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Vitellini non nati macellati per il siero «fetale»: la crudele verità sulla carne coltivata in laboratorio

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

La maggior parte delle aziende produttrici di carne sintetica utilizza ancora il siero bovino fetale (FBS) come mezzo di crescita, ottenuto da vitelli non ancora nati che vengono tagliati fuori dall’utero e drenati dal sangue mentre sono ancora vivi.

 

 

  • Mentre l’industria della carne sintetica viene propagandata come un modo ecologico e sostenibile per nutrire il mondo, il vero intento è quello di ricreare il tipo di controllo globale che Monsanto e altri hanno raggiunto attraverso lo sviluppo brevettato di semi OGM (organismi geneticamente modificati).

 

  • I ricercatori dell’Università della California, Davis (UC Davis) avvertono che ci sono importanti svantaggi ambientali nella carne coltivata in laboratorio. Secondo la loro analisi del «ciclo di vita dalla culla alla fabbrica», l’industria della carne prodotta in laboratorio produce fino a 25 volte più CO2 rispetto alla zootecnia tradizionale, il che annulla la base ideologica fondamentale su cui è costruita l’industria.

 

  • Ogni chilo di carne sintetica produce ovunque da 246 a 1.508 kg di emissioni di anidride carbonica, rendendo l’impatto climatico della carne sintetica da quattro a 25 volte maggiore di quello della carne bovina convenzionale.

 

  • La maggior parte delle aziende produttrici di carne sintetica utilizza ancora il siero bovino fetale (FBS) come mezzo di crescita, ottenuto da vitelli non ancora nati che vengono tagliati fuori dall’utero e drenati dal sangue mentre sono ancora vivi. Quindi, la maggior parte delle affermazioni secondo cui la carne sintetica è priva di animali o di crudeltà verso gli animali sono false.

 

  • Mission Barns sta sviluppando pancetta finta a base di un mix di carne sintetica, grasso di maiale coltivato a cellule e proteine di pisello. I suini da cui vengono prelevati i campioni di cellule sono stati trattati con «vaccini» a mRNA e, in caso affermativo, il maiale coltivato e il grasso di maiale sono sicuri da mangiare?

 

 

 

Mentre l’industria della carne sintetica viene propagandata come un modo ecologico e sostenibile per nutrire il mondo, il vero intento è quello di ricreare il tipo di controllo globale che Monsanto e altri hanno raggiunto attraverso lo sviluppo di semi OGM brevettati.

 

Alla fine, le carni create in laboratorio sono peggiori per l’ambiente rispetto al bestiame e peggioreranno indubbiamente la salute umana, proprio come hanno fatto i cereali OGM.

 

La carne creata in laboratorio è peggiore per l’ambiente rispetto al bestiame

Come riportato dal San Francisco Chronicle, i ricercatori della UC Davis avvertono che ci sono importanti aspetti negativi ambientali della carne coltivata in laboratorio che non fanno parte della conversazione o del processo decisionale.

 

Secondo la loro analisi del «ciclo di vita dalla culla alla fabbrica», l’industria della carne coltivata in laboratorio produce fino a 25 volte più CO2 rispetto alla zootecnia tradizionale, il che annulla la base ideologica fondamentale su cui è costruita l’industria.

 

Come notato dagli autori, gli investitori hanno investito miliardi di dollari nel settore della carne a base di cellule animali (ACBM) sulla base della teoria che la carne coltivata è più rispettosa dell’ambiente della carne bovina. Ma questo clamore si basa principalmente su analisi errate delle emissioni di carbonio.

 

Le fonti primarie di emissioni di CO2 sono i processi di depurazione, che richiedono combustibili fossili. I batteri utilizzati per produrre la «carne» rilasciano endotossine, che devono essere eliminate dal mezzo di crescita, altrimenti le cellule non si riprodurranno correttamente.

 

Come osservato dagli autori:

 

«La coltura cellulare animale viene tradizionalmente eseguita con componenti del mezzo di crescita che sono stati raffinati per rimuovere/ridurre l’endotossina. L’uso di questi metodi di perfezionamento contribuisce in modo significativo ai costi economici e ambientali associati ai prodotti farmaceutici poiché richiedono molta energia e risorse».

 

Secondo questo assunto, ogni chilo di carne sintetica produce ovunque da 246 kg a 1.508 kg di emissioni di anidride carbonica, rendendo l’impatto climatico della carne sintetica da quattro a 25 volte maggiore di quello della carne bovina convenzionale.

 

Dichiarazioni fittizie basate su tecnologie inesistenti

L’analisi del ciclo di vita della UC Davis sottolinea inoltre che diverse stime degli impatti climatici dell’ACBM dipendono da nuove tecnologie che non esistono ancora o è improbabile che funzionino.

 

Ad esempio, alcuni hanno proposto di coltivare idrolizzati di cianobatteri in stagni di cemento aperti per poi essere «raccolti, sterilizzati, idrolizzati e utilizzati come mezzo di crescita delle cellule animali». Il problema è che questa tecnologia non è attualmente utilizzata, «né è attualmente fattibile», osservano gli autori.

