IVF
Francia: bidone verde per gli embrioni anonimi

Dura lex, sed lex, amava ripetere Cicerone. Ventuno secoli dopo, è in nome di questo adagio applicato all’ultima versione della legge sulla bioetica che, nell’indifferenza quasi generale, nelle prossime settimane potrebbero essere distrutti embrioni umani, a dimostrazione di quella cultura dello scarto più volte denunciata da papa Francesco.
Quando fu promulgato nel 2021, FSSPX.attualità affermò che il testo di revisione della legge sulla bioetica «ricordava il mondo di Orwell e degli apprendisti stregoni». Un universo decostruito in cui incantesimi e altre formule magiche sembrano sfuggire ai loro autori: cosa fare ora dei gameti e degli embrioni provenienti da un «donatore terzo» del 31 marzo 2025?
La questione – disumana e orribile in una società normale – si pone nel 2025, perché tra poche settimane potranno essere conservati solo lo sperma e gli ovuli per i quali è stato revocato l’anonimato del donatore, mentre gli altri dovranno essere distrutti.
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La legge stabilisce che possono essere utilizzati «per un tentativo di procreazione medicalmente assistita (PMA)» solo i gameti e gli embrioni offerti per la ricezione e per i quali i donatori hanno acconsentito alla trasmissione dei loro dati non identificativi e alla comunicazione della loro identità in caso di richiesta da parte delle persone nate dalla loro donazione.
Come riportato dal quotidiano Le Monde, da diversi mesi gli enti che gestiscono la PMA e i centri per lo studio e la conservazione degli ovuli e dello sperma umano (CECOS) cercano di contattare i donatori delle loro riserve di sperma per chiedere loro se sono d’accordo con la revoca dell’anonimato prevista dalla legge.
La questione è ancora più delicata per quanto riguarda gli embrioni congelati, provenienti da una donazione anonima e da un gamete della coppia richiedente. La distruzione, pianificata con discrezione durante una riunione dell’Agenzia francese per la biomedicina, ha colto di sorpresa più di uno scienziato.
«Si tratta di una situazione incomprensibile, si tratta di embrioni già concepiti e appartenenti a queste coppie, non sono tutelati dalla legge», ha protestato il professor Samir Hamamah, presidente della Federazione francese per lo studio della riproduzione, sulle colonne del quotidiano Le Monde.
Si sarebbe dovuto riflettere su questo prima di promuovere una legge che all’improvviso sembra aver assunto le sembianze di un vaso di Pandora. E quindi mettersi in una situazione senza soluzione morale, essendo senza dubbio la distruzione di questi embrioni la meno grave, ma non per la questione della trasparenza del donatore a cui è associata, bensì per evacuare il peccato che macchia il processo PMA dalla A alla Z.
Vale la pena di notare, di sfuggita, il vocabolario naturalmente utilizzato da questi apprendisti stregoni: embrioni che «appartengono a queste coppie». Quali genitori possono affermare che i loro figli «appartengono» a loro? A meno che non li consideriamo prodotti, cose di cui possiamo smaltire?
Al ministero della Salute preferiscono temporeggiare, come l’attuale capo del governo per il quale guadagnare tempo e non scontentare nessuno – pur scontentando tutti – è una seconda natura: «in questa fase non è stata presa alcuna decisione definitiva», assicurano. La situazione è attualmente in fase di valutazione con l’Agenzia per la biomedicina, per conciliare il rispetto dei «principi della legge sulla bioetica» con le «realtà dei percorsi PMA».
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Sul fronte delle associazioni che si battono a favore della procreazione medicalmente assistita, le cose si muovono in modo frammentato: ci sono coppie a cui è stato promesso il diritto a un figlio a tutti i costi e che chiedono una deroga per evitare la distruzione degli embrioni. E poi ci sono gli ideologi che si sono battuti perché fosse riconosciuto il diritto di accesso alle origini: «la legge deve essere applicata e l’accesso alle origini deve essere garantito ai bambini non ancora nati», sostiene Elodie Bougeard, presidente di PMAnonyme.
A tutti farebbe bene meditare su ciò che Rabelais mette nella penna del suo personaggio Gargantua: «la scienza senza coscienza non è che la rovina dell’anima».
A poco a poco, le nostre società postmoderne stanno diventando stranamente simili a ciò che il filosofo cattolico Augusto Del Noce descrisse più di mezzo secolo fa: un nuovo tipo di totalitarismo «basato sullo scientismo e che nasconde un processo di dissoluzione».
È giunto il momento di svegliarsi.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news
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Immagine di ZEISS Microscopy via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0; immagine modificata
Eugenetica
«Pratiche eugenetiche discriminatorie»: allarme del bioeticista contro nuovo test sugli embrioni FIVET

