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Geopolitica

442° giorno di guerra

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– Zelens’kyj ha incontrato i leader della più grande società di gestione patrimoniale del mondo BlackRock. Il motivo ufficiale: per discutere la creazione di un fondo di investimento per la ripresa economica del Paese. Il fondo avrebbe lo scopo di attrarre capitali pubblici e privati per la realizzazione di progetti imprenditoriali su larga scala in Ucraina. L’incontro ha visto anche la firma di un accordo con BlackRock Financial Market Advisory. BlackRock ha già acquisito il controllo delle imprese più importanti dell’Ucraina, che sono state nazionalizzate dagli oligarchi ucraini.

 

– Segretario Generale delle Nazioni Unite: la pace in Ucraina è ora impossibile.

 

– Gli organizzatori della manifestazione canora Eurovision hanno respinto la richiesta di Zelensky di tenere un discorso nella serata conclusiva.

 

– La devastazione di Bakhmut.

 

– Ieri sera il comando russo ha diramato un comunicato secondo il quale, in sostanza, in tutto il fronte non sta succedendo nulla.

 

Bloomberg: il nuovo pacchetto di sanzioni della UE include sanzioni contro più di 35 società provenienti da Iran, Cina, Emirati Arabi Uniti, Armenia e Uzbekistan per presunto sostegno al complesso militare-industriale russo. Si osserva che il nuovo pacchetto di sanzioni deve combattere l’elusione delle restrizioni esistenti, principalmente nell’esportazione di prodotti ad alta tecnologia e beni a duplice uso in Russia.

 

– La Turchia ha concordato con la Russia di rinviare fino al 2024 i pagamenti delle bollette del gas naturale per un importo di 600 milioni di dollari.

 

– Il ministro dell’energia pakistano Khurram Dastgir Khan ha dichiarato che spera di concludere un contratto a lungo termine con la Russia per la fornitura di petrolio, e il paese vorrebbe che i pagamenti fossero effettuati in yuan cinesi. Il Pakistan ha già effettuato il primo ordine di prova per il petrolio russo nell’ambito di un nuovo accordo concluso tra i paesi. Il primo carico dovrebbe arrivare a Karachi a maggio.

 

– Il Giappone vuole aprire il primo ufficio della NATO in Asia. Il Paese ha ripensato la situazione nella regione dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina ed è già in trattative per aprire il primo ufficio della rappresentanza della NATO in Asia. Il ministro degli Esteri giapponese Yosimasa Hayashi ha affermato che la cooperazione con la NATO «sta diventando sempre più importante».

 

–  Per festeggiare il 9 maggio gli abitanti russofoni di Narva (Estonia) si sono radunati sulla riva del fiume Narva ed hanno assistito alla manifestazione che si è tenuta sull’altra riva, nella città di Ivangorod, in territorio russo.

 

– La Polonia ha consegnato 14 caccia MiG-29 all’Ucraina; lo ha dichiarato la Missione permanente della Polonia presso l’UE. Questi aerei sono probabilmente modificati per lanciare missili AGM-88 HARM e probabilmente anche i nuovi Storm Shadow.

 

– Blinken: il dipartimento di stato ha sviluppato un aggregatore di intelligenza artificiale in grado di rilevare la disinformazione sulla guerra in Ucraina riconducibile alla Russia.

 

– Il primo ministro ucraino Shmygal dice che il paese entrerà nella UE entro due anni, al termine del recepimento di 29.000 normative comunitarie. Per quanto riguarda la Nato, invece, vi è un consenso generale all’ingresso, ma non una tempistica determinata.

 

– La strada per Bakhmut.

 

– Il Kuwait, la Repubblica delle Maldive, il Myanmar e gli Emirati Arabi Uniti sono diventati nuovi partner di dialogo dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. Il documento è stato firmato durante la riunione dei ministri degli Esteri della SCO il 4 e 5 maggio in India.

