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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Renovatio 21 offre la traduzione di questo pezzo di CHD per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

Scoperte chiave dai dati del 5 luglio

  • Gli aumenti dei nuovi casi in Texas, Arizona, Florida e California dimostrano una chiara correlazione con il significativo aumento dei test PCR, ma la percentuale di questi casi che richiede ricovero in ospedale, o che risultano in un decesso sono molto inferiori a quanto accade a New York o nel New Jersey.

 

  • Texas, Arizona, Florida e California non si qualificano statisticamente come “nuovi focolai” e nuovi ordini esecutivi, tra cui una seconda quarantena e altre importanti variazioni all’istruzione in presenza, non sono giustificati, soprattutto alla luce delle probabilità di guarigione.

 

  • I decessi settimanali sono in calo in tutta la nazione, ogni settimana, per la decima settimana consecutiva secondo i dati pubblicati settimanalmente da ciascuno dei 56 Dipartimenti della Salute Statali e Territoriali.

 

  • Almeno 1.045.888 americani sono stati dichiarati guariti secondo i dati resi noti da ciascuno dei 56 Dipartimenti della Salute Statali e Territoriali.

 

 

Abstract

Al 5 luglio 2020, più di un milione di americani sono stati dichiarati guariti secondo i dati pubblicati da ciascuno dei 56 Dipartimenti della Salute Statali e Territoriali (USSTHD). Questa è senza dubbio una bella notizia e una fonte di speranza per la nostra società in crisi.

 

Al 5 luglio 2020, più di un milione di americani sono stati dichiarati guariti secondo i dati pubblicati da ciascuno dei 56 Dipartimenti della Salute Statali e Territoriali (USSTHD). Questa è senza dubbio una bella notizia e una fonte di speranza per la nostra società in crisi.

Mentre ogni guarigione è da celebrare, rispettiamo anche le esigenze fisiche che la guarigione ha richiesto agli americani e riconosciamo che tale processo non è privo si sfide uniche o potenziali per gli impatti a lungo termine sullo stato di salute. Quello che vogliamo condividere in questo lavoro collettivo è una prospettiva fondata sui dati e non intende in nessun modo minimizzare le esperienze di chi ha subito impatti negativi dall’infezione.

 

Lo scopo di questa ricerca statistica è fornire al lettore una prospettiva nuova e unica sul virus Sars-CoV-2, comunemente noto come COVID-19. Una delle preoccupazioni che abbiamo come autori e professionisti riguarda la metodologia distorta della comunicazione dei dati, che porta ad ambiguità sulle corrette azioni da adottare per le politiche di salute pubblica.

 

Troppo spesso gli americani sono informati solo parzialmente dai media mainstream e dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) riguardo a (1) il numero totale di casi, (2) il numero giornaliero di nuovo casi, (3) il totale dei decessi e (4) il numero giornaliero di nuovi decessi.[1]

 

È importante essere aggiornati su ognuna di queste categorie statistiche, e lo era soprattutto in aprile quando ne sapevamo molto meno di oggi.

 

Comunque, quando i nuovi casi e i decessi sono gli unici dati resi pubblici, molti americani sono portati a concludere che la situazione sia in continuo peggioramento, con l’aumento inevitabile di nuovi casi e decessi. Questi tentativi di condizionamento mentale possono creare, e creano, giustificazioni oggettive nel pubblico. Le giustificazioni oggettive per la paura dell’ignoto possono, a loro volta, motivare ulteriori limitazioni alle libertà protette dalla Costituzione e, così facendo, provocare danni collaterali involontari nella nostra società.

 

L’urgente bisogno di rapporti statistici più approfonditi ed equilibrati è di primaria importanza per incoraggiare conversazioni più produttive e meno polemiche.

L’urgente bisogno di rapporti statistici più approfonditi ed equilibrati è di primaria importanza per incoraggiare conversazioni più produttive e meno polemiche.

 

Curiosamente, accanto alle categorie di dati citate non vediamo spesso (1) il totale di persone testate (2) il numero di nuovi test negativi al giorno (3) il numero totale di guariti e (4) il numero di nuovi guariti comparato ai nuovi decessi al giorno. Queste categorie statistiche, tutte ugualmente importanti, apportano equilibrio e valore a tutte le discussioni sull’argomento se vogliamo essere pragmatici nel modo di pensare, nelle decisioni e nella formazione di politiche future. 

 

Le nostre proiezioni dei dati suggeriscono, con i nuovi decessi in calo per la decima settimana consecutiva secondo il CDC e in relazione al significativo aumento delle nuove guarigioni ogni giorno, che negli Stati Uniti ci saranno 2,7 milioni di guariti.

 

Inoltre, tra questi guariti, 2,45 milioni non necessiteranno di ricovero in ospedale. Queste proiezioni statistiche sono estremamente importanti per fornire agli americani una prospettiva più bilanciata che incorpora informazioni positive a quelle negative. Non è chiaro perché i media mainstream e il CDC non riportano prontamente questi dati. 

 

Il CDC non ha ancora iniziato a riportare i dati sulle guarigioni forniti da 46 dei 51 USSTHD.

Le nostre proiezioni dei dati suggeriscono, con i nuovi decessi in calo per la decima settimana consecutiva secondo il CDC e in relazione al significativo aumento delle nuove guarigioni ogni giorno, che negli Stati Uniti ci saranno 2,7 milioni di guariti. Inoltre, tra questi guariti, 2,45 milioni non necessiteranno di ricovero in ospedale

 

Nella nostra prima ricerca, «Are Children Really Recovering 99.9584% of the Time From COVID-19», abbiamo discusso alcuni problemi con i dati nella sezione «Limitazioni dei dati».

 

In questo documento di follow up discuteremo i segnali positivi delle guarigioni negli Stati Uniti così come alcuni dei problemi più recenti con i dati resi noti dagli USSTHD.

 

In seguito all’aggiornamento delle linee guida del CDC del 13 giugno per i test PCR negli ospedali, abbiamo assistito a un insolito aumento dei nuovi casi. Questo non ha coinciso con l’aumento dei ricoveri in ospedale come quanto riportato dai dipartimenti di salute di New York e del New Jersey in aprile [2].

 

Inoltre, le nuove linee guida servono solo a complicare la situazione e ad impedire un’accurata analisi dei dati nella nostra opinione professionale. 

 

Texas, Arizona, Florida & California sono potenziali focolai come New York e il New Jersey?

Prima di aprile 2020, gli americani sono stati avvertiti più volte dal Dr. Anthony Fauci, dall’Institute for Health Metrics Evaluation (IHME) dell’Università di Washington e dal CDC di un imminente ondata di decessi dovuta al virus SARS-CoV-2 che poteva raggiungere 2,2 milioni o variare tra 100.000 e 1,7 milioni.3,4,5,6,7,8,9

 

Ci si aspetta quindi che la base per determinare la gravità di questa infezione sconosciuta e il suo impatto sugli Stati Uniti risieda nei dati sui decessi pubblicati. 

 

Comunque, più recentemente i media mainstream, il CDC, il Dr. Fauci e molti governatori hanno posto maggior enfasi sulla statistica dei nuovi casi al giorno anziché sul calo dei decessi per la decima settimana consecutiva. 

 

 

Esiste una logica oggettiva per le maggiori preoccupazioni per la salute pubblica dovuta all’aumento dei nuovi casi, SE c’è un aumento percentuale dei nuovi ricoveri e/o decessi simile a quelli riportati a New York nel New Jersey in aprile durante il picco iniziale dell’ondata di infezioni. 

 

Comunque, non abbiamo visto un aumento nei ricoveri o nei decessi simile a quanto riportato a New York nel New Jersey all’inizio della crisi in nessuno dei quattro stati posti sotto stretta osservazione a causa degli aumenti dei nuovi casi in un periodo comparativo di tre settimane.

 

A New York e nel New Jersey il periodo di tre settimane dopo il quale sono stati definiti focolai del COVID-19 è durato dal 21 marzo fino al 10 aprile. Il periodo di comparazione per Texas, Arizona, Florida e California è stato dal 15 giugno al 5 luglio. L’aumento dei nuovi casi è probabilmente dovuto a un maggior numero di test, un aumento generale delle segnalazioni e percentuali leggermente più veritiere nei rapporti sui ricoveri di quelli disponibili nel primo periodo della pandemia a New York e nel New Jersey. 

 

 

Questo grafico mostra un significativo aumento dei test tra il 15 giugno e il 5 luglio in Texas, Florida e California, paragonato al periodo di tre settimane dal 21 marzo al 10 aprile a New York e Nel New Jersey. Rivela anche la relativa differenza percentuale dei nuovi casi nell’ultimo periodo nonostante significativo aumento dei test man mano che la crisi progrediva. La percentuale di test positivi a New York e nel New Jersey (44,3%) è considerevolmente più alta rispetto a quella di Texas (12,0%), Arizona (20,1%), Florida (11,8%) e California (5,9%).

 

In breve, mentre nuovi casi aumentano in Texas, Arizona, Florida e California, come accaduto in precedenza a New York e nel New Jersey, la percentuale di positivi è di gran lunga inferiore rispetto a quella di New York e New Jersey durante il picco nella regione. si tratta di una prova statistica chiave che quello che sta accadendo in Texas, Arizona, Florida e California non può portare a definirli come nuovi focolai. (Vedi Tavola 1 per un Riepilogo dei dati)

 

 

Questo grafico mostra una notevole discrepanza percentuale dei nuovi casi che necessitano il ricovero tra New York/New Jersey (20,7%) e Texas (5,5%), Arizona (2,8%), Florida (3,2%) e California (2,3%).

 

Mostra anche la considerevole differenza percentuale di nuovi casi che provocano il decesso tra New York/New Jersey (4,6%) e Texas (0,6%), Arizona (1,0%), Florida (0,7%) e California (1,1%).

 

Mentre molti decessi avvenuti a New York e nel New Jersey durante il periodo in esame e in quello seguente, in molti casi si trattava di anziani già debilitati nelle residenze assistite e nelle case di riposo, questi dati possono suggerire che le procedure per proteggere i più deboli in queste strutture sono notevolmente migliorate.

 

Se i dati statistici e la correlazione tra casi, ricoveri e decessi a New York e nel New Jersey stabiliscono i criteri per dichiarare un epicentro, allora secondo i medesimi criteri, Texas, Arizona, Florida e California non lo sono. È un ulteriore prova statistica che quanto avviene in Texas, Arizona, Florida e California non è un aumento tale da dichiararli focolai. (Vedi Tavola 1 per un Riepilogo dei Dati)

 

 

Pertanto, il solo aumento dei nuovi casi senza aumento proporzionale nei ricoveri e nei decessi, non è un parametro sufficiente per giustificare nuovi ordini esecutivi e la maggiore ansia sociale a livello del focolaio. 

 

 

Dati sulle guarigioni vs decessi

Questi dati mostrano che le probabilità di guarigione per gli americani sono 9 volte maggiori rispetto a quelle di morire per COVID-19 e la differenza tra guarigioni e decessi cresce ogni giorno. (Vedi Tavola 2 per i dati di ogni stato)

 

 

Come potete vedere, le guarigioni superano di gran lunga i decessi ogni giorno e la distanza tra i due continua ad aumentare, tanto che la rappresentazione grafica ai fini della comparazione diventa impegnativa. I picchi nelle guarigioni che vedete, avvengono di solito quando un nuovo dipartimento sanitario inizia a comunicare le guarigioni per la prima volta, come accaduto il 21 giugno.

