Gender
Educazione sessuale, la Scozia contro la chiesa cattolica

Nel Regno Unito, la Chiesa cattolica scozzese è preoccupata per le recenti proposte pubblicate dal governo riguardo all’educazione sessuale nelle scuole. Al centro della polemica c’è l’indipendenza delle scuole cattoliche in questo delicato ambito della morale cristiana.
Tutto inizia nell’estate del 2023, quando il governo scozzese lancia un’importante consultazione nazionale per sfociare in nuove linee guida per l’educazione sessuale nelle scuole. Il testo proposto ignora la specificità dell’insegnamento cattolico che non può allinearsi in questa materia con la doxa elaborata dalle lobby progressiste.
Un silenzio che non ha mancato di suscitare la reazione dei vescovi scozzesi, in un intervento pubblicato l’8 novembre: «La Conferenza episcopale scozzese è al tempo stesso delusa e sconvolta dalla decisione del governo di eliminare ogni riferimento alle scuole cattoliche nel suo documento Guidance on the Delivery of Relationships, Sexual Health and Parenthood (RSHP) Education in Scottish Schools».
«Chiediamo il ripristino dei paragrafi relativi all’educazione basata sulla fede che in precedenza riflettevano sia la protezione legale delle scuole a carattere religioso, sia il sostegno iniziale del governo scozzese all’educazione cattolica».
Inoltre, l’episcopato scozzese esorta tutti gli attori della comunità educativa cattolica a rispondere in modo massiccio alla consultazione online lanciata dal governo di Saint Andrew’s House, e pubblica diversi documenti che sottolineano la libertà e l’indipendenza dell’educazione cattolica nei suoi programmi.
In questa parte settentrionale del Regno Unito, l’educazione cattolica è parte integrante del sistema educativo statale, a differenza di quanto avviene dall’altra parte della Manica, dove la distinzione tra scuole pubbliche e private assume un carattere fondamentale.
Finora alle scuole cattoliche scozzesi era garantito il diritto di controllare i propri programmi di studio per garantire che fossero pienamente coerenti con gli insegnamenti della Chiesa, in particolare in materia di moralità.
Una specificità sulla quale le recentissime proposte del governo tacciono: «le scuole hanno un ruolo chiave da svolgere nell’offrire agli studenti un’istruzione inclusiva, indipendentemente dalle convinzioni o dai valori che professano», si legge nel progetto che è al centro della controversia con l’episcopato.
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Una reazione dei genitori
I genitori degli studenti dell’educazione cattolica non hanno tardato a rispondere all’appello dell’episcopato: così, nella scuola Saint Ninian di Giffnock (East Renfrewshire), l’equivalente francese dell’APEL (Associazione dei genitori dell’educazione libera) ha invitato i genitori a scrivere al governo e far conoscere le loro preoccupazioni.
«Per molti anni il contenuto dei programmi di educazione sessuale nelle scuole cattoliche è stato determinato dalla Chiesa. Questo sistema ha funzionato bene finora per i nostri figli a cui viene insegnata questa materia alla luce di ciò che dice la Chiesa. Non sono esposti ai contenuti eccessivi e suggestivi diffusi agli studenti delle scuole non confessionali», sottolinea la petizione dei genitori.
E questi ultimi deplorano anche che le proposte del governo mirino, ancora una volta, «a promuovere attivamente un’educazione inclusiva secondo gli standard LGBT in tutti gli aspetti del programma: apprendimento della lettura, scienze, storia, educazione religiosa».
Dal marzo 2023, il governo scozzese è presieduto per la prima volta nella sua storia da un musulmano di origine indo-pakistana, nella persona di Humza Yousaf. Membro dell’SNP (Partito Nazionale Scozzese) – il principale partito indipendentista scozzese – l’attuale Primo Ministro non ha cambiato, tutt’altro, un’agenda progressista che va contro la lotta per la vita, che prosegue da diversi anni nel Paese del cardo.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di St. James Roman Catholic Church, Innerleithen by Phillip Gamble via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Vescovo austriaco nominato da Bergoglio assume omosessuale «sposato» come segretario personale

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Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

