Arte
Trump chiede che un suo brutto ritratto venga rimosso

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto l’immediata rimozione del suo ritratto dal Campidoglio nello stato del Colorado, descrivendo il dipinto come «davvero il peggiore».
Le critiche giungono in un momento di tensioni più ampie tra la Casa Bianca e la leadership dello Stato a maggioranza democratica.
In un post su Truth Social di lunedì, Trump ha affermato che il governatore del Colorado Jared Polis dovrebbe «vergognarsi» per aver pubblicato un ritratto che è stato «intenzionalmente distorto a un livello che” non aveva “mai visto prima».
“Preferirei di gran lunga non avere un ritratto piuttosto che averne uno così», ha scritto Trump, sostenendo che molti residenti dello Stato si sono lamentati dell’opera d’arte.
Dipinto dalla ritrattista britannica e residente in Colorado Sarah A. Boardman, l’opera è esposta al Campidoglio coloradiano dal 2019, durante il primo mandato presidenziale di Trump. Boardman ha anche dipinto il ritratto del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per il Campidoglio dello Stato del Colorado, che Trump ha descritto come «meraviglioso».
VIDEO: On a wall of presidential portraits in the Colorado state capitol, an empty space sits next to the image of former president Barack Obama. The eastern US state has removed Donald Trump’s portrait after Trump deemed it “deliberately distorted” on his Truth Social platform. pic.twitter.com/UYXGKfRfCH
— AFP News Agency (@AFP) March 26, 2025
I ritratti si basano su fotografie piuttosto che su sedute dal vivo.
Nel suo post, Trump ha anche criticato il governatore della «sinistra radicale» Polis per essere «estremamente debole» sulla criminalità, citando la sua gestione del caso Tren de Aragua, una gang criminale venezuelana che si è espansa negli Stati Uniti. Secondo il presidente, la gang «ha praticamente preso il controllo» della terza città più grande del Colorado, Aurora, l’anno scorso.
A febbraio, il governo degli Stati Uniti ha designato Tren de Aragua come organizzazione terroristica straniera. All’inizio di questo mese, Trump ha invocato l’Alien Enemies Act per deportare circa 300 presunti membri di gang a El Salvador, dove sono stati rinchiusi in strutture di detenzione di massima sicurezza.
L’ufficio del governatore ha risposto dicendo che Polis «era sorpreso» di apprendere che il presidente degli Stati Uniti era «un appassionato del nostro Campidoglio dello stato del Colorado e delle sue opere d’arte». La dichiarazione, citata da più organi di stampa, continuava dicendo che il governo dello stato era «sempre alla ricerca di qualsiasi opportunità per migliorare l’esperienza dei nostri visitatori». Non ha tuttavia specificato se il ritratto sarebbe stato rimosso.
Il Colorado ha votato per i candidati democratici in cinque elezioni presidenziali consecutive, tra cui quella per Kamala Harris nel 2024.
Le politiche di Trump su temi che spaziano dall’istruzione all’assistenza sanitaria, dall’immigrazione alla sicurezza delle armi hanno incontrato l’opposizione a livello statale in Colorado, con il procuratore generale Phil Weiser che ha intentato una serie di cause legali contro di esse.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Arte
Da Nasser a Sting e i Police: il mistero di Miles Copeland, musicista e spia della CIA

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Arte
Amazon Prime Video rimuove tutte le armi e le Bond Girls dai poster dei film di 007. Poi ci ripensa