 

Al 5 luglio, mentre i dati sui decessi erano riportati da ogni USSTHD, i dati sulle guarigioni venivano riportati solo da 46 su 51 stati USSTHD. California, Florida, Georgia, Missouri e lo stato di Washington sono gli unici che, ad oggi, non forniscono i dati delle guarigioni. I dati sulle guarigioni pubblicati molte volte includono i pazienti che sono stati dimessi dall’ospedale in seguito alla conferma del laboratorio, in cui il paziente ha ottenuto due esiti negativi consecutivi al test molecolare PCR ad almeno 24 ore di distanza.[2]

 

Comunque, molti stati hanno iniziato a confermare che gli americani risultati positivi ai test sono da considerarsi guariti se la persona positiva è stata in quarantena e per uno specifico lasso di tempo non ha avuto necessità di ricovero o ulteriore osservazione medica. Questo lasso di tempo è di 14 giorni dalla data del risultato positivo per la maggior parte degli stati mentre in alcuni si arriva a 30 giorni. In alcuni casi il numero di «guariti» comprende non solo quelli dimessi dagli ospedali, ma anche quel gruppo più ampio che non ha necessitato di alcun ricovero. 

 

Tavola 2: Riepilogo di casi confermati, guarigioni e decessi per ogni stato

 

 

Conclusione

Questa ricerca statistica fornisce risultati oggettivi basati sui dati che dimostrano che gli Stati Uniti sono in fase di guarigione nonostante l’aumento dei nuovi casi, dovuti probabilmente all’aumento dei test (e potenzialmente alle linee guida del CDC sui test ospedalieri del 13 giugno).

 

Questi dati suggeriscono che ogni ulteriore ordine esecutivo basato esclusivamente sull’aumento dei nuovi casi, compreso un secondo periodo di quarantena o ritardare l’inizio del nuovo anno scolastico o implementare la didattica a distanza, è statisticamente ingiustificato rispetto alla definizione dei criteri statistici definita a New York e nel New Jersey su cosa sia un focolaio della pandemia.

 

Sta arrivando il tempo in cui le discussioni a livello nazionale devono abbandonare la paura dei nuovi casi e concentrarsi sull’economia reale, la salute mentale, fisica ed emotiva e i danni collaterali alla società causati dalla prolungata intrusione di ordinanze esecutive sulle nostre libertà costituzionali.

Sta arrivando il tempo in cui le discussioni a livello nazionale devono abbandonare la paura dei nuovi casi e concentrarsi sull’economia reale, la salute mentale, fisica ed emotiva e i danni collaterali alla società causati dalla prolungata intrusione di ordinanze esecutive sulle nostre libertà costituzionali. 

 

È importante ricordare che gli americani sono stati implorati, e in molti casi obbligati, a stare a casa per appiattire la curva della diffusione dell’infezione e limitare l’impatto sul sistema sanitario nazionale. 

 

Gli americani si sono adeguati di buon grado, comprendendo implicitamente che il corso delle cose sarebbe stato relativamente breve e non sarebbe stato prolungato senza significativa e verificabile giustificazione basata sui dati. 

 

Mai gli americani hanno concordato che non saremmo stati in grado di registrare commenti pubblici ufficiali per dare voce alle nostre preoccupazioni e prospettive nel primo periodo di ordinanze esecutive. Non eravamo d’accordo neanche nel permettere di posticipare l’apertura delle piccole attività con ulteriori ordinanze senza sessioni legislative di emergenza. E certamente non eravamo d’accordo nel riaprire i luoghi di culto, le scuole, i luoghi di divertimento in più fasi, con questi luoghi fondamentali per la salute sociale all’ultimo posto. 

 

Non accettavamo che i criteri per approvare il ritorno alla «vita come la conoscevamo» fossero basati su altro che non fosse l’impatto sul sistema sanitario nazionale o i decessi… ma ora c’è una tendenza a ignorare i ricoveri e decessi in favore dei nuovi casi per determinare le politiche da seguire. 

 

Noi americani abbiamo fatto la nostra parte, ora è il momento che i media mainstream, il CDC e i governatori di ogni stato facciano la loro e traccino un percorso che onori lo spirito della Costituzione, rimetta in moto l’economia e ristabilisca le reti sociali, essenziali per una repubblica sana e prospera. 

 

Vogliamo che i media mainstream e CDC iniziano a riportare il totale dei test effettuati ogni giorno insieme ai nuovi casi e alle nuove guarigioni, oltre ai decessi e, così facendo, offrano una prospettiva più equilibrata a una società che si affida a loro per ottenere informazioni veritiere. 

 

Vogliamo che tutti i governatori diano priorità ai luoghi di culto e all’istruzione in presenza per tutti i cittadini, che inizino ad aggiungere naturopati e nutrizionisti olistici qualificati ai loro team di consulenti nei dipartimenti sanitari, in modo che gli americani possano ricevere consigli nutrizionali oltre a raccomandazioni sull’igiene, l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale. 

 

Se riusciamo a trovare il modo per fare test a 34 milioni americani in tre mesi, allora possiamo trovare il modo per migliorare la diffusione delle informazioni su questa crisi e le risposte a livello medico ad un’avversità così improvvisa. 

 

 

Aggiornamenti sulle probabilità di guarigione, fasce d’età e test

Le probabilità di guarigione continuano a crescere per tutte le fasce di età dalla prima ricerca del 21 giugno. 

 

 

 

Limitazioni dei dati

Come abbiamo trattato nella sezione Limitazioni dei dati del nostro precedente articolo, «Are Children Really Recovering 99.9584% of the Time From COVID-19», sin dall’inizio il CDC sosteneva l’inclusione di ogni caso e decesso come provocato da COVID-19, anche in assenza di test di laboratorio. Un caso o un decesso possono essere legittimamente considerati COVID-19 se rientrano tra le seguenti casistiche10

 

«A. Narrative: Descrizione dei criteri per determinare come classificare i casi. A1. Criteri clinici. Almeno due dei seguenti sintomi: febbre (misurata o percepita), brividi, rigidità, mialgia, emicrania, mal di gola, disturbi olfattivi e del gusto O almeno uno dei seguenti sintomi: tosse, dispnea o difficoltà respiratorie O malattie respiratorie gravi con almeno uno dei seguenti: evidenze clinica o radiografica di polmonite o di sindrome da distress respiratorio acuto E nessuna diagnosi alternativa probabile.»

