Geopolitica
L’Iran minaccia di intervenire in Palestina
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha esortato Israele a porre fine ai suoi attacchi aerei su Gaza, avvertendo che il conflitto con Hamas potrebbe diffondersi in tutta la regione se Israele invierà forze di terra nell’enclave e il gruppo militante libanese Hezbollah entrerà nella mischia.
«Conosco gli scenari che Hezbollah ha messo in atto», ha detto Amir-Abdollahian in un incontro con i giornalisti a Beirut sabato. «Qualsiasi passo farà la resistenza causerà un enorme terremoto per Israele».
Secondo due fonti diplomatiche citate da Axios, l’Iran sta cercando di impedire che la guerra si estenda e di aiutare gli ostaggi civili israeliani tenuti a Gaza – ma se l’operazione militare continua e Israele va avanti con un’offensiva di terra, l’Iran dovrà rispondere.
«C’è ancora un’opportunità politica per prevenire una crisi diffusa nella regione», ha osservato il ministro, ma «forse, nelle prossime ore, sarà troppo tardi».
Questa settimana, il massimo diplomatico iraniano ha visitato Iraq, Siria e Libano, dove ha incontrato il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah, nonché alti funzionari libanesi, per discutere il «risultato potenziale» e le «posizioni che devono essere assunte» alla luce della crisi.
In un incontro con il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, il ministro Amir-Abdollahian ha accusato Israele di «crimini di guerra» contro il popolo di Gaza e ha ripetuto il suo avvertimento che se Israele non si ferma, «ogni possibilità è concepibile». Bou Habib ha appoggiato il suo omologo, affermando che il Libano «non ha mai voluto né cercato la guerra» e avvertendo che un’ulteriore escalation «infiammerà la regione e minaccerà la sicurezza e la pace al suo interno».
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«Siamo solidali con i nostri fratelli palestinesi e chiediamo la fine dell’assedio e la consegna di aiuti a Gaza», ha sottolineato il ministro libanese Bou Habib.
I combattenti di Hezbollah sono in massima allerta lungo il confine con il Libano e hanno avuto sporadici scontri a fuoco con Israele dall’incursione di Hamas di sabato scorso che ha causato la morte di almeno 1.300 civili e soldati israeliani.
Il gruppo sciita, notoriamente sostenuto dall’Iran, è considerato una grave minaccia per Israele, poiché possiede circa 150.000 razzi e missili, compresi missili a guida di precisione che possono raggiungere qualsiasi punto di Israele, oltre a migliaia di combattenti agguerriti e vari tipi di droni militari.
Sabato sera in Qatar il massimo diplomatico iraniano ha incontrato anche un alto leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ma i dettagli dell’incontro devono ancora essere resi noti.
Stamattina era circolata la notizia secondo cui negli ultimi giorni gli Stati Uniti hanno fatto uso di canali riservati con l’Iran per mettere in guardia contro l’escalation del conflitto in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, la Casa Bianca ha inviato nell’area una seconda portaerei con il suo gruppo d’attacco.
Ciò avviene nel contesto dove sabato l’esercito israeliano aveva detto che sta facendo i preparativi per «operazioni di terra significative» a Gaza, con le forze di difesa israeliane che hanno affermato in un comunicato che la prossima fase della guerra può includere un attacco coordinato via terra, mare e aria.
Israele ha richiamato la cifra record di 300.000 riservisti e ha martellato Gaza dopo un’incursione senza precedenti in cui più di 1.000 combattenti di Hamas hanno attraversato il confine e attaccato postazioni militari, basi e insediamenti. La conta dei morti sarebbe di più di 1.300 israeliani, per lo più civili, e fino a 150 persone sarebbero state rapite e portate a Gaza. Più di 1.900 palestinesi sono stati uccisi nella campagna di bombardamenti israeliani mentre aumentano i timori di gravi perdite una volta che Israele invierà truppe nell’affollata fascia costiera, che ospita 2,3 milioni di persone.
Venerdì Israele ha concesso 24 ore a più di 1 milione di palestinesi per evacuare le loro case a Gaza, una richiesta che secondo funzionari ONU può far temere la «pulizia etnica».
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Immagine di Tasnim News Agency via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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