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Protesta

Sri Lanka, la polizia ordina di sgomberare i siti di protesta

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

 

In risposta i manifestanti hanno presentato delle istanze alla Corte d’appello. Arrestati i principali leader delle agitazioni popolari. La popolazione dice di non potersi fidare di Wickremesinghe, il governo non capisce la loro sofferenza.

 

 

La polizia ha ordinato ai manifestanti che ancora occupano «illegalmente» il parco urbano di Galle Face Green, al centro della capitale, di abbandonare l’area entro le ore 17 di domani. I leader dei principali sindacati sono stati arrestati insieme ad alcuni studenti e attivisti coinvolti nelle proteste anti-governative.

 

Dopo aver presentato quattro istanze alla Corte d’appello chiedendo la sospensione degli ordini di polizia, i manifestanti sono di nuovo scesi in piazza oggi.

 

Sono passati 117 giorni dall’inizio delle manifestazioni contro l’ex presidente Gotabaya Rajapaksa e il suo esecutivo, che aveva permesso ai manifestanti di occupare il Galle Face Green come «luogo di protesta legale».

 

Il Paese sta vivendo la peggiore crisi economica da dopo l’indipendenza del 1948: ad aprile la nazione insulare aveva annunciato il default, dichiarando l’insolvenza sul debito che ammonta a più di 50 miliardi di dollari. Da mesi il Paese non riesce a importare carburante e l’inflazione ha superato il 50% impedendo ai cittadini di comprare beni di prima necessità, in particolare cibo e medicine.

 

La polizia ha dichiarato che verrà intrapresa un’azione legale contro chi non rispetterà le richieste delle autorità.

 

Secondo il procuratore Nuwan Bopage negli ultimi giorni sono state arrestate più di 100 persone che ripetendo lo slogan «RanilGoGama» (Ranil vai a casa) chiedevano le dimissioni anche del nuovo presidente Ranil Wickremesinghe.

 

Tra i detenuti alcuni dei volti più noti sono quelli di Joseph Stalin, Segretario generale dell’Unione degli insegnanti di Ceylon, e di Kosgoda Mahanama Thero, giovane monaco buddista vicino agli studenti universitari.

 

Il ministro dello Sviluppo urbano, Prasanna Ranatunga, ha sostenuto che ai manifestanti dovrebbe essere assegnato un nuovo sito, perché i luoghi vicino al Palazzo presidenziale non sarebbero adatti.

 

Il mese scorso migliaia di persone hanno occupato gli edifici di governo costringendo alla fuga l’ex presidente Rajapaksa che ha poi inviato le proprie dimissioni per mail. Wickremasinghe ha affermato che il movimento di protesta, in origine genuino, ora è controllato da elementi sovversivi o anarchici che cercano di destabilizzare il Paese.

 

Nuzly Hameem, uno dei volti più in vista delle proteste di Galle Face, commentando l’annuncio della polizia ha detto che i manifestanti ricorreranno alle vie legali: «Questo terreno è stato assegnato dal governo stesso e siamo qui da più di quattro mesi», ha dichiarato.

 

«Il governo pensa che non abbiamo delle case a cui tornare o un lavoro a cui pensare. In realtà non capiscono la sofferenza della gente, non capiscono quanto siamo affamati e il dolore che stiamo attraversando», ha raccontato ad AsiaNews una donna che partecipa alla protesta. «Ieri il presidente aveva detto che non ci avrebbe molestati, invece poi ci sono stati degli arresti. Non dobbiamo più fidarci di quest’uomo», ha aggiunto la manifestante.

 

Negli ultimi giorni anche insegnanti e genitori hanno avviato brevi proteste davanti alle scuole una volta finito l’orario di lezione.

 

 

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.

 

 

 

Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

Immagine da AsiaNews

 

 

 

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Protesta

Parigi, i manifestanti occupano la sede francese di BlackRock

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L’undicesimo giorno di manifestazioni in Francia per il taglio delle pensioni del presidente Emmanuel Macron ha visto i manifestanti occupare la sede parigina di BlackRock, il principale gestore finanziario del mondo.

 

I manifestanti sono entrati nel palazzo degli uffici Centorial tenendo razzi rossi e cantando denunce della cosiddetta «riforma delle pensioni».

 

Il portavoce del gruppo sindacale SUD, Jerome Schmitt, ha detto a un’affiliata della CNN BRM-TV che «il significato di questa azione è abbastanza semplice. Siamo andati alla sede di BlackRock per dirgli: i soldi dei lavoratori, per le nostre pensioni, li prendono loro».

 

 

Reuters ha riferito, citando un’insegnante, che i sindacati avevano preso di mira BlackRock a causa del suo lavoro con i fondi pensione privati.

 

 

 

BlackRock, è la più grande società di investimento nel mondo con in gestione un patrimonio totale di circa 10 trilioni di dollari. Tuttavia di tale colosso il pubblico non sa moltissimo, ma la cui influenza arriva ad essere, per alcuni critici, piuttosto controversa.

 

In uno scritto di William F. Engdahl pubblicato da Renovatio 21 lo studioso spiega il ruolo di BlackRock nella crisi energetica globale attuale. Qualcuno la ritiene implicata anche nella crisi delle obbligazioni britanniche di sei mesi fa.

 

L’amministrazione Biden pare per alcuni episodi contigua al colosso finanziario, con un economista del gruppo, ora a capo del Consiglio Economico Nazionale di Biden a chiedere al popolo sacrifici per «l’ordine mondiale liberale». Biden avrebbe chiesto l’anno scorso consiglio a BlackRock riguardo alla Cina. Come riportato da Renovatio 21, il fondo e George Soros sarebbero protagonisti di una faida finanziaria su suolo cinese.