 

Il CDC considera questi tipi di casi e decessi come «probabili». 

 

Al 5 luglio, ci sono 47.174 casi probabili e 9431 decessi probabili. La preoccupazione è che i casi e decessi probabili continuino a crescere giorno per giorno nonostante una massiccia campagna di test, durante la quale sono stati effettuati 36.853.943 di test di laboratorio e gli USSTHD hanno la facoltà di considerare il caso «in sospeso», se si è in attesa dell’esito del test.

 

Al 5 luglio c’erano 47.1474 casi probabili, ma solo 2.205 test in attesa. Inoltre, pensiamo che l’aumento dei nuovi casi coincida con l’aggiornamento delle linee guida del CDC del 13 giugno.

 

 

Dichiarazione sui finanziamenti e sul conflitto di interessi 

Questa ricerca statistica è stata sviluppata, scritta e pubblicata senza nessun finanziamento e grazie a uno sforzo comunitario completamente volontario profuso da una gamma eterogenea di professionisti qualificati che hanno a cuore i bambini e la salute di ogni americano. Gli autori di questa ricerca confermano di non avere nessun conflitto di interesse finanziario, politico o di altra natura. 

 

 

H. Ealy, M. McEvoy, M. Sava, S. Gupta, D. Chong, E. Braham, C. Fieberg, D. White, P. Anderson

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

 

Riferimenti

  1. CDC: Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/cases-updates/cases-in-us.html
  2. CDC: Overview of Testing for SARS-CoV-2 https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/hcp/testing-overview.html
  3. Fisher, Barbara Loe, COVID-19 Meltdown and Pharma’s Big Money Winhttps://vaccineimpact.com/2020/meet-the-new-billionaires-club-covid-19-vaccine-developers/ The Vaccine Impact 13, 2020.
  4. Shear MD, Crowley M, Glanz J. Coronavirus may kill 100,000 to 240,000 in U.S. despite actions, officials sayNew York Times 1, 2020.
  5. University of Washington. COVID-19 Estimations, Projections, Predictions.Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) 1, 2020.
  6. Timmer J. Inside the model that may be making US, UK rethink coronavirus control.Ars Technica 17, 2020.
  7. Wilson R. Worst-case coronavirus models show massive U.S. tollThe Hill 13, 2020.
  8. Davis W. Neil Ferguson, Doctor Behind Coronavirus Imperial College Study, Revised Predictions.Daily Caller 26, 2020.
  9. Bernstein D. 2 Million American Deaths from Covid-19?Reason Magazine Mar. 31, 2020.
  10. Council of State & Territorial Epidemiologists; Standardized surveillance case definition and national notification for 2019 novel coronavirus disease (COVID-19); Interim-20-ID-01; https://cdn.ymaws.com/www.cste.org/resource/resmgr/2020ps/Interim-20-ID-01_COVID-19.pdf
  11. Steckler, A., & McLeroy, K. R. (2008). The importance of external validity. American journal of public health, 98(1), 9–10. https://doi.org/10.2105/AJPH.2007.126847
  12. Matthay, E. C., & Glymour, M. M. (2020). A Graphical Catalog of Threats to Validity: Linking Social Science with Epidemiology. Epidemiology (Cambridge, Mass.), 31(3), 376–384. https://doi.org/10.1097/EDE.0000000000001161

 

