Geopolitica
La Spagna si oppone alle truppe NATO in Ucraina: parla il ministro della Difesa di Madrid

L’invio di truppe NATO in Ucraina rappresenterebbe un’inaccettabile escalation del conflitto con la Russia, ha avvertito il ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles.
La Robles è intervenuta lunedì ad un evento per diplomatiche, organizzato dall’ambasciatore tedesco a Madrid. Ha parlato del recente patto di sicurezza della Spagna con l’Ucraina e degli aiuti a Kiev.
«Viviamo nella situazione più pericolosa dalla Seconda Guerra Mondiale», ha detto Robles durante l’incontro, sottolineando che i missili balistici «non conoscono confini».
Commentando le recenti osservazioni del presidente francese Emmanuel Macron – sostenuto da alcuni membri europei della NATO – riguardo al possibile invio di truppe in Ucraina, Robles ha affermato che la Spagna è «totalmente» contraria. Mentre Madrid rispetta la posizione di Parigi, «dobbiamo stare molto attenti a non dare scuse» alla Russia per l’escalation del conflitto, ha spiegato.
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Pur insistendo che la Francia “non è in guerra con la Russia”, Macron ha dichiarato all’inizio di questo mese che sta costruendo una coalizione con diversi altri paesi per inviare istruttori in Ucraina, insistendo che non si tratta di un’escalation.
Fin dall’inizio delle ostilità l«ossessione» della NATO è stata quella di «non intensificare» il conflitto, sostenendo allo stesso tempo l’Ucraina, ha detto Robles lunedì.
Secondo il Kiel Institute for the World Economy in Germania, negli ultimi due anni gli Stati Uniti e i loro alleati hanno inviato all’Ucraina armi, equipaggiamenti e munizioni per un valore di quasi 120 miliardi di dollari, pur sostenendo che ciò non li rende parte del conflitto.
Le armi che la Spagna ha inviato all’Ucraina sono state di natura esclusivamente difensiva, ha detto Robles. Madrid sta attualmente finalizzando le riparazioni su un nuovo lotto di carri armati principali Leopard, che sarà presto inviato a Kiev, ha detto. La Spagna sta inoltre addestrando circa 6.000 soldati ucraini.
«Li stiamo già [addestrando] al combattimento corpo a corpo», ha detto Robles, aggiungendo che «una delle cose che insegniamo loro è come realizzare un laccio emostatico».
Il mese scorso il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha firmato un patto di sicurezza con Volodymyr Zelenskyj, promettendo all’Ucraina oltre 1 miliardo di euro (1,08 miliardi di dollari) di aiuti militari, più altri 5 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Secondo i media spagnoli, nell’ambito dell’accordo Madrid si è impegnata a fornire più missili di difesa aerea Patriot, carri armati Leopard 2A4 e munizioni.
La Russia ha avvertito l’Occidente che il suo sostegno materiale all’Ucraina rischia di renderlo parte del conflitto, senza però cambiarne l’esito finale.
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Immagine di Ministry of the Presidency. Government of Spain via Wikimedia (15 marzo 2020)
Geopolitica
La Tunisia dice che la Flottilla è presa di mira in un «attacco deliberato»

El barco “Alma”, parte de la Flotilla Global Sumud que zarpó con activistas y ayuda humanitaria para Gaza, es el navío que fue alcanzado por un dron en aguas tunecinas la noche del martes, según el grupo.
Video: Global Sumud Flotilla/AFP pic.twitter.com/7EKCkaBmwt — NMás (@nmas) September 10, 2025
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“The main boat belonging to the Global Sumud Flotilla (GSF), known as the “Family Boat”, has been damaged by what the participants claim to be a drone while in Tunisian waters.” pic.twitter.com/pKA08JwpCR
— Steephill. Truth to the Battlefield. (@BcSteephill) September 9, 2025
Qualcosa questa mattina ha colpito la nave della Global Sumud Flotilla “Family”, si crede sia un drone, le autorità tunisine smentiscono, alle 10.00 la Flottilla terrà una conferenza stampa. Gli organizzatori hanno dichiarato che le intimidazioni non li fermeranno! pic.twitter.com/5HlwSP9Z0n
— Gianni Lini (@GianniLini) September 9, 2025
Kapal The Family dari Flotilla dibom idf saat masih di perairan Tunisia. Kapal ini ditumpangi Greta Thunberg. Semuanya selamat. pic.twitter.com/WByLJKPNtW
— Yasmina (@TunggalWar51509) September 8, 2025
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.
Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.
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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».
Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.
La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.
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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».
Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.
La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.
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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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