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Geopolitica

426° giorno di guerra

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– Il ministro della cultura e della politica dell’informazione ucraino Alexander Tkachenko ritiene che il Monastero delle Grotte di Kiev, invece dei monaci, potrebbe ospitare un centro di riabilitazione per i militari o un centro di arti e mestieri popolari.

 

– La spesa militare globale ha raggiunto un record di 2,24 trilioni di dollari a causa del riarmo globale dovuto al conflitto ucraino e all’escalation nell’Indo-Pacifico, riferisce SIPRI. Tra i primi tre paesi, prevedibilmente, ci sono Stati Uniti, Cina e Russia, che rappresentavano il 56% di tutta la spesa globale. Il bilancio militare degli Stati Uniti nel 2022 era di 887 miliardi di dollari, ovvero il 39% della spesa globale per la difesa. La Cina è al secondo posto con un budget militare di 292 miliardi di dollari, che è in linea con la politica di militarizzazione attiva del Paese. La Russia ha speso il 34% in più per la difesa nazionale rispetto a quanto precedentemente previsto dal budget militare, che è aumentato a 86,4 miliardi di dollari, collocando la Russia al terzo posto in termini di spesa militare. Tuttavia, il rapporto rileva che le cifre possono differire dalla realtà in assenza di dati.

 

– Medvedev: se avete in mano un qualche tipo di arma, e come ex presidente so di cosa si tratta, dovete essere preparati in una certa situazione ad usarla. Tutti questi fattori non dovrebbero essere sottovalutati dai nostri potenziali avversari.

 

– Le immagini satellitari delle fortificazioni russe sulla riva sinistra del Dnepr al 18 aprile.

 

– Le aziende italiane non hanno intenzione di lasciare il mercato russo e, inoltre, hanno piani per nuovi investimenti, ha affermato Vittorio Torrembini, presidente dell’Associazione degli imprenditori italiani in Russia. «Tranne le aziende del settore petrolifero e del gas, sono rimaste tutte. Alcune hanno ridotto il numero dei dipendenti, ma nessuno ha lasciato la Russia … La Russia è un grande mercato, ha un significato geopolitico e geoeconomico. Questo non è il Nepal, questa è la Russia», ha detto Torrembini.

 

– In occasione di un incontro con Lavrov il segretario delle nazioni unite Guterres ha consegnato una lettera per Putin in cui si propone l’espansione dell’«accordo sul grano».

 

– L’Azerbaigian ha installato un posto di blocco sul corridoio di Lachin, l’unica strada che collega l’Armenia e il Nagorno-Karabakh. Il ministro degli esteri armeno ha chiesto l’intervento delle forze di interposizione russe che, in realtà, negli ultimi mesi poco hanno potuto contro le mosse di Baku.

 

– Dal primo maggio la Turchia un dazio del 130% sulle importazioni di grano, orzo e mais, esclusi i prodotti provenienti da Singapore e Bosnia. Tali misure influenzeranno le importazioni di merci dall’Ucraina, che è il più grande fornitore di grano e orzo in Turchia. Si prevede che questo proteggerà i produttori agricoli turchi durante il periodo di raccolta, che dovrebbe essere buono quest’anno. In precedenza, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Bulgaria hanno rifiutato il grano ucraino e altri prodotti. I Paesi lo hanno fatto sia per proteggere i propri agricoltori e l’industria agricola, sia per motivi di scarsa qualità del grano stesso, in cui sono stati trovati pesticidi vietati nell’UE. L’Unione Europea sta discutendo l’introduzione di un divieto sull’importazione di cereali e altri alimenti dall’Ucraina e Bruxelles intende risarcire 100 milioni di euro agli agricoltori colpiti. Le perdite degli agrari nella stessa Slovacchia ammontano già a circa 200 milioni di euro.

 

– Richard Haass, Presidente del Council on Foreign Relations, scrive un pezzo su Foreign Affairs tracciando una strategia per uscire dalla guerra in Ucraina.
Si tratta di fornire il massimo sostegno per recuperare tutto il territorio possibile quest’anno e poi congelare il conflitto.

 

– Borrel: la UE costruirà rapporti con gli altri paesi tenendo conto delle relazioni che questi intratterranno con Russia e Cina.

 

– La polizia ucraina controlla i passaporti dei credenti sul territorio del Monastero delle Grotte di Kiev.

