Geopolitica
Il ministro sionista Ben-Gvir accusa i servizi di sicurezza dello Shin Bet per la strage del 7 ottobre

Il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben-Gvir si è scagliato contro il capo del servizio di sicurezza interno – lo Shin Bet – Ronen Bar, mentre il suo partito sionista Otzma Yehudit ha fatto pubblicare annunci a pagamento sui giornali israeliani che accusano Bar dell’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Sotto la foto di Bar si legge: «Ronen Bar ha fallito il 7 ottobre e sta portando Israele verso un altro disastro. Dite no a un accordo sconsiderato».
Come riportato da Renovatio 21, il 22 agosto, Bar aveva lanciato un avvertimento pubblico, atteso da tempo, secondo cui Ben-Gvir stava lasciando che bande violente gestissero il «terrore ebraico (…) causando danni indescrivibili a Israele».
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L’allusione lascia pensare ad un supporto che Ben-Gvir avrebbe dato al movimento dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania (contro le cui azioni si sono espressi settori dell’Intelligence e degli apparati di sicurezza dello Stato Ebraico) da quando è diventato ministro nel dicembre 2022.
Il 23 agosto, un comunicato stampa di Ben-Gvir attaccava il Bar per l’arresto di quattro coloni con l’accusa di aver commesso «atti terroristici contro i palestinesi», per un episodio dove, secondo quanto riportato, palestinesi della Cisgiordania sono stati assaliti nelle loro case, hanno trovato l’acqua tagliata alle loro comunità, etc.: una vera escalation delle operazioni per cacciarli dalla Palestina.
Il ministro sionista ha quindi accusato Bar di continuare a «molestare i patrioti», riferendosi ai coloni.
Yair Lapid, leader dell’opposizione di Yesh Atid, ha risposto alla pubblicità: «solo un clown instabile come Ben-Gvir è capace, in mezzo alla guerra, mentre gli abitanti del Nord sono nei rifugi e i soldati vengono uccisi, di pagare per una pubblicità attaccando il capo dello Shin Bet che è un patriota e un vero combattente, come Ben-Gvir non è mai stato e non sarà mai».
Ben-Gvir aveva infiammato gli animi dichiarando la settimana scorsa di essere stato a pregare sulla spianta delle Moschee, un gesto non consentito dalle attuali regolamentazioni, usato spesso dai suprematisti ebraici come segno di provocazione.
Come riportato da Renovatio 21, prima della provocazione della scorsa settimana, il Ben Gvir era già stato a pregare sulla spianata delle Moschee il mese scorso.
Ben Gvir appartiene al partito sionista Otzma Yehudit («Potere ebraico») è associato al movimento erede del partito Kach, poi dissolto da leggi anti-terroriste varate dal governo Rabin nel 1994, fondato dal rabbino americano Mehir Kahane.
Kach è nella lista ufficiale delle organizzazioni terroristiche di USA, Canada e, fino al 2010, su quella del Consiglio dell’Unione Europea. Il Kahane fu assassinato in un vicolo di Nuova York nel 1990, tuttavia le sue idee permangono nel sionismo politico, in primis l’idea di per cui tutti gli arabi devono lasciare Eretz Israel, la Terra di Israele.
Come riportato da Renovatio 21, il ritorno al potere Netanyahu è dovuto al boom del partito sionista Otzma Yehudit. Il ministro del patrimonio culturale Amichai Eliyahu, che appartiene al partito sionista, ha dichiarato la disponibilità di nuclearizzare la Striscia di Gaza.
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Il Ben Gvir da ministro l’anno scorso ha vietato le bandiere palestinesi, mentre quest’anno un altro membro del partito ha minimizzato riguardo gli sputi degli ebrei contro i pellegrini cristiani (un’«antica tradizione ebraica»), mentre sul territorio si moltiplicano gli attacchi e le profanazioni ai danni dei cristiani e dei loro luoghi in Terra Santa.
Come riportato da Renovatio 21, in un altro editoriale Haaretz scriveva che «il governo di Netanyahu è tutt’altro che conservatore. È un governo rivoluzionario, di destra, radicale, messianico che ha portato avanti un colpo di Stato e sogna di annettere i territori».
Il Ben Gvir era tra i relatori del grande convegno sulla colonizzazione ebraica di Gaza, celebrato con balli sfrenati su musica tunza-tunza.
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Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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