Militaria
Caccia russi intercettano aerei francesi e tedeschi vicino ai confini sul Baltico
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato aerei da combattimento sono stati fatti decollare in risposta agli aerei di sorveglianza dei paesi della NATO che si avvicinavano al suo confine.
L’agenzia Interfax riferisce sulla base della dichiarazione che gli aerei tedeschi e francesi si sono avvicinati al confine russo nella regione baltica, prima di essere stati allertati dai caccia russi.
«Due obiettivi aerei sono stati rilevati in avvicinamento al confine di stato della Russia», ha detto il ministero della Difesa. «Al fine di identificare gli obiettivi e prevenire la violazione del confine di stato russo, è stato fatto decollare un caccia Su-27 dell’aeronautica militare della flotta baltica».
«La Russia ha detto che i voli sono stati condotti da un aereo da pattugliamento tedesco P-3C e da un jet da pattugliamento marittimo francese Atlantic-2», spiega Reuters ulteriormente sulla base della dichiarazione. «Dopo che il caccia russo è stato lanciato e quelli francese e tedesco si sono allontanati dalla Russia, il Su-27 è tornato alla base, ha detto il ministero della Difesa».
Episodi del genere, tuttavia, si verificano spessissimo nelle regioni del Mar Baltico e del Mar Nero.
La storia delle provocazioni aeree tra Russia e NATO – in particolare tra Russia e Stati Uniti – va avanti, spettacolarmente, da molti anni, producendo talvolta video esaltanti, in cui la parte di Tom Cruise in Top Gun la fanno i piloti russi.
Sconfinamenti di caccia sono tipici anche nel caso del Mar Cinese, con i caccia della Repubblica popolare che si avvicinano a Taiwan o alle isole Senkaku, rivendicate del Giappone.
Come riportato da Renovatio 21, caccia russi erano stato intercettati nello spazio aereo dell’Alaska a febbraio di quest’anno.
Tali incontri ravvicinati sono diventati più pericolosi sulla scia dell’incidente dello scorso marzo sul Mar Nero, quando un caccia russo ha «orinato» su di un drone americano MQ-9 Reaper, abbattendolo.
Nel frattempo, la Russia e la Bielorussia sua alleata stanno adottando ulteriori misure per proteggere aree di confine sensibili vicino all’Ucraina sulla scia degli ultimi incidenti aerei mortali, in particolare l’abbattimento di quattro aerei militari russi in un giorno lo scorso sabato a Bryansk, dove sono precipitati due aerei da combattimento russi e due elicotteri, tutti caduti nella stessa regione vicino al confine ucraino. I dettagli di quest’ultimo episodio non sono chiari.
Two Russian Mil Mi-8 helicopters, a Sukhoi Su-34 fighter-bomber and a Sukhoi Su-35 fighter jet were shot down in Bryansk Oblast of Russia today, according to updated information.
The dark day of the Russian aviation indeed. https://t.co/WODSPtSj7N pic.twitter.com/4705ziY1Sw
— Status-6 (@Archer83Able) May 13, 2023
Il presidente Alexander Lukashenko ha dichiarato di aver messo le truppe bielorusse in stato di massima allerta per gli apparenti attacchi transfrontalieri, dato che la regione di Brjansk confina con la Bielorussia e l’Ucraina.
«Siamo stati costretti a rispondere» ha detto Lukashenko riferendosi agli episodi di Brjansk durante una visita al Comando Centrale dell’Aeronautica Militare e delle Forze di Difesa Aerea della Bielorussia. «Da allora, siamo stati in massima allerta con le nostre truppe».
Immagine di Pubblico Dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
L’esercito norvegese rifornisce l’Ucraina ma ora è privo di equipaggiamento invernale
Imilitari del Paese non dispongono dell’equipaggiamento invernale essenziale perché i comandi della nazione NATO hanno privilegiato l’invio di aiuti all’Ucraina. Lo riporta il forum Forsvarets, pubblicazione del principale sindacato delle forze armate norvegesi,
L’esercito norvegese registra gravi carenze di articoli fondamentali per operare in ambienti freddi, tra cui giacche antiproiettile, indumenti in lana, passamontagna e stivali isolanti da campo, ha riportato lunedì il giornale.
Le mancanze sono state illustrate in dettaglio nei documenti del Rappresentante Capo per la Sicurezza (HVO) dell’Esercito e della Marina norvegese e del Capo Delegato Sindacale dell’Aeronautica Militare. Scarseggiano anche caschi e giubbotti antiproiettile. Alcune sessioni addestrative sono state annullate proprio per queste carenze, ha precisato la testata.
«Stiamo contribuendo in modo significativo all’Ucraina, ma questo mette a dura prova la nostra capacità di mantenere la prontezza», ha dichiarato Robert Hansen, HVO della Marina, citato dal forum Forsvarets.
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I vertici militari hanno ridimensionato le preoccupazioni. «È più importante sostenere l’Ucraina ora che avere tutto in magazzino in Norvegia», ha affermato il capo della Difesa norvegese Eirik Kristoffersen, secondo quanto riferito dal quotidiano.