State & Territory Health Departments

  1. Alaska Department of Health & Social Services Coronavirus Response: https://coronavirus-response-alaska-dhss.hub.arcgis.com/
  1. Alabama’s COVID-19 Data and Surveillance Dashboard: https://alpublichealth.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/6d2771faa9da4a2786a509d82c8cf0f7
  1. https://www.healthy.arkansas.gov/programs-services/topics/novel-coronavirus
  1. Arkansas Department of Health: https://azdhs.gov/preparedness/epidemiology-disease-control/infectious-disease-epidemiology/covid-19/dashboards/index.php
  1. California COVID-19 Dashboard: https://public.tableau.com/views/COVID-19PublicDashboard/Covid-19Hospitals?:embed=y&:display_count=no&:showVizHome=no
  1. Colorado Department of Public Health & Environment, Case Data: https://covid19.colorado.gov/data/case-data
  1. Connecticut COVID-19 Response: https://portal.ct.gov/Coronavirus
  1. Government of the District of Columbia, Coronavirus Data: https://coronavirus.dc.gov/page/coronavirus-data
  1. State of Delaware COVID-19 Data Dashboard: https://myhealthycommunity.dhss.delaware.gov/locations/state
  1. Florida COVID-19 Response: https://floridahealthcovid19.gov/
  1. Georgia Department of Public Health: https://dph.georgia.gov/covid-19-daily-status-report
  1. State of Hawaii Department of Health, Disease Outbreak Division: https://health.hawaii.gov/coronavirusdisease2019/
  1. Iowa Department of Public Health https://idph.iowa.gov/Emerging-Health-Issues/Novel-Coronavirus
  1. Idaho Department of Public Health Dashboard: https://public.tableau.com/profile/idaho.division.of.public.health#!/vizhome/DPHIdahoCOVID-19Dashboard_V2/Story1
  1. Illinois Department of Public Health COVID-19 Statistics: http://www.dph.illinois.gov/covid19/covid19-statistics
  1. Indiana COVID-19 Dashboard: https://www.coronavirus.in.gov/
  1. Kansas Department of Health & Environment, COVID-19 Cases in Kansas: https://www.coronavirus.kdheks.gov/160/COVID-19-in-Kansas
  1. Kentucky Cabinet for Health & Family Services: https://govstatus.egov.com/kycovid19
  1. Louisiana Department of Health: http://ldh.la.gov/Coronavirus/
  1. Massachusetts Department of Public Health COVID-19 Dashboard -Dashboard of Public Health Indicators: https://www.mass.gov/info-details/covid-19-response-reporting
  1. Maryland Department of Health: https://coronavirus.maryland.gov/
  1. Maine Center for Disease Control & Prevention: https://www.maine.gov/dhhs/mecdc/infectious-disease/epi/airborne/coronavirus/index.shtml
  1. Michigan Coronavirus Data: https://www.michigan.gov/coronavirus/0,9753,7-406-98163_98173—,00.html
  1. Minnesota Department of Health: https://www.health.state.mn.us/diseases/coronavirus/situation.html
  1. Missouri COVID-19 Dashboard: http://mophep.maps.arcgis.com/apps/MapSeries/index.html?appid=8e01a5d8d8bd4b4f85add006f9e14a9d
  1. Mississippi State Department of Health: https://msdh.ms.gov/msdhsite/_static/14,0,420.html#caseTable
  1. MONTANA RESPONSE: COVID-19 – Coronavirus – Global, National, and State Information Resources: https://montana.maps.arcgis.com/apps/MapSeries/index.html?appid=7c34f3412536439491adcc2103421d4b
  1. North Carolina NCDHHS COVID-19 Response: https://covid19.ncdhhs.gov/https://www.health.nd.gov/diseases-conditions/coronavirus/north-dakota-coronavirus-cases
  1. Coronavirus COVID-19 Nebraska Cases by the Nebraska Department of Health and Human Services (DHHS): https://nebraska.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/4213f719a45647bc873ffb58783ffef3
  1. New Hampshire Department of Health & Human Services: https://www.nh.gov/covid19/
  1. New Jersey COVID-19 information Hub: https://covid19.nj.gov/#live-updates
  1. https://cv.nmhealth.org/
  1. State of Nevada Department of Health & Human Services, Office of Analytics: https://app.powerbigov.us/view?r=eyJrIjoiMjA2ZThiOWUtM2FlNS00MGY5LWFmYjUtNmQwNTQ3Nzg5N2I2IiwidCI6ImU0YTM0MGU2LWI4OWUtNGU2OC04ZWFhLTE1NDRkMjcwMzk4MCJ9
  1. New York Department of Health, NYSDOH COVID-19 Tracker: https://covid19tracker.health.ny.gov/views/NYS-COVID19-Tracker/NYSDOHCOVID-19Tracker-Map?%3Aembed=yes&%3Atoolbar=no&%3Atabs=n
  1. New York City Coronavirus Data: https://github.com/nychealth/coronavirus-data
  1. https://www1.nyc.gov/site/doh/covid/covid-19-data.page
  1. Ohio Department of Health: https://coronavirus.ohio.gov/wps/portal/gov/covid-19/home
  1. Oklahoma State Department of Health: https://coronavirus.health.ok.gov/
  1. Oregon Health Authority: https://govstatus.egov.com/OR-OHA-COVID-19
  1. COVID-19 Data for Pennsylvania: https://www.health.pa.gov/topics/disease/coronavirus/Pages/Cases.aspx
  1. Puerto Rico Health Statistics: https://estadisticas.pr/en/covid-19
  1. Rhode Island COVID-19 Response Data: https://ri-department-of-health-covid-19-data-rihealth.hub.arcgis.com/
  1. South Carolina Testing Data & Projections (COVID-19): https://scdhec.gov/infectious-diseases/viruses/coronavirus-disease-2019-covid-19/sc-testing-data-projections-covid-19
  1. South Dakota Department of Health: https://doh.sd.gov/news/Coronavirus.aspx
  1. Tennessee Department of Health: https://www.tn.gov/health/cedep/ncov.html
  1. Texas Health & Human Services: https://txdshs.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/ed483ecd702b4298ab01e8b9cafc8b83
  1. Utah Department of Health: COVID-19 Surveillance: https://coronavirus-dashboard.utah.gov/
  1. Virginia Department of Health: https://public.tableau.com/views/VirginiaCOVID-19Dashboard/VirginiaCOVID-19Dashboard?:embed=yes&:display_count=yes&:showVizHome=no&:toolbar=no
  1. S Virgin Islands Department of Health: https://doh.vi.gov/
  1. Vermont Current Activity Dashboard: https://www.healthvermont.gov/response/coronavirus-covid-19/current-activity-vermont
  1. Washington State Department of Health: https://www.doh.wa.gov/Emergencies/Coronavirus
  1. Wisconsin Department of Health Services: https://www.dhs.wisconsin.gov/covid-19/data.htm
  1. West Virginia Health & Human Resources: https://dhhr.wv.gov/COVID-19/Pages/default.aspx
  1. Wyoming Department of Health: https://health.wyo.gov/publichealth/infectious-disease-epidemiology-unit/disease/novel-coronavirus/covid-19-map-and-statistics/

 

© 14 luglio 2020, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

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Epidemie

Influenza aviaria, l’OMS i media insistono sulla paura dell’epidemia negli esseri umani

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Lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha avvertito che l’influenza aviaria ha un tasso di mortalità “estremamente alto” per gli esseri umani e potrebbe mutare per trasmettersi da uomo a uomo, nonostante non vi sia alcuna registrazione di trasmissione da uomo a uomo dell’H5N1.

 

La scorsa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nuovamente l’allarme sull’influenza aviaria, avvertendo che ha un tasso di mortalità «estremamente alto» tra gli esseri umani.

 

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la malattia, il virus dell’influenza aviaria H5N1 – noto anche come «influenza aviaria altamente patogena (HPAI) A» o semplicemente «influenza aviaria» – può trasmettersi ad alcuni animali.

 

Tuttavia, non è mai passata da uomo a uomo e ci sono state segnalazioni estremamente rare di trasmissione da animale a uomo, ha affermato l’agenzia.

 

Tuttavia, lo scienziato capo dell’OMS Jeremy Farrar ha affermato che esiste «grande preoccupazione» che la malattia si evolva e svilupperà «la capacità di passare dalla trasmissione da uomo a uomo».

 

Secondo il CDC, le segnalazioni di epidemie di influenza aviaria risalgono al 1880. Dal 2014, i media hanno pubblicato storie periodiche e sempre più allarmistiche sul virus.

 

All’inizio di questo mese sono iniziate a circolare notizie secondo cui l’influenza aviaria sarebbe stata rilevata negli uccelli selvatici, nel pollame, in una varietà di mammiferi tra cui gatti e delfini e in un piccolo numero di esseri umani.

 

Organismi di stampa come il New York Times hanno ribadito gli avvertimenti di Farrar secondo cui il virus sta mutando e potrebbe iniziare a trasmettersi tra le persone, e il Daily Mail ha avvertito che potrebbe essere «100 volte peggio del COVID».

 

Farrar ha dato il massimo a questi avvertimenti durante una conferenza stampa in cui ha annunciato la nuova definizione dell’OMS per gli agenti patogeni presenti nell’aria.

 

«È una cosa tragica da dire, ma se vengo infettato dall’H5N1 e muoio, la cosa finirà», ha detto Farrar. «Se vado in giro per la comunità e lo diffondo a qualcun altro, allora si avvia il ciclo».

 

«Dobbiamo guardare, più che guardare, dobbiamo assicurarci che se l’H5N1 venisse a contatto con gli esseri umani con trasmissione da uomo a uomo, saremmo nella posizione di rispondere immediatamente con un accesso equo ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica» ha aggiunto.

 

La ricerca passata di Farrar si è concentrata su questo particolare ceppo di influenza aviaria.

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I commenti suscitano richieste per il vaccino contro l’influenza aviaria 

Dopo i commenti di Farrar, titoli come «La prossima minaccia pandemica richiede un’azione immediata», «L’influenza aviaria sta contagiando più mammiferi. Che cosa significa per noi?», «Il pericolo in evoluzione della nuova influenza aviaria» e «Gli Stati Uniti potrebbero vaccinare un quinto degli americani in caso di emergenza influenza aviaria «hanno chiesto se questa sarà “la prossima pandemia”».

 

Le notizie di stampa chiedono alle agenzie di sanità pubblica di prepararsi di conseguenza, intensificando la biosorveglianza interagenzia, la pianificazione della risposta alle emergenze, accumulando scorte di dispositivi di protezione individuale e, naturalmente, espandendo le scorte esistenti di vaccini contro l’influenza aviaria e sviluppandone di migliori.

 

Il governo degli Stati Uniti ha attualmente tre vaccini H5N1 approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) e conservati nelle scorte strategiche nazionali. I vaccini sono prodotti da Sanofi, GSK e CSL Seqirus.

 

Secondo i funzionari federali, se l’H5N1 dovesse diffondersi ampiamente tra gli esseri umani, il governo americano potrebbe distribuire entro quattro mesi abbastanza vaccini da inoculare un quinto della popolazione americana, ha riferito Barrons.

 

Ma i resoconti dei media hanno sollevato preoccupazioni sull’efficacia di questi vaccini – sviluppati già nel 2007 – e hanno sollecitato lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi vaccini.

 

Farrar ha fatto lo stesso nella sua dichiarazione, avvertendo che lo sviluppo del vaccino «non è dove dobbiamo essere».

 

A sostegno di queste affermazioni, un recente rapporto di ricerca pubblicato in un comunicato stampa del 20 aprile ha rilevato che è molto probabile che un agente patogeno dell’influenza scateni una nuova pandemia nel prossimo futuro, seguita dalla «Malattia X».

 

Tuttavia, i risultati non si basano su uno studio di dati empirici sulla malattia reale.

 

Piuttosto, lo studio riporta i risultati di un sondaggio online che ha chiesto agli esperti globali di malattie infettive di classificare le malattie nel «Piano di ricerca e sviluppo per l’azione per prevenire le epidemie» dell’OMS nell’ordine in cui credevano che le malattie potessero causare la prossima pandemia.

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Gli allarmi risuonano mentre si avvicina la scadenza per la negoziazione del «Trattato pandemico» dell’OMS

Le notizie su una «prossima pandemia» arrivano poco prima delle riunioni dell’accordo pandemico dell’OMS previste per maggio.

 

I Paesi membri si incontreranno per votare un nuovo accordo pandemico e le modifiche al regolamento sanitario internazionale (IHR) per garantire all’OMS un’ampia autorità sulla gestione della pandemia, con un budget annuale stimato in 31,1 miliardi di dollari.

 

Il trattato proposto e l’IHR conferirebbero all’OMS poteri esecutivi senza precedenti per dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale a propria discrezione, e quindi organizzare e imporre una risposta che prevalga su qualsiasi risposta che una singola nazione potrebbe invece voler implementare.

 

Molti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le proposte compromettano la sovranità nazionale , normalizzino pericolose violazioni dei diritti e concentrino la ricchezza su scala globale.

 

La resistenza agli accordi è diffusa, da molti deputati statunitensi e organizzazioni per la libertà sanitaria alle proteste in Giappone.

 

Questi nuovi sviluppi sono arrivati ​​anche quando Farrar ha annunciato la scorsa settimana che l’OMS ha ampliato la sua definizione di agenti patogeni presenti nell’aria.

 

La nuova definizione ha lo scopo di eliminare la confusione su come «descrivere la trasmissione di agenti patogeni attraverso l’aria che possono potenzialmente causare infezioni negli esseri umani», per prevenire meglio la trasmissione, secondo l’OMS.

 

I termini «trasmissione aerea» e «trasmissione via aerosol» sono stati spesso confusi durante la pandemia di COVID-19.

 

Per correggere tale abuso e confusione, il «documento di consenso» stabilisce un nuovo standard in base al quale qualsiasi malattia infettiva che viaggia attraverso l’aria, indipendentemente dalle dimensioni delle «particelle respiratorie infettive», è considerata un agente patogeno presente nell’aria.

 

La precedente posizione dell’OMS era che solo un piccolo numero di agenti patogeni che viaggiavano in piccole goccioline su grandi distanze, come la tubercolosi, erano considerati «dispersi nell’aria».

 

La nuova classificazione rimuove il limite sulla dimensione delle particelle o sulla distanza alla quale un agente patogeno potrebbe diffondersi. Storicamente le agenzie hanno richiesto elevati livelli di prova prima di definire una malattia trasmessa per via aerea, il che richiede rigorose misure di contenimento, ha riferito CBC.

