Geopolitica
Patrushev: l’Ucraina potrebbe crollare nel 2025
L’Ucraina potrebbe cessare di esistere quest’anno, ha affermato Nikolaj Patrushev, un importante collaboratore del presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che Mosca non vede alcun motivo di negoziare sulla questione con nessuna nazione occidentale, fatta eccezione per gli Stati Uniti.
Patrushev, che ha guidato il Consiglio di sicurezza russo per oltre un decennio prima di assumere il suo nuovo incarico lo scorso anno, ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al quotidiano Komsomolskaya Pravda, pubblicata martedì.
Mosca considera il popolo ucraino una nazione «fraterna» ed è preoccupata per gli sviluppi nel Paese, ha affermato.
«È particolarmente inquietante che la violenta coercizione ad adottare un’ideologia neonazista e la rabbiosa russofobia stiano distruggendo le città un tempo prospere dell’Ucraina, tra cui Kharkov, Odessa, Nikolaev, Dnepropetrovsk. Non si può escludere che l’Ucraina cesserà di esistere del tutto quest’anno», ha suggerito Patrushev, sottolineando che gli obiettivi di Mosca nella sua operazione militare contro Kiev rimangono invariati, mentre la sovranità della Russia sui territori ex ucraini, tra cui le regioni di Kherson e Zaporiggia, le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e la Crimea, non è negoziabile. Ottenere il riconoscimento internazionale dell’incorporazione di queste regioni nella Russia è diventato un obiettivo significativo per Mosca, ha affermato Patrushev.
Il funzionario ha affermato che non vede alcun motivo di negoziare la risoluzione del conflitto e il destino dell’Ucraina con una nazione occidentale diversa dagli Stati Uniti. L’UE, in particolare, non può essere considerata una forza unificata che potrebbe avere voce in capitolo sulla questione, ha osservato.
«Non c’è nulla da discutere con Londra o Bruxelles. La leadership dell’UE, ad esempio, ha perso da tempo il diritto di parlare a nome di molti dei suoi membri, come Ungheria, Slovacchia, Austria, Romania e diversi altri paesi europei che sono interessati alla stabilità in Europa e mantengono una posizione equilibrata nei confronti della Russia», ha affermato.
Mosca ha già messo in conto il ritorno del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump la prossima settimana e rispetta le sue dichiarazioni, ha osservato Patrushev, riferendosi evidentemente alla sua volontà di porre fine al conflitto in Ucraina, come ha ripetutamente segnalato.
La scorsa settimana, Michael Waltz, la persona scelta da Trump per la carica di consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato che erano previsti dei colloqui telefonici tra il suo capo e Putin «nei prossimi giorni e settimane».
Waltz ha affermato che «sono in corso i preparativi» per un incontro tra Trump e Putin, ma si è astenuto dal fornire stime su quando o dove potrebbe avvenire.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa Patrushev a margine di un incontro dei capi dell’Intelligence esterna degli Stati CSI aveva dichiarato che gli USA stanno tentando di far rivivere il fascismo in Europa.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Come riportato da Renovatio 21, Patrushev, ritenuto un falco del Cremlino anche se meno tonitruante di Medvedev, all’indomani del massacro del Crocus disse pubblicamente che la responsabilità era di Kiev. Due anni fa l’allora segretario del Consiglio di Sicurezza fece opache dichiarazioni su quattro omicidi di presidenti USA «legati alle multinazionali».
Al pari di Shoigu, anche Patrushev è stato rimosso da Putin dal suo incarico al Consiglio di Sicurezza dopo il rimpasto seguito alle ultime elezioni. Gli osservatori, tuttavia, non hanno visto i segni di una deminutio. È improbabile, è stato commentato, che Patrushev possa uscire dall’ambito del potere di Mosca. Ora Patrushev ricopre il ruolo di aiutante presidenziale, e la scorsa settimana è stato nominato presidente del Consiglio marittimo della Federazione Russa.
Il suo figlio maggiore, Dmitrij, è banchiere e ministro dell’Agricoltura russo dal 18 maggio 2018. Il suo figlio più giovane, Andrej, si è laureato nel 2003 all’Accademia del servizio di sicurezza FSB dove ha studiato legge con il suo compagno di classe Pavel Fradkov, figlio dell’ex primo ministro russo ed ex direttore del servizio segreto estero SVR Mikhail Fradkov, e ha lavorato in ruoli di leadership presso Gazprom Neft.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
Senatore americano: «il Sudafrica è nostro nemico»
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Aiuta Renovatio 21
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Putin sostiene Maduro nella situazione di stallo con gli Stati Uniti
Il presidente russo Vladimir Putin ha rinnovato il suo pieno appoggio al presidente venezuelano Nicolás Maduro, nonostante l’intensificazione della presenza militare statunitense nei Caraibi.
I due leader hanno evidenziato l’eccezionale solidità dei rapporti tra Mosca e Caracas nel corso di una telefonata avvenuta giovedì. Secondo quanto riferito dal Cremlino, Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio sostegno alla ferma determinazione del governo guidato da Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne».
I presidenti hanno confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico firmato lo scorso maggio.
Dal canto suo, il governo venezuelano ha fatto sapere che Putin e Maduro hanno sottolineato «la natura strategica, solida e in costante crescita delle relazioni bilaterali» e che il leader russo ha manifestato il proprio sostegno agli sforzi di Maduro volti a «rafforzare la pace, la stabilità politica e lo sviluppo economico».
Iscriviti al canale Telegram ![]()
La telefonata è arrivata pochi giorni dopo il sequestro, da parte degli Stati Uniti, di una petroliera salpata da un porto venezuelano all’inizio del mese. La procuratrice generale statunitense Pam Bondi ha dichiarato che la nave era già stata sanzionata in passato per aver presumibilmente trasportato petrolio iraniano.
Caracas ha definito l’operazione «un atto di pirateria» e ha accusato Washington di voler «saccheggiare» le risorse naturali venezuelane.
Da settembre gli Stati Uniti hanno dispiegato una flotta navale nei Caraibi e hanno fermato oltre venti imbarcazioni sospettate di traffico di droga in acque internazionali. Secondo quanto riportato da Reuters, l’amministrazione americana si starebbe preparando a intercettare ulteriori navi che trasportano greggio venezuelano nell’ambito della campagna di massima pressione contro Maduro, accusato dal presidente Donald Trump di collusione con i cartelli della droga.
Maduro ha respinto categoricamente ogni legame del suo governo con il narcotraffico, ha promesso di difendere il Paese da una eventuale invasione e ha bollato le azioni di Washington come «colonialiste», avvertendo che potrebbero scatenare «una guerra folle» nella regione.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa si era parlato di una telefonata segreta tra Trump e Maduro.
Gli Stati Uniti hanno offerto una taglia di 50 milioni di dollari per informazioni che conducano all’arresto o alla condanna di Maduro, ritenuto dagli americani a capo di una ghenga narcoterrorista.
Diverse notizie della scorsa settimana indicano che Washington stia pianificando operazioni in Venezuela e abbia identificato potenziali bersagli legati al presunto narcotraffico. Gli USA avrebbero schierato nella zona circa 16.000 soldati e otto navi da guerra della Marina.
Aiuta Renovatio 21
Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.
Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
L’Ungheria dice che il capo della NATO «pugnala alle spalle» e «alimenta la guerra»
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito2 settimane fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Senza categoria1 settimana faI malori della 49ª settimana 2025
-



Spirito1 settimana faGran Bretagna, ondata persistente di conversioni al cattolicesimo