 

In breve, le affermazioni che sostengono l’industria della carne sintetica sono una farsa, poiché l’idea che la carne sintetica sia un’opzione più verde si basa su tecnologie inesistenti piuttosto che sulle tecnologie in uso.

 

Ricerche precedenti evidenziano buchi anche nelle dichiarazioni ambientali

Anche altri studi sono stati critici nei confronti delle affermazioni del settore ACBM. Ad esempio, un articolo del 2019 sulla rivista Frontiers in Sustainable Food Systems ha rilevato che, se il mondo ha fatto la transizione verso la carne sintetica, il suo impatto sul riscaldamento globale potrebbe inizialmente sembrare vantaggioso. Tuttavia, nel tempo, la produzione di carne sintetica comporterebbe un maggiore riscaldamento.

 

Come concludono gli autori:

 

«Sotto il continuo ed elevato consumo globale, la carne sintetica si traduce inizialmente in un riscaldamento inferiore rispetto ai bovini, ma questo divario si riduce nel lungo termine e in alcuni casi, la produzione di bestiame provoca un riscaldamento molto inferiore, poiché le emissioni di CH4 non si accumulano, a differenza della CO2».

 

«Concludiamo che la carne sintetica non è ad un primo esame climaticamente superiore al bestiame; il suo impatto relativo dipende invece dalla disponibilità di generazione di energia decarbonizzata e dai sistemi di produzione specifici che vengono realizzati».

 

Le false affermazioni sono all’ordine del giorno

Nonostante analisi come queste, sarebbe difficile trovare un’azienda di carne sintetica che non pretenda di generare meno emissioni di gas serra rispetto all’agricoltura animale, anche se alcuni semplicemente parlano in cerchio intorno ad essa. Prendi Mission Barns, per esempio.

 

Mission Barns produce pancetta e polpette finte mescolando proteine di piselli con carne coltivata e grasso di maiale prodotto da coltura cellulare per dare alla «carne» il sapore e l’aroma del vero maiale. Il suo sito web fa la seguente dichiarazione di sostenibilità:

 

«L’agricoltura animale genera più emissioni di gas serra di tutti i trasporti combinati ed è uno dei principali motori della deforestazione e dell’inquinamento dei corsi d’acqua. La carne artificiale è molto più rispettosa della natura e utilizza meno risorse per preservare il nostro pianeta».

 

Si noti che in realtà non stanno facendo alcuna dichiarazione ambientale diretta sulla propria carne sintetica. Invece, sostengono che l’allevamento di animali genera più gas serra rispetto al trasporto, il che è irrilevante quando si tratta di determinare quale delle due opzioni — l’allevamento o la carne creata in laboratorio — sia migliore per l’ambiente.

 

Se l’allevamento genera più gas serra del trasporto, allora anche le carni create in laboratorio generano più gas serra del trasporto, e probabilmente molte volte di più.

 

Suona bene, però, ed è abbastanza ingannevole che la maggior parte dei lettori non si renderà conto che non hanno detto nulla sulla propria sostenibilità.

 

Gli animali vengono danneggiati dalla produzione di carne finta?

Mission Barns afferma inoltre che nessun animale viene mai danneggiato nel suo processo di coltura della carne. Tutto ciò che è necessario per far crescere la carne, dicono, è un «piccolo campione [di cellule adipose] di un maiale», che non viene danneggiato dalla biopsia e continua a vivere una vita normale e sana. La domanda è: in cosa crescono le cellule raccolte?

 

Le carni sintetiche o a base di cellule devono essere coltivate in un terreno ricco di sostanze nutritive e la maggior parte utilizza ancora il FBS, che si ottiene da vitelli non ancora nati che vengono tagliati fuori dall’utero e drenati dal sangue mentre sono ancora vivi.

 

il FBS è stato a lungo utilizzato nella scienza in quanto è il mezzo di crescita perfetto. Finora, il FBS è stato considerato un sottoprodotto della produzione di carne convenzionale. Presumibilmente, le mucche non sono specificamente ingravidate per raccogliere i vitelli per il FBS; piuttosto, i vitelli vengono sacrificati ogni volta che una mucca incinta a caso viene macellata per la carne.

 

Tuttavia, a meno che il FBS non venga abbandonata in tutta l’industria della carne sintetica, è facile prevedere un futuro in cui le mucche verranno allevate e ingravidate semplicemente per fornire il FBS all’industria della carne falsa, che porta sia gli sprechi alimentari che la crudeltà sugli animali a livelli completamente nuovi.

 

Un’oscena crudeltà sugli animali

Si potrebbe sostenere che l’industria della carne finta stia già promuovendo una forma più oscena di crudeltà sugli animali rispetto all’allevamento in generale, visto che l’aumento della necessità di FBS richiederà la macellazione di più vacche gravide.

