Politica
Ibra contro Lebron James: «stai fuori dalla politica»

Zlatan Ibrahimovic, forse il più grande calciatore del pianeta, si è rifiutato di fare marcia indietro dopo che LeBron James ha risposto alla sua richiesta agli atleti di attenersi allo sport e rimanere fuori dalla politica. LeBron, come noto, è oramai divenuto una sorta in megafono continuo del movimento razzista Black Lives Matter.
La controversia è iniziata quando Ibrahimovic ha detto la scorsa settimana che LeBron James «è fenomenale in quello che sta facendo, ma non mi piace quando le persone hanno una sorta di status e fanno politica allo stesso tempo».
«Fai quello in cui sei bravo. Fai nella categoria in cui stai. Gioco a calcio perché sono il migliore a giocare a calcio».
«Fai quello in cui sei bravo. Fai nella categoria in cui stai. Gioco a calcio perché sono il migliore a giocare a calcio».
«Non faccio politica. Se fossi un politico politico, farei politica. Questo è il primo errore che le persone fanno quando diventano famose e ottengono un certo status. Rimani fuori. Fai solo quello che sai fare meglio».
LeBron ha risposto dicendo che non avrebbe taciuto e che avrebbe continuato a utilizzare la sua piattaforma per un «cambiamento positivo».
«Non faccio politica. Se fossi un politico politico, farei politica. Questo è il primo errore che le persone fanno quando diventano famose e ottengono un certo status
Tuttavia, l’attacante del Milan ha risposto dicendo in conferenza stampa che le personalità dello sport devono smettere di spingere su questioni controverse.
«Gli atleti uniscono il mondo, la politica lo divide», ha detto Zlatan.
«Il nostro ruolo è unire il mondo facendo ciò che sappiamo fare meglio. Gli atleti dovrebbero essere atleti e i politici dovrebbero fare politica», ha aggiunto.
Ricordiamo Ibrahimovic anche per la recente condanna dei riti vudù che a suo dire sarebbero praticati nella famiglia di un giocatore dell’Inter. Come dire: non solo la politica va tenuta lontana dallo sport, ma anche la stregoneria.
Ricordiamo Ibrahimovic anche per la recente condanna dei riti vudù che a suo dire sarebbero praticati nella famiglia di un giocatore dell’Inter. Come dire: non solo la politica va tenuta lontana dallo sport, ma anche la stregoneria.
La cosa ci pare di saggezza infinita.
Indi per cui, Renovatio 21 omaggia il campione con un video delle sue prodezze sportive ed extrasportive. Anche chi non tifa Milan deve ammetterlo: come Zlatan al mondo non ce n’è e c’è da credergli quando, parlando del celeberrimo incontro di boxe tra il lottatore MMA Conor MacGregor e l’incinvibile pugile Floyd Mayweather disse «Manderei all’ospedale sia l’uno che l’altro».
Immagine di Doha Stadium Plus Qatar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Droni
Il capo della Ryanair chiede le dimissione dell’«inutile» Ursula von der Leyen