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IVF
I sudcoreani eludono il divieto di fecondazione in vitro sesso-selettiva viaggiando all’estero

In Corea del Sud, dove il tasso di natalità, pur registrando un lieve aumento nel 2024 per la prima volta in dieci anni, rimane il più basso al mondo, alcune coppie stanno lasciando il Paese per sottoporsi alla fecondazione in vitro (IVF) con selezione del sesso del nascituro, una pratica vietata dalla legge nazionale. I sostenitori della legalizzazione della FIV selettiva ritengono che possa incentivare un aumento delle nascite, ma i critici esprimono forti dubbi.
Secondo il Korea JoongAng Daily, una donna sudcoreana sulla trentina, identificata con lo pseudonimo di Sohan per tutelarne la privacy, ha raccontato di essersi recata a Bangkok, in Thailandia, a giugno 2024, per scegliere un embrione maschile tramite IVF. Sohan e suo marito, già genitori di una figlia, desideravano un figlio maschio. Dieci mesi dopo, hanno accolto il loro secondo figlio. Tuttavia, il processo ha generato 16 embrioni, senza indicazioni sul destino di quelli non utilizzati.
«Ho saputo di questa possibilità anni fa, quando una parente di un’amica aveva provato a scegliere il sesso del bambino a Hong Kong», ha dichiarato Sohan.
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In Corea del Sud la «legge sulla bioetica e sulla sicurezza» del 2005 vieta la selezione del sesso tramite IVF, con pene fino a due anni di carcere o multe fino a 30 milioni di won (circa 18.333 euro) per i medici che violano la norma. La legge, introdotta per contrastare il femminicidio legato agli aborti selettivi, ha contribuito a ristabilire un equilibrio di genere, oggi in linea con quello dei paesi occidentali. Tuttavia, nessuna norma impedisce alle coppie di recarsi all’estero per accedere a questa pratica, legale in Paesi come Thailandia, Cipro e Stati Uniti.
La pressione per legalizzare la IVF selettiva in Corea del Sud cresce, con l’argomentazione che potrebbe stimolare le nascite. Tuttavia, la selezione del sesso è spesso associata a discriminazioni storiche, soprattutto verso le femmine, e a squilibri di genere. Secondo dati pubblici della CIA, in India il rapporto è di 100 femmine ogni 112 maschi, in Cina di 100 femmine ogni 111 maschi, mentre in Corea del Sud, prima delle misure correttive, si attestava a 110 femmine ogni 116,5 maschi.
Come riportato da Renovatio 21, in India, dove la proibizione dell’aborto sesso-selettivo arriva ad impedire di sapere il genere del figlio se non alla nascita, esistono racket che offrono il servizio, continuando la strage di milioni di bambine.
Il Parlamento del Canada quattro anni fa ha rifiutato di condannare l’aborto sesso-selettivo.
Rimane la curiosità: come le femministe, valchirie del feticidio, possono giustificare il genocidio del loro stesso gruppo?
Capitasse su Renovatio 21 una lettrice femminista, ci scriva e provi a spiegarcelo: vediamo già le contorsioni.
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Eugenetica
Provetta e Intelligenza Artificiale, il mondo nuovo è alle porte

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Il mondo nuovo
Questa è una replica esatta di quanto predetto da Aldous Huxley nel suo romanzo futuristico del 1931. Nel 1958, l’autore tornò su questo tema nel saggio Il mondo nuovo, dove osservò che il mondo stava iniziando ad assomigliare alla sua distopia, vecchia di oltre un quarto di secolo. Ammise in un’intervista che le cose si stavano muovendo molto più velocemente di quanto avesse mai immaginato. Ma è anche l’affermazione sempre più pressante dell’eugenetica a costituire la base del pensiero non cattolico in tutte le epoche. Questa eugenetica emerse negli ambienti pagani, come sottolinea Charles Camosy; scomparve poi sotto l’influenza del cattolicesimo, per riapparire nei paesi protestanti a partire dal XVIII secolo. Questa eugenetica riacquistò gradualmente una posizione dominante sotto l’influenza delle teorie di Charles Darwin e del cugino Francis Galton, nonché del malthusianesimo. L’eugenetica è attualmente la filosofia e la pratica degli ambienti medici che operano nel campo della riproduzione. (…) L’unico modo per opporsi a questa presa di possesso della vita come «materia da gestire» (dottor Pierre Simon), resta la dottrina cattolica, concepita nella sua interezza e senza concessioni. Articolo previamente apparso su FSSPX.News.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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