 

Financial Times: l’UE ha perso merci per un valore di un miliardo di dollari in Russia. Pechino è diventata un alleato chiave di Mosca.
Le merci sotto sanzioni dall’Europa sono state trasportate nei paesi della CSI (Kazakistan, Kirghizistan e Armenia) attraverso il territorio russo, ma lungo il percorso pezzi di ricambio per aerei, apparecchiature ottiche e turbine a gas sono scomparse

 

– I sostenitori del partito di opposizione moldavo Shor si sono radunati davanti alla Corte costituzionale, che sta esaminando la richiesta delle autorità di mettere al bando il partito.

 

– Il corrispondente militare russo Poddubny parla di numerosi attacchi delle truppe ucraine nel settore fra Bakhmut / Artemovsk e Soledar e parla di “situazione difficile”. Altri analisti sono meno pessimisti.

 

– Secondo la CNN le forze ucraine hanno iniziato la fase preparatoria della famosa offensiva primaverile.

 

– Colonnello Martin O’Donnell, rappresentante dell’esercito statunitense in Europa e Africa: «l’Ucraina ha ricevuto circa 600 tipi di armi per la controffensiva. Nessun altro esercito al mondo ne ha così tante».

 

– Dal 15 maggio il rappresentante speciale cinese per l’Eurasia Li Hui visiterà Ucraina, Polonia, Francia, Germania e Russia per discutere una soluzione alla crisi ucraina, ha affermato il ministero degli Esteri cinese.

 

– Combattenti ucraini a Bakhmut.

 

– Il fotoreporter di Agence France-Presse (AFP) Arman Solden è morto in un attacco missilistico presso la città ucraina di Chasov Yar vicino a Bakhmut/Artemivs mentre si trovava presso un gruppo di militari ucraini.

 

– La Cina ha detto agli Stati Uniti che la probabilità di un incontro tra i ministri della difesa dei due paesi in un forum sulla sicurezza a Singapore è scarsa a causa di una disputa sulle sanzioni, l’ultimo ostacolo al dialogo ad alto livello tra le due potenze. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin vuole incontrare Li Shangfu, ministro della Difesa cinese, al forum sulla sicurezza Shangri-La Dialogue a Singapore a giugno. Organizzare un simile incontro, tuttavia, è irto di difficoltà, perché gli Stati Uniti hanno sanzionato Li nel 2018 per le importazioni cinesi di armi russe mentre prestava servizio come generale. Gli Stati Uniti hanno detto alla Cina che le sanzioni non impedivano ad Austin di incontrare Li in un paese terzo. Ma diverse persone hanno affermato che sarebbe quasi impossibile per la Cina accettare questo incontro.

 

– L’Ucraina ha bisogno di più tempo per prepararsi alla controffensiva, ha affermato Zelensky in un’intervista alla BBC. «Con quello che abbiamo, possiamo andare avanti e avere successo, ma avremo pesanti perdite. Penso che questo sia inaccettabile. Pertanto, bisogna aspettare».

 

– «Zelensky mente, la controffensiva delle forze armate ucraine è in pieno svolgimento … Per le forze armate ucraine è importante ora sfondare in direzione di Artiomovsk. La prossima direzione sarà Bryansk, regione di Belgorod e Zaporozhye», ha affermato Prigozhin.

 

– Drone esca russo abbattuto dalla contraerea ucraina.

 

– Putin ha incaricato di esaminare un accordo con la Cina sul progetto del nuovo corridoio di grano terrestre. In precedenza, nella regione del Trans-Baikal è stato aperto uno speciale terminal per cereali, l’oggetto chiave del progetto su larga scala «New Land Grain Corridor» che ha la capacità di trasporto di 8 milioni di tonnellate di grano all’anno. Questo corridoio presenta molti vantaggi: il trasporto del grano attraverso il nuovo terminal viene effettuato in 2-3 settimane invece dei 2-3 mesi via mare. Grazie alle nuove tecnologie e alle opportunità di marketing, gli agricoltori potranno espandere la produzione e con l’aiuto dell’elevata capacità di trasporto del grano attraverso il terminal, la Russia potrà estromettere i concorrenti dal mercato asiatico.

