che riconosciamo come una conquista di civiltà giuridica, ovvero di civiltà tout court» ha scritto su Renovatio 21 la giurista Patrizia Fermani, parlando di «in ritorno al tempo che pensavamo seppellito per sempre nella modernità, in cui l’uccisione di un feudatario era ritenuto più grave di quella del servo della gleba, e punito di conseguenza».
Il nuovo razzismo, che ora passa perfino per la legge, è più di un ritorno all’età feudale – è la regressione, programmata dalle élite mondialiste, dell’umanità allo stato di schiavitù.
L’invasione massiva di immigrati, a cui lo Stato moderno anche in Italia offre più diritti e più servizi (vitto, alloggio, avvocati per le pratiche, etc.) che ai cittadini italiani, servono proprio a questo fine: a rendervi schiavi.
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Razzismo
Musk: «Genocidio bianco» in Sudafrica

Very few people know that there is a major political party in South Africa that is actively promoting white genocide.
The video below was just yesterday. A whole arena chanting about killing white people. A month ago, the South African government passed a law legalizing… https://t.co/GHYp6DvGkr — Elon Musk (@elonmusk) March 22, 2025
Happy Human Rights Day South Africa! Yes, this video was recorded today. pic.twitter.com/VPeZnl2lvW
— Renaldo “Ngamla” Gouws 🇿🇦 (@RenaldoGouws) March 21, 2025
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