 

– I droni da combattimento e da ricognizione ucraini si stanno avvicinando sempre di più a Mosca. Dall’inizio dell’anno, almeno sette droni sono caduti o sono stati abbattuti nell’area metropolitana. A giudicare dai media, ci sono già più di una decina di diversi produttori di droni in Ucraina e alcuni sono in grado di assemblare UAV con un raggio di volo di oltre mille chilometri.

 

– Il ministero della Difesa russo critica sempre più pesantemente l’«accordo sul grano» accusando gli ucraini di utilizzare i corridoi logistici a fini militari.

 

– Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha dichiarato che non andrà né in Russia né in Ucraina fino a quando non saranno create le condizioni per porre fine al conflitto.

 

– Il Pentagono ha inviato in Ucraina 43 dipendenti della Cyber National Mission Force per svolgere «operazioni difensive nell’interesse di Kiev». Di solito, il CNMF comprende dipendenti della NSA e dell’agenzia di intelligence del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

 

– Immagini di Bakhmut da parte ucraina.

 

– Viceministro degli Esteri ucraino Melnyk: siamo grati ai nostri alleati per il loro aiuto militare. Ma non è abbastanza. L’Ucraina ha bisogno di 10 volte di più per porre fine all’aggressione russa quest’anno. Pertanto chiediamo ai nostri partner di superare tutte le linee rosse artificiali e di destinare l’1% del PIL per le consegne di armi in Ucraina.

 

– Il ministero della difesa russo comunica che il nuovo carro T14 viene utilizzato in Ucraina, anche se, finora, non in prima linea.

 

– Zelens’kyj ha firmato una legge sulla “decolonizzazione” che vieta i toponimi associati alla Russia, ai suoi monumenti o eventi storici.

 

– Secondo il Financial Times in vista del G7 che si terrà in Giappone il mese prossimo, gli Usa hanno proposto di vietare il transito delle merci in Russia, ma UE e Giappone hanno espresso perplessità.

 

– Sono 34 i diplomatici tedeschi espulsi dalla Russia, in risposta ad una misura simile di Berlino, che ha accusato parte del personale della missione diplomatica russa di spionaggio.

 

– Altro video proveniente dalle forze ucraina sulla devastazione di Bakhmut.

 

– Il Wall Street Journal riporta che i principali produttori di armi europei stanno assumendo personale in vista di un aumento della produzione.

 

– Divieto di transito su territorio russo di merci di diverse tipologie nell’ undicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia, allo studio a Bruxelles.

 

– Il New York Times si esercita nelle previsioni sull’offensiva ucraina. Secondo il quotidiano avverrà in maggio, sarà diretta a sud verso il mare di Azov e impiegherà 12 brigate da 4.000 uomini.

 

– La quantità di danni diretti inflitti alle infrastrutture, agli impianti industriali e alla logistica durante il conflitto è aumentata fino a quasi 50 miliardi di dollari, ha affermato Sergey Tsivkach, direttore esecutivo dell’ufficio di promozione e sostegno agli investimenti UkraineInvest.

 

– Mezzi ucraini distrutti dall’artiglieria russa a Bakhmut.

 

– Vice primo ministro Alexandr Novak: La Russia sta passando alle valute nazionali per pagamenti delle risorse energetiche, sono richiesti lo yuan e il rublo

 

– Il traffico di container di Rotterdam, il più grande porto container d’Europa, attraverso il quale passa circa un terzo di tutti i container trasportati attraverso gli hub nordeuropei, è stato di 3,2 milioni di TEU nei primi tre mesi del 2023, in calo dell’11,6% rispetto all’anno precedente e del 13,5% rispetto al 2019. Il rapporto dell’Autorità Portuale di Rotterdam ha attribuito il calo del traffico di container alla quasi completa cessazione del commercio di container con la Russia, che ha ridotto i volumi di trasbordo nel porto dell’8% e un forte calo della domanda di consegna sulle rotte nel commercio con l’Asia (-14%).

 

– A Yerevan e in altre città del paese si è svolta la tradizionale fiaccolata in memoria delle vittime del genocidio armeno.

 

– Molti dei MiG-29 consegnati a Kiev da Polonia e Slovacchia sono difettosi e vengono smantellati per i pezzi di ricambio; lo riporta l’Economist. Alcuni dei Fulcrum non sarebbero in condizioni di volo e vengono utilizzati come fonte di ricambi.

 

– Ursula von der Leyen ha affermato che l’UE ha stanziato 1,5 miliardi di euro per l’Ucraina nell’ambito del programma di assistenza macrofinanzaria.

 

– Il Pacifico occidentale ha la più grande concentrazione di navi da guerra e forze navali dalla seconda guerra mondiale – Mappa aggiornata delle esercitazioni in corso:
Cina: in corso due nuove esercitazioni militari, con 2 portaerei cinesi che operano contemporaneamente per la prima volta. Il gruppo americano Carl Vinson Carrier Strike Group è entrato nell’Oceano Pacifico, con una presenza record degli Stati Uniti nella regione. 18 navi da guerra russe passano vicino al Giappone. Alle diverse esercitazioni nel Pacifico occidentale questo fine settimana hanno partecipato i militari di Stati Uniti, Taiwan, Giappone, Corea del Sud, Filippine, Australia, Cina, Russia e Corea del Nord.

 

– Anche oggi Prigozhin fa parlare di sé. Dice di aver sentito una conversazione intercettata in cui gli Ucraini danno istruzioni di uccidere i feriti della Wagner. Ordina di non fare più prigionieri e di uccidere chiunque stia sul campo di battaglia.

 

– In vista del vertice annuale BRICS, 19 Paesi fanno domanda di adesione. Bloomberg ha riferito del crescente numero dei paesi che fanno domande di adesione dopo che i paesi BRICS hanno annunciato all’inizio di quest’anno di essere aperti all’espansione. L’ambasciatore sudafricano presso i BRICS Anil Suklal ha confermato che 13 Paesi hanno presentato domanda ufficiale di adesione, mentre altri sei paesi hanno presentato domanda informale.

 

– I funzionari occidentali credono che l’Ucraina sia coinvolta nell’omicidio di Daria Dugina, scrive il Washington Post con riferimento ai funzionari ucraini. Secondo il WaPo, gli Stati Uniti controllano anche molte operazioni militari con armi avanzate donate dall’Occidente. Gli ufficiali militari statunitensi in una base in Europa approvano effettivamente gli obiettivi degli attacchi, identificati grazie all’Intelligence statunitense.

 

– In una intervista ad Al Arabiya Zelensky dice che l’esercito ucraino non si ritirerà da Bakhmut/Artemovsk, perché se lo facesse i russi attaccherebbero Slovyansk e Kramatorsk. Dice anche che l’offensiva ucraina di primavera ci sarà.

 

– Conferenza stampa di Lavrov all’ONU: mi sembra chiaro che la prossima linea difensiva della NATO sarà il Mar Cinese Meridionale.

 

– Crescita degli investimenti diretti esteri in Cina nel primo trimestre del 2023.
Russia  +680.3%
Francia  +635,5%
Canada  +179,7%
Germania  +60,8%
Giappone  +47,7%
Svizzera  +47,4%
Corea del Sud  +36,5%
(Fonte: Ministero del Commercio Cinese)

 

– Su pressione di Washington e Londra, che in precedenza avevano sanzionato cittadini ciprioti, Cipro ha stretto le maglie del suo sistema sanzionatoria, bloccando i conti di 13 persone fisiche e giuridiche e chiudendo i conti a 4.000 clienti russi.

 

Bloomberg sottolinea che le raffinerie europee sono in difficoltà a causa della rinuncia al petrolio russo ed all’interruzione delle forniture dal Kurdistan iracheno, a causa di una disputa delle autorità curde con il governo centrale.

 

– Riprese dei droni marini ucraini che la notte scorsa hanno cercato di attaccare il porto di Sebastopoli. Tutti e tre sono stati distrutti.

 

– Nikolay Peskov, figlio del portavoce del Cremlino, ha raccontato perché è entrato nel gruppo Wagner: è stata una mia iniziativa, e assolutamente la mia decisione. Quando ho preso la decisione di partecipare all’operazione speciale, all’inizio non sapevo come arrivarci. Perché quando tutto è iniziato, non c’erano tante informazioni quante ce ne sono ora sui Wagner. Quindi, sì, dovevo andare da mio padre. Ho chiesto come posso contattarli e lui mi ha aiutato in questo.

 

– Il Sudafrica non ha intenzione di ritirarsi dalla Corte penale internazionale. L’amministrazione presidenziale ha chiarito che il capo dello Stato «ha fatto un lapsus a causa di un errore nel commento». «Il Presidente desidera chiarire che il Sudafrica rimane uno dei firmatari dello Statuto di Roma e continuerà a battersi per l’applicazione uniforme e coerente del diritto internazionale».

 

– Una sequenza interessante degli eventi in Sudan.