 

– I primi radar di un nuovo sistema di allarme per la minaccia missilistica sono arrivati in Ucraina, riferisce Israel Defense.
I radar sono prodotti dalla società israeliana RADA Electronic Industries.
L’Ucraina dovrebbe riceverne 16 dopo l’approvazione del Ministero della Difesa israeliano.

 

– Gli Stati Uniti minacciano la Georgia di sanzioni se verranno ripristinati i collegamenti aerei diretti con la Russia.

 

– Secondo l’ANSA, nei prossimi giorni Zelensky potrebbe visitare l’Italia, ed incontrare il primo ministro Meloni ed ed il Papa.

 

– Le autorità russe intendono denunciare il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE). In pratica, questo non cambierà nulla per Mosca: ha sospeso la sua partecipazione a questo trattato nel 2007.

 

– La Gran Bretagna ha consegnato all’Ucraina missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow, Londra ha ricevuto assicurazioni da Kiev che non sarebbero stati utilizzati su obiettivi in Russia, riferisce la CNN. Secondo un alto funzionario americano, questo missile è «un vero punto di svolta».

 

– Gli effetti dei missili russi su Kypyansk.

 

– L’Ambasciata italiana a Kiev raccomanda ai connazionali di lasciare immediatamente l’Ucraina a causa di attacchi missilistici.

 

– La Cina sta acquistando oro per il sesto mese consecutivo, liberandosi del dollaro nelle riserve. Anche altri stati stanno cercando di ridurre la dipendenza dal dollaro. Così, nel primo trimestre, le banche centrali mondiali hanno acquistato 228 tonnellate d’oro. Ciò è dovuto al timore che l’Occidente possa congelare le riserve valutarie, come è successo con la Russia.

 

– Putin ha abolito il divieto di voli aerei fra Russia e Georgia e il regime di visti. I cittadini georgiani potranno entrare liberamente in territorio russo. La presidente Zurabishvili ha denunciato la misura come una «provocazione». Invece il ministro degli esteri georgiano ha espresso soddisfazione. Ha detto che la misura migliora molto le condizioni di circa un milione di georgiani residenti in Russia.

 

– La Commissione Europea ha proposto di vietare alla Germania di ricevere petrolio attraverso l’oleodotto Druzhba.

 

– Le forze armate azere hanno colpito le posizioni armene vicino al villaggio Sotk. Si parla di quattro feriti dalla parte armena e di un militare azero morto. Mosca invita Baku e Yerevan a non intraprendere azioni che portano ad un aumento delle tensioni.

 

– Ufficiali delle forze speciali russe alla parata del 9 maggio con armi anti-drone.

 

– Josep Borrell, ammette che il conflitto in Ucraina potrebbe finire immediatamente se l’Occidente smettesse di fornire sostegno militare a Kiev, ma, a suo avviso, una tale pace non avrebbe soddisfatto gli alleati occidentali. «So come porre fine alla guerra immediatamente: smetto di fornire assistenza militare all’Ucraina e l’Ucraina deve arrendersi in pochi giorni. Ecco, la guerra è finita», ha detto Borrell in un’intervista al canale televisivo spagnolo Sexta. «Pace il prima possibile, ma che tipo di pace?». Secondo Borrell, l’Ucraina in questo caso «si trasformerà in un Paese fantoccio, come la Bielorussia, privato delle sue libertà».

 

– La decisione del governo georgiano di non imporre sanzioni contro la Russia ha il sostegno del 66% dei cittadini georgiani,

 

– Immagini per la parata della Vittoria della Russia del 9 maggio.

 

– Naledi Pandor, ministro degli Esteri del Sudafrica: I paesi BRICS discuteranno la possibilità di introdurre una moneta unica al vertice di agosto.

 

– Paesi più visitati da Putin nei primi 3 anni di presidenza (2000-2003): Ucraina (7 volte) Bielorussia e Germania (5 volte) Cina (4 volte) Francia, Italia, Kazakistan (3 volte).

