Spazio
L’UE esplora nuovi satelliti di Intelligence militare per ridurre la dipendenza dagli USA
Nel suo slancio di riarmo, la UE starebbe tentando di separarsi dalla fornitura di informazioni dallo spazio provenienti da satelliti degli Stati Uniti. Lo riporta il Financial Times.
«Bruxelles sta valutando la costruzione di una nuova rete satellitare per fornire Intelligence militare, mentre aumentano i dubbi sull’impegno degli Stati Uniti nella difesa europea» scrive FT. «Il sistema avrebbe lo scopo di sostituire in parte le capacità degli Stati Uniti, dopo che la pausa del presidente Donald Trump sulla condivisione di intelligence con l’Ucraina questo mese ha evidenziato la dipendenza dell’Europa dall’America».
L’articolo del giornale britannico il Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius che affermava che «i dati i cambiamenti nella situazione geopolitica, la Commissione europea sta valutando l’opportunità di espandere le sue capacità satellitari per migliorare il supporto dell’intelligence geospaziale per la sicurezza».
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Il Kubilius ha ammesso che il progetto sarebbe costoso e richiederebbe tempo per essere realizzato, ma ha suggerito che questo potrebbe essere affrontato con un «approccio commerciale temporaneo», affermando che i migliori sistemi commerciali possono tracciare obiettivi e schieramenti militari con aggiornamenti ogni 30 minuti.
Renovatio 21 sospetta che la frenesia europea preceda la presa di potere di Trump – verso la quale l’euroburocrazia si stava preparando da anni – e coinvolga anche Elon Musk, signore della più grande costellazione satellitare del pianeta, attaccato da tempo dai leader dei Paesi UE, compreso, a più riprese, il presidente della Repubblica Italiana. A riguardo, il lettore può leggere l’articolo del dicembre 2023 «Oligarcato e potere spaziale. Perché Mattarella ha attaccato Elon Musk?».
Il nervosismo di Bruxelles nei confronti di Musk non riguarda solo la UE: Elon chiede apertamente la revisione completa della NATO.
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Immagine di SESA via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 IGO
Spazio
L’Europa militarizza la sua agenzia spaziale
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Bizzarria
Astronauta lesbica non violò i conti bancari della «moglie» mentre era in orbita: nessun crimine spaziale
Summer Worden, ex «moglie» di un’astronauta della NASA, si è dichiarata colpevole di aver fornito false informazioni alle autorità federali riguardo a quanto ritenuto il primo reato commesso nello spazio.
Secondo l’ufficio del procuratore statunitense per il distretto meridionale del Texas, la 50enne del Kansas rischia ora fino a cinque anni di carcere federale e una multa fino a 250.000 dollari per le bugie raccontate su Anne McClain.
«Nel luglio 2019, Summer Heather Worden ha accusato il suo ex coniuge di aver indovinato la password e di essere entrato illegalmente nel suo conto bancario mentre era in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale», ha spiegato l’ufficio.
Tuttavia, la «Worden aveva aperto il conto nell’aprile 2018, e entrambe le parti vi avevano accesso fino a gennaio 2019, quando Worden ne aveva cambiato le credenziali». L’inchiesta ha appurato che Worden aveva concesso l’accesso al coniuge almeno dal 2015, condividendo regolarmente le credenziali bancarie.
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La denuncia iniziale della Worden – la prima accusa di un crimine spaziale – aveva innescato indagini da parte della Federal Trade Commission e dell’Ispettore generale della NASA, come riportato dal New York Times.
Il quotidiano descrive la Worden come un’ex ufficiale decorata dell’intelligence dell’Aeronautica USA, mentre McClain – diplomata a West Point, veterana della guerra in Iraq ed entrata alla NASA nel 2013 – è rientrata sulla Stazione Spaziale Internazionale a marzo come comandante della missione SpaceX Crew-10, atterrando in agosto.
La Worden e la McClain, lesbiche «sposate» dal 2014, hanno divorziato a gennaio 2020, dopo che McClain l’aveva accusata di aggressione (caso poi archiviato), secondo KSDK.
I procuratori hanno precisato che la sentenza per Worden sarà emessa il 12 febbraio 2026, e che le è concessa la libertà su cauzione in attesa dell’udienza.
La McClain non è la prima lesbica spaziale: Sally Ride è riconosciuta come la prima donna omofila orbitante. Il pubblico venne a conoscenza del suo orientamento sessuale dopo la sua morte nel 2012 attraverso il suo necrologio, che menzionava la sua relazione durata 27 anni con Tam O’Shaughnessy. La Ride fu anche la prima donna americana nello spazio, raggiungendo questo traguardo nel 1983: la prima femmina che gli USA hanno mandato in orbita era omosessuale.
La comunità LGBT, la cui egemonia culturale è oramai al capolinea, ritiene che la vita e la successiva rivelazione della sua sessualità della Ride mettono in luce la comunità queer nascosta nell’esplorazione spaziale, un’operazione che hanno tanto con altri settori, come con l’industria cinematografica hollywoodiana e i suoi omosessuali nascosti.
Ora, tuttavia, il lesbismo può esistere, venendo pure ovviamente promosso, alla luce del sole, anche al di fuori dell’atmosfera.
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Spazio
La Terra potrebbe essere intrappolata in un enorme bizzarro vuoto
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