Il 24 agosto 2022, gli Stati Uniti aprono l’ambasciata in Sudan, 25 anni dopo la sua chiusura.
Il 28 settembre 2022, l’ambasciatore degli Stati Uniti ha messo in guardia il Sudan dal finalizzare l’accordo sulla base navale russa (a Port Sudan).
L’11 novembre 2022, il capo del Dipartimento di Stato americano, Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti sostengono i processi di formazione rapida di un governo civile.
Il 5 dicembre 2022 è stato concluso un accordo quadro tra i leader militari e i leader dei partiti democratici.
Il 7 dicembre 2022, Blinken minaccia un divieto di viaggi per la possibile rottura dell’accordo quadro.
Il 12 febbraio 2023, il Sudan ha confermato l’accordo con la Russia per una base navale. I protagonisti sono Lavrov e Burkhan.
Il 16 febbraio 2023, l’amministrazione Biden ha stanziato 288 milioni di dollari in aiuti umanitari al Sudan.
Il 9 marzo 2023, Victoria Nuland ha visitato il Sudan per «discutere di democratizzazione».
L’8 aprile 2023 si è intensificato il conflitto tra l’esercito sudanese (generale Burkhan) e il gruppo paramilitare della RRF (Dagalo).
Il 22 aprile 2023 gli Stati Uniti evacuano il personale diplomatico.

 

– Causa una forte tempesta magnetica ieri si è osservata una non comune Aurora Boreale a San Pietroburgo, e in parte addirittura nella regione di Mosca.

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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Geopolitica

Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»

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Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che Volodymyr Zelens’kyj deve fare i conti con la realtà del conflitto contro la Russia e con l’urgenza di indire nuove elezioni.

 

Il mandato presidenziale quinquennale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma il leader ucraino ha sempre escluso il voto per via della legge marziale in vigore. Vladimir Putin ha più volte sostenuto che lo Zelens’kyj non può più essere considerato un interlocutore legittimo e che la sua posizione renderebbe giuridicamente problematico qualsiasi accordo di pace.

 

Mercoledì Trump ha affrontato la questione Ucraina in una telefonata con i leader di Regno Unito, Francia e Germania. «Ne abbiamo parlato in termini piuttosto netti, ora aspettiamo di vedere le loro risposte», ha riferito ai giornalisti alla Casa Bianca.

 

«Penso che Zelens’kyj debba essere realista. Mi domando quanto tempo passerà ancora prima che si tengano le elezioni. Dopotutto è una democrazia… Sono anni che non si vota», ha aggiunto Trump, sottolineando che l’Ucraina sta «perdendo moltissima gente».

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Il presidente americano ha poi sostenuto che l’opinione pubblica ucraina sia largamente favorevole a un’intesa con Mosca: «Se guardiamo i sondaggi, l’82 % degli ucraini vuole un accordo – è uscito proprio un sondaggio con questa cifra».

 

Trump ha insistito sulla necessità di chiudere rapidamente il conflitto: «Non possiamo permetterci di perdere altro tempo».

 

Secondo Axios e RBC-Ucraina, Kiev ha trasmesso agli Stati Uniti la sua ultima proposta di pace. Zelens’kyj , che fino a ieri escludeva elezioni in tempo di legge marziale, ha dichiarato mercoledì di essere disposto a indire il voto, a patto però che Stati Uniti e alleati europei forniscano solide garanzie di sicurezza.

 

Il consenso verso Zelens’kyj è precipitato al 20 % dopo uno scandalo di corruzione nel settore energetico che ha travolto suoi stretti collaboratori e provocato le dimissioni di diversi alti funzionari. Trump ha più volte invitato il leader ucraino a tornare alle urne, ribadendo che la corruzione endemica resta uno dei problemi più gravi del paese.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Geopolitica

Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela

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Il procuratore generale statunitense Pam Bondi ha annunciato il sequestro di una petroliera sospettata di trasportare greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran.   L’operazione, condotta al largo delle coste venezuelane, si inserisce in un’escalation delle attività militari americane nella regione, unitamente a raid contro quelle che Washington qualifica come imbarcazioni legate ai cartelli della droga.   «Oggi, l’FBI, la Homeland Security Investigations e la Guardia costiera degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran», ha scritto Bondi su X mercoledì.   Ha precisato che la nave era stata sanzionata «a causa del suo coinvolgimento in una rete di trasporto illecito di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere».   Nel video diffuso da Bondi si vedono agenti delle forze dell’ordine, pesantemente armati, calarsi dall’elicottero sulla tolda della nave. Secondo il portale di tracciamento MarineTraffic e vari media, l’imbarcazione è stata identificata come «The Skipper», che batteva bandiera della Guyana. Fonti come ABC News riportano che la petroliera, con una capacità fino a 2 milioni di barili di greggio, era diretta a Cuba.  