 

– Il comandante in capo delle forze armate ucraine Zaluzhny ha rifiutato di partecipare alla riunione del Comitato militare della NATO, non potrà partecipare «nemmeno nel formato di una videoconferenza» a causa della «situazione operativa molto tesa» in Ucraina.

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

 

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Geopolitica

La Casa Bianca si oppone allo Stato palestinese: documenti trapelati

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Il governo degli Stati Uniti sta esercitando pressioni sui paesi del Consiglio di Sicurezza dell’ONU affinché respingano la richiesta di adesione a pieno titolo dell’Autorità Palestinese. Lo riporta il sito di giornalismo investigativo The Intercept, citando dispacci diplomatici trapelati.

 

La testata statunitense ha riferito mercoledì di aver ottenuto copie di cablogrammi non classificati del Dipartimento di Stato americano che contraddicono l’impegno dell’amministrazione Biden di sostenere pienamente una soluzione a due Stati.

 

Secondo quanto riferito, il Consiglio di Sicurezza formato da 15 membri dovrebbe votare venerdì su un progetto di risoluzione che raccomanda all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, composta da 193 membri, che «lo Stato di Palestina sia ammesso come membro delle Nazioni Unite», il che equivarrebbe al riconoscimento della statualità palestinese, a cui il potere israeliano si oppone da sempre.

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Gli Stati Uniti insistono sul fatto che la creazione di uno stato palestinese indipendente dovrebbe avvenire attraverso negoziati diretti tra Israele e Palestina, e non alle Nazioni Unite. Il presidente Joe Biden ha precedentemente affermato categoricamente che Washington sostiene una soluzione a due Stati e sta lavorando per metterla in atto il prima possibile.

 

Secondo quanto riferito da Intercept, i dispacci descrivono dettagliatamente le pressioni esercitate sui membri del Consiglio di Sicurezza. Secondo il rapporto, in particolare all’Ecuador viene chiesto di fare pressione su Malta, presidente di turno del Consiglio questo mese, e su altre nazioni, tra cui la Francia, affinché si oppongano al riconoscimento dell’Autorità Palestinese da parte delle Nazioni Unite.

 

Secondo quanto riportato, il Dipartimento di Stato USA avrebbe sottolineato che la normalizzazione delle relazioni tra Israele e gli Stati arabi è il modo più rapido ed efficace per raggiungere uno stato duraturo e produttivo.

 

Un dispaccio diplomatico, datato 12 aprile, spiegava l’opposizione degli Stati Uniti al voto, citando il rischio di infiammare le tensioni, reazioni politiche e un potenziale taglio dei finanziamenti delle Nazioni Unite da parte del Congresso americano.

 

«Vi esortiamo pertanto a non sostenere alcuna potenziale risoluzione del Consiglio di Sicurezza che raccomandi l’ammissione della “Palestina” come Stato membro delle Nazioni Unite, qualora tale risoluzione fosse presentata al Consiglio di Sicurezza per una decisione nei prossimi giorni e settimane», si legge nel dispaccio trapelato.

 

L’Autorità Palestinese ha presentato domanda di adesione nel 2011, ma la richiesta non è mai stata presentata al Consiglio di Sicurezza. All’epoca, gli Stati Uniti – essendo uno dei cinque membri permanenti del Consiglio – dissero che avrebbero esercitato il loro potere di veto in caso di voto positivo.

 

L’anno successivo, l’ONU ha elevato lo status dello Stato di Palestina da «entità osservatore non membro» a «Stato osservatore non membro», uno status detenuto solo dallo Stato di Palestina e dalla Città Stato del Vaticano.

 

Gli sforzi di lobbying da parte degli Stati Uniti indicano che la Casa Bianca spera di evitare un palese «veto» sulla richiesta di adesione dei palestinesi, ha suggerito The Intercept.