Il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro. Lo riporta LifeSite.
In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata mercoledì, Zen ha scritto: «recentemente è emersa la notizia che un’organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l’Anno Santo, in cui i partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma per attraversare la Porta Santa».
«Ostentavano oggetti di scena color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con passione: era puramente un’azione di protesta», ha osservato il vescovo emerito di Hong Kong.
«Questo non era un pellegrinaggio giubilare (in cui i credenti rinnovano i voti battesimali, si pentono dei peccati e si impegnano a riformarsi). Tali azioni offendono gravemente la fede cattolica e la dignità della Basilica di San Pietro: una grave offesa a Dio!»
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«Il Vaticano era a conoscenza di questo evento in anticipo, ma non ha poi emesso alcuna condanna. Troviamo ciò davvero incomprensibile!»
Zen ha sottolineato che «coloro che provano attrazione per persone dello stesso sesso» dovrebbero essere trattati con beneficenza; tuttavia, «non possiamo dire loro che il loro stile di vita è accettabile».
«Non siamo Dio», ha continuato. «Dio ci chiama a trasmettere ciò che Gesù ci ha insegnato: il vero amore per loro. Dobbiamo aiutarli a ottenere la grazia attraverso la preghiera e i sacramenti per resistere alla tentazione, vivere virtuosamente e percorrere la via verso il cielo».
Zen ha fatto riferimento alla richiesta di atti di riparazione avanzata da quattro vescovi: il vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan; il vescovo Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas; il vescovo Marian Eleganti, vescovo ausiliare emerito di Coira, Svizzera; e il vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi.
Il porporato cinese ha affermato di sostenere fermamente questo appello e ha suggerito che, dopo la Festa di metà autunno in Cina, i fedeli dovrebbero «riunirsi con i parrocchiani vicini per tre giorni per recitare le preghiere allegate».
«Inoltre, compite un atto di abnegazione o un atto di carità per offrire riparazione davanti a Dio per i peccati dei nostri fratelli e sorelle che hanno sbagliato», ha concluso.
Il cardinale Zen ha allegato al suo messaggio la preghiera di riparazione compilata dai quattro vescovi e recitata alla Conferenza sull’identità cattolica lo scorso fine settimana.
Il vescovo emerito di Hong Kong si aggiunge alla lista dei prelati ortodossi che hanno pubblicamente condannato il «pellegrinaggio LGBT» in Vaticano. Oltre ai quattro vescovi che hanno redatto la preghiera di riparazione, l’evento è stato criticato anche dal cardinale Gerhard Müller, che ha affermato che si trattava «indubbiamente» di un sacrilegio.
Come riportato da Renovatio 21, il cardinale Zen la scorsa estate aveva scritto che «il Dio misericordioso è così disgustato dai comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso perché questo crimine è troppo lontano dal piano di Dio per l’uomo (…) Il Suo piano è che un uomo e una donna si uniscano in un solo corpo con un unico ed eterno amore e cooperino con Dio. Una nuova vita può nascere e crescere nel calore della famiglia».
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Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato lo Zen si era scagliato contro Fiducia Supplicans arrivando a chiedere le dimissioni dell’autore del testo, il cardinale Victor «Tucho» Fernandez, eletto da Bergoglio a capo del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Il porporato in questi mesi ha attaccato con estrema durezza il Sinodo sulla Sinodalità, accusando Bergoglio di usare i sinodi per «cambiare le dottrine della Chiesa», nonché «rovesciare» la gerarchia della Chiesa per creare un «sistema democratico».
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa il cardinale Zen ha celebrato una messa tradizionale per la festa del Corpus Domini e ha guidato una processione per le strade di Hong Kongo, città dove le autorità, ora dipendenti da Pechino, lo hanno arrestato ed incriminato, nel silenzio più scandaloso del Vaticano (mentre, incredibilmente, il Parlamento Europeo esorta la Santa Sede a difenderlo!), con il papa Bergoglio a rifiutarsi di difendere il cardinale in nome del «dialogo» con la Cina comunista che lo perseguita.
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Immagine di Rock Li via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine tagliata
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Trump prende in giro l’ideologia transgender «woke» nell’incontro con il premier del Canada

BREAKING: President Trump calls out the trans insanity right in front of Canada PM Carney whose child is a trans activist. https://t.co/9TThX5Auip pic.twitter.com/bdYRgymB9P
— John-Henry Westen (@JhWesten) October 7, 2025
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