Politica
I democristiani vincono le elezioni in Germania. Il vincitore Merz: dobbiamo diventare indipendenti dagli USA

L’Unione Cristiano-Democratica (CDU) ha vinto le elezioni anticipate nel Bundestag tedesco, sconfiggendo i Socialisti del Cancelliere Olaf Scholz. Alternativa per la Germania (AfD) ha mostrato il secondo miglior risultato e si prevede che avrà più parlamentari nel parlamento federale che in qualsiasi altro momento nella storia del partito.
Secondo i risultati preliminari pubblicati lunedì dal massimo organismo elettorale tedesco, la CDU e il partito gemello CSU hanno ricevuto insieme il 28,6% dei voti, il che significa che il leader della CDU Friedrich Merz diventerà probabilmente il prossimo cancelliere.
L’AfD ha ricevuto il 20,8% dei voti, mentre i Socialdisti (SPD) hanno ottenuto il 16,4%. I Verdi sono arrivati quarti con l’11,6%.
Le elezioni anticipate sono state indette l’anno scorso dopo il crollo della coalizione di governo composta da SPD, i Verdi e il Partito Liberale Democratico (FDP) pro-business. Il leader dell’FDP Christian Lindner ha ritirato il suo sostegno a causa dei disaccordi sul bilancio. Il suo partito ha ricevuto solo il 4,3% dei voti, spingendo Lindner ad annunciare il suo ritiro dalla politica attiva.
L’AfD ha ottenuto i risultati migliori nella parte orientale del Paese, vincendo le elezioni in Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia, Brandeburgo e Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Nonostante sia diventata la seconda forza politica più popolare in tutto il Paese, sarà difficile per l’AfD entrare in una coalizione di governo perché altri partiti principali considerano le sue politiche «estremiste» ed escludono qualsiasi partnership.
In un post su X di domenica sera, Merz ha promesso di «impegnarsi a formare un governo che rappresenti l’intera popolazione tedesca e risolva i problemi del nostro Paese», esprimendo la speranza che la Germania avrà un nuovo governo entro Pasqua.
La co-leader dell’AfD e candidata a cancelliere, Alice Weidel, ha ringraziato gli elettori. «L’AfD è riuscita a raddoppiare il suo risultato. L’incredibile successo lo rende chiaro: i cittadini vogliono un cambiamento politico», ha scritto su X.
Christian Lindner, leader del Partito Liberale Democratico tedesco (FDP), ha annunciato il suo ritiro dalla politica dopo la disastrosa sconfitta alle elezioni del Bundestaggo.
«Le elezioni federali hanno portato una sconfitta per l’FDP, ma spero che sia un nuovo inizio per la Germania. Era quello per cui avevo combattuto», ha scritto Lindner sui social media. «Ora mi ritiro dalla politica attiva».
Il leader del partito socialista ed ex cancelliere Olaf Scholz ha ammesso la sconfitta in un discorso tenuto domenica sera. «Questo è un risultato elettorale amaro per il Partito Socialdemocratico. È anche una sconfitta elettorale», ha affermato nella sua prima dichiarazione dopo la pubblicazione dei risultati preliminari.
Parlando ai giornalisti domenica sera, Merz ha criticato la gestione del conflitto in Ucraina da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
«Gli interventi di Washington non sono stati meno drammatici, drastici e in definitiva oltraggiosi dell’intervento a cui abbiamo assistito da Mosca», ha detto Merz ai giornalisti domenica sera, secondo l’agenzia di stampa Deutsche Presse-Agentur.
«Gli americani, almeno quelli al governo attuale, sono in gran parte indifferenti al destino dell’Europa», ha detto. Il politico conservatore ha continuato sostenendo che la Germania deve rafforzare la sua difesa e «raggiungere gradualmente l’indipendenza dagli Stati Uniti». «Non avrei mai pensato di dover dire una cosa del genere in una trasmissione televisiva», ha detto.
Come riportato da Renovatio 21, uno dei principali alleati di Trump, Elon Musk, aveva appoggiato il partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD), destinato a diventare il secondo partito più grande del Bundestag.
Trump, tuttavia, si è congratulato con la CDU per la vittoria. «Proprio come gli USA, il popolo tedesco si è stancato dell’agenda senza buon senso, specialmente su energia e immigrazione, che ha prevalso per così tanti anni», ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social.
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Immagine di Steffen Prößdorf via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Politica
Le spiagge italiane, la loro storia, la questione politica intorno ad esse. Intervista ad una balneare

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Politica
Negli Stati Uniti cinque tentativi di assassinio in un anno. E tanta violenza politica nella loro storia