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Come riportato da Renovatio 21, secondo quanto emerso nelle scorse settimane la Casa Bianca ritiene che Netanyahu stia deliberatamente «provocando» gli Stati Uniti, tuttavia questo non ferma il favore di Washington nei confronti dell’esecutivo dello Stato Ebraico, il più di destra e religiosamente estremista della storia. A inizio anno il presidente Biden aveva dichiarato solennemente «sono un sionista».

 

Il Washington Post il mese scorso aveva rivelato che Biden sapeva che Israele stava bombardando indiscriminatamente.

 

La questione non riguarda solo l’attuale amministrazione Democratica USA: ad un incontro pubblico il genero ed ex consigliere senior per la politica estera di Donald Trump Jared Kushner ha dichiarato che è «un peccato» che l’Europa non accolga più rifugiati palestinesi, suggerendo che la «ripulitura» dei palestinesi dalla Striscia di Gaza dovrebbe essere accelerata.

 

Come riportato da Renovatio 21, Kushner, che proviene da una famiglia di palazzinari ebrei sostenitori del Partito Democratico e pure tra i primi finanziatori di Netanyahu, avrebbe poi fatto un’agghiacciante dichiarazione sul futuro del mercato immobiliare a Gaza: «Le proprietà immobiliari sul lungomare di Gaza potrebbero essere molto preziose… se le persone si concentrassero sulla creazione di mezzi di sussistenza»

 

I lanci di aiuti USA nel frattempo, oltre ad aver danneggiato i pannelli solari di un complesso ospedaliero, hanno ucciso almeno cinque palestinesi a Gaza.

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Israele attacca l’Iran

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Israele ha effettuato attacchi in Iran nelle prime ore di venerdì, hanno riferito diversi organi di stampa, citando alti funzionari statunitensi. La notizia arriva meno di una settimana dopo che la Repubblica Islamica ha lanciato una raffica di droni e missili contro Israele.   L’agenzia di stampa iraniana Mehr ha riferito che diverse esplosioni sono state udite intorno alle 4 del mattino, ora locale, nei cieli sopra la città centrale di Isfahan.   L’emittente IRNA ha affermato che le difese aeree sono state attivate in alcune parti dell’Iran. Ha aggiunto che Israele ha colpito obiettivi anche in Siria e Iraq, colpendo aeroporti militari e un sito radar.   Hossein Dalirian, portavoce del programma spaziale civile iraniano, ha scritto su X che diversi droni sono stati abbattuti. Ha aggiunto che non vi è alcuna conferma di un attacco missilistico su Isfahan.   Secondo Al Jazeera, l’Iran ha sospeso i voli in diversi aeroporti, compresi quelli che servono Teheran e Isfahan.   La CNN ha citato un anonimo funzionario americano che ha affermato che i siti nucleari non sono stati presi di mira.   Altre fonti in rete parlano di sette città colpite, comprese fabbriche di armamenti.   Video non verificati caricati su internet dai pasdaran mostrerebbero la contraerea iraniana intercettare i missili israeliani.   Un altro video circolante in rete mostrerebbe una base militare a Isfahan in situazione di calma e normalità.   L’esercito israeliano ha detto all’AFP che «non abbiamo commenti in questo momento» quando gli è stato chiesto delle notizie di esplosioni e attacchi in Iran e Siria. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha rifiutato di confermare al Times of Israel che Israele è responsabile delle esplosioni udite a Isfahan.   L’attacco è avvenuto, coincidenza, nel giorno dell’85° compleanno dell’ayatollah Khamenei.   Secondo il Jerusalem Post, vi sarebbero stati attacchi anche in Siria – dove sarebbero stati colpiti siti dell’esercito siriano nei governatorati di Suwayda e Daraa – ed in Iraq, dove sarebbero state colpite le aree di Baghdad ed il governatorato di Babil.   Il 1° aprile, Israele ha colpito un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria, uccidendo sette alti ufficiali della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC). L’Iran ha risposto lanciando droni e missili kamikaze contro Israele il 13 aprile. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato che la maggior parte dei colpi è stata intercettata con successo e ha riportato solo lievi danni a terra. Il costo della difesa per Israele ammonterebbe a circa un miliardo di dollari.   Come riportato da Renovatio 21, è emerso che alcuni droni iraniani sono stati intercettati dalla contraerea saudita.   Gli attacchi all’Iran, che mirano con evidenza ad un’escalation – visto che Teheran aveva specificato in varie sedi che dopo la sua rappresaglia considerava il caso chiuso – potrebbero avere per il gruppo al comando in Israele anche un preciso fine di politica interna.   Secondo il politologo John Mearsheimer «gli israeliani vorrebbero portarci in una guerra con l’Iran… con Hezbollah… Penso che il punto di vista israeliano, nel profondo, sia che quanto più grande è la guerra, tanto maggiore è la possibilità di una pulizia etnica».  