 

Siamo assolutamente sicuri che le mucche non vengano ingravidate e i vitelli sacrificati solo per soddisfare questo bisogno sempre crescente del FBS? Come riportato da Nutraceuticals World:

 

«Dato il ruolo essenziale di FBS nel processo di produzione, molte delle carni sintetiche sul mercato non saranno completamente prive di animali o cruelty-free. La rapida crescita della carne sintetica stimolerebbe una maggiore domanda di FBS.

 

«Diverse aziende, in particolare Meatable e Future Meat, hanno introdotto tecniche di crescita alternative che non richiedono FBS. Per ora, tuttavia, la stimolazione della crescita basata su FBS è ancora la norma e in qualche modo macchia l’affermazione che la carne sintetica è totalmente umana».

 

Nel 2018, il CSO di Mission Barns, David Bowman, ha sostenuto che «il siero bovino fetale non è un antipasto» perché il processo è insostenibile. Richiede la macellazione di «almeno tante mucche quante ne vengono macellate ora», ha detto.

 

All’epoca, Bowman predisse che Mission Barns avrebbe, a tempo debito, «sviluppato internamente altri mezzi brevettati».

 

La domanda è: l’azienda ha inventato un nuovo mezzo o sta ancora utilizzando FBS? La sua affermazione «nessun danno agli animali» dipende davvero da quel dettaglio, e non sono stato in grado di confermarlo in entrambi i casi.

 

 

Cosa dice ChatGPT di FBS e del suo utilizzo

Come nota a margine, un membro del mio team ha recentemente chattato con ChatGPT sull’uso di FBS nell’industria della carne sintetica. Ecco alcune delle domande e risposte di quella sessione.

 

Domanda — Ci sono molti articoli sulle carni coltivate che utilizzano il siero del feto bovino per far crescere le colture, è vero?

 

ChatGPT — Per quanto è di mia conoscenza, le informazioni relative all’uso del siero fetale bovino nella produzione di carni coltivate sono accurate.

I metodi tradizionali di coltivazione di cellule animali per scopi di laboratorio, compresa la produzione di carni sintetiche, spesso si basano sull’uso di siero bovino fetale (FBS) o siero bovino come mezzo di crescita. L’FBS contiene vari fattori di crescita e sostanze nutritive necessarie per la proliferazione delle cellule.

Tuttavia, è importante notare che il campo della carne sintetica si sta rapidamente evolvendo e i ricercatori stanno esplorando attivamente metodi alternativi per ridurre o eliminare la dipendenza dai componenti di origine animale.

L’uso di FBS solleva preoccupazioni etiche, in quanto comporta l’estrazione di sangue dai vitelli non ancora nati. Inoltre, aumenta i costi e le sfide di scalabilità della produzione di carne sintetica.

Negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi nello sviluppo di alternative senza siero o senza animali per la coltura cellulare nell’industria della carne sintetica. Gli scienziati stanno esplorando mezzi di crescita vegetali e sintetici in grado di fornire i nutrienti necessari per la crescita cellulare.

Questi sforzi mirano a rendere la produzione di carne sintetica più sostenibile, scalabile e priva di input di origine animale.

 

Domanda — Qual è il processo utilizzato per purificare il siero dal sangue fetale?

 

ChatGPT — Il processo di purificazione di FBS dal sangue fetale prevede in genere diversi passaggi per separare e isolare il siero da altri componenti. Sebbene i protocolli specifici possano variare, ecco una panoramica generale del processo:

  1. Raccolta — Il sangue fetale bovino viene raccolto dai feti delle mucche macellate. Il sangue si ottiene tipicamente sezionando il feto e raccogliendolo attraverso un processo chiamato dissanguamento.
  2. Coagulazione e separazione — Il sangue raccolto viene lasciato coagulare a temperatura ambiente o in condizioni refrigerate. Durante questo periodo, il sangue si coagula naturalmente, formando una sostanza gelatinosa nota come coagulo. Il coagulo contiene globuli rossi, globuli bianchi e altri componenti cellulari.
  3. Centrifugazione — Il coagulo viene quindi sottoposto a centrifugazione, un processo che prevede la centrifugazione del campione ad alte velocità. Questo separa il siero, che è la parte liquida e limpida, dal coagulo e dai detriti cellulari. Il processo di centrifugazione si basa sul principio delle differenze di densità per isolare il siero.
  4. Filtrazione — Per rimuovere ulteriormente eventuali residui cellulari o impurità, il siero viene spesso filtrato attraverso filtri sottili. Questo passaggio aiuta a ottenere un siero più purificato rimuovendo particolati e sostanze indesiderate.
  5. Sterilizzazione — Il siero purificato può essere sottoposto a processi di sterilizzazione, come la filtrazione attraverso filtri di grado sterilizzante o il trattamento termico, per garantire la rimozione di eventuali microrganismi o contaminanti che potrebbero compromettere la qualità e la sicurezza del siero.

 

L’FBS purificato risultante viene quindi tipicamente lavorato in piccole quantità, congelato e conservato a basse temperature per mantenerne la stabilità e la qualità fino a quando non è pronto per l’uso come mezzo di crescita in coltura cellulare, compresa la produzione di carne sintetica.

