Gender
Nuovo record nella corsa femminile: lo stabilisce un maschio transessuale

Un’università privata di Nuova York ha celebrato un traguardo da record in un recente incontro di atletica leggera di un college femminile, ottenuto da un corridore transgender biologicamente maschio.
Mercoledì, la squadra di atletica leggera del RIT del Rochester Institute of Technology ha celebrato su Instagram il nuovo record stabilito venerdì scorso nella gara dei 300 metri femminili dalla studentessa del secondo anno Sadie Schreiner.
Il corridore transgender del RIT Tiger ha battuto la matricola della Houghton University, Victoria «Tori» Brewster, terza classificata, e ha battuto la seconda classificata Brynn Mooney, di 0,86 secondi.
Brynn Mooney with a 5th place podium finish in the 400m at the State Championship! pic.twitter.com/iZ2hvEoLun
— HFL Track and Field (@HFLtrackfield) June 10, 2022
La vittoria di Schreiner è stata evidenziata sui social media dalla nuotatrice NCAA dell’Università del Kentucky Riley Gaines, ora impegnata nella battaglia contro le partecipazioni dei trans agli sport femminili.
New collegiate school record in women's 300m at @RITtigers !!! Except it was set by a male
This happens a lot for something that never happens @RITTFXC pic.twitter.com/qDTUOyIv6P
— Riley Gaines (@Riley_Gaines_) December 13, 2023
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La Gaines ha testimoniato davanti alla Commissione di Sorveglianza della Camera martedì scorso, spiegando come consentire a uomini che si identificano come «transgender» di giocare contro donne biologiche viola il Titolo IX, un insieme di leggi federali civili del 1972 che protegge le persone dalla discriminazione su base sessuale.
«Una scuola che permette consapevolmente a un atleta maschio di prendere un posto in una squadra femminile o permette a un atleta maschio di scendere in campo in una partita femminile sta negando l’opportunità sportiva a una studentessa, e questa è una discriminazione basata sul sesso e viola il Titolo IX».
La corsa è uno dei tanti sport colpiti dal transgenderismo che sta rendendo lo sport femminile una barzelletta.
L’anno passato abbiamo assistito al fenomeno del 50enne trans canadese Tiffany Newell che ha vinto una sequenza di quattro diverse gare di corsa femminile solo quest’anno dopo aver infranto il record di 5000.
BREAKING ⚠️
New World #1 in women’s 50-54 age 1500m is a male athlete.Qs to @WorldAthletics & @WMA_Social :
????????WHY are you not protecting the integrity of the female category?
????????WHY do you insist on showing such blatant sex-discrimination?#SaveWomensSports #WorldAthletics pic.twitter.com/T5zLl6Sdiv— International Consortium on Female Sport (ICFS) (@ICFSport) February 27, 2023
Eccezionale il caso del 54enne maratoneta transessuale Glen Frank detto Glenique che ha concluso la London Marathon al 6.160esimo posto su 20.123 partecipanti, lasciando dietro di sé ben 14.000 donne, esclamando «Girl Power!», ovviamente bardato di bandiera arcobalenata.
"Girl power" says Glen (Glenique since 2021) Frank, an experienced men's marathon runner who now runs in the women's category, adding that it's a great day because he's going to be a "granny" soon #LondonMarathon pic.twitter.com/TT2UAD2zvY
— ripx4nutmeg (@ripx4nutmeg) April 23, 2023
Il transessualismo sta divenendo un problema in quantità impressionanti di discipline praticate dalle donne: abbiamo visto casi per il nuoto, la maratona, il ciclismo, il jiu-jitsu la BMX, l’hockey, il sollevamento pesi, il basket, il pugilato, il biliardo – in pratica, come preconizzato anni fa da Donald Trump, lo sport femminile in generale rischia di esserne ucciso.
Non possiamo dimenticare che quest’anno i transessuali, a differenza di milioni di cattolici devoti, hanno anche vinto un pranzo con il papa.
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Immagine su licenza Envato
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L’amministrazione Trump taglia la ricerca sulla salute LGBT

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Papa Leone XIV e la questione omotransessualista: in passato ha attaccato i media il gender nelle scuole

La posizione di papa Leone XIV riguardo l’omosessualità è sembrata chiara nel 2012, quando attaccò la cultura popolare rea di promuovere uno «stile di vita omosessuale» e le famiglie omosessuali.
In un discorso ai vescovi tenuto quell’anno tuonò contro i media occidentali che fomentavano «simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo» mostrando «famiglie alternative composte da partner dello stesso sesso e dai loro figli adottivi».
Al tempo in cui era vescovo a Chiclayo, l’attuale papa aveva respinto un piano del governo peruviano per insegnare il genere nelle scuole: «la promozione dell’ideologia di genere è confusa, perché cerca di creare generi che non esistono», ha dichiarato a un quotidiano locale, secondo il New York Times.
Prevost non ha appoggiato, né pienamente rigettato come fecero invece tanti altri a partire dai vescovi africani, il documento sulle benedizioni omosessuali Fiducia Supplicans.
Tuttavia, il gesuita filo-LGBT James Martin, del gruppo dei gesuiti di Nuova York dietro la rivisa America, ha lodato la sua elezione.
Pope Leo XIV! pic.twitter.com/y9lFvPsNQe
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) May 8, 2025
I know Pope Leo XIV to be a kind, open, humble, modest, decisive, hard-working, straightforward, trustworthy, and down-to-earth man. A brilliant choice. May God bless him.
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) May 8, 2025
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«Conosco Papa Leone XIV come un uomo gentile, aperto, umile, modesto, deciso, laborioso, schietto, affidabile e con i piedi per terra”, ha scritto Martin. “Una scelta brillante. Che Dio lo benedica» ha scritto su X il gesuita che Bergoglio portava in un palmo di mano.
Our Synod table from last year, including on the far right, the modest, reserved, and highly intelligent man now known as Pope Leo XIV. pic.twitter.com/vvAj14Pwk0
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) May 8, 2025
Il gesuita Martin dice di averlo conosciuto al suo tavolo dell’ultimo sinodo.
Il sito Infovaticana ha scritto che Prevost era il candidato di Martin.
Non è chiaro se le sue posizioni siano cambiate. Come su molti altri temi, non si sa davvero pochissimo del nuovo papa.
Va ricordato come Bergoglio avesse scaldato i cuori di conservatori, tradizionalisti ed oppositori generici del genderismo quando, all’elezione, fu ricordata la sua strenua opposizione, da arcivescovo di Buenos Aires, ai matrimoni omosessuali, accusandoli di «venire dal demonio». Poi da papa Bergoglio governò circondandosi di tanti omosessuali patenti e aprendo in maniera indiscriminata ai transessuali.
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Immagine di Eja Encontro Juvenil Agostiniano Agostiniano via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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Veglia filo-omotransessualista alla Basilica di Lugano

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