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Putin ha parlato con il presidente iraniano

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Il presidente russo Vladimir Vladimirovich Putin ha parlato con il suo omologo iraniano, Ebrahim Raisi, in seguito all’attacco di droni e missili di Teheran contro Israele. Lo riporta RT, che cita l’apparato comunicativo del Cremlino.

 

Sabato l’Iran ha lanciato decine di droni e missili contro Israele, come «punizione» per il bombardamento del consolato iraniano a Damasco, in Siria, che all’inizio del mese ha ucciso sette ufficiali di alto rango della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), cioè i pasdaran.

 

Raisi ha telefonato a Putin martedì pomeriggio per discutere della «situazione aggravata» nella regione e delle «misure di ritorsione» adottate da Teheran, secondo la lettura della chiamata.

 

Putin «ha espresso la speranza che tutte le parti mostrino ragionevole moderazione e non permettano un nuovo round di scontro, carico di conseguenze catastrofiche per l’intera regione», ha affermato il Cremlino.

 

Raisi «ha osservato che le azioni dell’Iran sono state forzate e di natura limitata», aggiungendo che Teheran «non era interessata a un’ulteriore escalation delle tensioni».

 

Entrambi i presidenti hanno convenuto che la causa principale dell’attuale conflitto è il conflitto israelo-palestinese irrisolto, chiedendo un «cessate il fuoco immediato» a Gaza, la fornitura di aiuti umanitari e la creazione di condizioni per una soluzione politica e diplomatica.

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Israele ha promesso di fornire una risposta «chiara e decisiva» all’attacco iraniano, che secondo il governo dello Stato Ebraico è stato in gran parte intercettato. Tuttavia, secondo quanto riferito, l’esercito israeliano sta lavorando a un piano che sarebbe accettabile per gli Stati Uniti.

 

Nel frattempo, l’esercito iraniano ha descritto l’attacco come un grande successo. L’«Operazione Vera Promessa» ha dimostrato che le difese israeliane erano «più fragili di una ragnatela», ha detto martedì in una conferenza stampa il generale di brigata Kioumars Heydari, comandante delle forze di terra iraniane.

 

«Le forze armate iraniane hanno infranto il tabù sulle capacità del regime israeliano, hanno dimostrato la loro potenza, hanno chiarito che l’era del mordi e fuggi è finita e hanno definito nuove regole per la regione», ha detto lo Heydari, secondo l’agenzia iraniana Tasnim News.

 

Subito dopo l’attacco iraniano erano circolate su vari gruppi Telegram italiani affermazioni totalmente false secondo cui Putin avrebbe dichiarato subito di appoggiare totalmente l’Iran. Si trattava di una fake news vera e propria mandata in giro tranquillamente da canali e influencer della «dissidenza» rispetto a NATO, vaccini, etc.

 

Chiediamo ai lettori di non frequentare i propalatori di bufale (come quella, di qualche settimana fa, che annunziava solennemente che il re britannico era morto, o quella, circolata l’altro ieri, per cui a spirare stavolta sarebbe stato invece il Klaus Schwab) e concentrarsi su Renovatio 21, vera fonte limpida, veritiera ed approfondita che vuole restare anni luce distante dai drogati di dopamina schermica e dalle panzane stupidi irresponsabili.

 

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