 

La nuova definizione renderà più semplice imporre misure di contenimento per una gamma più ampia di particelle respiratorie infettive.

 

All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha anche pubblicato la sua nuova «strategia pandemica» volta a rafforzare la biosicurezza globale prima della «prossima pandemia».

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Casi diffusi tra i mammiferi

Negli ultimi anni, milioni di uccelli sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, poiché in genere vengono abbattuti interi stormi quando vengono identificati i casi.

 

All’inizio di questo mese, il Dipartimento dell’Agricoltura del Texas ha annunciato che uno dei più grandi allevamenti di pollame del Texas aveva pianificato di uccidere quasi 2 milioni di polli dopo che un singolo uccello era risultato positivo al virus H5N1. Il commissario Sid Miller ha avvertito che tutti i produttori dello stato «devono mettere in pratica misure di biosicurezza rafforzate».

 

Le segnalazioni di influenza aviaria sono stagionali, in genere il picco è a febbraio. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha affermato di aspettarsi un flusso e riflusso dei casi. Nell’ultimo mese sono stati confermati casi tra allevamenti di polli in quattro stati: New Mexico, Texas, Michigan e Minnesota.

 

L’OMS ha inoltre sollecitato un attento monitoraggio e un’indagine su un focolaio segnalato di H5N1 tra le mucche da latte negli Stati Uniti «perché potrebbe evolversi in trasmissione in modi diversi» e perché tale trasmissione avviene è ancora sconosciuta.

 

Il virus ha infettato specie diverse dagli uccelli. Nell’ultimo anno sono stati segnalati casi di influenza aviaria in visoni, lontre, volpi, foche, puzzole e bovini, tra gli altri. Secondo alcuni funzionari, gli animali vengono infettati dagli uccelli selvatici.

 

I primi casi di influenza aviaria nei bovini sono stati rilevati negli Stati Uniti a marzo. Da allora, i funzionari dell’USDA hanno confermato casi in 29 mandrie in otto stati, tra cui Michigan, Kansas e Texas, e un singolo caso in un essere umano in Texas, che ha avuto contatti con una mucca infetta. Il suo unico sintomo era la congiuntivite.

 

Questo è solo il secondo caso documentato di virus H5N1 umano negli Stati Uniti. Il primo è avvenuto in un lavoratore avicolo in Colorado nel 2022. Secondo un recente rapporto dell’OMS, tra il 1° gennaio 2003 e il 28 marzo 2024, solo 888 casi di virus aviari In tutto il mondo sono state segnalate infezioni influenzali nell’uomo, di cui il 52% mortali.

 

L’OMS ha annunciato la scorsa settimana che un uomo vietnamita è risultato positivo all’influenza aviaria A (H9N2) a marzo. L’uomo vive vicino a un mercato di pollame, ma nessuno degli uccelli presenti al mercato è risultato positivo allo stesso virus.

 

La FDA afferma che il rischio che uova o latte di animali infetti arrivino sul mercato è basso a causa delle ispezioni. E gli scienziati affermano che non ci sono prove che il consumo di cibo pastorizzato o cotto comporti alcun rischio per le persone.

 

Almeno 21 stati hanno posto restrizioni alle importazioni di bestiame dagli stati colpiti, con New York che si è aggiunta alla lista lunedì.

 

L’agricoltore rigenerativo e scienziato agricolo Howard Vlieger ha dichiarato al The Defender che l’approccio dell’USDA per affrontare l’influenza aviaria attraverso l’abbattimento delle mandrie è mal informato. Le malattie circolano periodicamente attraverso le popolazioni animali, ha detto.

 

Gli animali suscettibili al virus, ha detto Vlieger, sono quelli malsani, allevati con mangimi geneticamente modificati e carichi di pesticidi e confinati in spazi piccoli e affollati.

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Gli Stati Uniti collaborano con la Cina nella ricerca sul guadagno di funzione dell’H5N1

Il sequenziamento genomico del virus nel paziente del Texas ha mostrato che una mutazione nel genoma del virus ha reso più probabile che l’influenza infetti i mammiferi. Tuttavia, i funzionari sostengono che il rischio per le persone rimane basso.

 

Farrar ha affermato che la variante A (H5N1) è diventata «una pandemia globale di animali zoonotici».

 

«La grande preoccupazione ovviamente è che… infettando anatre e polli e poi sempre più mammiferi, quel virus ora si evolve e sviluppa la capacità di infettare gli esseri umani e quindi, in modo critico, la capacità di passare da uomo a uomo», ha aggiunto.

 

I resoconti di questa evoluzione hanno portato alla richiesta dell’USDA di condividere le sequenze genomiche del virus prelevate da vari animali. L’agenzia ha risposto rendendo pubbliche 239 sequenze di virus.

 

I consulenti di pianificazione pandemica hanno celebrato la mossa, che secondo STAT News consentirà di determinare se il virus ha acquisito mutazioni che lo rendono possibile diffondersi più facilmente, possibilmente agli esseri umani.

 

La discussione su una mutazione che facilita la diffusione e i commenti di Farrar hanno rinnovato le preoccupazioni sulla ricerca sul guadagno di funzione, che è stata condotta per anni sui virus dell’influenza aviaria .

 

Nel 2018, un comitato di revisione del governo degli Stati Uniti ha tranquillamente approvato esperimenti in due laboratori per modificare i virus dell’influenza aviaria per renderli più rischiosi per gli esseri umani – nonostante una moratoria – imposta nel 2014 – su quella ricerca, ha riferito Science nel 2019.

 

Almeno uno di questi progetti è stato finanziato dall’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health.

 

E nel 2011, un esperimento condotto da uno di questi gruppi aveva già modificato il virus aviario H5N1 affinché si diffondesse tra i furetti.