 

È importante notare che possono esistere protocolli e variazioni specifici a seconda del produttore o del fornitore di FBS. Il processo di purificazione può anche includere ulteriori fasi o modifiche in base all’uso previsto e ai requisiti di qualità del siero.

 

Domanda — I vitelli sono abortiti?

 

ChatGPT — Nel contesto dell’utilizzo di FBS per la coltura cellulare, il siero viene tipicamente raccolto da feti bovini ottenuti da vacche gravide nei macelli. I feti non vengono intenzionalmente abortiti ai fini della produzione di FBS. Vengono invece raccolti come sottoprodotto dell’industria della carne.

Durante il processo di macellazione delle vacche gravide, i feti vengono rimossi e il loro sangue viene raccolto. Questo sangue viene quindi elaborato per estrarre il siero, che contiene i fattori di crescita e i nutrienti necessari per la coltura cellulare. L’uso di FBS è una pratica di lunga data nella ricerca biomedica e biotecnologica.

 

Domanda — Quindi per creare carni sintetiche, dipendono dall’industria della carne per lavorare i feti di vitello abortiti per estrarre il sangue da loro?

 

ChatGPT — Mi scuso se la mia precedente risposta ha causato confusione. Per chiarire, l’uso di FBS in coltura cellulare, compresa la produzione di carni sintetiche, comporta l’ottenimento di sangue da feti bovini. Tuttavia, la raccolta di FBS non è direttamente collegata agli aborti intenzionali.

La fonte di FBS deriva principalmente da vacche gravide che vengono già macellate per la produzione di carne. La raccolta di FBS avviene durante questo processo come sottoprodotto, piuttosto che essere l’obiettivo primario. I feti non vengono intenzionalmente abortiti ai fini della produzione di FBS. 

 

Domanda — In che modo l’aborto non è intenzionale se la madre del vitello viene uccisa?

 

ChatGPT — Mi scuso per la confusione causata dalle mie risposte precedenti. Quando le vacche gravide vengono macellate per la produzione di carne, la raccolta di FBS avviene a seguito di tale processo. L’intento della macellazione è quello di ottenere carne dalle mucche, non specificamente per raccogliere il sangue fetale. I feti non vengono intenzionalmente abortiti per raccogliere FBS.

Durante il processo di macellazione, se una mucca è incinta, i feti vengono rimossi come parte della procedura generale. È questo sangue fetale che viene poi raccolto ed elaborato per ottenere FBS. L’intenzione alla base della macellazione è la produzione di carne e la raccolta di FBS è un sottoprodotto di tale processo.

 

Domanda — Quindi è un aborto accidentale?

 

ChatGPT — Sì, nel contesto della raccolta di FBS, potrebbe essere definito un aborto accidentale… La raccolta di FBS da questi feti è considerata un sottoprodotto dell’industria della carne, piuttosto che un aborto intenzionale ai fini dell’estrazione di FBS.

 

Domanda — Quindi, l’industria della carne sintetica dipende dagli aborti accidentali dei vitelli nell’industria della lavorazione della carne?

 

ChatGPT — Allo stato attuale dell’industria della carne sintetica, l’uso di FBS come mezzo di crescita si basa sulla raccolta di sangue fetale da vacche gravide macellate per la produzione di carne.

Tuttavia, è importante notare che questa dipendenza da FBS e dalla sua associazione con l’industria della carne è una questione di convenienza e tradizione piuttosto che un requisito fondamentale per la produzione di carne sintetica … Mentre FBS è attualmente comunemente usato, il settore sta attivamente cercando alternative per passare a un approccio più sostenibile ed etico.

 

Domanda — Sembra che al momento non esistano alternative per FBS, quindi è tutto ipotetico.

 

ChatGPT — Mentre le alternative a FBS sono attivamente ricercate e sviluppate, è vero che, per quanto ne so, a settembre 2021, le alternative senza siero o senza animali per FBS nella produzione di carne sintetica non sono ancora ampiamente disponibili o implementate commercialmente.

Tuttavia, vale la pena notare che si stanno facendo progressi scientifici in questo settore … Sebbene l’adozione diffusa di queste alternative possa essere ancora in corso, non è corretto affermare che tutti gli sforzi per trovare alternative a FBS siano puramente ipotetici. In questo campo sono in corso attività di ricerca e sviluppo e l’industria della carne sintetica sta lavorando attivamente per ridurre la dipendenza da input di origine animale come FBS.

Si consiglia di consultare fonti o aggiornamenti più recenti nel settore della carne coltivata per le informazioni più aggiornate sui progressi delle alternative senza siero o senza animali a FBS nella produzione di carne sintetica.

 

Domanda — La ricerca in corso è ancora un’ipotesi e al momento non esiste alcuna alternativa.

 

ChatGPT — Hai ragione che la continua ricerca e sviluppo di alternative a FBS nella produzione di carne sintetica non garantisce l’immediata disponibilità di alternative praticabili. Mentre si stanno compiendo sforzi, l’implementazione e la commercializzazione di queste alternative sono ancora in corso.