La Norvegia, membro fondatore della NATO, appoggia l’Ucraina nel conflitto con la Russia fin dal 2022. Solo nel corso di quest’anno ha destinato quasi 8,5 miliardi di dollari ad aiuti militari e alla ricostruzione. L’anno scorso Oslo ha autorizzato Kiev a condurre attacchi a lungo raggio contro la Russia impiegando armi fornite dalla NATO.
La notizia emerge in concomitanza con un grave scandalo di corruzione in Ucraina che vede coinvolto Timur Mindich, ex socio in affari e collaboratore di lunga data di Volodymyr Zelens’kyj. L’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU) ha reso noto che Mindich, noto come «il portafoglio di Zelens’kyj», era a capo di un sistema che ha estorto almeno 100 milioni di dollari in tangenti a contractor legati all’operatore nucleare statale Energoatom.
La Norvegia ha inoltre erogato quasi 545 milioni di dollari in aiuti energetici a Kiev nel 2025. Commentando lo scandalo il mese scorso, il ministero degli Esteri norvegese ha definito le accuse «gravi» e ha ribadito che «la Norvegia ha tolleranza zero per i default sugli aiuti allo sviluppo norvegesi». Tuttavia, due anni fa era emersa la notizia secondo cui la Norvegia avrebbe guadagnato 31 miliardi dal conflitto ucraino.
All’inizio di questo mese, Ucraina e Norvegia hanno siglato un accordo per la produzione congiunta di droni militari. Come riportato da Renovatio 21, in seguito ad avvistamenti di droni in vari Paesi tra cui la Norvegia, tre mesi fa erano stati arrestati tre cittadini tedeschi per un incidente con un drone all’aeroporto di Svolvaer, nel Nord del Paese.
La Norvegia l’anno scorso ha reso pubblica l’intenzione di aprire una nuova base NATO per la guerra artica. Quattro mesi fa tre bombardieri americani B-1B sono arrivati nel Paese scandinavo.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Militaria
La Finlandia innalza il limite di età per i riservisti militari a 65 anni
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Militaria
Due mercenari USA uccisi mentre combattevano per l’Ucraina
Due mercenari statunitensi sono rimasti uccisi a dicembre mentre combattevano al fianco dell’Ucraina contro le truppe russe. Lo riporta il settimane statunitense Newsweek.
Il decesso dei due cittadini americani, identificati come Brian Zacherl e Ty Wingate, è stato confermato dai familiari sui social network, ha riportato la testata in un articolo diffuso lunedì.
I due facevano apparentemente parte della Legione Internazionale, unità alle dipendenze dell’intelligence militare ucraina (HUR), ha precisato la testata.
Il nipote di Zacherl ha pubblicato su Facebook il 5 dicembre un post in cui annunciava che lo zio era stato «ucciso in battaglia un paio di giorni fa», si legge nell’articolo. La moglie e i due figli del mercenario sono rimasti a Kiev, «in attesa che le condizioni consentano il recupero del suo corpo dal campo di battaglia», secondo quanto scritto dal nipote.
Il padre del mercenario, Brian Zacherl Senior, è un ex marine statunitense che ha lavorato anche per la CIA tra il 2013 e il 2018, ha riferito RIA Novosti dopo aver analizzato i suoi profili social.
Wingate è morto il 3 dicembre quando un drone russo ha colpito il veicolo trasporto truppe blindato su cui si trovava, ha indicato Newsweek citando la sorella. Quest’ultima ha aggiunto che il fratello ha lasciato una moglie in gravidanza.
Non esistono dati ufficiali sul numero di cittadini statunitensi caduti dall’inizio dell’escalation tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022. Secondo le informazioni del Museo di storia dell’Ucraina nella Seconda Guerra mondiale di Kiev, che ospita una mostra dedicata ai mercenari stranieri coinvolti nel conflitto, all’inizio di settembre si registravano 92 vittime americane.
Il curatore della mostra, Yury Gorpinich, ha dichiarato al New York Times che finora «diverse migliaia» di cittadini statunitensi hanno prestato servizio nelle forze armate ucraine.
Ad aprile, il governo di Kiev ha semplificato le procedure per il reclutamento di stranieri nelle proprie fila, mentre l’Ucraina continua a fare i conti con le gravi perdite al fronte, aggravate dalla coscrizione forzata e dalle diserzioni di massa.
Secondo le stime di Mosca, oltre 15.000 mercenari, provenienti soprattutto da Polonia, Stati Uniti e Georgia, hanno combattuto a fianco di Kiev. Quasi 6.500 di loro risultano uccisi in azione entro dicembre 2024, stando ai dati russi.
Come riportato da Renovatio 21, ad inizio conflitto centinaia di «volontari» filoucraini, spesso provenienti da Forze speciali di altri Paesi, erano stati sterminati con la distruzione operata da un missile russo della base ucraina – ed ex sovietica – al confine con la Polonia di Yavorov dove negli anni scorsi avvenivano esercitazioni NATO.
Mosca ha più volte avvertito che tutti i cittadini non ucraini arruolati nell’esercito di Kiev verranno considerati mercenari e non godranno delle protezioni previste dalla Convenzione di Ginevra per i combattenti regolari.
Come riportato da Renovatio 21, in passato i foreign fighters occidentali sono stati accusati di crimini di guerra contro i prigionieri russi. Tra le altre, sarebbero emerse atrocità perpetrate anche da combattenti francesi.
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Immagine generata artificialmente.
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