Quello di Charlie Kirk non è l’unico episodio di estrema violenza politica capitata negli USA negli ultimi tempi.
Il 13 luglio 2024, l’allora candidato presidenziale Donald Trump è scampato per poco a un attentato durante un comizio a Butler, Pennsylvania. Thomas Matthew Crooks, 20 anni, ha aperto il fuoco, sfiorando l’orecchio di Trump, uccidendo un partecipante e ferendo altri. Il tiratore è stato neutralizzato da cecchini, ma un’inchiesta del Senato ha definito l’incidente «prevedibile e prevenibile».
Due mesi dopo, il 15 settembre, un secondo tentativo di assassinio ha preso di mira Trump fuori dal suo golf club a West Palm Beach, Florida. Un sospetto filo-ucraino, Ryan Routh, armato pesantemente, è stato arrestato dai Servizi Segreti. Il Routh si rappresenta da solo in tribunale e ha sfidato Trump a una partita di golf.
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Il 14 giugno 2025, la leader democratica del Minnesota Melissa Hortman e suo marito sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nella loro abitazione. La stessa notte, il senatore John Hoffman e sua moglie sono stati feriti in un attacco collegato, sopravvivendo a stento. Il sospettato, Vance Luther Boelter, 57 anni, ex militare e contractor privato, è stato catturato dopo una caccia all’uomo di due giorni. Secondo l’accusa, aveva pianificato un omicidio politico mirato, con una lista di circa 70 altri obiettivi.
Il 18 dicembre 2024, l’influencer di destra Nick Fuentes ha riferito che un uomo armato di pistola, balestra e ordigni incendiari si è presentato a casa sua a Berwyn, Illinois, durante una diretta streaming. Il sospettato, un ricercato per triplice omicidio, è stato ucciso dalla polizia dopo un inseguimento, poco dopo l’incontro con Fuentes.
Andando indietro nel tempo, abbiamo il caso Nel novembre 2017, quando il senatore repubblicano del Kentucky Rand Paul fu aggredito fisicamente dal vicino Rene Boucher a Bowling Green, in una lite sul giardinaggio, riportando sei costole rotte e complicazioni polmonari che richiesero cure mediche prolungate. Boucher, motivato da rabbia politica anti-Trump, fu condannato a otto anni di prigione, con un’aggiunta di pena per aggressione in carcere.
Ancora prima, nel 2011, la deputata statunitense Gabrielle «Gabby» Giffords fu ferita a colpi d’arma da fuoco durante un’assemblea costituente a Tucson, in Arizona. Suo marito è l’ex astronauta della NASA Mark Kelly. Un uomo aveva corso verso la folla e inizando a sparare con una pistola calibro 9 mm con un caricatore da 33 colpi, ferendo 19 individui con colpi d’arma da fuoco e uccidendone sei. Tra i morti c’erano il giudice federale John Roll e la bambina di 9 anni Christina-Taylor Green.
Il tiratore, Jared Lee Loughner è stato arrestato dagli astanti fino a quando non è stato preso in custodia dalla polizia. Dopo aver dovuto affrontare più di 50 accuse penali federali, Loughner si è dichiarato colpevole di 19 di esse in un patteggiamento per evitare una condanna a morte.
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La storia dei presidenti USA è segnata da attentati che ne hanno testato la resilienza.
Andrea Jackson, nel 1835, sfuggì a due colpi di pistola difettosi da Richard Lawrence al Campidoglio.
Teodoro Roosevelt, candidato nel 1912, fu ferito al petto da John Schrank a Milwaukee, ma completò il discorso prima di curarsi. Franklin D. Roosevelt, nel 1933, evitò proiettili a Miami, mentre il sindaco Cermak morì. Harry Truman, nel 1950, resistette a un attacco armato alla Blair House da parte di nazionalisti portoricani.
Geraldo Ford superò due tentativi nel 1975: Lynette «Squeaky» Fromme, un membro della setta di Charles Manson, puntò una pistola scarica, e i17 giorni dopo una donna di nomeSara Jane Moore fallì il tiro.
Ronaldo Reagan, nel 1981, fu gravemente ferito da John Hinckley fuori da un hotel, ma si riprese con umorismo, dicendo ai chirurghi in sala operatoria prima dell’intervento di urgenza «spero che siate tutti repubblicani».
Quattro presidenti USA sono stati assassinati in carica, segnando pagine tragiche della storia americana. Abramo Lincoln, nel 1865, fu colpito alla testa da John Wilkes Booth al Ford’s Theatre durante una commedia, morendo il giorno dopo per vendicare la sconfitta confederata nella Guerra Civile.
Giacomo A. Garfield, nel 1881, fu ferito da Charles Guiteau in una stazione ferroviaria per delusione politica; infezioni post-intervento lo uccisero dopo 80 giorni.
Giuglielmo McKinley, nel 1901, ricevette due proiettili da Leon Czolgosz, un anarchico, durante una fiera a Buffalo, spirando per gangrena.
Infine, Giovanni F. Kennedy, nel 1963, fu abbattuto da Lee Harvey Oswald a Dallas con tre colpi dal Texas School Book Depository, in un evento che sconvolse il mondo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Un po’ di chiarezza sulla questione dei balneari

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