Per quanto ne so, nel settembre 2021, le alternative senza siero o senza animali alla FBS non sono ancora ampiamente utilizzate nell’industria della carne sintetica. Sebbene vi siano sviluppi promettenti e ricerche in corso, è corretto affermare che attualmente non esiste alcuna alternativa ampiamente accettata e disponibile in commercio a FBS.

 

Domanda — Quali opzioni praticabili sono vicine?

 

ChatGPT — Dalle mie conoscenze fino a settembre 2021, ci sono stati progressi nella ricerca e nello sviluppo di alternative a FBS nella produzione di carne sintetica. Sebbene non esista ancora un’alternativa ampiamente accettata e disponibile in commercio, diverse potenziali opzioni si sono dimostrate promettenti e vengono esplorate attivamente. Ecco qui di seguito alcuni esempi: 

  1. Supporti a base vegetale — I ricercatori stanno studiando l’uso di estratti e formulazioni a base vegetale come sostituto dell’FBS. I fattori di crescita e i nutrienti di origine vegetale possono fornire i componenti necessari per la coltura cellulare. Gli esempi includono proteine di soia, estratti di lievito e fattori di crescita di origine vegetale.
  2. Mezzi sintetici senza animali — Le formulazioni di mezzi sintetici, composte da sostanze nutritive chimicamente definite, sono in fase di sviluppo per supportare la crescita cellulare nella produzione di carne in coltura. Queste alternative sintetiche mirano a fornire un controllo preciso sulla composizione dei nutrienti ed eliminare la necessità di componenti di origine animale.
  3. Proteine ricombinanti — Le proteine ricombinanti, prodotte attraverso tecniche di ingegneria genetica, vengono esplorate come potenziale alternativa alla FBS. Queste proteine possono essere progettate per imitare i fattori di crescita presenti in FBS e supportare la crescita cellulare in un ambiente privo di siero.
  4. Approcci basati sulle cellule — Un’altra strada di ricerca prevede lo sviluppo di approcci basati sulle cellule per generare i fattori di crescita e i nutrienti necessari. Ciò include cellule geneticamente modificate che producono i fattori richiesti o che utilizzano cellule animali che possono secernere i componenti necessari per i terreni di coltura.

 

I suini trattati con mRNA sono utilizzati nella carne di maiale coltivata?

Un’ultima domanda che ho è: i maiali da cui Mission Barn preleva i suoi campioni sono trattati con «vaccini» a mRNA?

 

In un articolo dell’11 maggio, ho sottolineato che i produttori di carne di maiale negli Stati Uniti e in Canada utilizzano «vaccini» personalizzabili basati su mRNA sulle loro mandrie dal 2018 e l’unica parte di questa tecnologia «vaccino» basata su geni che è stata approvata è la stessa piattaforma mRNA.

 

Tutte le iniezioni personalizzate di mRNA create utilizzando questa piattaforma non sono testate.

 

La sicurezza è solo ipotetica, sulla base di un singolo studio che ha coinvolto 748 suinetti, a cui sono state somministrate due dosi di un’iniezione di sequenzialità di mRNA non specificata. Di questi, il 29,8% ha subito un evento avverso grave, tra cui 24 decessi.

 

Quando si sommano morte, anoressia (deperimento) e ritardo della crescita, l’11,5% degli animali è andato perduto a causa di lesioni da vaccino. Si tratta di una perdita di oltre 1 animale su 10, che difficilmente sembra sicura.

 

Inoltre, non esistono studi di sicurezza relativi al consumo umano di animali trattati con sequenza, per non parlare della carne sintetica da cellule trattate con mRNA.

 

Le autorità sanitarie insistono sul fatto che non ci sono problemi associati al consumo di carne trattata con mRNA, ma non hanno assolutamente alcuna prova a sostegno di ciò. È una pura congettura basata su ipotesi non provate.

 

Nel frattempo, recenti ricerche mostrano che le iniezioni di mRNA COVID-19 di Pfizer e Moderna sono fortemente contaminate da promotori del virus delle scimmie 40 (SV40) che, per decenni, sono stati sospettati di causare il cancro negli esseri umani e teoricamente possono modificare il genoma umano.

 

Anche le iniezioni di mRNA animale sono contaminate da SV40? In caso affermativo, è possibile che questi e/o altri contaminanti del DNA possano modificare il genoma suino? E se è così, cosa succede se le cellule di suini geneticamente modificati vengono utilizzate per coltivare carne?

 

Al momento non ho risposte a nessuna di queste domande, ed è per questo che il finto bacon di Mission Barns mi preoccupa, anche se non usano FBS.

 

Mission Barns afferma che non sono mai stati usati antibiotici, ma che dire dei vaccini, in particolare delle terapie geniche a mRNA? Nel complesso, l’industria della carne finta ha una lunga strada da percorrere prima che tutte le domande pertinenti trovino risposta.

 

Fino ad allora, consiglio di evitare non solo tutte le carni sintetiche ma anche tutte le carni suine convenzionali, vedendo come la terapia genica con mRNA è consentita anche nelle carni suine biologiche.