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Gli Stati Uniti avevano sanzionato la The Skipper già nel 2022, accusandola di aver contrabbandato petrolio a beneficio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana e del gruppo militante libanese Hezbollah.   Un gruppo di parlamentari statunitensi ha di recente sollecitato un’inchiesta sugli attacchi condotti su oltre 20 imbarcazioni da settembre, ipotizzando che possano configurare crimini di guerra.   Il senatore democratico Chris Coons, intervistato martedì su MSNBC, ha accusato Trump di «trascinarci come sonnambuli verso una guerra con il Venezuela». Ha argomentato che l’obiettivo reale del presidente sia l’accesso alle risorse petrolifere e minerarie del paese sudamericano.   Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rigettato le affermazioni di Trump sul presunto ruolo del suo governo nel narcotraffico, ammonendo Washington contro l’avvio di «una guerra folle».   Il Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti per pirateria di Stato dopo che la Guardia costiera americana, coadiuvata da altre forze federali, ha abbordato e sequestrato una petroliera sanzionata nel Mar dei Caraibi.   Caracas ha reagito con durezza, definendo l’intervento «un furto manifesto e un atto di pirateria internazionale» finalizzato a sottrarre le risorse energetiche del Paese.   «L’obiettivo di Washington è sempre stato quello di mettere le mani sul nostro petrolio, nell’ambito di un piano deliberato di saccheggio delle nostre ricchezze», ha dichiarato il ministro degli Esteri Yvan Gil.   Il governo venezuelano ha condannato gli «arroganti abusi imperiali» degli Stati Uniti e ha giurato di difendere «con assoluta determinazione la sovranità, le risorse naturali e la dignità nazionale».   Da anni Caracas considera le sanzioni americane illegittime e contrarie al diritto internazionale. Il presidente Nicolas Maduro le ha definite parte del tentativo di Donald Trump di rovesciarlo e ha respinto come infondate le accuse di legami con i narcos, avvertendo che qualsiasi escalation militare condurrebbe a «una guerra folle».  

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Immagine screenshot da Twitter

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Geopolitica

Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino

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La Russia porterà a compimento tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin.

 

Tra gli scopi principali enunciati da Putin nel 2022 vi sono la protezione degli abitanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dall’aggressione delle forze di Kiev, nonché la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina.

 

«Naturalmente porteremo a termine questa operazione fino alla sua logica conclusione, fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale», ha affermato Putin in videocollegamento durante la riunione del Consiglio presidenziale per i diritti umani di martedì.

 

Il presidente russo quindi ricordato che il conflitto è scoppiato quando l’esercito ucraino è stato inviato nel Donbass, regione storicamente russa che nel 2014 aveva respinto il colpo di Stato di Maidan sostenuto dall’Occidente. Questo, secondo il presidente, ha reso inevitabile l’intervento delle forze armate russe per porre fine alle ostilità.

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«Si tratta delle persone. Persone che non hanno accettato il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 e contro le quali è stata scatenata una guerra: con artiglieria, armi pesanti, carri armati e aviazione. È lì che è iniziata la guerra. Noi stiamo cercando di mettervi fine e siamo costretti a farlo con le armi in pugno».

 

Putin ha ribadito che per otto anni la Russia ha cercato di risolvere la crisi per via diplomatica e «ha firmato gli accordi di Minsk nella speranza di una soluzione pacifica». Tuttavia, ha aggiunto la settimana scorsa in un’intervista a India Today, «i leader occidentali hanno poi ammesso apertamente di non aver mai avuto intenzione di rispettarli», avendoli sottoscritti unicamente per guadagnare tempo e permettere all’Ucraina di riarmarsi.

 

Mosca ha accolto positivamente il nuovo slancio diplomatico impresso dal presidente statunitense Donald Trump, che ha proposto il suo piano di pace in 28 punti come base per un’intesa.

 

Lunedì Trump ha pubblicamente invitato Volodymyr Zelens’kyj ad accettare le proposte di pace, lasciando intendere che il leader ucraino non abbia nemmeno preso in esame l’ultima offerta americana.

 

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

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