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha aspramente criticato Bruxelles per non aver difeso gli aeroporti dell’Unione dai droni, chiedendo le dimissioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ha sostenuto che i droni non autorizzati, causa di interruzioni al traffico aereo, dovrebbero essere abbattuti.
Nelle ultime settimane, misteriosi avvistamenti di droni hanno colpito l’Unione, con alcuni media e funzionari occidentali che ipotizzano un coinvolgimento della Russia, ipotesi respinta da Mosca. Von der Leyen ha proposto l’idea di un «muro di droni» nel suo discorso sullo stato dell’Unione il mese scorso, un concetto ripreso durante un vertice informale dell’UE in Danimarca questa settimana.
In un’intervista a Politico, pubblicata mercoledì, O’Leary ha liquidato la proposta. «Non credo che un muro di droni abbia alcun effetto», ha dichiarato, sottolineando che i responsabili potrebbero facilmente operare dall’interno del paese interessato. O’Leary ha accusato Bruxelles di inattività e ha richiesto misure più drastiche contro la presunta minaccia dei droni.
«Perché non abbattiamo questi droni? Sono destabilizzanti e chiediamo un intervento», ha affermato. «Non ho fiducia nei leader europei che se ne stanno seduti a bere tè e mangiare biscotti… Non ho fiducia in von der Leyen. È inutile e dovrebbe dimettersi».
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Come riportato da Renovatio 21, O’Leary nel 2024 aveva attaccato la politica dell’immigrazione UE affermando che il sistema di asilo è «una truffa completa» e che tali individui «non sono rifugiati» perché arrivano da Paesi sicuri e poi gettano i loro passaporti nel water.
«Sì, perché li scaricano nel WC, arrivano all’aeroporto di Dublino e li scaricano nel WC», aveva dichiarato il CEO della celebre aerolinea irlandese alla radio Newstalk. «Si presentano qui… è una truffa completa e questi non sono rifugiati, una delle cose che mi fa impazzire in Irlanda è che trattiamo le persone come rifugiati che provengono dal Regno Unito o dalla Francia», si era lamentato il notissimo managerro.
«Nessuno è arrivato in Irlanda dall’Afghanistan o dal Kenya o dalla Nigeria o dalla Siria con un volo diretto perché non ce ne sono, quindi non stai fuggendo dalle persecuzioni nel Regno Unito o in Germania», aveva aggiunto l’O’Leary.
«Dovremmo prenderci cura dei rifugiati, ho grande simpatia per gli ucraini, ma le persone che arrivano qui dal Regno Unito, dalla Francia o da altri Paesi dell’UE, dovremmo rimandarle indietro dicendo, qui, nei paesi dell’UE da cui provieni».
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Immagine di World Travel and Tourism Council via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Politica
Una cattolica esclusa dalle elezioni presidenziali irlandesi

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Politica
Merz contro la Von der Leyen

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz sta cercando di limitare l’autorità decisionale della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Lo riporta Bloomberg, che cita fonti diplomatiche informate.
Una delle fonti ha rivelato che Merz, sempre più critico verso Bruxelles, desidera che Berlino eserciti maggiore influenza sulle questioni che coinvolgono direttamente gli Stati membri dell’UE.
Merz si è opposto a diverse proposte di von der Leyen, come l’introduzione di nuove tasse a livello europeo e il piano per inviare forze di pace in Ucraina. Inoltre, ha avuto divergenze con lei su un accordo tariffario con gli Stati Uniti e sulle normative climatiche.
«Dobbiamo mettere un freno a questa macchina a Bruxelles», ha dichiarato Merz venerdì scorso ai leader aziendali, secondo quanto riportato da Bloomberg.
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In vista del vertice informale dei leader dell’UE a Copenaghen di mercoledì, Merz ha ribadito la necessità di una «correzione fondamentale» di quella che ha definito una regolamentazione eccessiva, affermando: «È semplicemente troppo», come riportato dall’agenzia di stampa tedesca.
Quest’anno, la Commissione Europea ha adottato diverse misure per ridurre la burocrazia, tra cui il Defense Readiness Omnibus, che mira a semplificare le procedure del mercato della difesa dell’UE. Tale iniziativa si inserisce nell’obiettivo più ampio di von der Leyen di mobilitare fino a 800 miliardi di euro in investimenti per l’acquisto di armi e munizioni entro il 2030.
Come noto, la Von der Leyen è stata ministro della Difesa della Repubblica Federale Tedesca, con alcune controversie legate al suo operato al dicastero.
Come riportato da Renovatio 21, nel settembre 2022 la Von der Leyen sembrò «ordinare» al governo tedesco di fornire Kiev di tutte le armi che desiderava. «L’Ucraina dovrebbe ottenere tutto il materiale militare di cui ha bisogno» aveva dichiarato recandosi a Kiev, in quello che sembrava un aperto rimprovero al suo Paese di origine.
Come riportato da Renovatio 21, dopo la tornata di luglio, Ursula dovrà affrontare due distinte nuove mozioni di sfiducia al Parlamento Europeo.
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Immagine di European People’s Party via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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