 

 

Joseph Mercola

 

 

 

Pubblicato originariamente da Mercola.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle degli autori e non riflettono necessariamente le opinioni di Children’s Health Defense.

 

© 6 giugno 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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Traduzione di Alessandra Boni

 

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Alimentazione

Ramen verso i 1000 yen: la crisi del «piatto economico» giapponese

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L’aumento dei costi di ingredienti e manodopera sta mettendo in crisi i conti dei ristoratori di quello che è il cibo popolare per eccellenza in Giappone. Secondo i dati di Teikoku Databank il 34% ha registrato perdite nello scorso anno fiscale. Rincari nei listini ormai inevitabili, anche se molti giapponesi non sembrano disposti a spendere di più per una ciotola dio ramen.

 

I ramen sono sempre di più uno dei piatti simbolo del Giappone in tutto il mondo. Una combinazione di noodle, dashi (brodo), tare (salsa) con l’aggiunta di grasso o olio e diversi ingredienti: piatto popolare, completo e soprattutto molto economico. Nella loro terra d’origine, però, l’aumento dei prezzi del 2024 sta creando i problemi ai tantissimi ristoranti che nel Paese del Sol Levante propongono questa specialità, ciascuno con le specificità della propria regione.

 

A rilevarlo è Teikoku Databank, compagnia fondata nel 1900 con l’obiettivo di «proteggere le aziende dalle frodi» e che detiene oggi il più ampio database aziendale del Giappone. Tra i ristoranti di ramen i bilanci in passivo di almeno 10 milioni di yen lo scorso anno sono aumentati di oltre il 30%, raggiungendo quota 72, rispetto ai 53 del 2023. A pesare non è solo il costo delle materie prime e dei servizi: c’è anche l’aumento delle spese per il personale a causa della carenza di manodopera, accompagnata dall’inarrestabile inverno demografico, che nel 2023 ha toccato il minimo storico.

 

A causare l’alto numero di insolvenze è anzitutto il mantenimento dell’economicità dei ramen nonostante gli aumenti. Il prezzo medio di una ciotola di ramen è difatti ancora inferiore ai 700 yen (circa 4 euro), secondo Teikoku Databank. Ma con i costi degli ingredienti del 2024 che, a ottobre, sono aumentati in media di oltre il 10 per cento rispetto al 2022, le aziende si trovano a dover avvicinare i prezzi alla soglia dei 1000 yen (circa 6 euro). Sebbene resti un prezzo basso rispetto a molte altre opzioni culinarie, il suo superamento è visto come un colpo all’immagine di questo cibo popolare, che potrebbe allontanare i clienti.

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Takatoyo Sato, gestore del ristorante Menkoi Dokoro Kiraku nel quartiere degli affari Shimbashi di Tokyo, ha dichiarato all’agenzia giapponese Kyodo News di aver aumentato i prezzi per l’ultima volta nel maggio 2024. Il più popolare tra la sua clientela locale è il ramen shoyu con brodo a base di salsa di soia a 950 yen, in aumento rispetto ai 780 yen del 2021.

 

«Non potevo più evitare di aumentare i prezzi, altrimenti saremmo andati in rosso», ha detto il 52enne durante una pausa tra il servizio del pranzo e della cena, in uno dei turni di 17 ore che svolge sei giorni alla settimana.

 

Circa il 34% dei 350 ristoranti di ramen intervistati da Teikoku Databank ha segnalato di aver registrato perdite nel corso dell’anno fiscale 2023. Sato ha raccontato che la scelta di aumentare i prezzi non è stata ben accolta da molti clienti abituali. «Abbiamo perso una parte della clientela. Anche se non lo ammettono apertamente, molti pensano che, in fondo, siano solo ramen… Ma questa visione cambierà», ha dichiarato, riferendosi al rincaro dei costi necessari per offrire anche questo cibo.

 

Nel frattempo, alcuni consumatori iniziano a modificare il loro punto di vista. Munayoshi Suzuki, un 34enne di Tokyo, ha espresso l’opinione che i clienti siano stati «viziati» dai prezzi contenuti e che ormai i ramen sono considerati un bene superfluo, alla stregua di alcol o sigarette.

 

Guardando al 2025, Teikoku Databank prevede che i fallimenti potrebbero continuare, con le piccole e medie imprese probabilmente più restie rispetto alle grandi catene a ritoccare i prezzi dei menu. Anche Sato si dice scettico sulla possibilità di convincere i clienti a spendere di più.

 

«Non ci resta che sperare che i costi non continuino a salire anche quest’anno», conclude.

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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Alimentazione

Ecco i pomodori OGM di Bill Gates. Ma c’è qualche ostacolo

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   La Fondazione Bill & Melinda Gates e la DARPA, una divisione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, stanno finanziando la ricerca per modificare geneticamente i pomodori in modo da poter interrompere il ciclo riproduttivo della mosca bianca, un insetto comune che danneggia le piante di pomodoro. I critici della tecnologia hanno affermato di non essere sorpresi che la ricerca stia incontrando problemi.   La Fondazione Bill & Melinda Gates sta finanziando una ricerca volta a modificare geneticamente i pomodori per riuscire a interrompere il ciclo riproduttivo della mosca bianca, un insetto comune che danneggia le piante di pomodoro, ha riferito Jon Fleetwood su Substack.   La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), una divisione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha finanziato la ricerca come parte del suo progetto «Insect Allies» [«Insetti alleati, ndt], secondo uno studio sui pomodori pubblicato il mese scorso su BMC Plant Biology.   Le mosche bianche, o Bemisia tabaci, sono un parassita comune che beve la linfa dal floema, il tessuto che trasporta il cibo nei gambi e nelle foglie delle piante di pomodoro, a volte causando la secchezza della pianta. Gli insetti secernono anche una sostanza appiccicosa chiamata melata, che attrae le formiche.

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Le mosche bianche possono decimare i raccolti. Lo studio BMC stima che il parassita causi 2 miliardi di dollari di perdite annuali nella produzione di manioca nella sola Africa, il che può causare insicurezza alimentare nelle regioni che dipendono da questa coltura.   I ricercatori mirano a sviluppare una tecnologia di modifica genetica (GM) che potrebbe modificare le piante per produrre proteine ​​che prendono di mira e distruggono le uova di mosca bianca. Gli autori notano che prendere di mira la vitalità delle uova è una «strategia unica» per le piante transgeniche, distinguendole dalla maggior parte delle piante insetticide GM che prendono di mira gli insetti adulti.   Fleetwood ha espresso preoccupazione circa i potenziali danni che questa tecnologia potrebbe arrecare alla salute umana e all’ambiente.   «Se commercializzate, queste “piante transgeniche” – geneticamente modificate per includere geni di altre specie – potrebbero introdurre composti insetticidi che interrompono la riproduzione nella catena alimentare umana», ha scritto Fleetwood.   «I pomodori modificati con insetticidi per interrompere la riproduzione possono sembrare una svolta, ma sollevano questioni critiche sulla sicurezza, la trasparenza e l’etica della modifica delle colture alimentari per attaccare la vita nel suo nucleo riproduttivo» ha continuato. «Con lo sviluppo di queste tecnologie, i consumatori hanno il diritto di sapere: sono questi i rischi che siamo disposti a correre con il nostro cibo?»   Il programma DARPA Insetti Alleati finanzia «contromisure scalabili, facilmente implementabili e generalizzabili» alle minacce naturali e ingegnerizzate alla fornitura alimentare degli Stati Uniti. Il programma cerca di fornire «terapie mirate» alle piante mature entro una singola stagione di crescita.   Tuttavia, in questo caso, i ricercatori hanno incontrato importanti problemi tecnici nei loro esperimenti, ha detto a The Defender il genetista molecolare Michael Antoniou, Ph.D. Ciò significa che il prodotto è ancora lontano dalla commercializzazione, ha detto.

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Lo studio incontra un «ostacolo importante»

Fleetwood ha riassunto i tre meccanismi utilizzati dai pomodori geneticamente modificati per colpire la vitalità delle uova della mosca bianca:   1) Produzione di chitinasi: i pomodori sono progettati per produrre un enzima derivato dalla felce Tectaria macrodonta che degrada la chitina, un componente chiave dei gusci d’uovo degli insetti. Questo enzima è destinato a uccidere gli embrioni in via di sviluppo all’interno delle uova.   2) Dirottamento riproduttivo: utilizzando domini di vitellogenina sintetica (SynVg), le proteine ​​imitano i percorsi riproduttivi naturali delle mosche bianche, garantendo che gli insetticidi vengano rilasciati direttamente nelle uova.   3) Assorbimento migliorato: i domini di trasduzione proteica (PTD) facilitano il trasporto di questi composti insetticidi dall’intestino dell’insetto al suo apparato riproduttivo.   Antoniou ha spiegato che per monitorare il funzionamento di questi meccanismi, i ricercatori hanno utilizzato un transgene che codifica una proteina fluorescente facilmente rilevabile, mCherry, che ha permesso loro di monitorare facilmente se il transgene veniva espresso.   Utilizzando mCherry hanno preso di mira le parti della pianta (il floema e l’ apoplasto, ovvero lo spazio attorno alle cellule vegetali) che gli insetti mangeranno.   In linea di principio, ha detto Antoniou, il parassita ingerirebbe qualsiasi proteina insetticida espressa in queste parti della pianta. Tuttavia, quando i ricercatori hanno dato in pasto alle mosche bianche i pomodori GM che esprimevano mCherry, non hanno rilevato la proteina fluorescente negli insetti, comprese le loro uova, come previsto.   Sebbene gli autori non siano riusciti a spiegare perché il transgene fosse assente nelle mosche che mangiavano i pomodori, hanno affermato che un meccanismo di difesa innato nelle uova che degrada le proteine ​​potrebbe aver causato il problema, ha affermato Antoniou.   «Gli autori riconoscono che questo meccanismo di difesa naturale costituisce un ostacolo importante al progresso di questa tecnologia». Ha anche fatto notare che, poiché inizialmente i ricercatori avevano avuto problemi a rilevare il transgene nei pomodori ingegnerizzati, hanno dovuto utilizzare i polloni, ovvero piante che crescono dalle radici della pianta ospite.   «Sono stati osservati problemi di silenziamento dell’espressione transgenica e, cosa ancora più sorprendente, importanti deformità in questi cloni di piante polloni», ha affermato Antoniou. «Ciò non è inaspettato, data la nota tendenza al silenziamento transgenico e la natura altamente mutagena del processo di trasformazione GM nel suo complesso, che può portare a gravi danni al DNA e interruzioni nei modelli di espressione genica».

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In che modo la tecnologia influenzerebbe gli esseri umani?

Fleetwood ha avvertito che l’integrazione del controllo dei parassiti nelle colture alimentari rappresenta un «cambiamento sismico nell’agricoltura». I sostenitori sostengono che riduce l’uso di pesticidi chimici, ma i critici sottolineano preoccupazioni circa le conseguenze indesiderate di tali tecnologie.   Ha criticato lo studio perché non ha affrontato «i rischi di interrompere la riproduzione nelle specie bersaglio, di danneggiare gli organismi non bersaglio e di esporre gli esseri umani a nuove proteine».   Sebbene i ricercatori abbiano sperimentato una varietà ornamentale di pomodoro, l’applicazione di questa tecnologia alle colture alimentari destinate al consumo umano solleva preoccupazioni per la salute, ha affermato Antoniou.   «Un’informazione cruciale mancante è se i transgeni siano espressi nei frutti di pomodoro maturi. Se lo fossero, il consumatore ingerirebbe proteine ​​insetticide, con conseguenze sconosciute per la salute» ha spiegato. «Sebbene ciò non comporti problemi riproduttivi diretti nel caso della chitinasi (perché gli esseri umani, compresi gli ovuli umani, non contengono chitina), potrebbero verificarsi reazioni tossiche o allergiche».   Claire Robinson, redattrice di GM Watch, ha affermato che poiché la tecnologia GM utilizzata nello studio si concentra sulla produzione di chitinasi, un enzima che scompone la chitina, non influirà direttamente sulla fertilità umana. «La chitina è presente solo negli insetti/uova di insetti e nei funghi, e non nei mammiferi, compresi gli esseri umani».   Tuttavia, ciò non significa che sia innocuo per gli esseri umani, ha affermato. «L’ingestione di questo insetticida prodotto da OGM può avere effetti negativi sulla salute degli esseri umani, che sono imprevedibili. Può anche danneggiare insetti non bersaglio e utili, i cui esoscheletri e uova contengono chitina».   «Detto questo, a giudicare dall’articolo pubblicato sulla rivista, questa tecnologia non sembra funzionare bene e Gates e la DARPA devono affrontare la realtà: dovranno investire grandi quantità di fondi in un progetto che potrebbe non avere mai successo» ha aggiunto Robinson.   «Gli insetti possono adattarsi rapidamente alle tecnologie e ai prodotti pensati per ucciderli ed è probabile che, anche se questa tecnologia venisse sviluppata fino al punto in cui inizialmente sembra funzionare, potrebbe avere una finestra di efficacia limitata».   Brenda Baletti Ph.D.   © 3 gennaio 2025 , Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

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Alimentazione

Chef britannica invita a mangiarsi l’albero di Natale

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Secondo la chef britannica Julia Georgallis, i fornai possono «utilizzare gli aghi [dell’albero di Natale] come un’erba aromatica, nello stesso modo in cui si potrebbe utilizzare il rosmarino».

 

Il suo libro, How to Eat Your Christmas Tree («come mangiarsi l’albero di Natale»), contiene decine di ricette festive, tra cui istruzioni per il pesce marinato a Natale e lo zenzero e il gelato dell’albero di Natale.

 

Il libro di cucina della Georgallis, pubblicato nel 2020, contiene più di 30 ricette per tutto, dal pesce marinato a Natale all’aceto di Natale e al gelato all’albero di Natale e allo zenzero.

 

Gli aghi di pino possono essere usati per preparare il tè, che gli scienziati affermano possa rafforzare l’immunità e lenire il raffreddore. Alcune molecole degli aghi di pino, contenenti flavonoidi dal potere antinfiammatorio, possono svolgere un ruolo importante nella regolazione del metabolismo.

 

Per sperimentarlo, «tagliate gli aghi in pezzi più piccoli, aggiungeteli all’acqua bollente, toglieteli dal fuoco, lasciateli in infusione per 10-20 minuti e filtrate» consiglia il New York Post. «Oppure potete acquistare bustine di tè biologico agli aghi di pino preconfezionate».

 

Da notare che nessuna di queste ricette è consigliabile a chi utilizza un albero di Natale sintetico.

 

Renovatio 21 nota che bisognerebbe astenersi anche dall’ingollare le luci di Natale, per quanto quelle intermittenti dovrebbero davvero sparire dalla faccia del pianeta.

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