 

 

Allo scoccare dell’operazione militare russa in Ucraina, il CEO di BlackRock aveva affermato che il conflitto potrebbe portare a un maggiore utilizzo delle valute digitali – con conseguente abolizione del contante.

 

 

 

 

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Protesta massiva in Israele contro il governo Netanyahu

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Crisi politica in Israele, seguita dalle manifestazioni di massa più partecipate dalla sua storia.

 

La sigla sindacale Histadrut dichiara lo sciopero che ha chiuso i trasporti, università, ristoranti e negozi in segno di protesta contro la riforma giudiziaria programmata dal nuovo governo di Bibi Netanyahu.

 

Tutti i decolli dal principale aeroporto israeliano, Ben Gurion Tel Aviv, sono stati interrotti per diverse ore a causa dello sciopero. I lavoratori del porto più grande del paese, Haifa, hanno smesso di lavorare, alcune università sono state chiuse e alcuni dei rivenditori più noti del paese, tra cui McDonald’s e la catena di centri commerciali Azrieli Group, hanno annunciato la chiusura.

 

 

Enormi folle hanno riempito le strade della città israeliana di Tel Aviv nella tarda notte di domenica dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa per la sua opposizione a una prevista revisione giudiziaria.

 

L’ex ministro Yoav Gallant aveva chiesto di fermare le riforme giudiziarie in un discorso sabato sera, quando Netanyahu era fuori dal Paese per una visita ufficiale nel Regno Unito.  A chiedere apertamente il licenziamento di Gallav è stato il suo collega di governo Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale, noto per le sue posizioni di sionismo religioso.

 

Alcuni riservisti militari si sono impegnati a ritirarsi dal servizio in opposizione ai piani, che secondo i critici minerebbero l’indipendenza della magistratura. Il Gallant aveva affermato che andare avanti con le proposte potrebbe minacciare la sicurezza di Israele.

 

 

 

Massicce proteste spontanee hanno preso il controllo della città israeliana di Tel Aviv nella tarda notte di domenica in risposta alle notizie galanti, c cantando «democrazia». I manifestanti hanno acceso diversi fuochi sull’autostrada principale della città e bloccato numerose strade e ponti, inclusa l’autostrada Ayalon.

 

Le masse sventolano freneticamente moltitudini di bandiere israeliane.

 

 

 

La protesta è riuscita a rompere le barricate per circondare l’abitazione del premier Netanyahu.

 

«Chiedo a tutti i manifestanti di Gerusalemme, di destra e di sinistra, di comportarsi in modo responsabile e di non agire con violenza. Siamo persone fraterne», aveva detto Netanyahu su Twitter.

 

 

La protesta va avanti da mesi contro i previsti cambiamenti giudiziari che darebbero ai partiti di governo un maggiore controllo sulla magistratura israeliana.

 

In base alle proposte, il governo avrebbe il controllo sulla nomina dei giudici e il parlamento otterrebbe il potere di annullare le decisioni della Corte Suprema. Parte del disegno di legge – che di fatto priva i tribunali del potere di dichiarare un primo ministro non idoneo alla carica – è già stato approvato.

 

I critici affermano che Netanyahu sta spingendo attraverso i cambiamenti a causa del suo processo per corruzione in corso; Netanyahu lo nega. Il governo sostiene che i cambiamenti sono essenziali per frenare la Corte Suprema, che considerano insulare, elitaria e non più rappresentativa del popolo israeliano. Gli oppositori affermano che i piani minacciano le fondamenta della democrazia israeliana.

 

Da segnalare, infine, il gramo destino di una solitaria bandiera palestinese issata durante la protesta tra la miriade di vessilli con la stella di David.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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Protesta

Proteste per le pensioni, Parigi continua a bruciare

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Continuano le proteste a Parigi e in varie città francesi, con i manifestanti più che mai intenzionati a contrastare il piano di Macron di innalzamento dell’età pensionabile.

 

A nulla sono serviti i discorsi televisivi del presidente, incappato peraltro nell’imbarazzante caso dell’orologio di lusso fatto sparire mentre parlava di sacrifici dei cittadini.

 

La folla in strada chiede ancora le dimissioni del governo con cartelli che scrivono «Macron Destitution». Parimenti, i manifestanti fanno slogan contro la guerra americana in ucraina.

 

 

Le manifestazioni oramai vanno avanti da giorni, nonostante i diktat della Prefettura della capitale.

 

 

Non mancano le immagini di vera repressione.

 

 

Si è segnalata, poi, la vicenda di una squadra di gendarmi in tenuta antisommossa che, toltasi il casco, sembra essersi unita, tra gli applausi, al popolo in protesta.

 

 

Qualche giorno fa si era registrata l’adesione pubblica alla protesta popolare di un gruppo di pompieri.

 

 

Secondo alcune stime, la piazza ha raggiunto in questi giorni la quota di un milione di manifestanti.

 

 

 

Continuano imperterriti gli inni al ritorno della ghigliottina: «Louis XVI louis XVI on l’a décapité, Macron, Macron, on peut recommencer».

 

 

Perfino allo Stade de France, durante una partita di calcio, il pubblico grida «Macron / démission»: Macron dimettiti.

 

 

Impressionante, ed inedito, il video con il tamponamento tra furgoni della polizia.

 

 

La persistenza parigina nei dehors dei suoi bistrot è comunque ragguardevole.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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