 

Alison Young di USA Today ha rivelato l’anno scorso che si è verificata una grave violazione della sicurezza nel 2019 durante uno degli esperimenti approvati nel 2018. Mentre lavorava nel laboratorio di livello tre di biosicurezza presso l’Università del Wisconsin, il tubo che fornisce aria pulita e sicura ai ricercatori è stato disconnesso, esponendo i ricercatori al virus modificato.

 

Un’altra violazione si è verificata nel 2013, quando un ricercatore è rimasto accidentalmente colpito da un ago infetto.

 

Dal 2021 l’USDA collabora con scienziati cinesi nella ricerca sul guadagno di funzione sui virus dell’influenza aviaria.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 23 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

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Epidemie

La Casa Bianca di Biden firma un nuovo piano di sorveglianza pandemica finanziato da Gates

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.   Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».   L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».   «Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

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L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.   «Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».   Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.   Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:   «La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».   «Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».   «E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».   «Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».   La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.  

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Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».   «Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»   Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.   La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.   Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.   Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».   Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.   Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

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La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.   «Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».   Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.   «Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».   Brenda Baletti Ph.D.   © 18 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
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Epidemie

Nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» scoperto in Congo

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Un nuovo ceppo virulento di vaiolo delle scimmie, potenzialmente con un tasso di mortalità dell’11%, è stato identificato nella Repubblica Democratica del Congo, secondo un recente studio che richiede misure come la «vaccinazione mirata».

 

La nuova ricerca ritiene che questo ceppo sia passato dagli animali agli esseri umani tra luglio e settembre 2023, secondo lo studio intitolato «Sustain Human Outbreak of a New MPXV Clade I Lineage in Eastern Democratic Republic of the Congo».

 

Il lignaggio Clade I del vaiolo delle scimmie si trova principalmente nell’Africa centrale in aree come il Congo. È caratterizzata da sintomi gravi e da un’elevata mortalità fino all’11%. Una variante del Clade I, Clade Ib è oggetto del recente studio.

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Lo studio spiega cos’è il vaiolo delle scimmie e ne ha descritto le linee evolutive e le sottovarianti.

 

«Il virus del vaiolo delle scimmie (MPXV) ha attirato l’attenzione globale nel 2022 durante un’epidemia diffusa legata principalmente al contatto sessuale. Il Clade I MPXV è prevalente nell’Africa centrale ed è caratterizzato da malattie gravi e elevata mortalità, mentre il Clade II è confinato nell’Africa occidentale ed è associato a malattie più lievi. Un MPXV di Clade IIb è emerso in Nigeria nel 2017, con una trasmissione protratta da uomo a uomo, precursore dell’epidemia globale del lignaggio Clade II B.1 nel 2022. Nell’ottobre 2023, una grande epidemia di vaiolo è emersa nella regione mineraria di Kamituga, nella Repubblica democratica Repubblica del Congo (RDC), di cui abbiamo condotto un’indagine sull’epidemia», afferma lo studio.

 

Nel documento gli scienziati chiedono molte delle misure adottate durante il biennio pandemico.

 

«Per contenere questa nuova potenziale epidemia di Clade Ib sono necessarie misure urgenti, tra cui una sorveglianza rafforzata ed estesa, il tracciamento dei contatti, il supporto alla gestione dei casi e la vaccinazione mirata», afferma lo studio.

 

I risultati dello studio mostrano che circa 7 mesi fa una variante del vaiolo delle scimmie sarebbe passata dagli animali all’uomo e si sarebbe diffusa principalmente attraverso i rapporti sessuali.

 

«L’epidemia di Kamituga MPOX si è diffusa rapidamente, con 241 casi sospetti segnalati entro 5 mesi dal primo caso segnalato. Dei 108 casi confermati, il 29% erano lavoratrici del sesso [eufemismo con cui ora nei Paesi anglofoni definiscono le meretrici, ndr], evidenziando il contatto sessuale come una modalità chiave di infezione. L’analisi genomica ha rivelato un lignaggio distinto MPXV Clade Ib, divergente dai ceppi Clade I precedentemente sequenziati nella RDC. La predominanza delle mutazioni di tipo APOBEC3 e il tempo stimato di comparsa intorno a metà settembre 2023 suggeriscono una recente trasmissione da uomo a uomo», afferma lo studio.

 

Il tema potrebbe entrare presto nell’arena politica, con il candidato alle presidenziali del 2024 Donald Trump che ha criticato duramente l’amministrazione Biden per aver consentito agli immigrati illegali provenienti dal Congo di entrare negli Stati Uniti durante un discorso di sabato scorso.

 


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Molti account su Twitter si sono quindi chieste quanti congolesi affetti da vaiolo delle scimmie siano stati portati illegalmente negli Stati Uniti attraverso il confine aperto da Biden.

 

Nel 2022, mentre focolai del morbo apparivano dopo i Gay Pride, l’anno scorso il direttore dell’OMS Tedros Ghebreyesus aveva scavalcato il suo comitato interno OMS per dichiarare il vaiolo delle scimmie emergenza globale. L’ente sanitario mondiale arrivò a prodursi anche nel grottesco suggerimento ai gay di limitare i partner sessuali e di vaccinarsi prima delle parate di orgoglio gaio – vaccino approvato senza studi clinici, con idoneità estesa anche ai bambini –, non prima di aver annunciato di voler cambiare il nome al vaiolo delle scimmie, perché a rischio razzismo.

 

Il 99% dei casi, ammise ad un certo punto la sanità britannica, era costituito da maschi omosessuali. Nel 2023 l’ente di controllo epidemico americano CDC avvertì che il vaiolo delle scimmie sarebbe potuto tornare con i festival estivi LGBT.

 

Una circolare del ministero della Salute italiana di poche settimane fa stabilisce una precedenza per la vaccinazione anti-vaiolo per le scimmie a «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

Da oltremanica era invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie. La bestiola condivideva il letto con una coppia di gay infetti.

 

Come riportato da Renovatio 21nel 2021 il vaiolo delle scimmie fu protagonista di una molto preveggente simulazione organizzata dall’ONG per la minaccia nucleare NTI con l’OMS e l’inevitabile Fondazione Gates.

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 Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia

 

 

 

 

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