La piattaforma streaming di Amazon Prime Video ha recentemente rimosso tutte le armi e le Bond girl dalle locandine dei film di James Bond. Poi nelle ultime ore, sembra aver ripristinato la versione originale.
L’amata serie di pellicole di spionaggio 007, dove le pistole giuocavano un ruolo grafico sin dalle locandine, si trova ancora sotto il tallone della cultura woke, e quindi della censura e dell’orwelliana cancellazione della storia.
È ridicolo, e antistorico, vedere il comandante Bond a braccia conserte senza la sua arma (che è variata, dagli anni, da una Walther PPK a una Beretta forse di modello 418 o 950) impugnata disinvoltamente – un elemento che è parte fondamentale dello stesso personaggio, elegante e pericoloso, come il mondo in cui la spy-story promette di immergere lo spettatore.
Amazon had digitally removed all of the guns from James Bond movie art.
Next … they will probably eliminate any scenes from the movies with guns.
Ridiculous. pic.twitter.com/PdMgKIKY2e
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) October 3, 2025
Sostieni Renovatio 21
In particolare, tutte le armi sembravano essere state rimosse da immagini già note, tra cui un ritratto di Sean Connery con una pistola Walther PPK tra le braccia incrociate, utilizzato come foto pubblicitaria per la pellicola Dr. No e ora esposto alla National Portrait Gallery di Londra. Un poster teaser ampiamente visto per il film Spectre con Daniel Craig è stato apparentemente modificato per eliminare la pistola che tiene al fianco (sebbene la fondina ascellare indossata da Craig sia ancora visibile).
Un ritocco simile sembrava essere stato effettuato su un’immagine pubblicitaria di Roger Moore in Agente 007 Vivi e lascia morire, in cui Moore impugna una .44 Magnum, un allontanamento dalla tradizione di Bond di pistole relativamente piccole.
Le immagini modificate digitalmente dei poster originali dei film sono un insulto agli artisti che le hanno create e ai fan che le hanno guardate negli ultimi 63 anni – oltre che all’idea stessa che sta alla base del racconto di James Bond.
Notice in these Amazon #JamesBond digital posters they’ve removed all the guns and given awkward poses?
Welcome to a world where promoting James Bond 007 needs to be done without his sidearm. pic.twitter.com/3NGkxXShcn
— Chris (@GelNerd) October 2, 2025
Aiuta Renovatio 21
L’establishment progressista cerca di cancellare le armi dall’immaginario cinematografico classico, mentre il transgenderismo e i temi satanici vengono promossi in film e cartoni pensati per bambini.
Notizia delle ultime ore, Amazon si averci ripensato: dopo il pubblico clamore, le pistole sono tornate sulle locandine.
La mossa era arrivata dopo che Amazon ha acquisito i diritti del film acquistando gli studi MGM per un miliardo di dollari all’inizio di quest’anno e si appresta a lanciare un nuovo film diretto da Denis Villeneuve (il regista di The Arrival, Blade Runner 2049, e del recente, noiosissimo, Dune), scritto e diretto da Steven Knight, il cui nuovo attore di Bond deve ancora essere annunciato.
In passato si è speculato sull’arrivo di un Bond negro (si è fatto il nome del divo anglo-nigeriano Idris Elba) o di una Bonda. In realtà, una potente anticipazione era nell’ultimo film No Time to Die con Daniel Craig – la cui scelta come protagonista della seria, una ventina di anni fa, fu contestata da un gruppo di fan: è biondo – dove saltava fuori una agente MI6 nera e statuaria (tipo Grace Jones, per intenderci), seduttiva e letale anche più del Bond stesso.
No Time to Die sconvolse gli aficionados perché mostrava un atto incomprensibile per chi conosce la saga: la morte di James Bond, un fatto narratologicamente, archetipicamente inconcepibile, in quanto il tema profondo della serie è, senza dubbio alcuno, il mito dell’eroe invincibile.
La castrazione del carattere di 007 era presente nei film dell’era Craig anche in precedenza: il filosofo ratzingeriano coreano Byung-chul Han nel suo saggio La società della stanchezza indicava la stranezza di vedere in Skyfall (2012) un James Bond affaticato e depresso, con traumi psicanalitici che riemergono.
Il codice «007» è in realtà un riferimento preciso che il romanziere (e vero agente segreto) britannico Ian Fleming faceva agli intrecci tra l’occultismo e la storia di Albione, in particolare nel momento in cui Londra si separò dalla Chiesa cattolica e cioè dall’Europa.
Il primo «oo7» fu infatti John Dee (1527-1608), matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo ed occultista inglese che organizzo i servizi segreti britannici nella sua visione di un nuovo mondo fatto di colonie dell’«Impero britannico», un’espressione che alcuni dicono sia stata coniata proprio da lui stesso.
Nei messaggi cifrati riservati alla regina Elisabetta I Dee apponeva la sigla «007» in cui gli zeri erano due occhi, il sette un numero fortunato.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine da Twitter
Arte
I sauditi e il genero ebreo di Trump comprono l’Electronic Arts

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Persecuzioni2 settimane fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Immigrazione2 settimane fa
Mons. Viganò: storia delle migrazioni di massa come ingegneria sociale
-
Spirito2 settimane fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Ambiente2 settimane fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Cancro1 settimana fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Civiltà2 settimane fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 40ª settimana 2025
-
Spirito1 settimana fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica